V DOMENICA DI PASQUA
V corso “Arte nelle chiese”
V corso “Arte nelle chiese” di formazione per guide turistiche, promosso dall’Ufficio confraternite e dal Servizio per la cultura e l’università.
V corso “Arte nelle chiese”
V corso “Arte nelle chiese” di formazione per guide turistiche, a cura dell’Ufficio confraernite e del Servizio per la cultura e l’università.
V corso “Arte nelle chiese”
V corso “Arte nelle chiese” di formazione per guide turistiche, promosso dall’Ufficio confraternite e dal Servizio per la cultura e l’università.
V corso “Arte nelle chiese”
V corso “Arte nelle chiese” di formazione per guide turistiche, a cura dell’Ufficio confraternite e del Servizio per la cultura e l’università.
V corso “Arte nelle chiese”
V corso “Arte nelle chiese” di formazione per le guide turistiche, a cura del Servizio per la cultura e l’università e dell’Ufficio confraternite.
Uts, nuovo sito e censimento per le parrocchie
L’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport del Vicariato di Roma, guidato da don Francesco Indelicato (la sua nomina a direttore è del primo marzo scorso) lancia un censimento dei servizi e delle strutture nelle parrocchie per i propri ambiti di competenza. E presenta il nuovo sito internet.
L’iniziativa del censimento «si rende necessaria – scrive in una lettera ai parroci per presentare l’iniziativa il segretario generale del Vicariato monsignor Gianrico Ruzza – per capire in che modo esserti di ausilio rispetto alle esigenze pastorali, tecniche e amministrative legate alle attività creative e di svago, all’accoglienza e al turismo religioso, alle proposte ludiche e sportive». Il modulo per aderire è stato spedito a tutte le parrocchie.
Sul nuovo portale, http://www.utsroma.it, nella sezione Focus, una lettera in cui don Indelicato indica «le priorità» per i prossimi mesi: «Riguardano la formazione degli operatori; la consulenza per gli adempimenti normativi e i finanziamenti relativi alle attività dello sport e del tempo libero svolte in parrocchia; l’aiuto nell’organizzazione dell’accoglienza dei pellegrini in diocesi; la promozione di iniziative alla scoperta del territorio della nostra regione, con una particolare sensibilità verso la sua tutela e conservazione; la realizzazione di eventi diocesani nei tre ambiti di competenza dell’Ufficio, che possano aiutare le parrocchie nel lavoro di pastorale ordinaria».
Sul sito www.utsroma.it, oltre a notizie e moduli, uno spazio è riservato anche ai concorsi patrocinati dall’Ufficio: si tratta di “Sound Spirit Festival” sulla musica cristiana e il contest fotografico “Scatta in parrocchia”, entrambi in collaborazione con Radiopiù.
L’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport è presente anche su Facebook (www.facebook.com/utsroma), su Instagram e Twitter (sempre come Utsroma). Può essere contattato all’indirizzo e-mail uts@vicariatusurbis.org o per posta ordinaria al seguente recapito: Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport – Vicariato di Roma – Piazza San Giovanni in Laterano 6/A – 00184 Roma.
20 settembre 2018
Uso delle mascherine, la nota della Presidenza della Cei
Pubblichiamo il testo della Lettera inviata dalla Presidenza della Cei ai Vescovi contenente alcune indicazioni circa l’utilizzo delle mascherine dal 1° maggio al 15 giugno 2022.
Il Ministro della Salute, in data 28 aprile 2022, ha emanato una nuova ordinanza sull’utilizzo delle mascherine al chiuso che recepisce le modifiche apportate, in corso di conversione, al decreto legge 24 marzo 2022, n. 24, recante Disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.
L’andamento dei contagi risulta costante da qualche settimana e tale dato porta a confermare le indicazioni della Presidenza contenute nella comunicazione dello scorso 25 marzo facendo tuttavia presente che l’uso delle mascherine resta, a rigore, raccomandato in tutte le attività che prevedono la partecipazione di persone in spazi al chiuso come le celebrazioni e le catechesi, mentre resta obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2 per gli eventi aperti al pubblico che si svolgono al chiuso in locali assimilabili a sale cinematografiche, sale da concerto e sale teatrali.
Si segnala, tra l’altro, che a partire dal 1° maggio 2022 non è più necessario il Green Pass per le attività organizzate dalle Parrocchie.
Parimenti non è necessario il Green Pass per l’accesso ai luoghi di lavoro dei lavoratori e dei volontari che collaborano.
