12 Maggio 2025

I pellegrini in cammino sulle orme dell’Apostolo Giacomo

Sono partiti dal Monte della Gioia e hanno percorso gli ultimi sei chilometri del cammino di Santiago de Compostela, fino ad attraversare la porta santa, nella cattedrale. Protagonista di questa esperienza, ieri, è il primo gruppo che partecipa al pellegrinaggio diocesano, partito il 26 agosto scorso. I pellegrini stasera continueranno il loro cammino spirituale a Fatima.

La giornata di ieri è stata per loro un’occasione di profonda riscoperta della propria spiritualità. Un’occasione maturata sulle orme di milioni di pellegrini che ogni anno compiono questo percorso. Emozione per loro e anche per le persone che hanno chiesto loro di portare ai piedi della tomba di san Giacomo pensiero e preghiere, come conferma una giovane pellegrina. Per un’altra, il desiderio di camminare verso Gesù e di sperimentare la vita del pellegrino è il motore che l’ha mossa sui sentieri di Santiago. E poi c’è chi già compie un percorso di altruismo che qui può trovare “un perfezionamento”. A guidare il gruppo il vescovo ausiliare, monsignor Dario Gervasi: “La gioia è di riscoprirsi pellegrini nella vita. Questo piccolo percorso ci ha ricordato che siamo sempre in cammino verso una meta che non perderemo mai se riusciamo a seguire il Signore. E questo ci fa lasciare alle spalle quelle che sono le fatiche della vita”.

Nel pomeriggio, la visita guidata della città, dalla Plaza del Obradoiro, centro monumentale, all’Hospital Real, “Ospedale dei Re Cattolici” che ora si chiama Hotel Ostello dei Re Cattolici, e anche storicamente conosciuto come Real Hospital di Santiago de Compostela, un edificio in stile tardo gotico, costruito per ordine dei monarchi cattolici dopo la loro visita a Santiago de Compostela per far riposare coloro che avevano bisogno di assistenza medica alla fine del Camino. Infine, tappa a Plaza de la Quintana, grande piazza ad est della cattedrale.

 

28 agosto 2021

«Il pellegrinaggio è ritrovare chi siamo»: i fedeli romani a Santiago de Compostela

Primo giorno di pellegrinaggio ieri, giovedì 26 agosto, tra Lisbona, Braga e Santiago de Compostela per un gruppo della diocesi di Roma, che aderisce all’iniziativa diocesana, organizzata dall’Opera Romana Pellegrinaggi, che avrà poi il suo momento centrale, dal 28 al 31 agosto, a Fatima, con il cardinale vicario Angelo De Donatis. Saranno in tutto circa 200 i partecipanti.

Nell’anno del Giubileo compostelano, i pellegrini hanno celebrato la Messa nel santuario del Buon Gesù, a Braga. A presiederla, il vescovo ausiliare monsignor Dario Gervasi. Nell’attesa di percorrere l’ultimo tratto del cammino di Santiago, nella giornata di oggi, il presule nell’omelia si è soffermato sul senso del pellegrinaggio.

«Il pellegrino è un uomo che cammina ma è diverso dal turista, che va, vede e conosce – ha detto -. Il pellegrino è spinto dall’arrivare a una meta ben precisa. Questo determina uno stile di vita». Nell’omelia monsignor Gervasi ha riflettuto sul pensiero diffuso oggi secondo cui «il cammino stesso in fondo è una meta».

«Ma – ha avvertito – è una mezza verità. Camminare senza una meta non ha senso. Siccome pochi riescono a dire che la vita ha uno scopo, allora ci si è persi nella bellezza del cammino. Il pellegrinaggio che abbiamo iniziato ci vuole aiutare a ritrovare la bellezza della vita considerata come cammino verso una meta, cioè tornare al Padre, riconoscersi figli di Dio e ritrovare la nostra vera identità di pellegrini che vivono su questa terra insieme agli altri, andando verso una meta ben precisa».

Infine, il vescovo ausiliare ha indicato le due dimensioni del pellegrinaggio cristiano: andare verso Dio con tutto il cuore e camminare verso i fratelli. «Non è una fuga, ma è ritrovare chi siamo».

27 agosto 2021

Presiede il Pellegrinaggio diocesano a Fatima organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi

Presiede il Pellegrinaggio diocesano a Fatima organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi.

La Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

Alla fine del XIII secolo, il nobile romano Egidio Lufredi fece dono agli agostiniani
di alcune case in Campo Marzio per la costruzione del monastero. Nel 1296 fu
iniziata la costruzione della nuova chiesa, che inglobava l’antica chiesa di san
Trifone; la costruzione venne ultimata nel 1483 grazie al cardinale Guglielmo
d’Estouteville, camerlengo di Papa Sisto IV e protettore dell’Ordine agostiniano.
L’assetto attuale è fu definito dal progetto del Vanvitelli, realizzato nel 1765. Tutta la
chiesa si presenta come un prezioso scrigno contenente tesori di arte e fede, custoditi
da sempre con spirito di servizio dai padri agostiniani.

L’interno della chiesa è a croce latina, presenta tre navate con cinque cappelle per
lato. L’intero ciclo decorativo, che comprende le tre navate, la crociera, la cupola, il
transetto e le cappelle di san Nicola da Tolentino e Santa Monica, fu affidato a fine
Ottocento al pittore Pietro Gagliardi.

Entrando nella navata centrale, al terzo pilastro, si rimane colpiti dal gruppo scultoreo
di sant’Anna, la Vergine ed il Bambino, eseguito da Andrea Contucci, detto il
Sansovino nel 1512. L’opera va considerata insieme all’affresco in alto del profeta
Isaia, realizzato da Raffaello nello stesso anno, in quanto allusive alla duplice
generazione di Cristo, divina e umana. Il profeta tra le mani regge un rotolo con
caratteri ebraici: “Aprite le porte, onde il popolo che crede entri” (Is 26,2). Il gruppo
scultoreo mostra sant’Anna con i piedi su un libro chiuso, mentre si protende verso la
Vergine e il Bambino Gesù che stringe nella destra un uccellino, allusione alla croce.
Il libro chiuso, significa che la Persona di Cristo supera la Scrittura.

Sull’altare maggiore è posta un’icona, datata al XIV secolo, della Madonna
Odighitria, la Vergine indica la Via da seguire nel Bambino Gesù tra le sue braccia.
La cappella del transetto destro è dedicata a Sant’Agostino, la pala d’altare con
Sant'Agostino tra i Santi Giovanni Battista e Paolo eremita è opera del Guercino
(1591-1666), mentre le due tele ai lati sono del Lanfranco (1580-1647): a sinistra
Sant’Agostino accoglie il Signore sotto le sembianze di un pellegrino e a destra,
Agostino che sconfigge le eresie. Il tema della cappella rimanda al carisma
dell’Ordine agostiniano: un’intensa vita di preghiera, silenzio e studio, genera la
carità verso il prossimo e l’amore per la Verità, che si sostanzia nel custodire e
difendere la fede cattolica.

La cappella, che si trova nel transetto sinistro, è dedicata a Santa Monica, la mamma
di Sant’Agostino. In un’urna di marmo verde, posta sotto l’altare e risalente al XVIII
secolo, riposano i resti del corpo della santa, che morì ad Ostia nel 387, mentre era in
attesa di imbarcarsi per l’Africa con il figlio Agostino, convertito grazie a
Sant’Ambrogio e deciso a seguire la vita monastica.

Il corpo di Monica fu sepolto nella Chiesa di Sant’Aurea ad Ostia e poi nel XV
secolo arrivò a Roma.

Sull’altare la splendida pala di fine XVIII secolo di Giovanni Gottardi, rappresenta la
Madonna della Consolazione o della cintola. Si vede rappresentata la Vergine Maria
con il Bambino Gesù che donano rispettivamente una cintura ad Agostino e a
Monica. La tradizione attesta che Monica, rimasta vedova di suo marito Patrizio,
chiese alla Vergine di voler vestire come lei, dopo la morte di San Giuseppe. In una
visione le fu mostrato l’abito nero e la cintura di cuoio, con la promessa che quanti si
fossero vestiti in tal modo, avrebbero ricevuto protezione e consolazione. Ancora
oggi, gli agostiniani vestono l’ampia tunica nera stretta ai fianchi da una lunga cintura
di cuoio.

