«Il lavoro sulle malattie spirituali ha avuto due frutti. Primo, una crescita nella verità della nostra condizione di bisognosi, di infermi, emersa in tutte le parrocchie e le realtà che sono state chiamate a confrontarsi sulle malattie spirituali indicate da monsignor De Donatis. Secondo, l’esperienza che da questa adesione alla nostra verità non sono venuti solo scoraggiamento o frustrazione, ma soprattutto la consapevolezza che il Signore non ha smesso di usarci misericordia: in questo cammino Egli ci ha illuminati, ci ha sostenuti, ha avviato un percorso per certi versi inedito di comunione tra di noi, e tutto questo perché noi possiamo riprendere il nostro cammino dietro a Lui». Così Papa Francesco si è rivolto ai sacerdoti e ai fedeli della diocesi di Roma nell’assemblea diocesana di lunedì 14 maggio. L’incontro, nella basilica di San Giovanni in Laterano, è partito con un momento di preghiera a cui è seguito l’intervento di don Paolo Asolan, professore all’Istituto “Redemptor Hominis” della Pontificia Università Lateranense, portavoce della commissione diocesana che ha sintetizzato le relazioni arrivate dalle prefetture sul discernimento svolto in Quaresima. Quindi il Santo Padre ha risposto ad alcune domande poste dall’arcivescovo vicario Angelo De Donatis. Infine, il discorso del Pontefice.
Pubblichiamo, di seguito, i testi integrali degli interventi del Papa e del vicario; don Paolo Asolan ha pronunciato una sintesi della relazione.
La relazione di don Paolo Asolan