29 aprile 2022
Uno spettacolo teatrale contro l’azzardo
Un giorno, nella città di Lullotopia, gli abitanti ricevono un misterioso dono: una “Sparaplinni”, una macchina che promette di realizzare i sogni in cambio di poche monete…. Si chiama “La Macchina dei Sogni” il musical, inedito e attualissimo, che andrà in scena lunedì 22 gennaio alle 20 all’Ambra Jovinelli, il cui ricavato sarà interamente devoluto al progetto “Conoscere per non azzardare” di Caritas Roma. Scritto e diretto da Martina Ferrazzano e Raffaele Fracchiolla, il musical è realizzato dalla compagnia teatrale I SognAttori ed è dedicato alla difficile e delicata tematica del gioco d’azzardo.
Il progetto “Conoscere per non azzardare” è promosso dall’Ufficio NoAzzardo della Caritas diocesana di Roma, che durante l’anno organizza incontri di prevenzione, sensibilizzazione e animazione territoriale per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo, ed è realizzata in collaborazione con le Caritas diocesane del Lazio e la rete “Mettiamoci in gioco”.
Per ulteriori informazioni e prenotare i biglietti dello spettacolo, contattare donazioni@caritasroma.it e 06.88815120
10 gennaio 2024
Uniti nel dono: la Giornata diocesana per il sostentamento del clero
Riconoscere il sacerdote come dono per la propria comunità. Questo vuole essere il messaggio da trasmettere ai fedeli in occasione della Giornata per il sostentamento del clero, che «quest’anno, dalla domenica di Cristo Re, alla fine di novembre, viene anticipata stabilmente alla terza domenica di settembre, dunque la prossima». A spiegarlo è Pierluigi Proietti, incaricato diocesano del Sovvenire, Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, sottolineando come «è importante informare sui meccanismi del sistema di sostegno economico alla Chiesa italiana, sviluppando e migliorando una rete di informazione e promozione» affinché «i fedeli riconoscano il valore della figura del sacerdote e ci siano anche con un’offerta piccola, ma che esprime gratitudine e vicinanza per quanto il sacerdote fa e rappresenta». L’importanza di questo atteggiamento di prossimità «è sottolineata dal nuovo nome che si è scelto di dare alle offerte: Uniti nel dono – sottolinea ancora il referente –. Questo slogan mette in luce il principio di reciprocità e condivisione che rende forti e coese le nostre comunità parrocchiali, dove i fedeli, consapevoli dell’impegno che i sacerdoti assumono nella loro missione, ne sostengono le esigenze quotidiane di vita. Un sostegno che deve andare oltre la singola parrocchia per comprendere l’intera comunità dei cattolici italiani».
L’impegno dei sacerdoti, riflette Proietti, «lo vediamo ogni giorno: accolgono chi è in difficoltà, ci ascoltano quando abbiamo bisogno, organizzano attività per giovani e meno giovani, confortano i più soli. Nella pandemia non hanno smesso di raggiungere i malati con i sacramenti, spesso trovando risorse e nuovi modi per esserci vicini, presenti».
Quanto raccolto per i sacerdoti «è destinato al sostentamento di tutti i 34 mila preti diocesani italiani – illustra ancora –. L’espressione “Offerte per il sostentamento del clero” risale al 1989, quando questa nuova possibilità di condivisione ecclesiale entrò in vigore». Un’azione quindi condivisa «con il popolo dei fedeli, perché lo stipendio dei sacerdoti non è qualcosa di cui si occupa il Vaticano ma la Chiesa come comunità». Ogni fedele che dona ai sacerdoti non contribuisce quindi solo alle necessità quotidiane del proprio parroco, ma a quelle di tanti altri preti operanti in comunità più piccole e meno fortunate, lontane geograficamente ma in comunione fraterna le une con le altre. L’Istituto centrale per il sostentamento del clero infatti ripartisce le offerte raccolte in forma di remunerazione mensile ai 34mila sacerdoti italiani: 32mila sono in attività nelle 25mila parrocchie italiane, circa 2mila sono preti anziani o malati mentre oltre 400 sono i fidei donum, sacerdoti diocesani in missione nei Paesi del mondo. «La remunerazione mensile – sottolinea Proietti – è pari a circa 900 euro netti per un sacerdote appena ordinato e a poco più di 1.400 euro per un vescovo ai limiti della pensione».
