Incontro in preparazione al Giubileo dei Malati e del Mondo della Sanità – Sala Tiberiade del Pontificio Seminario Romano Maggiore ore 18.30 (Uff. past. sanitaria)
“Ascoltando i maestri” dedicato a Dante
In occasione del Dantedì – che ricorre il 25 marzo – il prossimo incontro del ciclo “Ascoltando i maestri” sarà dedicato al sommo poeta Dante Alighieri. L’appuntamento, promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, è per venerdì 21 marzo alle ore 19.45 nella basilica di Santa Maria sopra Minerva.
Come di consueto negli incontri di “Ascoltando i maestri”, l’opera e il pensiero di Dante saranno al centro della serata che vedrà alternarsi dialogo e riflessione ma anche danza, musica, recitazione. Interverranno monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la catechesi del Vicariato di Roma; Roberto Mercadini, narratore; gli attori Matteo Santinelli e Fabiola Leone; i danzatori Federica Bisceglie e Alessandro Scavello; il Coro Musicanova diretto da Fabrizio Barchi. Le coreografie sono a cura di Giada Primiano mentre la direzione artistica è di Francesco d’Alfonso, dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria.
L’ingresso alla serata è libero e gratuito.
18 marzo 2025
Presso l’Università Santa Croce presentazione del libro “Il simbolismo eucaristico nell’Apocalisse” di don Antonio Pompili
Presso l’Università Santa Croce presentazione del libro “Il simbolismo eucaristico nell’Apocalisse” di don Antonio Pompili
Le reliquie di Gervasio e Protasio a San Vitale al Quirinale
Sono arrivate finalmente a casa, nella chiesa che è dedicata anche a loro, due preziose reliquie dei santi Gervasio e Protasio. Due frammenti ossei, che ora sono e saranno custodite nella basilica di San Vitale al Quirinale, la cui dedicazione completa è Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio Martiri in Fovea. A portarle a Roma da Milano è stato l’arcivescovo Mario Delpini, che ha presieduto la celebrazione domenica scorsa nella chiesa di via Nazionale, alla quale erano presenti numerosi sacerdoti della diocesi di Roma, tra i quali monsignor Francesco Pesce, prefetto, e il parroco don Elio Lops. Ad accompagnare la liturgia, la musica della Banda dei Vigili del Fuoco, di cui don Lops è cappellano.
«È stato un evento importante e bellissimo per la nostra parrocchia», commenta il sacerdote. «Tra le tantissime reliquie presenti a San Vitale mancavano quelle di Gervasio e Protasio – racconta –. Questo successe perché nel 390, a seguito della strage di Tessalonica, sant’Ambrogio ruppe con Teodosio, al quale aveva chiesto di costruire questa basilica. Così, alla sua morte, Ambrogio fu sepolto con i corpi di Gervasio e Protasio e solo in tempi recentissimi, qualche anno fa, durante la recognitio, furono prelevate delle reliquie da destinarsi ad altre chiese».
Alla basilica paleocristiana del centro di Roma, innanzitutto, che nel suo territorio abbraccia i colli Viminale e Quirinale, e a cui afferiscono, oltre alla residenza del presidente della Repubblica, anche il Ministero dell’Interno, la Banca d’Italia, il Teatro dell’Opera di Roma, la Corte Costituzionale. Fu fondata proprio per volontà di sant’Ambrogio, in onore del ritrovamento dei corpi di Gervasio e Protasio a Milano, che avvenne in modo miracoloso, durante uno scavo in un luogo indicato dal santo. «Con il vescovo Michele Di Tolve ci siamo attivati affinché le reliquie arrivassero a Roma – riprende don Elio Lops – e l’occasione propizia è stata il pellegrinaggio giubilare che l’arcidiocesi di Milano avrebbe compiuto in questi giorni. È stato davvero un momento speciale».
Le reliquie sono custodite ora nella lipsanoteca della basilica, insieme a quelle dei loro genitori, Vitale e Valeria. «I santi martiri – ha detto l’arcivescovo Delpini nell’omelia – sono qui per proteggere la comunità, ma essi contestano il cristiano sfiduciato che vive la tribolazione come un segno di morte, mentre dovrebbe essere grato del futuro se vissuto per amore; essi contestano il cristiano che vive una specie di reticenza per l’imbarazzo di dire della propria fede e la sua gioia; essi contestano il cristiano chiacchierone che parla di tutto, eccetto che di Gesù, della sua morte della sua risurrezione».
