20 Maggio 2025

Torna la mostra dei 100 presepi in Vaticano

C’è il presepe in carta di giornale, quello realizzato con materiali di recupero, quello in terracotta e la Natività trasportata in una zona di guerra. Sono allestimenti originali e diversi tra loro quelli che si possono ammirare sotto il colonnato del Bernini in piazza San Pietro, grazie all’Esposizione Internazionale 100 Presepi in Vaticano, giunta alla quinta edizione. Inaugurata giovedì 8 dicembre, resterà aperta per cinque settimane, fino all’8 gennaio, dalle 10 alle 19.30 con ingresso gratuito.

«La mostra – illustrano dal Dicastero per l’evangelizzazione, che la organizza – raccoglie opere realizzate da artisti di tutto il mondo, che hanno espresso la propria creatività nella rappresentazione delle scene della Natività. Lo scenario unico di piazza San Pietro inserisce i numerosi presepi, vere opere d’arte, in una cornice che invita ancor di più il visitatore a stupirsi davanti alla tradizionale scena della Natività di Gesù».

In tutto saranno esposti 120 presepi, provenienti da vari Paesi europei, come Ucraina, Ungheria, Malta, Slovenia, Slovacchia, Croazia, e del mondo, come Taiwan, Venezuela e Guatemala. Molte di queste nazioni sono rappresentate dalle rispettive ambasciate presso la Santa Sede, che si sono incaricate di promuovere l’evento nei propri Paesi.

Anche quest’anno partecipano con originali presepi diversi enti, come Atac S.p.A., che ha rappresentato la Natività all’interno del tipico autobus rosso. L’Asl Roma 2, con il Centro diurno riabilitativo “La fabbrica dei sogni”, invece, ha proposto un presepe realizzato con materiali di riciclo. All’iniziativa hanno aderito, come ogni anno, anche diverse scuole del Lazio, con colorati manufatti composti dai bambini.

In tante delle rappresentazioni riecheggiano le sfide e le crisi dell’attualità: dal presepe realizzato in Ucraina da suor Teodosia Polotniuk, dell’esarcato di Donetsk, che ambienta la nascita di Gesù nei sotterranei di una struttura che ricorda lo stabilimento metallurgico di Azovstal’, a Mariupol, a quelli che riportano in primo piano l’emergenza climatica e la tragedia delle migrazioni nel Mediterraneo, come quello realizzato dalla fondazione romana Villa Maraini onlus, per il recupero di ragazzi tossicodipendenti. Saranno presenti anche alcune statue di un presepe monumentale proveniente da Viterbo e opere prodotte da diverse associazioni italiane di presepisti.

12 dicembre 2022

Torna la mostra “Gli altri siamo noi”

Un percorso interattivo con giochi, strumenti e idee per una società interculturale. Dal 10 aprile al 3 maggio 2024 presso la Cittadella della Carità, in via Casilina Vecchia 19, torna la mostra interattiva “Gli altri siamo noi”. Rivolta a tutti i cittadini, ma pensata principalmente a ragazzi e ragazze dai 10 ai 16 anni, l’esposizione per il 2024 vedrà il coinvolgimento degli studenti di 32 classi di istituti scolastici, di un gruppo di giovani dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e diversi gruppi giovanili delle parrocchie.

La mostra è pensata come un “viaggio”, attraverso un labirinto diviso in 8 sezioni che stimola a porsi delle domande, a riflettere sui meccanismi che portano ai pregiudizi, al capro espiatorio e alla discriminazione, ad esprimere le proprie opinioni e a cercare soluzioni. Si visita a coppie, ognuno riceve un passaporto che sarà la guida durante il percorso. Partendo da giochi di illusioni ottiche si comincia ad imparare a mettersi nei panni degli altri, immaginare percorsi, vite e emozioni che forse non vediamo proprio per capire che spesso gli altri siamo noi.

Per chi volesse visitarla individualmente o con gruppi giovanili, il pomeriggio dopo le 14:30 o il sabato mattina, può telefonare al numero 342.3527840 per prenotare.