L’incaricato spiega poi che nel Lazio sono 2.800 i sacerdoti, «impegnati per la maggior parte a Roma, e può essere indicativo far sapere che attualmente le offerte per il fabbisogno dei sacerdoti nella nostra regione coprono solo l’1,7% del totale, quindi una parte irrisoria». Per questo, «per quanto necessario si deve attingere ai fondi dell’8xmille, decrementando e intaccando le quote per iniziative di carità, legate alla pastorale o per il mantenimento strutturale delle chiese». Ricordando infine come le offerte sono deducibili, «cioè chi le versa può dedurle dalle tasse fino a 1.032,91 euro ogni anno», e che «è inoltre possibile contribuire sempre, tutti i giorni dell’anno, anche più volte l’anno, sia con un contributo diretto, sia mediante conto corrente postale o bonifico», Proietti rende nota «una novità di quest’anno, ossia la possibilità, per chi ha familiarità con il digitale, che è diventato uno strumento ancora più importante dopo i vincoli posti dalla pandemia, di pagare anche on-line, attraverso il nostro sito e tramite un QR-code».
di Michela Altoviti da Roma Sette
15 settembre 2021
Undici nuovi sacerdoti, la Messa con le ordinazioni celebrata dal cardinale De Donatis
«Si celebra oggi la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, che ha per tema “Chiamati a edificare la famiglia umana”. In ogni Continente, le comunità cristiane invocano dal Signore il dono delle vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata, alla scelta missionaria e al matrimonio. Questa è la giornata in cui sentirci tutti, in quanto battezzati, chiamati a seguire Gesù, a dirgli di sì, a imitarlo per scoprire la gioia di dare la vita, di servire con gioia e slancio il Vangelo. In questo contesto, desidero formulare i miei auguri ai nuovi presbiteri della diocesi di Roma, che sono stati ordinati questa mattina nella basilica di San Giovanni in Laterano». Al termine del Regina Caeli, Papa Francesco ha ricordato gli undici nuovi sacerdoti che sono stati ordinati ieri, domenica 8 maggio, dal cardinale vicario Angelo De Donatis.
Sono Emanuele Gargiulo, Luca Santacroce, Mattia Mirandola, Matteo Nistri, Gabriele Tomarelli, Ottavio Fiorentino, Alessio Bernesco, Fabio Josué Da Silva, Clebison Faustino Da Silva, Aleksander Chukwebuka Okoye e Matteo Francesco Ciuffreda. Don Okoye sarà incardinato in Africa, mentre don Ciuffreda è un missionario del Preziosissimo Sangue.
«Cari diaconi – ha detto loro il cardinale De Donatis nell’omelia – siete giunti alla soglia di un grande mistero, della via che l’amore di Dio ha percorso nel cuore di ciascuno di voi fin dal battesimo. Vi si apre davanti una meravigliosa mistagogia: da oggi iniziate a diventare sacerdoti, entrando nell’officina del presbiterio diocesano, in un processo di conformazione che si concluderà solo in Paradiso. Conservate sempre la voglia di crescere, ricordando che Dio – come a Cana – serve il vino buono alla fine. Coraggio dunque. Mai paura. Il meglio deve ancora venire».
La Messa nella basilica di San Giovanni è stata concelebrata dal cardinale Enrico Feroci, dai vescovi ausiliari della diocesi Paolo Selvadagi, Daniele Libanori, Paolo Ricciardi e Dario Gervasi, nonché dai rettori dei seminari diocesani e da decine di sacerdoti. Nella cattedrale erano presenti familiari e amici dei nuovi presbiteri e i fedeli appartenenti alle comunità dove già prestano servizio
9 maggio 2022
Undici nuovi sacerdoti per la diocesi di Roma
Giordano Flavio Maria Barani, Francesco Barberio, Roberto Buattini, Simone Catana, Ciro Dell’Ova, Mario Losito, Antonio Panico, Vincenzo Perrone, Andrea Silvestri, Tumohiro Ugawa. Sono i dieci diaconi che, sabato pomeriggio, saranno ordinati sacerdoti per la diocesi di Roma. Mentre un diacono permanente, Paolo Verderame, riceverà l’ordinazione presbiterale nella mattinata di sabato, alle 10.30 al Santuario della Madonna del Divino Amore, e sarà presieduta dal vescovo Dario Gervasi.
La celebrazione delle ore 18, nella basilica di San Giovanni in Laterano, sarà presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis e trasmessa in diretta su Telepace e in streaming sul canale Youtube della diocesi di Roma. Tra i concelebranti ci saranno i rettori dei seminari nei quali si sono formati gli ordinandi, cioè il Pontificio Seminario Romano Maggiore e il Collegio diocesano Redemptoris Mater, e i parroci delle comunità nelle quali stanno prestando servizio. L’animazione sarà affidata al Coro della diocesi di Roma, diretto da monsignor Marco Frisina.
