11 Maggio 2025

A San Giovanni la Messa in comunione con il Congresso Eucaristico Internazionale

Domenica 12 settembre alle ore 17.30, nella basilica di San Giovanni in Laterano, il vescovo ausiliare monsignor Paolo Ricciardi presiederà la celebrazione eucaristica a cui seguirà l’adorazione in comunione con il Congresso Eucaristico Internazionale, in programma dal 5 al 12 settembre a Budapest. «L’invito a partecipare è rivolto in particolar modo agli adoratori dell’adorazione perpetua della diocesi di Roma», sottolinea padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano.

«In una diocesi come la nostra – riflette il vescovo Ricciardi -, sapere che ci sono tanti luoghi in cui c’è gente che adora il Santissimo Sacramento è un segno di forza ed un invito a tornare alla sorgente di grazia. L’adorazione non è una parentesi di intimità personale in cui si fugge dal mondo, ma un mettersi davanti a Cristo sentendoci nel cuore della comunità, della Chiesa e dell’umanità. E’ la fonte per ripartire ad annunciare il Vangelo con la nostra testimonianza di vita in ogni ambiente che abitiamo».

Per partecipare alla celebrazione è necessario avere il biglietto, gratuito, che può essere ritirato nella portineria del Palazzo del Vicariato, dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 18.30.

Ministri straordinari della comunione, riprendono i corsi

«Con il nuovo anno pastorale vogliamo riprendere il percorso formativo dei ministri straordinari, perché sia sempre garantita La presenza della Chiesa presso i malati e a tutti giunga il conforto della Comunione Eucaristica». Padre Giuseppe Midili , direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi di Roma, illustra così i nuovi percorsi formativi per i ministri straordinari della comunione, che riprenderanno a settembre dopo la sospensione dovuta alla pandemia.

Innanzitutto, coloro che negli anni scorsi hanno frequentato gli itinerari di formazione per ministri straordinari della comunione e per varie ragioni erano assenti a uno o due appuntamenti, non devono recuperare nessun incontro, assicurano dall’Ufficio liturgico. Devono però spedire una copia del cartoncino cartaceo con i timbri delle presenze tramite posta ordinaria a Ufficio liturgico – P.zza S. Giovanni in Laterano, 6 – 00184 Roma, oppure consegnarla presso la portineria del Vicariato. A causa dell’emergenza Covid l’ufficio non riceve le persone in presenza. I tesserini dei ministri straordinari della comunione saranno consegnati ai parroci entro ottobre 2021.

Per chi ha fatto più di due assenze, invece, sono previsti tre incontri di recupero. si terranno domenica 26 settembre 2021, domenica 17 ottobre 2021 e domenica 24 ottobre 2021 dalle ore 16.30 alle ore 18.45, presso il Teatro Orione – Via Tortona, 7 (adiacente alla Parrocchia di Ognissanti) raggiungibile con l’autobus, con la Metro A – fermata Re di Roma, oppure in auto (ci sarà la possibilità di parcheggiare presso l’Oratorio, già dalle ore 15,30). Per accedere agli incontri ogni persona dovrà prima ritirare un biglietto gratuito presso la portineria del Vicariato, a partire da lunedì 6 settembre (dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 17). All’ingresso del Teatro Orione sarà controllata la temperatura e tutti indosseranno la mascherina.

Quanto ai parroci che desiderano incaricare nuovi ministri straordinari della comunione, devono predisporre e firmare il modulo di richiesta; la scheda di iscrizione; una foto tessera e un contributo spese e spedirli a: Ufficio liturgico – P.zza S. Giovanni in Laterano, 6 – 00184 Roma, oppure consegnarli presso la portineria del Vicariato, da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 17. I ministri straordinari designati devono partecipare ai tre incontri di cui sopra. I moduli si possono scaricare dal sito internet dell’Ufficio liturgico diocesano.

27 luglio 2021

Fatima, De Donatis: «Solo chi è pieno di Dio è felice, anche in mezzo alle prove del mondo»

«Siamo arrivati smarriti, affaticati, preoccupati e poi, dopo tre giorni, eccoci ritrovati, sollevati, ricolmi di speranza. Siamo pronti a ‘occuparci delle cose del Padre’. E torniamo a casa, nella nostra dimensione quotidiana, certi che senza Gesù non possiamo fare nulla. Con Gesù al centro la nostra storia si volge sempre al bene». Lo ha detto il cardinale vicario Angelo De Donatis, nell’omelia della Messa che ha celebrato nella mattina del 31 agosto a Fatima, in conclusione del pellegrinaggio diocesano.

