12 Maggio 2025

É tornato alla Casa del Padre P. Cesar Florentino Quinde Calderon, S.D.V.

Roma, 05 agosto 2021

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che ieri, 4 agosto 2021,

memoria di San Giovanni Maria Vianney,

è entrato nella luce della Resurrezione

 

il Rev.do

P. Cesar Florentino Quinde Calderon, S.D.V.

di anni 49

        Vicario parrocchiale della Parrocchia San Filippo Apostolo

dal 2020,

Vicario Parrocchiale della Parrocchia Santa Felicita e Figli Martiri

dal 2007 al 2010,

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

 

I funerali si svolgeranno mercoledì 11 agosto, alle ore 11:00,

presso la Parrocchia San Filippo Apostolo

(Via di Grottarossa, 193)

Un anno di “Alleanza per Roma”: oltre 2.500 persone sostenute

Oltre 2.500 le persone sostenute; 920 le domande presentate; tre le tipologie di misure proposte tra sussidi, sostegni al reddito e inserimento lavorativo; 400 i volontari impregnati in 75 Presidi Territoriali di Ascolto distribuiti su tutta Roma. Sono i dati del progetto “Alleanza per Roma”, che ha concluso il 31 luglio scorso la prima fase di attività. Il report finale dell’iniziativa è stato presentato oggi, 3 agosto, in una conferenza stampa che si è tenuta nella Sala degli Imperatori del Palazzo Apostolico Lateranense, alla presenza dell’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma; del vescovo Benoni Ambarus, delegato per la Carità e già direttore della Caritas diocesana; del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e della sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi.

L’iniziativa è nata su invito di Papa Francesco che il 10 giugno 2020 ha istituito il Fondo “Gesù Divino Lavoratore” per sostenere quanti sono stati maggiormente colpiti dalla crisi economica dovuta alla pandemia da coronavirus; ad esso – su richiesta del Santo Padre – hanno aderito la Regione Lazio e Roma Capitale costituendo l’Alleanza per Roma. Allo stanziamento della diocesi di Roma di un milione di euro si è aggiunto il contributo di Regione Lazio e Roma Capitale entrambi con 500 mila euro. Nel corso del suo funzionamento, inoltre, hanno contribuito con donazioni sia aziende che privati cittadini con 201 mila euro.

L’idea ispiratrice è stata quella di attivare, in una relazione di aiuto e di prossimità, percorsi di accompagnamento e promozione sociale, in cui le persone potessero essere protagoniste della propria rinascita e di quella della comunità. La metodologia di lavoro si basa su quattro cardini – compartecipazione, generatività, accompagnamento, alleanze – per fornire risposte e strumenti concreti di soluzione alle problematiche, creando allo stesso tempo cultura sociale, pastorale e innovazione a partire dai fatti.

«L’Alleanza per Roma – spiega il vescovo Ambarus – intende essere un segno, portatore di una profezia e di una testimonianza. In questo anno abbiamo agito con la consapevolezza dei “cinque pani e due pesci”, cioè sapendo delle risorse molto limitate rispetto alle richieste. Ma siamo contenti e orgogliosi di poter raccontare come siamo riusciti a vivere il miracolo della moltiplicazione. Le comunità si sono rese conto meglio di quello che stava succedendo e, incontrando le persone, le famiglie, hanno offerto non solo risorse finanziarie o percorsi lavorativi, ma anche compagnia, relazione, accompagnamento. Si è ingrandita la famiglia attorno alle famiglie che chiedevano aiuto; tutti siamo diventati più consapevoli che insieme possiamo fare tanto, che con il poco possiamo fare molto».