27 marzo 2024

Torna la Festa dei Popoli

Foto di Cristian Gennari

All’inizio era un momento di incontro conviviale tra i religiosi stranieri della Capitale, nella parrocchia del Santissimo Redentore a Val Melaina. Poi è cresciuta tanto da arrivare a piazza San Giovanni in Laterano, con il giardino davanti alla basilica pieno di stand e bandiere. Il prossimo fine settimana, dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, torna la Festa dei Popoli e cambia di nuovo volto, trasformandosi in un evento diffuso in tutta la città, dislocato nelle diverse prefetture in cui è suddiviso il territorio diocesano. Ma il cuore e gli obiettivi di questa manifestazione, organizzata dall’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma, rimangono gli stessi: «Favorire la conoscenza tra i fedeli sul territorio e l’incontro tra sacerdoti e cappellani», come sottolinea il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità e per i Migranti. Lo ribadisce anche il direttore dell’Ufficio Migrantes, monsignor Pierpaolo Felicolo: «Riprendiamo dopo due anni e ribadiamo il concetto che sta dietro a questa Festa, cioè promuovere la preghiera e l’incontro rispettando la ricchezza della diversità. Fedeli al messaggio di Papa Francesco di quest’anno, vogliamo costruire il futuro con i migranti e con i rifugiati, nei luoghi dove vivono, insieme».

Sabato 28 e domenica 29 maggio, dunque, in tantissime parrocchie romane verranno celebrate Messe con le comunità etniche, con canti e preghiere in diverse lingue, a cui spesso seguiranno momenti di condivisione, con musica e degustazione di piatti tipici. Il cardinale vicario Angelo De Donatis celebrerà a Santa Maria Regina Pacis a Ostia Lido sabato alle 19, mentre il vescovo Ambarus sarà lo stesso giorno a Santa Emerenziana alle 18.30 e domenica 29 al Santissimo Redentore alle 11.30. Nella parrocchia dei Santi XII Apostoli la celebrazione per la Festa dei Popoli sarà presieduta dal vescovo Daniele Libanori, il 29 alle 18.30; il vescovo Guerino Di Tora celebrerà a Sant’Atanasio sabato alle 18.30; mentre il vescovo Dario Gervasi a Nostra Signora di Lourdes a Tor Marancia, sempre il 28 alle 18.30. Ancora, sabato alle 18, nel Santuario della Madonna del Divino Amore presiederà la Messa il cardinale Enrico Feroci; a Sant’Antonio da Padova, il 28 alle 18.30, ci sarà invece il vicario generale dei Padri Rogazionisti, padre José Maria Ezpeleta.

«A Roma, su quasi seicentomila stranieri, circa la metà sono cristiani – riprende monsignor Ambarus, originario della Romania –. È una città cosmopolita, e prenderne consapevolezza come Chiesa di Roma significa rafforzare la nostra vocazione universale». Questo è il senso del tema scelto per la Festa dei Popoli 2022, “Uniti nella stessa fede”. «La struttura del contesto sociale ed ecclesiale in cui viviamo, particolarmente accentuata nella nostra città – riflette don Pietro Guerini, vicedirettore dell’Ufficio Migrantes diocesano –, è profondamente multiculturale in ragione della compresenza di etnie, di tradizioni e forme culturali differenti. Vivere l’unità, in nome della fede comune, è compito specifico della Chiesa all’interno di questo contesto». Celebrare la Messa con le comunità etniche in tante parrocchie diocesane vuole dire «vivere un momento prezioso, fondato sull’ascolto reciproco e comunitario – aggiunge –, per rendere grazie e lodare il Signore per la varietà delle persone e delle culture che arricchiscono la nostra Chiesa, con spirito marcatamente sinodale».

A Roma sono circa 120 le comunità etniche con i centri pastorali sparsi sul territorio diocesano, con una quarantina di preti responsabili a cui si associano preti studenti per celebrazioni sul territorio e per aiuto concreto nella catechesi e nell’accompagnamento spirituale. I più numerosi sono i filippini, che contano circa 43mila fedeli e sono presenti in più di 60 comunità nella diocesi; seguono i latinoamericani, con 12 centri nazionali. Ci sono poi comunità meno numerose ma molto attive e vivaci, come quella Ucraina, che negli ultimi mesi si è data da fare per l’accoglienza dei profughi e per mandare aiuti a chi è rimasto nel Paese.

