Dalla gioia dell’incontro con Cristo e dalla comprensione del messaggio di salvezza del suo Vangelo nasce la missione che, dunque, «per noi cristiani non è un’opzione tra le tante» ma «una necessità inderogabile». Così sabato sera, 21 ottobre, in occasione della Veglia missionaria diocesana che ha avuto luogo nella basilica di San Paolo fuori le Mura, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha ricordato ai missionari e alle missionarie di Roma in partenza – 21 in totale – che «la missione che la Chiesa porta avanti con la forza dello Spirito Santo consiste nella diffusione del Regno di Dio». In particolare, riprendendo il brano evangelico dei discepoli di Emmaus, da cui è stato tratto dal Papa il tema di quest’anno “Cuori ardenti, piedi in cammino”, il porporato ha lasciato loro «una consegna: farsi accompagnare dal Signore risorto che ci spiega il senso delle Scritture, lasciando che ci faccia ardere il cuore e ci illumini», e poi vivere l’Eucaristia, «celebrata e adorata», quale «sorgente e forza della missione» così da poter realmente essere «suoi testimoni fino agli estremi confini della Terra».
In partenza per «Paesi dove sono maggiori le difficoltà, più gravi le ingiustizie e più lancinanti le sofferenze dei poveri, dei rifugiati, delle donne e dei bambini», come ha spiegato De Donatis, i missionari e le missionarie – tra loro anche due famiglie appartenenti al Cammino neocatecumenale – hanno ricevuto dal cardinale il mandato e insieme i simboli della missio ad gentes: la croce e il Vangelo, «per vivere alla sua luce e per lasciarsi consolare dalla sua dolcezza». Le destinazioni: Eritrea, Zambia, Sud Sudan, Brasile, Hong Kong, Repubblica democratica del Congo, Malawi, Spagna, Australia e anche i luoghi della guerra di Ucraina e Israele.
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23 ottobre 2023