Nella piccola cappella a sinistra, dedicata ai Santi Agostino e Guglielmo, troviamo un
intero ciclo pittorico realizzato dal Lanfranco nel 1612. Desta meraviglia la finta
cupola con l’Assunzione della Vergine. Nella pala d’altare sono rappresentati i santi
Agostino e Guglielmo che contemplano l’incoronazione della Vergine, mentre su un
lato si vede Agostino che medita il mistero trinitario. Il dipinto mostra Agostino che
parla con un bambino in riva al mare, mentre sulle nubi appare la Trinità. Viene
rappresentato l’episodio in cui l’anziano vescovo vide un bimbo, che con una
conchiglia voleva travasare tutta l’acqua del mare dentro la buca che aveva scavato
nella sabbia. Agostino, attonito cercò allora di spiegargli che era impossibile. A quel
punto, il Bambino gli rispose che, anche lui, faceva lo stesso, tutte le volte che aveva
la pretesa di voler spiegare il mistero Trinitario.

Sulla sinistra, all’ingresso, si staglia maestosa la Madonna del Parto di Jacopo
Sansovino, una statua in marmo realizzata nel 1521, che oltre ad essere un’opera
d’arte, è anche venerata come icona miracolosa. Il primo miracolo avvenne nel 1820,
quando il romano Leonardo Bracci, fece accendere una lampada da far ardere notte e
giorno dinanzi alla statua, per chiedere la grazia della vita della moglie e del figlio,
messi a repentaglio da una gravidanza difficile.

La figura della Vergine ricorda un’antica scultura romana: il collo lungo e tornito e il
profilo classico, saranno l’ispirazione per la Madonna dei Pellegrini del Caravaggio,
la pala d’altare che realizzò nel 1606 per la cappella della Madonna di Loreto a pochi
metri sulla sinistra. Caravaggio rappresenta lo scalone della casa di Nazaret a Loreto,
sul quale si posa leggiadra sulla punta dei piedi, la Vergine Maria che porge il
Bambino paffuto all’anziana coppia di pellegrini, in abiti miseri, che a piedi nudi,
bussano alla porta della Santa Casa, inginocchiandosi con le mani giunte. Il Bambino
guarda incuriosito l’uomo e la donna estasiati e con la punta del piedino ne sfiora le
dita, mentre vengono alla mente le parole di Sant’Agostino nelle sue Confessioni: “Ti
ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di
conseguire la tua pace!”. Santa Monica e sant’Agostino pregate per noi.

 

27 agosto 2021

È entrato nella luce della Resurrezione Sergio, padre di don Massimo De Propris

Roma, 27 agosto 2021

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Don Massimo De Propris,

Parroco della Parrocchia di San Giuliano,

per la morte del suo caro papà

Sergio

di anni 88

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,

ricco di misericordia, perché conceda a Sergio

il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno lunedì, 30 agosto 2021, alle ore 10.30,

presso la Parrocchia di San Giuliano

(Via Cassia, 1036)

E’ morta Michela, mamma di padre Antonio Zinni

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Padre Antonio Zinni, m.i.

Superiore dei Cappellani

dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini,

per la morte della sua cara mamma

Michela,

di anni 93

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,

ricco di misericordia, perché conceda a Michela il premio

della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

 

I funerali si svolgeranno domani, venerdì 27 agosto 2021, alle ore 10.30,

presso la Parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vasto (CH)

26 agosto 2021

E’ tornata alla casa del Padre Franca, mamma di don Dante Bellisario

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Don Dante Bellisario,
Parroco della Parrocchia di San Bernardino da Siena,

per la morte della sua cara mamma

Franca
di anni 78

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Franca
il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno giovedì 26 agosto 2021, alle ore 12.00,
presso la Parrocchia di San Frumenzio
(Via Cavriglia, 8)

 

25 agosto 2021

Al via il pellegrinaggio diocesano a Fatima e Santiago

Tutto è pronto per il tradizionale pellegrinaggio della diocesi di Roma di fine estate, guidato dal cardinale vicario Angelo De Donatis e organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi: si terrà dal 28 al 31 agosto a Fatima, e vedrà la partecipazione di circa 200 fedeli. Un gruppo anticiperà la partenza a domani, giovedì 26 agosto, per visitare Santiago de Compostela, con la guida del vescovo ausiliare monsignor Dario Gervasi, proprio nell’anno del Giubileo compostelano, che viene celebrato solo poche volte in un secolo.

I partecipanti si imbarcheranno a Fiumicino su volo di linea diretti a Lisbona. Atterrati nella capitale portoghese, effettueranno una visita della città, con il Monastero Dos Jeronimos con la tomba del navigatore Vasco de Gama; la Torre di Belem, simbolo della città; la cattedrale, costruita intorno al 1150 sul terreno di una vecchia moschea; la chiesa di Sant’Antonio da Padova, edificata sulla sua casa natale. Nella serata di sabato 28 è previsto lo spostamento a Fatima, dove i fedeli parteciperanno alla Messa. Il giorno successivo, il cardinale De Donatis presiederà la Messa internazionale e terrà una catechesi; mentre la giornata di lunedì sarà caratterizzata dalla Via Crucis a Os Valinhos, luogo della prima e della terza apparizione, e dalla visita di Aljustrel, villaggio natale dei tre pastorelli a cui apparve la Vergine Maria. Il 31 la Messa e poi il rientro a Roma.

In diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd), in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma e su quella dell’Orp verranno trasmesse le celebrazioni da Fatima, grazie alla collaborazione di Tv Conção Nova Portugal e del Gabinete de Comunicação di Fatima: la Messa delle ore 18 del 28 agosto; quella delle ore 12 del 29 agosto; le liturgie del 30 e del 31 agosto delle 9; e ancora, nei giorni di sabato, domenica e lunedì, il Rosario alle 22.30. La catechesi del cardinale vicario verrà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook della diocesi il 29 alle ore 16.30. Gli orari indicati sono quelli italiani.

«Durante questi mesi estivi, e anche per i prossimi, stiamo ricevendo molte richieste per i santuari mariani – riflette monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi –. Sia a Lourdes che a Fatima siamo riusciti a mandare diversi gruppi, alcuni anche consistenti. Questo è indice di una necessità, quella di ritrovare in Maria un punto di partenza, come la storia della spiritualità ci dice: nei momenti più difficili il popolo cristiano vede nella Vergine forza, sopporto, sostegno».

Ad accompagnare i fedeli romani anche san Giacomo: «Santiago è uno dei punti fondamentali per la costruzione dell’Europa, che si è formata sui grandi cammini e sui grandi santuari – prosegue monsignor Chiavarini –. Una meta da cui immaginare una nuova Europa, che si basi su valori diversi: non solo quelli economici, ma la spiritualità e la riscoperta di una nuova antropologia. Così come la Polonia, per la quale c’è molto interesse. Infatti – annuncia il responsabile dell’Orp – il tradizionale pellegrinaggio dei sacerdoti romani, nel periodo subito dopo Pasqua, nel 2022 si dovrebbe tenere a Cracovia».

25 agosto 2021

É entrata nella luce della Resurrezione Franca, mamma di Don Romano De Angelis

Roma, 20 agosto 2021

 

 

 

 

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

 

sono vicini al dolore di Don Romano De Angelis,

Parroco di San Luca al Prenestino,

per la morte della sua cara mamma

 

Franca

di anni 84

 

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,

ricco di misericordia, perché conceda a Franca

il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

 

 

 

I funerali si svolgeranno sabato 21 agosto 2021, alle ore 15,00,

presso la Parrocchia di San Luca Evangelista al Prenestino

(Piazza San Luca Evangelista 1).

Don Attilio Nostro nominato vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea

Foto di Cristian Gennari

Papa Francesco ha nominato nuovo vescovo della diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea don Attilio Nostro, sacerdote della diocesi di Roma, finora parroco della comunità di San Mattia. Succede a monsignor Luigi Renzo.

L’annuncio è stato dato proprio nella parrocchia di Monte Sacro dal vescovo ausiliare per il settore Ovest monsignor Paolo Selvadagi, davanti ai fedeli riuniti per la Messa appena terminata. «Sono felice di annunciarci questa notizia», ha detto il vescovo ausiliare. «Don Attilio – ha proseguito – ha passato momenti importanti del suo vissuto pastorale nella diocesi di Roma. Preghiamo per lui perché sia assisto dal Signore e accompagnato dalla Madonna». La celebrazione eucaristica per l’ordinazione episcopale si terrà sabato 25 settembre alle ore 17 nella basilica di San Giovanni in Laterano; la Messa per l’ingresso del vescovo nella nuova diocesi è prevista invece per la settimana dopo, sabato 2 ottobre alle 17 nella cattedrale di Mileto.

Nato a Palmi (Reggio Calabria) il 6 agosto 1966, don Attilio Nostro è stato alunno del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Ha conseguito il Baccalaureato in Filosofia e Teologia alla Pontificia Università Gregoriana e la Licenza in Studi su Matrimonio e Famiglia presso la Pontificia Università Lateranense. È stato ordinato sacerdote da san Giovanni Paolo II il 2 maggio 1993 per la diocesi di Roma. Tra i servizi prestati nella diocesi del Papa, quelli di vicario parrocchiale a Santa Maria delle Grazie al Trionfale (1993-1995); di vicario parrocchiale a Gesù Divin Lavoratore (1995-2001); di parroco a San Giuda Taddeo (2001-2014); infine di parroco a San Mattia nonché di insegnante di religione cattolica presso l’Istituto scientifico Nomentano.