In allegato l’elenco delle parrocchie coinvolte
FestaPopoliAllegato

23 maggio 2022

Torna la Festa de’ noantri

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

È iniziata domenica scorsa, memoria liturgica della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, la Festa de’ noantri, orgoglio trasteverino per onorare e celebrare la Madonna del Carmine, a Roma nota anche come Madonna Fiumarola. Nella chiesa di Sant’Agata, dove è custodita la statua, alle 9.30 la Messa è stata presieduta dal rettore don Paolo Asolan. Quindi don Renato Tarantelli Baccari, primicerio dell’arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Maria Santissima del Carmine, ha celebrato la liturgia con l’investitura dei nuovi confratelli. Alle 17 la Messa pontificale è stata invece presieduta dal vescovo Daniele Libanori, ausiliare per il settore Centro.

Sabato 22, al termine della celebrazione eucaristica presieduta dal vicegerente della diocesi di Roma, Baldo Reina, e dopo il tradizionale omaggio del sindaco, la statua sarà portata in processione per le vie del quartiere. «Dopo la pandemia questo è il primo anno che la Festa si svolge senza alcun tipo di restrizione», dice Pietro Solfizi, governatore dell’arciconfraternita di Trastevere. La statua sarà issata su una grande “macchina” e portata in spalla da una ventina di confratelli. «Tra loro molti giovani tra i 25 e i 40 anni ai quali i nonni e i genitori hanno trasmesso la devozione per la Madonna del Carmine – prosegue Solfizi –. Si stanno preparando per entrare a far parte della confraternita e noi siamo molto felici di vedere tanti giovani che si avvicinano alla nostra realtà. Oltre alla devozione hanno anche tanta volontà e la forza fisica per sollevare la statua. Molti di noi sono anziani, non riuscirebbero più a portarla in processione. Anche in questo caso la Provvidenza ci è venuta incontro».

La processione partirà da largo San Giovanni de’ Matha e per tutto il tragitto sarà accompagnata dalla banda musicale della Polizia Locale di Roma Capitale. Al termine, nei pressi della basilica di San Crisogono, ci sarà l’omaggio della fanfara dei bersaglieri. Mentre la statua farà il suo ingresso a San Crisogono e la macchina a Sant’Agata, ci sarà uno spettacolo di fuochi d’artificio.

Domenica 30 luglio, invece, si terrà la processione della Madonna Fiumarola che ogni anno richiama migliaia di fedeli e turisti. È stata così ribattezzata perché, secondo una tradizione risalente al 1535, la statua della Vergine Maria scolpita in legno di cedro fu ritrovata da alcuni pescatori alla foce del Tevere dopo una tempesta. Donata ai carmelitani, rimase nella basilica di San Crisogono fino al 1890. Per qualche decennio fu ospitata nella chiesa di San Giovanni dei Genovesi prima di essere definitivamente trasferita nella chiesa di Sant’Agata.

La serata del 30 luglio inizierà all’imbarcadero del Circolo Canottieri Lazio con la vestizione della statua con un abito donato dalla maison Luigi Borbone. La processione sarà presieduta dall’arcivescovo Vittorio Francesco Viola, segretario del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. A bordo di un natante dell’Arma dei carabinieri, solcherà il Tevere fino a Ponte Garibaldi. Quindi partirà la processione via terra e quest’anno, spiega ancora Solfizi, «è stato ripristinato l’antico percorso fino alla basilica di Santa Maria in Trastevere dove la statua sarà venerata fino al giorno successivo quando farà ritorno a Sant’Agata».

19 luglio 2023

Torna la Colletta per la Terra Santa

Sarà un Venerdì Santo con il pensiero a chi soffre per causa della guerra, quello di questo 2022. Sia in Europa che in Medio Oriente, come in tutti i continenti. Come stabilito da Papa Francesco, infatti, verrà inserita una speciale intensione di preghiera per la pace da aggiungere alla preghiera Universale del Venerdì Santo. Ciascun sacerdote pronuncerà le stesse parole che il Santo Padre eleverà al Padre, nella celebrazione della Passione del Signore: «Preghiamo per i popoli dilaniati dalle atrocità delle guerre. Le loro lacrime e il sangue delle vittime non siano sparsi invano, ma affrettino un’era di pace che scaturisce dalle piaghe gloriose di Cristo Gesù».

