La Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro

«In questa domenica, ci ritroviamo a celebrare la Messa pregando per tutti i lavoratori, ma in particolare per chi, nel tempo del lavoro, è stato vittima di un incidente che ha portato alla morte o ad una forma di invalidità. È un tema attualissimo, che riempie spesso purtroppo la cronaca dei nostri giornali e che coinvolge tante famiglie che cercano consolazione e giustizia». Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha celebrato domenica, nella parrocchia di Santa Maria in Portico in Campitelli, la Messa per la 76esima Giornata Nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.

Promossa dall’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocino di Roma Capitale e Regione Lazio, la Giornata, oltre alla cerimonia religiosa nella parrocchia del centro storico, ha visto anche una cerimonia civile in Campidoglio, con un convegno sul tema.

«Il lavorare nella vigna di un altro – ha detto il cardinale commentando il Vangelo –, immagine di ogni lavoro, indica già un senso di corresponsabilità e di dignità che è offerta a tutti. Le braccia, le mani, le competenze intellettuali e manuali, messe al servizio della società attraverso il lavoro, sono braccia, mani, corpi e anime da tutelare, da difendere, non da sfruttare e da disprezzare. Dietro quelle braccia ci sono i valori di una vita, di una famiglia, di relazioni, di affetti, di fatiche del corpo e del cuore».

«La celebrazione di questa giornata – ha concluso il vicario – vuole essere un segno di speranza per molti. Abbiamo bisogno di sicurezza, come di una siepe costruita con cura intorno alla vigna; ma abbiamo bisogno anche di umanità, di attenzione ai dettagli, di chi riesce a dare un’anima al lavoro che si fa».

Il testo integrale dell’omelia

10 ottobre 2023