«Alleanza – sottolinea l’arcivescovo Palmieri – è un termine e atteggiamento che ha come scopo un’unione di forze per affrontare insieme una difficoltà, raggiungere uno scopo ben preciso. Per noi cristiani, alleanza è una parola biblica fondamentale: Dio è talmente vicino a noi che mischia la sua storia con la nostra, che rischia e condivide la sua vita con quella del suo popolo e di ogni essere umano. Ed è per questo che noi non possiamo non vivere la stessa dimensione nei confronti degli uomini e delle donne che incontriamo, specie i più fragili. Con la nostra presenza, con il nostro stare affianco, dichiariamo nei fatti questa prossimità di Dio ad ogni uomo e ad ogni donna».

«Roma è città della solidarietà e della generosità – dichiara la sindaca Raggi – e Alleanza per Roma è un virtuoso esempio di come – tutti insieme, facendo rete, unendo forze, risorse ed energie – sia possibile occuparsi dei più deboli e garantire loro dignità e supporto».

«Come Regione Lazio – commenta il presidente Zingaretti – siamo orgogliosi di aver partecipato all’iniziativa lanciata oltre un anno fa dal Santo Padre con il Fondo Gesù Divino Lavoratore: un intervento vitale per tantissime persone che hanno trovato un’ancora di salvezza e un aiuto concreto nella Caritas, nella straordinaria rete del volontariato, nei presidi parrocchiali, nelle tante donne e uomini generosi che – anche con la minaccia del virus che girava – si sono messi a disposizione per gli altri».

Il report completo su caritasroma.it

3 agosto 2021

Gli auguri del cardinale ai sacerdoti nella festa di san Giovanni Maria Vianney

Nella memoria liturgica di san Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars, il cardinale vicario Angelo De Donatis invia una lettera di auguri a tutti i sacerdoti romani.

La missiva si pare con una antifona alla comunione: “Beato quel servo che il Signore, arrivando, troverà vigilante: lo metterà a capo di tutti i suoi beni” (Cf. Mt 24, 46-47).

Quindi prosegue:

Carissimo fratello nel presbiterato,
ti auguro sull’esempio di S. Giovanni Maria Vianney, di essere “un pastore mirabile per lo zelo apostolico” e che la tua carità possa “guadagnare a Cristo i fratelli”. Ti assicuro la mia preghiera in questo tempo estivo e ti auguro con tutto il cuore di ri-posare, cioè di riposizionare tutta la tua vita in Cristo.
Un abbraccio!
Don Angelo

4 agosto 2021

Pagine di storia religiosa: La Madonna delle Grazie a Porta Angelica, oggi al Trionfale

di Domenico Rocciolo

Percorrendo via di Porta Angelica verso piazza del Risorgimento, all’angolo di uno degli ultimi edifici, appare l’edicola che accoglie la copia musiva dell’icona della Madonna delle Grazie, un tempo venerata nella chiesa dell’Ascensione di Nostro Signore che si ergeva proprio in quel punto e poi nel 1941 esposta nel nuovo santuario parrocchiale che porta il suo nome al Trionfale.

Sotto il mosaico vi è un’iscrizione che richiama l’attenzione dei passanti: «Salutate in questa immagine la B. Vergine Maria delle Grazie portata nell’anno 1587 da Gerusalemme a Roma dall’eremita f. Albenzio De Rossi. L’originale già esposto qui nel santuario demolito per ragioni di pubblica utilità si venera ora nella nuova chiesa al piazzale Francesco Morosini (oggi di S. Maria delle Grazie) che la munifica pietà dei pontefici Pio XI e Pio XII ricostruì e dedicò A. D. MCMXLI».

L’immagine della Madonna delle Grazie, databile tra l’XI e il XII secolo, fu in effetti molto amata dai devoti romani nel corso dei secoli, come dimostrano i riti delle sue tre incoronazioni, avvenute le prime due per iniziativa del Capitolo Vaticano il 9 giugno 1644 in chiesa e il 22 giugno 1924 in piazza San Pietro alla presenza di trecentomila persone e la terza per mano di san Giovanni Paolo II il 16 dicembre 1984 durante la sua visita pastorale.