Come di consueto, inoltre, sempre per volontà dei pontefici, il Venerdì Santo «la Chiesa è chiamata a compiere un gesto di carità e di solidarietà verso i fratelli che vivono nella Terra Santa attraverso una speciale colletta». A ricordarlo è il cardinale vicario Angelo De Donatis, che ha inviato una lettera ai parroci della diocesi per ricordare questa iniziativa di solidarietà. «Il nostro mondo ha bisogno di riconciliazione e di pacificazione – sono ancora le parole del porporato –. Se in termini personali il Cristo ha sofferto ed è morto una sola volta e non può morire più, nel suo Corpo, che è la Chiesa, continua a soffrire, specialmente in Medio Oriente, ma anche in un altro luogo del mondo in cui la libertà di vivere la fede è impedita: dalla persecuzione in molti casi, l’umanità sempre purtroppo non essere mai paga, come accade in Ucraina».

La raccolta per la Terra Santa è la principale fonte per il sostentamento della vita delle comunità ecclesiali in Medio Oriente, sotto la guida della Custodia Francescana. «Grazie a questo aiuto economico – ricorda ancora il vicario del Papa per la diocesi di Roma – le parrocchie proseguono il loro servizio pastorale con attenzione preferenziale per i poveri; si sostengono le scuole, gli ospedali e gli ambulatori, gli ospizi e i centri di ritrovo che continuano ad accogliere sofferenti e bisognosi, profughi e rifugiati, persone di ogni età e religione colpite dall’orrore della guerra». La conclusione è un appello alla generosità: «Invito tutti i fedeli della nostra diocesi – è la chiusura del cardinale De Donatis – a essere generosi in questa circostanza pur comprendendo bene anche le difficoltà economiche che attraversano le nostre famiglie in questo tempo segnato dalla pandemia e dalla guerra alle porte dell’Europa». Come sempre le offerte potranno essere portate presso l’Ufficio amministrativo del Vicariato.

Per questo la preghiera per la pace risuonerà con forza anche nella Domenica delle Palme, il prossimo 10 aprile. L’Ufficio liturgico diocesano, su indicazione della Conferenza episcopale italiana, ha infatti elaborato una proposta di celebrazione che possa essere vissuta nella sera del sabato o della domenica, con i giovani e tutta la comunità, comunque fuori della celebrazione eucaristica e della commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme.

La lettera del cardinale

1 aprile 2022

Torna la benedizione dei Bambinelli

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Torna, come da tradizione nella terza domenica di Avvento, la benedizione dei Bambinelli a piazza San Pietro. Ad annunciarlo è il Centro oratori romani, promotore dell’iniziativa che avrà per tema “Gesù il dono per tutti”. Il 17 dicembre, allora, piazza San Pietro accoglierà, fin dalle prime ore del mattino, i gruppi di bambini, ragazzi, adolescenti e catechisti delle parrocchie romane per un momento di incontro e di animazione in vista del Natale. Alle 10.30 il cardinale Mauro Gambetti, arciprete della basilica vaticana, presiederà la celebrazione eucaristica all’Altare della Confessione. Quindi i gruppi si sposteranno in piazza per partecipare alle 12alla recita dell’Angelus insieme a Papa Francesco e ricevere la benedizione delle statuine del Bambinello in un clima di festa e di gioia.

«Come ogni anno, ma ogni volta in maniera speciale e diversa, rinnoviamo questa grande opportunità di celebrare la terza domenica di Avvento nella splendida basilica di San Pietro – riflette il presidente del Cor Stefano Pichierri – simbolizzando il nostro essere Chiesa di Roma, gioiosa e festante. In oratorio bambini ragazzi e famiglie possono guardare al Natale con occhi nuovi, per capire che il vero dono è quello che il Padre ci fa, di un Dio Bambino, che cammina con noi e illumina le nostre vite. Speriamo di riuscire a vivere una felice giornata comunitaria nel segno del dono reciproco e gratuito, di cui la nostra società ha tanto bisogno». La benedizione dei Bambinelli da Roma ha raggiunto i cinque continenti ed è oggi una tradizione diffusa in tutto il mondo.

11 dicembre 2023

Torna la benedizione dei Bambinelli

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Torna domenica 22 dicembre la tradizionale Benedizione dei Bambinelli, quest’anno slittata all’ultima domenica di Avvento in Piazza San Pietro. L’appuntamento per oratori, gruppi giovanili, parrocchie e famiglie di Roma si tiene dal 1969 quando, per la prima volta, Paolo VI, il 21 dicembre, impartì la solenne benedizione alle statuine portate dai bambini. Tema dell’evento di quest’anno sarà “Un Cuore di Luce”: Gesù Bambino, che sta per nascere nelle case, nelle comunità e nei cuori dei credenti, rappresenta la luce che risplende e che porta via le paure e le sofferenze, offrendo al cuore di ogni uomo un abbraccio sicuro.