«Ho due riferimenti in cuore: uno per fedeli laici e uno per sacerdoti», ha detto don Attilio Nostro salutando la comunità che ha guidato per quasi sette anni. «Voi laici avete una grande responsabilità, quella di non farci sentire soli, di aiutarci nell’incredibile compito di instaurare il regno di Dio su questa terra. E poi una parola per i sacerdoti: un vescovo si deve sporcare le mani per liberare da tante fogne intasate nel nostro cuore. Ringrazio la parrocchia di San Mattia in particolare, e tutte le parrocchie in cui sono stato parroco e vice parroco: mi avete insegnato ad amare», ha proseguito commosso. «Mi sono sentito padre, fratello, sposo, ed è questo quello che voglio portare a questa comunità. Accompagnatemi con le vostre preghiere perché se il Papa mi ha voluto fortemente nella mia terra natìa, se ha scelto un parroco di Roma è un segno di fraternità e di ulteriore comunione. Ho imparato ad amare e desidero farlo ancora di più».

Nel messaggio per la comunità diocesana che è ora chiamato a guidare, il nuovo vescovo ha ricordato le sue origini calabresi. «Sono cosciente che il Signore mi sta innestando nella pianta di un territorio formato da gente laboriosa e dignitosa ma troppo spesso costretta a misurarsi con un tessuto sociale umiliato dalla piaga della disoccupazione che rende ancora più difficile il futuro di tante giovani famiglie costrette al doloroso distacco dell’emigrazione. Questo fu anche il destino della mia famiglia che 36 anni fa condusse i miei passi da Palmi verso la città di Roma». (Ha collaborato Mariaelena Iacovone)

Leggi il messaggio alla nuova diocesi

19 agosto 2021

Lezioni scolastiche negli spazi parrocchiali: rinnovato il protocollo

Centinaia di ragazzi romani potranno seguire le lezioni scolastiche nelle aule del catechismo e negli spazi parrocchiali anche per il 2021-2022. È stato infatti rinnovato il protocollo di intesa che era stato firmato il 28 luglio 2020, sottoscritto dal cardinale vicario Angelo De Donatis per il Vicariato di Roma, dalla sindaca Virginia Raggi per Roma Capitale, da Teresa Maria Zotta per Città metropolitana di Roma Capitale e da Rocco Pinneri per Ufficio scolastico regionale per il Lazio.

Molte scuole, infatti, avevano potuto contare sull’aiuto offerto dalla diocesi, e solo grazie agli spazi messi a disposizione molti istituti avevano potuto garantire lezioni in presenza per tutti. Si legge infatti nel documento: «Roma Capitale e Città metropolitana di Roma Capitale procederanno, con l’ausilio dell’Ufficio scolastico regionale per il Lazio e dei competenti dirigenti scolastici, all’effettuazione di una ricognizione dei fabbisogni di ulteriori spazi utili e segnaleranno al Vicariato le esigenze rilevate, specificando altresì l’area urbana di interesse e fornendo, per ciascun istituto, informazioni sulla popolazione scolastica servita». Dal canto suo, il Vicariato farà da tramite con le parrocchie e gli altri enti religiosi, che «metteranno a disposizione, secondo le proprie possibilità, ambienti chiusi e aree scoperte che possano consentire ai diversi istituti di ampliare lo spazio-scuola e rispettare con maggiore cura le indicazioni (in primis il “distanziamento fisico”) fornite dalle autorità governative e sanitarie per prevenire, nel contesto scolastico, forme di contagio da Covid-19».

Soddisfazione è stata espressa da tutti i firmatari, con l’auspicio che questa possa diventare «una prassi consolidata». Commenta Rosario Salamone, direttore dell’Ufficio scuola del Vicariato: «Di fronte all’esigenza e alla necessità, la Chiesa risponde sempre andando incontro, tendendo la mano. La consuetudine alla solidarietà è nelle corde della Chiesa. Abbiamo ragionato – aggiunge – avendo a cuore il tema della formazione dei ragazzi, la possibilità di far esprimere il loro potenziale in pienezza, cosa che la dad dimostrato di non consentire».

Leggi il protocollo firmato il 28 luglio del 2020

3 agosto 2021

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