Il merito di una tale notorietà va attribuito, però, a Papa Sisto V, che il 3 giugno 1587 concesse a fra Albenzio De Rossi di edificare non solo la chiesa dell’Ascensione, ma un cenobio per gli eremiti e un ospizio per i poveri. L’eremita calabrese legò le sue opere a una suggestiva esortazione: «facemo bene adesso che havemo tempo» e quando il 19 aprile 1606 morì, la chiesa, il cenobio e l’ospizio furono sovrastati dalla pietà dei fedeli, che instancabilmente cominciarono a invocare la Madonna delle Grazie. Ogni giorno mendicanti, malati e pellegrini si recarono a venerare la sacra icona elevando le loro preghiere. Lo stesso avvenne nel 1806, quando la chiesa passò ai Padri dell’Ordine della Penitenza. Dopo la distruzione del santuario avvenuta tra il 1936 e il 1939, la sacra effige, che era stata custodita in Vaticano, tornò finalmente all’affetto dei romani nella sua nuova sede.

23 luglio 2021

La conferenza stampa di presentazione dell’attività realizzata dal Fondo Gesù Divino Lavoratore

Il Fondo Gesù Divino Lavoratore, nato nel luglio del 2020 dall’iniziativa di Papa Francesco per sostenere quanti sono stati maggiormente colpiti dalla crisi economica dovuta alla pandemia da coronavirus, al quale hanno aderito la Regione Lazio e Roma Capitale con l’Alleanza per Roma, ha concluso la prima fase di attività. Le iniziative promosse e realizzate con il coordinamento dalla Caritas diocesana verranno presentate alla stampa martedì 3 agosto, alle ore 10, nella Sala degli Imperatori, al primo piano del Palazzo Apostolico Lateranense (piazza San Giovanni in Laterano 6/a – piazza Giovanni Paolo II, 1).

Saranno presenti l’arcivescovo Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma; il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità e già direttore della Caritas diocesana; il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti; e la sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi.

Al termine della presentazione i relatori saranno disponibili per le interviste. La presentazione verrà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

28 luglio 2021

“Green pass” e celebrazioni liturgiche, cosa c’è da sapere

Giorno 29 luglio, la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha diramato una scheda informativa e di chiarimenti sul decreto legge del 23 luglio 2021 che introduce l’obbligo di munirsi di certificazione verde (Green pass) per usufruire di alcuni servizi o prendere parte ad alcune attività determinate dalla legge. Per quanto riguarda la partecipazione alle celebrazioni – chiarisce la Cei – non è richiesta alcuna certificazione. Si continuerà invece a osservare quanto previsto dal Protocollo siglato tra Cei e governo il 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, acquasantiere vuote.

La scheda della Cei – inoltrata dal prelato segretario mons. Pierangelo Pedretti ai sacerdoti di Roma – precisa che non è richiesta la certificazione neanche per le processioni. Restano valide le raccomandazioni e le misure comunicate l’11 giugno 2020: obbligo d’indossare la mascherina e di mantenere una distanza interpersonale di 2 m per coloro che cantano e 1,5 m per tutti gli altri fedeli. Ciò, in modo particolare, per evitare assembramenti. «Queste misure, tenendo conto della varietà di tradizioni e delle diverse prassi nelle diocesi, sono ancora attuali e possono continuare a essere garantite – si legge nel testo -. Criteri di riferimento restano il buon senso e l’andamento della situazione epidemiologica nel luogo e nel momento in cui si svolge la processione».

A partire dal 6 agosto la certificazione diventa obbligatoria per accedere ad altre attività organizzate o gestite da enti ecclesiastici: servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio (anche bar) per il consumo al tavolo, al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei, altri istituti e luoghi di cultura e mostre; sagre e fiere, convegni e congressi; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, dei centri estivi, e le relative attività di ristorazione. Sono esplicitamente esclusi dall’obbligo di possedere la certificazione verde i partecipanti ai centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione.

