L’apertura della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio Gregorio Pietro XV Agagianian

Udienza privata di Papa Giovanni XXIII ai principali membri della Commisione preparatoria De Missionibus: alla sua sinistra il cardinale Agagianian; alla sua destra monsignor Paventi di San Bonaventura

La sessione di apertura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità e di segni del Servo di Dio Gregorio Pietro XV Agagianian, cardinale di Santa Romana Chiesa, Catholicos Patriarca di Cilicia degli Armeni Cattolici, si svolgerà venerdì 28 ottobre 2022 nella basilica di San Giovanni in Laterano. Presiederà il rito il cardinale vicario Angelo De Donatis. Sarà presente il postulatore fra Carlo Calloni.

I membri del Tribunale diocesano di Roma presenti saranno: il delegato episcopale monsignor Giuseppe D’Alonzo; il promotore di giustizia don Giorgio Ciucci; il notaio attuario Marcello Terramani; il notaio aggiunto Francesco Allegrini.

Gregorio Pietro XV Agagianian (al secolo Ghazaros Agagianian) nacque il 18 settembre 1895 ad Akhaltsikhe, nell’Impero Russo, attuale Georgia. Venne inviato a Roma per completare i suoi studi alla Pontificia Università Urbaniana. Fu ordinato sacerdote a Roma il 23 dicembre 1917. Rimase nella Città Eterna per completare gli studi fino al conseguimento del dottorato; poi tornò per un breve periodo come parroco a Tbilisi, in Georgia, e di nuovo a Roma, dove fu nominato vicerettore e poi rettore del Pontificio Collegio Armeno. Fu anche docente e poi rettore della Pontificia Università Urbaniana, dove insegnava Cosmologia e Teologia sacramentaria. Oltre all’armeno, parlava correttamente italiano, francese, inglese, georgiano, russo, latino e greco.

L’11 luglio 1935 venne nominato vescovo titolare di Comana, in Armenia. Il 30 novembre 1937 fu eletto Catholicos Patriarca di Cilicia dal Sinodo dei vescovi della Chiesa cattolica armena, e confermato dal Papa il 13 dicembre 1937, prendendo il nome di Gregorio Pietro XV. «Sotto la sua sapiente guida – ricorda il postulatore fra Calloni – la Chiesa cattolica armena riacquistò prestigio e importanza nella diaspora armena dopo le vicende travagliate e sanguinose del Genocidio armeno del 1915». Nel 1946 fu creato cardinale dal Papa Pio XII.

Nel 1955 fu nominato presidente della Commissione Pontificia per la redazione del Codice Orientale di Diritto Canonico; si dimise quindi dal governo pastorale del Patriarcato armeno per potersi dedicare al nuovo incarico. Nel 1960 divenne prefetto della Sacra Congregazione per la Propagazione della Fede, poi Propaganda Fide. «In tale funzione seguì da vicino la formazione dei missionari cattolici in tutto il mondo e fu ampiamente responsabile della liberalizzazione delle politiche della Chiesa nelle nazioni in via di sviluppo», sottolinea ancora il postulatore.

San Paolo VI lo nominò moderatore del Concilio Vaticano II (1962-1965) con Leo Joseph Suenens, Julius Dopfner e Giacomo Lercaro. Ebbe un ruolo speciale nella preparazione del Decreto missionario Ad gentes e della Costituzione sulla Chiesa nel mondo moderno Gaudium et spes.

Il 19 ottobre 1970 si dimise da prefetto di Propaganda Fide e fu nominato cardinale vescovo della diocesi suburbicaria di Albano. Prese dimora presso il Pontificio Collegio Armeno di Roma. Morì, dopo una breve malattia, il 16 maggio 1971. È sepolto nella chiesa armena di San Nicola da Tolentino a Roma.

24 ottobre 2022