Storie diverse dietro le loro vocazioni, ma la stessa voglia di impegnarsi e di mettersi al servizio degli altri. Francesco Barberio ha 27 anni, ha studiato al Maggiore ed è originario di Lamezia Terme. Nel suo passato il dolore legato alla morte della madre, ma anche la gioia dell’esperienza con gli scout dell’Agesci. «La mia è una famiglia numerosa – racconta –, sono il quinto di sette fratelli. Ho conosciuto la fede a casa, grazie all’esempio di mia madre, di mia nonna e di tutti gli altri. Ho vissuto un momento molto difficile a 13 anni, quando ho perso mia madre. Allo stesso tempo ho toccato con mano la sua grande fede, con la quale ha affrontato tutto il periodo della malattia. Dopo la sua morte, mio padre e sua sorella hanno fondato l’Acmo, Associazione calabrese malati oncologici, per assistere chi è colpito da questo tipo di malattia nella nostra regione».
Un passato da scout, ma nell’Fse (Federazione Scout d’Europa) anche per Vincenzo Perrone, trentacinquenne nato a Scafati, in provincia di Napoli, e trasferitosi a Ostia con la famiglia all’età di 14 anni. «Ero un ragazzo come tanti, ho frequentato il liceo, poi la facoltà di economia all’università, ero impegnato con gli scout – ricorda –. Poi, su suggerimento di una mia amica, ho frequentato un campo vocazionale delle Suore Apostoline dell’Acero, a Velletri. Durante questo campo ho iniziato a interrogarmi ed è nata lì l’intuizione del sacerdozio. Ho avuto anche la fortuna di avere tanti esempi di preti che mi hanno dato belle testimonianze».
Una vocazione matura quella di Mario Losito, 41 anni, ricercatore in economia e management alla Luiss prima di entrare nella struttura formativa di piazza San Giovanni in Laterano. «Ero contento del mio lavoro ma sentivo sempre la mancanza di qualcosa, non ero pienamente soddisfatto – ammette –. Adesso ho tutto un altro pensiero su quella che è la mia gioia, la mia felicità, la pienezza della mia vita. Sono arrivato al sacerdozio grazie a un collega, che mi ha portato al percorso dei Dieci Comandamenti di don Fabio Rosini».
È originario del Giappone Tumohiro Ugawa, che ha studiato al Redemptoris Mater. «Sono nato a Oita, vicino Nagasaki, in una famiglia non cattolica – racconta –. Mia madre, prima di sposarsi, era membro dei Testimoni di Geova, ma poi decise di mandarci alla scuola materna cattolica, dove ho imparato le preghiere e a fare il segno della croce. Vicino casa mia c’era una parrocchia guidata da un sacerdote salesiano slovacco e c’era anche una comunità neocatecumenale che proponeva incontri di catechesi. Quando ero stanco dalla scuola e dallo sport andavo in chiesa, dove trovavo ristoro». Gli anni di seminario a Roma «non sono stati facili all’inizio – confessa –, non capivo la lingua e avevo nostalgia di casa. Adesso sono molto più sereno. Vorrei tornare in Giappone, in futuro, da missionario».
Diversa dalle altre la storia di Paolo Verderame, che sarò ordinato la mattina al Divino Amore. È il suo secondo “sì” al Signore: il primo lo ha pronunciato nel 2015, quando è stato ordinato diacono permanente. Un cammino che aveva percorso accanto alla sua famiglia, alla moglie venuta a mancare due anni fa. «Ho 55 anni – racconta – e sono stato sposato per trent’anni; ho anche una figlia, ventottenne, psicologa. Finora ho lavorato come infermiere al Policlinico Gemelli. L’imput alla vocazione presbiterale è venuto da mia moglie, dalle chiacchierate fatte negli ultimi cinque mesi trascorsi insieme, quando mi invitava ad alzare lo sguardo verso questo ministero». Una scelta sostenuta dalla figlia, dai parenti, dagli amici. Tra cui «don Dario – come il futuro sacerdote chiama il vescovo che lo ordinerà –, con cui ci conosciamo da anni. Il mio ministero diaconale l’ho svolto soprattutto nella parrocchia della Resurrezione, a Giardinetti, dove lui era parroco. Adesso, invece, sono stato assegnato alla parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata». Nel percorso di Verderame fondamentale anche l’esperienza negli scout dell’Agesci, «dove ho ricoperto diversi incarichi sia a livello zonale che regionale».
22 aprile 2023