Non è necessario il Green pass per le persone coinvolte nei centri estivi parrocchiali – oratori estivi, Cre, Grest e così via -, anche se è previsto il consumo di pasti. La certificazione è invece necessaria per partecipare ai ricevimenti successivi a celebrazioni civili o religiose (feste di nozze o altre ricorrenze) e per accedere alle Rsa. Sono esenti dall’obbligo del Green pass i minori di età inferiore ai 12 anni e i soggetti esenti sulla base d’idonea certificazione medica. Il controllo della certificazione, chiariscono dalla Cei, spetta agli organizzatori dell’attività.

Scarica qui la scheda “Green pass” e celebrazioni liturgiche

Scarica qui il protocollo Cei – Ministero dell’Interno

30 luglio 2021

È entrata nella luce della Resurrezione madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che ieri, 28 luglio,
è entrata nella luce della Resurrezione

la Rev.da
Madre Trinidad de la Santa Madre Iglesia
di anni 92

Fondatrice dell’Opera della Chiesa

e, ricordandone il generoso e fecondo servizio pastorale,
la affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si terranno domenica 1° agosto 2021, alle ore 15.00
presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura

“Questo mistero è grande”: la scheda esplicativa

Per lo sfondo dell’immagine si è scelto l’episodio delle nozze di Cana di Galilea.

L’interpretazione che emerge dall’immagine si rifà al grande padre della Chiesa Giacomo di Sarug. Quando la Genesi ci dice: “Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne” (Gen 2,24), si tratta di una immagine velata. Si parla dell’unità nell’amore dell’uomo e della donna, ma in realtà Mosè vide Cristo Figlio di Dio e la Chiesa, l’unità del Figlio di Dio e dell’umanità nell’amore assoluto del Padre e del Figlio. Ma, spiega Giacomo, ritenendo che il popolo non fosse ancora in grado di vedere, Dio ha velato questo mistero con l’immagine uomo-donna. Ma, quando le nozze del Figlio si sono consumate nella sua Pasqua, viene Paolo e tira via il velo e parla del matrimonio esclamando: “Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa!” (Ef 5,21).

Infatti, nel dipinto, il servo che versa il vino agli sposi ha il volto con i tratti di san Paolo secondo l’antica l’iconografia cristiana. Così si può contemplare l’unità indissolubile di Cristo e della Chiesa come fondamento del matrimonio. Il sacramento dell’amore tra l’uomo la donna fonda gli sposi nell’amore tra Cristo e la Chiesa e a sua volta il matrimonio come sacramento è l’espressione di questo amore realizzato nell’unità di Cristo e dell’umanità. Come ogni sacramento, così anche il matrimonio realizza la trasformazione. Anche la famiglia, che di per sé fa parte di un’esistenza secondo la natura come caratteristica degli esseri viventi, degli uccelli, dei pesci, degli animali…, in Cristo viene trasfigurata perché per lo Spirito Santo ci viene data la partecipazione all’amore di Cristo per la sua Chiesa. A Cana, nella trasformazione dell’acqua in vino, si aprono gli orizzonti del sacramento, cioè del passaggio dal vino al sangue di Cristo. Si tratta dell’eucaristia, il sacramento che ci realizza e ci manifesta come il Corpo di Cristo, partecipi della sua stessa vita. Paolo sta infatti versando lo stesso sangue che la sposa raccoglie nel calice: è la sua bevanda di vita secondo l’amore, cioè la comunione delle Persone divine. Paolo versa questo sangue a noi. Così diventa manifesto che la famiglia si svincola dal sangue come solo fatto naturale per essere trasfigurata secondo l’unione nel sangue di Cristo, attraverso il sacramento del matrimonio, che manifesta il nucleo costitutivo della stessa Chiesa come metteva in evidenza già san Giovanni Crisostomo.

La famiglia è una realtà ecclesiale in quanto partecipazione alla vita di Cristo, di cui, come direbbe Nicola Cabasilas, siamo veramente consanguinei.