Ad ogni oratorio partecipante, impegnati in queste settimane nelle attività di animazione tipiche dell’Avvento che coinvolgono bambini, animatori, adolescenti e famiglie, il Centro Oratori Romani ha proposto un contest per rappresentare artisticamente su tela il tema prescelto per l’edizione 2024. Le tele realizzate negli oratori verranno esposte a piazza San Pietro nella mattinata e i vincitori verranno premiati in occasione della Festa della Riconoscenza del prossimo 28 dicembre al Don Bosco, altro appuntamento natalizio per gli oratori di Roma per una celebrazione di ringraziamento a conclusione dell’anno.

Sin dalle prime ore del mattino di domenica 22 dicembre, piazza San Pietro accoglierà i gruppi di bambini, ragazzi, adolescenti e catechisti delle parrocchie romane per un momento di incontro e di animazione, guidato dal Centro Oratori Romani. Tutti insieme gli oratori parteciperanno alla solenne celebrazione eucaristica all’Altare della Confessione presieduta dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete della Basilica Vaticana, e successivamente tutti i gruppi si sposteranno in piazza per partecipare alla recita dell’Angelus insieme a Papa Francesco e ricevere la benedizione delle statuine del Bambinello.

La Benedizione dei Bambinelli è promossa e organizzata dal Centro Oratori Romani. «Quest’anno l’attesa si è moltiplicata, l’invito è ad essere ancora più vigilanti e pronti per accogliere un Natale ‘particolare’ – sottolinea il presidente del Cor Stefano Pichierri –. Giungeremo, infatti, a Piazza San Pietro a pochissime ore dall’apertura della prima Porta Santa e al solenne inizio del Giubileo nell’ultima domenica di Avvento. L’affetto e l’entusiasmo puro dei bambini possa condurre tutti allo stupore dell’Incarnazione ed alla speranza nell’annuncio giubilare che ci accompagnerà per tutto il nuovo anno. I bambini ed i catechisti degli oratori di Roma si ritrovano, nel corso del cammino avviato in questi anni nei territori, per celebrare e festeggiare insieme i frutti di un rinnovato entusiasmo pastorale. Siamo certi che, come ogni anno, Papa Francesco gioirà della vicinanza e delle preghiere sincere dei nostri bambini e giovani animatori».

16 dicembre 2024

Torna la “Festa de’ noantri”

Foto di Cristian Gennari

«Portare la Vergine Maria nei luoghi in cui si vive, si lavora, si patisce significa mostrarle i propri desideri e speranze». Lo ha detto il vescovo Daniele Libanori, ausiliare del settore Centro, presiedendo, nella chiesa di San Crisogno, sabato 16, la Messa che ha dato ufficialmente il via alle celebrazioni per la “Festa de’ noantri” o della “Madonna Fiumarola”, la tradizionale festa che si celebra alla fine di luglio a Trastevere.

Il culto nasce nel lontano 1535 quando, si racconta, alcuni pescatori ritrovarono alla foce del fiume una statua in legno di cedro raffigurante Maria e la donarono ai Carmelitani della chiesa di San Crisogono, a Trastevere. Nel corso dei secoli fu trasferita prima a San Giovanni dei Genovesi e poi, nel ‘900, nell’attuale chiesa di Sant’Agata, che lascia una sola volta l’anno, il sabato seguente alla festa della Beata Vergine del Monte Carmelo.

Sabato scorso la statua della Vergine è stata poi portata in processione lungo le vie di Trastevere, mentre la processione si terrà sul Tevere domenica 24 luglio; a presiederla sarà don Renato Tarantelli Baccari, primicerio dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Maria Santissima del Carmine in Trastevere. Alle 18.30 dall’imbarcadero del Circolo Canottieri Lazio, avverrà la tradizionale vestizione della statua; quest’anno l’abito è donato dalla Maison Borbone Luigi Maria. Quindi, alle 19.30, la partenza della processione della “Madonna Fiumarola” e alle 20.30 l’arrivo a Ponte Garibaldi. La banda della Polizia Locale di Roma Capitale accompagnerà la discesa della statua dalla motonave Agrippina Maggiore; la processione proseguirà a piedi, fino alla chiesa di San Crisogono. Il giorno dopo il rientro alla chiesa di Sant’Agata, con Messa di ringraziamento e una serata di adorazione ed evangelizzazione.