18 marzo 2025
Percorsi per una ecologia integrale: incontro con Nicoletta Dentico
«In un mondo ormai fondato su “una economia che uccide” anche la salute è diventata oggetto di mercato e non di diritto. La salute è invece prioritaria perché la dignità dell’uomo non venga annientata nella sua essenza. Stiamo diventando succubi di una visione della medicina legata alla ricerca affascinante che spinge verso scoperte inimmaginabili ma nel contempo assistiamo increduli a un graduale abbandono di quella essenziale medicina di base che potrebbe permettere di salvare milioni di esseri umani».
Monsignor Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale, e Oliviero Bettinelli, vicedirettore, partono da queste riflessioni per presentare il prossimo incontro dell’itinerario di approfondimento “Percorsi per una ecologia integrale. Un caffè con noi”. Il prossimo appuntamento è in programma per giovedì 27 marzo alle ore 18.30 nella Sala Roberto Sardelli (via della Madonna dei Monti, 41) e vedrà come protagonista Nicoletta Dentico, giornalista, esperta di cooperazione internazionale e diritti umani. Ha diretto Medici Senza Frontiere. Ha lavorato a Ginevra per Drugs for Neglected Diseases Iniziative e per l’Oms. Attualmente dirige il programma di salute globale di Society for International Development (Sid).
«Due miliardi di persone – prosegue Bettinelli – non hanno accesso ai farmaci essenziali, sia perché abitano in regioni povere e sia perché la logica sempre più perversa di una sanità privatizzata non permette, per motivi economici, di poter acquistare i servizi e le medicine essenziali. Non solo. Il rapporto tra crisi ambientale e crisi sociale palesa nella sanità uno dei suoi aspetti più problematici e irreversibili: un ambiente inquinato che rende la terra e l’acqua inaccessibili e pericolosi, è veicolo di malattie il più delle volte mortali, soprattutto se non si ha la possibilità di curarle. Oltre a una partecipazione attiva per garantire per i diritti essenziali per la salute, diventa allora sempre più necessario farsi carico della cura della casa comune, non solo per tutelarne la bellezza, ma per difendere e valorizzare la sua funzione di custode della qualità della vita di ogni persona».
18 marzo 2025
Il ritiro dei lettori e degli accoliti
Tutti i lettori e gli accoliti istituiti della diocesi di Roma sono invitati a intensificare il cammino verso la Pasqua partecipando al ritiro spirituale di sabato 22 marzo, dalle ore 9.30 alle 12.30, presso l’Istituto delle Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret (via di Santa Maria in Cosmedin, 5). L’invito arriva dall’Ufficio diocesano per la formazione liturgica e la celebrazione dei sacramenti, che organizza l’appuntamento.
L’incontro di sabato sarà guidato da don Concetto Occhipinti, vicario episcopale per il settore Est della diocesi. Sarà un’occasione preziosa di preghiera, riflessione e condivisione della missione in questo speciale tempo di grazia giubilare.
18 marzo 2025
Corviale, dove «le persone hanno bisogno di tutto»
Esercitare il ministero del sacerdozio a Corviale, nella parrocchia di San Paolo della Croce, «è una sfida sia spirituale che materiale» per don Roberto Cassano. «Numerose e delicate le problematiche» da affrontare ogni giorno, legate ad «una povertà del territorio non solo economica ma anche sociale e culturale». Il sacerdote spiega come «qui le persone hanno bisogno di tutto: dal cibo all’aiuto nel pagamento delle bollette», a tal punto che, a motivo di «queste esigenze materiali, il lato spirituale è mortificato» quando già «c’è una società secolarizzata. Allora le difficoltà materiali alimentano l’indifferenza di chi non crede mentre per chi crede si arriva talvolta alla messa in discussione».
L’attenzione alla dimensione materiale e della carità, sottolinea don Cassano, riguarda «il secondo nostro compito», perché «in primo luogo noi siamo chiamati a curare lo spirito», anche e soprattutto quando «è complicatissimo poiché nella società c’è confusione e dalla Chiesa ci si aspetta assistenzialismo e carità, talvolta arrivando a pretese particolari, ad esempio pensando alla ricerca del lavoro: come se fossimo un ufficio di collocamento». Tenuto conto di queste criticità e proprio in funzione di queste, una parrocchia come quella di San Paolo della Croce diventa «un luogo ottimo per esercitare le proprie virtù cristiane quali la temperanza, la pazienza, la carità e la speranza», sono ancora le parole del parroco. L’incontro con «alcune realtà di fragilità e di disagio» ha caratterizzato la visita pastorale del cardinale vicario Baldo Reina che nelle giornate di giovedì e sabato è stato a Corviale, «dove ha incontrato anche il presidente dell’XI Municipio oltre alle diverse realtà parrocchiali, a cominciare dal Consiglio pastorale», prosegue il parroco.