Per l’uso dell’immagine si prega di citare l’autore con la seguente dicitura: Opera di p. Marko Ivan Rupnik, 2021

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28 luglio 2021

A imagem-símbolo do evento realizada pelo padre Rupnik

Foi o Padre Marko Ivan Rupnik, artista, teólogo e diretor do Centro Aletti, que pintou a imagem oficial do X Encontro Mundial das Famílias, a qual acontecerá de 22 a 26 de junho de 2022 e terá por centro Roma. A pintura, em que predominam cores quentes, tem um formato 80 cm x 80 cm e foi realizado em tinta vinílica sobre gesso aplicado em madeira. A obra intitula-se: “É grande este mistério”.

Como contexto da imagem, foi escolhido o episódio das bodas em Caná da Galileia. À esquerda figuram os esposos, cobertos por um véu. O servo que verte o vinho tem o rosto com os traços de São Paulo, segundo a antiga iconografia cristã. É ele que afasta com a mão o véu e, referindo-se ao matrimônio, exclama: “É grande este mistério: refiro-me à relação entre Cristo e sua Igreja.” (Ef 5, 32). A imagem revela assim o amor sacramental entre o homem e a mulher como reflexo do amor e da unidade indissolúvel entre Cristo e a Igreja: Jesus derrama o Seu sangue por ela. “Em Caná — explica o padre Rupnik —, na transformação da água em vinho, abrem-se os horizontes do sacramento, ou seja, da passagem do vinho ao sangue de Cristo”. “O sangue que Paulo verte, pois, é o mesmo que a esposa recolhe no cálice”.

“Espero — ressalta ainda — que através deste texto e desta pequena imagem possamos compreender que, para nós, cristãos, a família é a expressão do Sacramento” do Matrimônio, “e isso muda totalmente o seu sentido, porque um sacramento acarreta sempre uma transformação.” No casamento cristão, com efeito, o amor dos esposos transforma-se, porque se torna participação do amor de Cristo pela Igreja. Nesse sentido, o casamento tem uma dimensão eclesial e é inseparável da Igreja.

Os vídeos com as catequeses e explicações do autor (legendados em 5 idiomas) são publicados na página do YouTube da diocese de Roma.

La imagen símbolo del evento creada por el Padre Rupnik

El Padre Marko Ivan Rupnik – artista, teólogo y director del Centro Aletti – pintó la imagen oficial del X Encuentro Mundial de las Familias, que tendrá su celebración central en Roma del 22 al 26 de junio de 2022. El cuadro, en el que predominan los colores cálidos, tiene un formato de 80cmx80cm y fue realizado con pinturas vinílicas sobre tiza aplicadas sobre madera. El título de la obra es: “Este es un gran misterio”.

El fondo de la imagen es el episodio de las bodas de Caná de Galilea. A la izquierda, los esposos aparecen cubiertos por un velo. El sirviente que sirve el vino tiene el rostro con los rasgos de San Pablo, según la antigua iconografía cristiana. Es él quien descorre el velo con su mano y, refiriéndose al matrimonio, exclama: “¡Este es un gran misterio; y yo digo que se refiere a Cristo y a la Iglesia!” (Ef 5,32). La imagen revela así, cómo el amor sacramental entre el hombre y la mujer es un reflejo del amor indisoluble y la unidad entre Cristo y la Iglesia: Jesús derrama su sangre por ella. «En Caná», explica el Padre Rupnik, «en la transformación del agua en vino se abren los horizontes del sacramento, es decir, del paso del vino a la sangre de Cristo». «Pablo está derramando, de hecho, la misma sangre que la Esposa recoge en el cáliz».

«Espero», subraya el Padre Rupnik, «que a través de esta pequeña imagen podamos entender que, para nosotros, los cristianos, la familia es la expresión del Sacramento» del matrimonio y «esto cambia totalmente su significado, porque un sacramento siempre implica transformación». En el matrimonio cristiano, en efecto, el amor de los esposos se transforma, porque se hace partícipe del amor que Cristo tiene por la Iglesia. En este sentido, el matrimonio tiene una dimensión eclesial y es inseparable de la Iglesia.