De Donatis a Fatima: «L’umiltà è il nostro “Green pass” per andare in Cielo»

«Ormai questo santuario ci è diventato familiare, è entrato nella “geografia della salvezza” delle nostre vite. Fatima è il punto di ri-partenza che Dio ha scelto per noi quest’anno, in questi tempi così difficili». Lo ha detto stamani il cardinale vicario Angelo De Donatis, nell’omelia della Messa che ha celebrato nel santuario di Fatima, durante il pellegrinaggio diocesano. «Siamo venuti qui cercando Dio e, attraverso Maria, lo stiamo ritrovando – ha osservato il porporato –. A lui abbiamo portato le nostre croci, le nostre prove. E lui ci viene incontro con la sapienza della Croce, stoltezza per il mondo, ricordandoci che solo se siamo crocifissi con Lui potremo gustare la pienezza della Vita». Quindi, la richiesta al Signore di «non toglierci le croci, ma di saperle trovare nella Sua e, con essa, la forza di portarle».

Invitando a guardare a Maria, «madre e maestra spirituale», il cardinale ha ribadito che «se crediamo di essere autodidatti nella fede, facilmente rischieremmo di perderci e di sbagliare». «Se camminiamo soli, lì dove troviamo “buio”, vediamo solo “oscurità”; con lei vediamo il passo prima della luce». Nelle parole del cardinale anche la volontà di «metterci alla scuola di Maria». «Secondo la sua logica, troviamo Fatima» non come «un insieme di segreti che annunciano distruzione e fine; ma una immensa luce di speranza in una storia di difficoltà e di prove». Infine, l’invito all’umiltà, «nostro “Green-pass” necessario per andare in Cielo». «Se vogliamo elevare lo sguardo al Cielo, siamo invitati ad essere piccoli».

Catechesi del cardinale vicario a Fatima 29 agosto 2021

Nel pomeriggio di domenica 29 agosto 2021, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha tenuto una catechesi nel Centro pastorale Paulo VI di Fatima. Riprendendo il messaggio delle apparizioni della Vergine Maria ai tre pastorelli, il cardinale ha affidato ai pellegrini le tre parole: pentimento preghiera e conversione. Il porporato ha approfondito in particolare la preghiera offrendo spunti per vivere un dialogo costante e intimo con Dio. Al termine della meditazione, terminata con un’esortazione alla conversione, i pellegrini hanno avuto modo di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Messa internazionale a Fatima. De Donatis: “Qui per purificare il cuore”

Omelia della Messa internazionale a Fatima, 29 agosto 2021. “Il confine tra vita morale e immorale non passa attraverso mani lavate, ma attraverso il cuore, il mondo interiore dell’uomo, la sua mente, la sua coscienza, il luogo del rapporto con Dio e delle decisioni per la vita. Se il cuore è impuro escono fuori tutti i vizi umani. L’evangelista ne elenca dodici, un numero che esprime totalità, quasi per dire che tutto il male viene dal cuore, dal mondo interiore; ma se il cuore è purificato, dal cuore viene fuori soprattutto ogni specie di virtù. Per questo siamo qui, a Fatima: per purificare il cuore”.

«Solo chi è pieno di Dio è felice, anche in mezzo alle prove del mondo»: si conclude il pellegrinaggio diocesano a Fatima

«Siamo arrivati smarriti, affaticati, preoccupati e poi, dopo tre giorni, eccoci ritrovati, sollevati, ricolmi di speranza. Siamo pronti a ‘occuparci delle cose del Padre’. E torniamo a casa, nella nostra dimensione quotidiana, certi che senza Gesù non possiamo fare nulla. Con Gesù al centro la nostra storia si volge sempre al bene». Lo ha detto il cardinale vicario Angelo De Donatis, nell’omelia della Messa che ha celebrato stamani a Fatima, in conclusione del pellegrinaggio diocesano.