19 luglio 2022

Torna l’Ores Day l’11 maggio per animatori e responsabili

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Come ogni anno nel percorso di avvicinamento alle attività di oratorio estivo torna anche l’Ores Day, l’appuntamento di formazione e confronto per animatori e responsabili degli oratori di Roma. L’evento è previsto per il prossimo 11 maggio dalle 15 alle 18:30 presso la parrocchia di Santa Francesca Romana all’Ardeatino (piazza Cesare Nerazzini). Sono invitati sia i giovani animatori sia i responsabili, laici e sacerdoti, per entrare meglio nella dinamica della proposta per l’estate e per portare a casa nuove competenze per l’animazione di bambini e ragazzi.

Nel corso del pomeriggio sono previsti per gli animatori diversi laboratori tematici, suddivisi per due fasce di età, nonché un appuntamento specifico per sacerdoti, responsabili e animatori adulti (over 19). La giornata si concluderà con un momento di preghiera e la celebrazione di mandato agli animatori presieduta dal vescovo Dario Gervasi, delegato per l’Ambito della cura delle età e della vita.

“L’isola del tesoro” sarà il tema che accompagnerà le attività estive dei ragazzi romani. A prepararlo l’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile con il Centro Oratori Romani, in collaborazione con Agesci Lazio, Acr, Anspi di Roma; gli stessi organizzatori dell’Ores Day.

Per partecipare alla giornata di domenica occorrerà iscriversi sul sito oresroma.org. I moduli di iscrizione sono diversificati per animatori e responsabili. È necessaria l’iscrizione personale perché gli animatori dovranno anche scegliere il laboratorio al quale iscriversi fra quelli proposti (gioco, animazione, attività manuali, attività sportive, catechesi, celebrazione e teatro).

8 maggio 2024

Torna il Seminario di pastorale oratoriana

Riprende dopo una pausa di alcuni anni il Seminario di pastorale oratoriana, appuntamento tradizionale del Centro Oratori Romani dedicato a educatori e responsabili di oratorio, laici, religiosi e sacerdoti, per uno sguardo al mondo dell’oratorio da diversi punti di vista e in dialogo con le sempre nuove sfide pastorali. Titolo dell’incontro sarà “Vino nuovo in otri nuovi. Educatori per l’oratorio che verrà” per una mattinata di approfondimento presso il Seminario Romano Maggiore (piazza San Giovanni in Laterano, 4), dalle ore 8.30 alle ore 13 di sabato 12 ottobre 2024.

Aprirà i lavori don Fabio Rosini, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, che approfondirà il carisma educativo del catechista di oratorio. Seguirà una intervista a Roberto Mauri, autore del libro “Campo Base. L’oratorio che verrà?” per lanciare la sfida di ricercare nuove forme pastorali. Concluderà, infine, Fabrizio Lo Bascio, coordinatore del Centro Studi Pastorali del COR, che accompagnerà i partecipanti in una sintesi della giornata e nella riflessione sul sogno missionario del COR per gli oratori di Roma all’inizio di un nuovo anno pastorale.

«Il Seminario ha l’intenzione di riattivare una riflessione pastorale sull’oratorio», sottolinea Lo Bascio invitando l’intera comunità diocesana coinvolta negli oratori a partecipare per portare il proprio contributo. «Vogliamo aiutarci reciprocamente per la comprensione e la realizzazione efficace dell’oratorio, come esperienza educativa ecclesiale, con una tradizione tutta sua nel passato, con sfide educative e sociali nel presente, con un futuro da immaginare. Abbiamo scelto di tratteggiarne tre: l’educatore, l’oratorio come esperienza educativa ed infine l’azione pastorale per l’oratorio a livello diocesano o cittadino. In qualche modo tutte e tre possono e devono rinnovarsi: un educatore che riscopre il suo carisma, un “vino nuovo”, un oratorio che assume una forma paradigmatica rinnovata, un “otre nuovo” e, infine, una prospettiva più “ampia” che si interroga su come promuovere e diffondere tutto questo oggi nel tessuto ecclesiale e urbano di Roma».