Los vídeos con las catequesis y las explicaciones del autor (subtituladas en 5 idiomas) están publicados en la página de YouTube de la diócesis de Roma.

The image symbolizing the event painted by Father Rupnik

The official image of the 10th World Meeting of Families, which will take place in Rome from June 22-26, 2022, was painted by Father Marko Ivan Rupnik – artist, theologian and director of the Aletti Center. The painting, realized using predominantly warm colors, measures, 80cmx80cm and was painted using vinyl paint on plaster mounted on wood. The title of the work is: “This mystery is great”.

The background of the image is the episode of the Wedding at Cana in Galilee. On the left, the bride and groom appear covered by a veil. The servant pouring the wine has the face with the features of St. Paul, according to the ancient Christian iconography. It is he who removes the veil with his hand and, referring to the wedding, exclaims: «This is a great mystery, but I speak in reference to Christ and the church! » (Eph 5:32). The image thus reveals how the sacramental love between man and woman is a reflection of the indissoluble love and unity between Christ and the Church: Jesus sheds His blood for her. «At Cana» explains Father Rupnik, «in transforming water into wine, the horizons of the sacrament are revealed, that is, of the passage from wine to the blood of Christ». «Paul is in fact pouring out the same blood that the Bride collects in the chalice».

Father Rupnik goes underlining «I hope that through this small image we can understand that for us Christians, the family is the expression of the Sacrament» of marriage and «this totally changes its meaning, because a sacrament always implies transformation». In fact, in Christian marriages the love of the spouses is transformed, because it is made to share in the love that Christ has for the Church. In this sense, marriage has an ecclesial dimension and is inseparable from the Church.

The videos with the author’s catechesis and explanations (subtitled in 5 languages) are published on the
YouTube page of the diocese of Rome.

L’image symbole de l’événement créée par le Père Rupnik

Le père Marko Ivan Rupnik – artiste, théologien et directeur du Centre Aletti – a peint l’image officielle de la Xe Rencontre Mondiale des Familles, qui se tiendra du 22 au 26 juin 2022, et dont le centre sera à Rome. Le tableau, où prédominent les couleurs chaudes, a une dimension de 80cmx80cm et a été réalisé avec des peintures vinyliques sur craie appliquées sur du bois. Le titre de l’ouvrage est : “Ce mystère est grand”.

La toile de fond de l’image est basée sur l’épisode des noces de Cana en Galilée. À gauche, la mariée et le marié apparaissent couverts par un voile. Le serviteur qui verse le vin a les traits de Saint Paul tel que représenté par l’iconographie chrétienne ancienne. C’est lui qui écarte le voile de sa main et qui, se référant au mariage, s’exclame : “Ce mystère est grand ; je le dis en référence au Christ et à l’Église !” (Éph 5,32). L’image révèle ainsi comment l’amour sacramentel entre l’homme et la femme est le reflet de l’amour indissoluble et de l’unité entre le Christ et l’Église : Jésus a versé son sang pour elle. “À Cana, explique le père Rupnik, dans la transformation de l’eau en vin, l’horizon du sacrement s’ouvre, c’est-à-dire on passe du vin au sang du Christ.” “Paul verse en fait le même sang que l’Épouse recueille dans le calice”.

“J’espère, poursuit le Père Rupnik, qu’à travers cette petite image, nous pourrons comprendre que pour nous, chrétiens, la famille est l’expression du sacrement” du mariage et que “cela change totalement sa signification, car un sacrement implique toujours une transformation”. Dans le mariage chrétien, en effet, l’amour des époux est transformé, car il participe à l’amour que le Christ a pour l’Église. Dans ce sens, le mariage a une dimension ecclésiale et est inséparable de l’Église.

Les vidéos avec la catéchèse et les explications de l’auteur (sous-titrées en 5 langues) sont publiées sur la page
YouTube du diocèse de Rome.

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