Ricordando il 13 maggio di quaranta anni fa, quando Papa Giovanni Paolo II fu vittima dell’attentato in piazza San Pietro, il cardinale ha osservato che «forse abbiamo creduto che il Male volesse prendersi la rivincita, che il dono che ci era stato fatto con il Santo Padre potesse esserci stato tolto». «Anche la terza parte del segreto di Fatima può sembrarci ad una prima lettura la fine disastrosa di una storia sempre dominata dal Male. Ma non è così. Maria dice a Lucia: Il Mio cuore immacolato trionferà». Nelle parole del cardinale la consapevolezza che «la fede e la preghiera sono potenze che possono influire nella storia». «La preghiera è più forte dei proiettili, la fede è più potente delle divisioni».

Il cardinale De Donatis ha poi rivolto il pensiero a questo tempo di pandemia, a ciò che succede in Afghanistan, in Libano e in tante parti del mondo, ai morti e alle rovine dell’ultimo terremoto ad Haiti. «Il cuore si stringe e crediamo che tutto sia sottomesso al Male. Così succede anche nella vita di ciascuno di noi. A volte siamo tentati di vedere solo le cose che non vanno, di credere che non c’è via di scampo e di salvezza. Eppure, il Cuore immacolato trionferà». Un trionfo che corrisponde a un «cuore che sa vedere». «Ripartiamo da Fatima non solo con il desiderio di tornarci, ma con l’impegno di portare nella nostra quotidianità quanto abbiamo riscoperto: solo chi è pieno di Dio è felice, anche in mezzo alle prove del mondo e della propria storia».

Leggi il testo integrale dell’omelia

31 agosto 2021

«L’umiltà è il nostro “Green pass” per andare in Cielo»: la Messa del lunedì da Fatima

«Ormai questo santuario ci è diventato familiare, è entrato nella “geografia della salvezza” delle nostre vite. Fatima è il punto di ri-partenza che Dio ha scelto per noi quest’anno, in questi tempi così difficili». Lo ha detto stamani il cardinale vicario Angelo De Donatis, nell’omelia della Messa che ha celebrato nel santuario di Fatima, durante il pellegrinaggio diocesano. «Siamo venuti qui cercando Dio e, attraverso Maria, lo stiamo ritrovando – ha osservato il porporato –. A lui abbiamo portato le nostre croci, le nostre prove. E lui ci viene incontro con la sapienza della Croce, stoltezza per il mondo, ricordandoci che solo se siamo crocifissi con Lui potremo gustare la pienezza della Vita». Quindi, la richiesta al Signore di «non toglierci le croci, ma di saperle trovare nella Sua e, con essa, la forza di portarle».

Invitando a guardare a Maria, «madre e maestra spirituale», il cardinale ha ribadito che «se crediamo di essere autodidatti nella fede, facilmente rischieremmo di perderci e di sbagliare». «Se camminiamo soli, lì dove troviamo “buio”, vediamo solo “oscurità”; con lei vediamo il passo prima della luce». Nelle parole del cardinale anche la volontà di «metterci alla scuola di Maria». «Secondo la sua logica, troviamo Fatima» non come «un insieme di segreti che annunciano distruzione e fine; ma una immensa luce di speranza in una storia di difficoltà e di prove».
Infine, l’invito all’umiltà, «nostro “Green-pass” necessario per andare in Cielo». «Se vogliamo elevare lo sguardo al Cielo, siamo invitati ad essere piccoli».

Leggi il testo integrale dell’omelia

30 agosto 2021

Fatima, la catechesi del cardinale vicario ai pellegrini

Nel pomeriggio di domenica 29 agosto 2021, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha tenuto una catechesi nel Centro pastorale Paulo VI di Fatima. Riprendendo il messaggio delle apparizioni della Vergine Maria ai tre pastorelli, il cardinale ha affidato ai pellegrini le tre parole: pentimento preghiera e conversione. Il porporato ha approfondito in particolare la preghiera offrendo spunti per vivere un dialogo costante e intimo con Dio.

Al termine della meditazione, terminata con un’esortazione alla conversione, i pellegrini hanno avuto modo di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Leggi qui il testo integrale della catechesi.