Reina si si è fermato anche con la Caritas parrocchiale che, «grazie al servizio di un piccolo gruppo di volontari, due volte al mese realizza la distribuzione di pacchi viveri», dice Rossano, un volontario. Sono 45 i nuclei familiari accompagnati, «sia italiani che stranieri, soprattutto nomadi», aggiunge, e racconta anche delle raccolte solidali fatte «nei supermercati del territorio prima di Natale e ora in Quaresima, prima della Pasqua». Un altro tipo di povertà è quella relazionale: «Abbiamo bonificato il giardino della parrocchia e la domenica mattina dopo la Messa si prepara il caffè per tutti condividendo anche qualche dolce per stare insieme», dice ancora Rossano.
Gli fa eco Luciana, impegnata in parrocchia sia come catechista che come volontaria nella segreteria. «Tante persone trovano nella parrocchia un punto di riferimento e mi accorgo che c’è tanto bisogno di ascolto – afferma –: spesso chi viene in segreteria lo fa per un bisogno di relazione e di confronto. Per questo, anche se a volte le situazioni sono difficili, non ci arrendiamo e troviamo il bello in questo». Luciana sottolinea l’importanza di coltivare la dimensione della relazione anche con le famiglie dei bambini del percorso di iniziazione cristiana, che dura 4 anni. «In uno dei papà dei bambini del catechismo che ha chiesto il Battesimo per il suo secondo figlio – racconta – è nato il desiderio di ricevere il Battesimo lui stesso e così ha compiuto il percorso di 3 anni per il Catecumenato e mio marito ed io siamo i suoi padrini». (di Michela Altoviti da Roma Sette)
16 marzo 2025
La speranza e il pensiero cattolico, ricerca Censis a San Giovanni in Laterano
In un periodo storico complesso come quello attuale, segnato da individualismo, competizione e frustrazione, la Chiesa sente forte la necessità di interrogarsi sul proprio ruolo e sulla propria capacità di offrire un contributo significativo per la costruzione di una società più giusta e fraterna, ma anche più vitale e meno “letargica”. Insomma il pensiero cattolico sente la responsabilità di indicare, alla società italiana, un percorso per andare oltre. Occorre per questo un lavoro dello spirito, con la s minuscola, pur sapendo che quando c’è uno spirito autentico che agisce è sempre lo Spirito. Da qui parte la ricerca condotta dal Censis su “Il lavoro dello spirito e la responsabilità del pensiero cattolico”, che sarà presentata sabato 29 marzo durante l’incontro “La responsabilità della Speranza e il lavoro dello spirito”, dalle 9.30 alle 12.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano (ingresso lato obelisco).
Ad aprire i lavori saranno i saluti e l’introduzione del cardinale vicario Baldo Reina; seguirà la presentazione della ricerca Censis. Quindi ne discuteranno don Fabio Rosini, biblista e docente di Comunicazione e trasmissione della fede alla Pontificia Università della Santa Croce; Massimo Cacciari, filosofo e saggista; Giuseppe De Rita, sociologo e tra i fondatori del Censis; padre Antonio Spadaro, gesuita, giornalista e teologo, sottosegretario del Dicastero per la cultura e l’educazione. A moderare il dibattito sarà lo storico Andrea Riccardi. L’appuntamento è promosso dalla diocesi di Roma in collaborazione con il Censis e l’associazione Essere Qui, e si propone come un momento di riflessione e dialogo aperto a tutti coloro che desiderano approfondire il tema della speranza e del ruolo dello spirito nel nostro tempo.
«Qual è il contributo che il pensiero cattolico può dare ancora a questo Paese? Questa è la domanda da cui siamo partiti per la nostra ricerca – illustra Giulio De Rita, ricercatore del Censis –. Lo “spirito” a cui facciamo riferimento è quello dell’uomo. È anche una riflessione su dove sta andando la “Chiesa in uscita”, per usare un’espressione cara a Papa Francesco, e su quale tipo di pastorale possa portare avanti la Chiesa in uscita. Come dice il Santo Padre, se abbiamo una pecorella rimasta nell’ovile e 99 che si sono smarrite, è quelle che bisogna andare a cercare. Bisogna riprendere con maggiore vigore il nostro impegno per la crescita della società».
17 marzo 2025
Giornata Nazionale in memoria delle vittime di coronavirus
Giornata Nazionale in memoria delle vittime di coronavirus