1 ottobre 2024

Torna il Mercatino dei valori ritrovati

A grande richiesta torna il Mercatino dei Valori Ritrovati. Il sabato, dalle ore 10 alle 13:30, la Cittadella della carità (via Casilina vecchia, 19) ospiterà l’iniziativa promossa dalla Caritas di Roma con Poste Italiane Spa nell’ambito del progetto “Valori ritrovati”. In vendita ci saranno le merci che vengono trovate nei “pacchi anonimi” non recapitati e non vengono reclamati, che Poste Italiane ha ceduto all’organismo diocesano.

Verranno esposti libri, giocattoli, Cd, piccoli elettrodomestici, oggettistica, computer, cellulari, accessori di informatica, oggetti per la casa. Il ricavato contribuirà alla creazione di un fondo di solidarietà che ha l’obiettivo di sostenere l’inclusione lavorativa di adulti in difficoltà.

Tra le novità di questo mese l’angolo delle occasioni, con sconti fino al 50% su prodotti ingombranti e di lunga giacenza.

12 aprile 2023

Torna il corso sul vino nella Bibbia

Dopo il successo della prima edizione del corso sul vino nella Bibbia, nella storia e nell’arte, torna in autunno “La vite e i tralci”, il ciclo di quattro lezioni tenuto da Marco Cum, teologo e sommelier masterclass della Scuola europea sommelier. Gli incontri si terranno nei locali della parrocchia San Giovanni Battista De La Salle in via dell’Orsa Minore, 59 (Eur–Torrino) in ottobre e novembre 2019. Ad organizzarli sarà ancora una volta l’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport della diocesi di Roma.

«Con la prima edizione abbiamo avuto conferma dell’interesse a questa particolare iniziativa volta alla scoperta del vino nella storia della Chiesa e allo stretto legame con le Sacre Scritture – afferma il direttore dell’Ufficio, don Francesco Indelicato – e a mio avviso questa può considerarsi una delle formule riuscite di nuova evangelizzazione, laddove è coinvolta la ragione insieme alla percezione sensoriale in un viaggio che porta a interiorizzare ed appassionarsi subito al messaggio del Vangelo».

Il primo incontro del corso si terrà il 7 ottobre alle 20 e partirà da un versetto del profeta Isaia: “Il Signore degli eserciti preparerà un banchetto di grasse vivande” (Is 25,6–9). Si parlerà di enologia antica, puntando l’attenzione su un luogo–chiave per la storia del vino in Europa, ossia l’abbazia di Cluny. Quindi si incentrerà l’attenzione sul libro del Cantico dei Cantici e al termine ci sarà la degustazione di uno Chardonnay e di un Pinot Nero. Dopo quindici giorni, il 21 ottobre, sarà la volta di un brano del Vangelo, quello che dà il nome al corso: “Io sono la vite e voi i tralci” (Gv 15,1–8). Si parlerà di Juliette Colbert, protagonista della storia del vino in Francia, e della nascita del Barolo, il re dei vini, che verrà degustato insieme a un Arneis.

A novembre, esattamente il 4 e il 18, i brani biblici saranno il Salmo 79 (“La vigna del Signore è il suo popolo”) e l’episodio fondamentale delle Nozze di Cana, laddove Gesù cambiò l’acqua in vino prefigurando ciò che gli sarebbe accaduto sulla croce. Lo sguardo storico si volgerà anche all’arte, in particolare alla musica e alla pittura, che in molti modi si è espressa per esaltare la fede e il suo rapporto con il vino. In particolare il tema dell’ultimo incontro riguarderà la festa e in questo contesto si andranno ad assaggiare uno Champagne e un Moscato d’Asti.

Al termine di ogni incontro, della durata di due ore, è previsto un rinfresco per tutti i partecipanti. A conclusione del corso sarà offerto a ciascuno un sottobottiglia personalizzato in ceramica, dipinto a mano dalla ceramografa Marzia Taormina, e l’attestato di partecipazione. Il ciclo di quattro incontri prevede una quota di iscrizione di 80 euro, che andrà versata entro il 30 settembre. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere all’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport: francesco.indelicato@diocesidiroma.it, claudio.tanturri@diocesidiroma.it; 0669886349; 3515030787; https://www.utsroma.it/

10 settembre 2019

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