Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha celebrato questa mattina, 12 settembre, la Messa che dà simbolicamente il via all’anno lavorativo con i dipendenti e i collaboratori del Vicariato di Roma.
“Ascoltiamo l’invito a diventare memoria vivente del signore – ha detto il porporato nella sua omelia -. Lo si diventa non individualmente ma come corpo di cristo, mangiando il corpo sacramentale diventiamo il suo corpo ecclesiale. Sia la tua parola a guarirci, Signore! Guarisca il nostro corpo ecclesiale, ma anche il corpo del luogo in cui lavoriamo, il Vicariato…
Guarisca il nostro corpo lacerato da tante ferite dalle incomprensioni, dalle indifferenze, dalle gelosie, dalle invidie, dagli egoismi, dai personalismi narcisistici, dalle logiche di potere che impediscono il servizio e anche le logiche del disinteresse che a volte porta a dire ‘me ne lavo le mani’ senza mai assumere una responsabilità in prima persona. Credo che queste ferite debbano essere continuamente guarite. Di’ una parola, Signore!
Noi non siamo degni ma tu Signore rivelaci la gratuità della tua guarigione, perché è solo per grazie che avviene. Non meritiamo nulla, ma attendiamo tutto dalla gratuità di Dio. Soltanto nella relazione fraterna che vince le nostre dispersioni, ne nostre divisioni, diventiamo capaci di accogliere il dono di Dio di farlo fruttificare in noi come guarigione, come salvezza.
A Maria, nostra madre, chiediamo con la fiducia di figli di donare alla nostra vita i tratti dell’amabilità, i tratti dell’amicizia. Ciò che non è amore non entra nella memoria di Dio”.
12 settembre 2022