 

29 agosto 2021

 

Messa internazionale a Fatima. De Donatis: “Qui per purificare il cuore”

Dopo la recita del rosario, guidato dal vescovo ausiliare, monsignor Dario Gervasi, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha presieduto stamane, 29 agosto, nel santuario di Fatima, la Messa internazionale. La celebrazione si inserisce nell’ambito del pellegrinaggio diocesano che si sta svolgendo in questi giorni nella città portoghese. Ad aprirla, la processione dell’immagine di Maria fino all’altare.
Pubblichiamo, a seguire, alcuni passaggi dell’omelia del cardinale, letta in portoghese:

“Il confine tra vita morale e immorale non passa attraverso mani lavate, ma attraverso il cuore, il mondo interiore dell’uomo, la sua mente, la sua coscienza, il luogo del rapporto con Dio e delle decisioni per la vita. Se il cuore è impuro escono fuori tutti i vizi umani. L’evangelista ne elenca dodici, un numero che esprime totalità, quasi per dire che tutto il male viene dal cuore, dal mondo interiore; ma se il cuore è purificato, dal cuore viene fuori soprattutto ogni specie di virtù. Per questo siamo qui, a Fatima: per purificare il cuore”.

“In questo tempo di pandemia del mondo, possiamo sanificarci le mani all’infinito, evitando il contagio della malattia, ma se non purifichiamo il cuore lasceremo libero il passaggio al Male. Fatima è un dono per noi: qui lasciamoci toccare dal Creatore della luce, mettendoci sotto la protezione della Vergine Madre per chiederLe di mostrarci Gesù.
E allora torneremo nelle nostre case e nella vita di ogni giorno illuminati, sanati e salvati dall’Unico che, in questa ripresa di anno e per tutto il tempo che ci darà da vivere, può donarci un cuore nuovo”.

Leggi l’omelia completa

 

29 agosto 2021

Omelia a Fatima del 28 agosto 2021

“A Fatima lo scopo di tutte le apparizioni – e quello del nostro pellegrinaggio – è stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità: è l’invito alla conversione”. Lo ha detto il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis, nell’omelia della Messa che ha celebrato oggi pomeriggio a Fatima, all’arrivo del gruppo dei pellegrini che svolgono in questi giorni il pellegrinaggio diocesano. “A Fatima ci stupisce sapere come tre bambini semplici si siano arresi alla forza interiore che li ha invasi nelle apparizioni dell’Angelo e della Madre di Dio – ha aggiunto il cardinale -. Maria entra nella vita semplice e normale di tre pastorelli”.

De Donatis a Fatima: “A casa di Maria come famiglia”

“A Fatima lo scopo di tutte le apparizioni – e quello del nostro pellegrinaggio – è stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità: è l’invito alla conversione”. Lo ha detto il vicario del Papa per la diocesi di Roma, il card. Angelo De Donatis, nell’omelia della Messa che ha celebrato oggi pomeriggio a Fatima, all’arrivo del gruppo dei pellegrini che svolgono in questi giorni il pellegrinaggio diocesano. “A Fatima ci stupisce sapere come tre bambini semplici si siano arresi alla forza interiore che li ha invasi nelle apparizioni dell’Angelo e della Madre di Dio – ha aggiunto il cardinale -. Maria entra nella vita semplice e normale di tre pastorelli”.

Guardando alla “dimensione di famiglia” che si è venuta a creare, il vicario del Papa per la diocesi di Roma ha ribadito che “siamo partiti dalle nostre case, dal nostro quotidiano per portare al Signore, attraverso Maria, le nostre intenzioni, le nostre fatiche, le nostre attese, le nostre preoccupazioni”. “c – ha osservato -, ma vediamo che è Gesù a entrare nella nostra casa, nella nostra vita, per offrirci una Luce rinnovata e per invitarci a mettere ordine nel nostro cuore, ridando le giuste priorità”.

Quindi, l’invito ai pellegrini in questi giorni a “mettersi in ascolto” per “imparare a vivere”. Citando Giovanni Paolo II, poi il card. De Donatis ha sottolineato come “anche Maria a Fatima ci richiama a ridare la giusta priorità alle cose di Dio”. “Ammettiamolo: siamo troppo preoccupati delle cose che passano e anche questa pandemia ha rivelato l’innata paura in ciascuno di noi di perdere tutto ciò che appartiene alla terra”. Quindi, la considerazione del cardinale: “Come cambierebbero le nostre abitudini se ci sentissimo fin d’ora cittadini del Cielo! Essere a Fatima significa desiderare la casa del Cielo, non solo come compimento al di là della morte, ma come condizione stabile di chi vive quaggiù ora, occupandosi delle cose di lassù”. Infine, l’invito a “riprendere il gusto di aprire la Bibbia ogni mattina, partendo magari dal Vangelo del giorno; trovare qualche minuto per leggere la Parola e ascoltare Dio che ci comunica qualcosa”.

Leggi il testo integrale dell’omelia

28 agosto 2021

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