21 Agosto 2025

Come realizzare l’ascolto sinodale: i due tutorial in collaborazione con WeCa

Realizzato dalla diocesi di Roma in collaborazione con WeCa, l’Associazione WebCattolici italiani, i video tutorial spiegano in concreto come realizzare l’ascolto per questo cammino sinodale.

Il cammino sinodale della diocesi di Roma ha avuto inizio con l’incontro con Papa Francesco  del 18 settembre 2021. In quell’occasione il Papa ci ha detto che la sinodalità è la forma della vita della Chiesa: la Chiesa non può essere che sinodale. Ma che significa questo? Saper camminare tutti insieme in ascolto della Parola di Dio, in ascolto reciproco, tra di noi, e in ascolto di tutti.

Ed ecco allora emergere il cammino della diocesi di quest’anno, che ha come finalità l’ascolto dello Spirito Santo, cioè il cogliere la volontà di Dio per l’oggi della Chiesa. Per ascoltare lo Spirito Santo è necessario metterci in ascolto della Parola, ascoltarci tra di noi comunità cristiana, e metterci in ascolto di tutti: attraverso questo triplice ascolto lo Spirito Santo ci parlerà. Ci ha detto il Papa: “ascoltate lo Spirito Santo ascoltandovi e ascoltando tutti”.

Il primo tutorial ci aiuterà a comprendere come per poter realizzare concretamente l’ascolto tra di noi. La segreteria del Sinodo dei Vescovi ha preparato un vademecum che propone un gruppo di domande da rivolgere a tutti. Prima di tutto l’interrogativo fondamentale: come possiamo crescere di più come Chiesa nella direzione della sinodalità? E poi le altre domande, divise in 10 grandi contenitori: compagni di viaggio è il primo contenitore, l’ascolto è il secondo, ecc.. Come affrontiamo queste domande che sono il cuore del cammino sinodale? Abbiamo individuato questa modalità, proviamo ad immaginarla per essere concreti:

  • la comunità cristiana si riunisce in assemblea e insieme meditiamo e preghiamo un brano della Parola di Dio. Quale brano? È stato elaborato un sussidio sulle otto beatitudini di Matteo 5,1-11; ad ogni beatitudine è collegato un incontro di Gesù con un personaggio evangelico. Perché un cammino sulle beatitudini? Perché le beatitudini sono lo specchio della Comunità Cristiana, ha detto papa Francesco nel convegno di Firenze del 2015: per questo noi affronteremo le domande del Sinodo a partire dall’ascolto della Parola delle beatitudini. Otto  beatitudini, otto incontri comunitari, otto schede del sussidio.
  • il parroco o un catechista presenta una scheda del sussidio, e subito dopo vengono proposte le domande del Sinodo. A questo punto però non si rimane in assemblea (impossibile ascoltarsi tutti in una assemblea numerosa), ma ci si divide in piccoli gruppi di 6/10 persone. La modalità è quella del gruppo di discernimento comunitario: come si fa? In un primo momento tutti ascoltiamo le risposte che nel piccolo gruppo ognuno ha elaborato alle domande del questionario, non commentiamo le risposte degli altri, le ascoltiamo soltanto. Dopo un attimo di silenzio, secondo giro, ognuno sottolinea quello che lo ha colpito delle risposte degli altri (il Sinodo è ascoltarsi, non posso preoccuparmi solo di quello che dirò io), ma cercherò di ascoltare quello che gli altri dicono. Terzo passaggio: ma che ci dice lo Spirito Santo? Cosa vuole da noi il Signore?
  • Facciamo un esempio per essere molto concreti: la prima scheda sulle beatitudini presenta “Beati i poveri in spirito”, collegata con il dialogo  di Gesù con il buon ladrone sulla croce: proprio nel momento in cui il buon ladrone “diventa povero” perché perde tutto, persino la vita, proprio in quel momento sperimenta la beatitudine dell’incontro con Gesù. Le domande del Sinodo inserite in questa prima scheda sono quelle del primo gruppo: compagni di viaggio. Nel suo ultimo viaggio da questo mondo al Padre, Gesù si è fatto  compagno di viaggio di due ladroni: la Chiesa sa farsi vicina a tutti, soprattutto ai “maledetti” della storia?
  • Nel piccolo gruppo, grazie ai tre passaggi che abbiamo appena accennato, emergerà quello che lo Spirito Santo vuole dalla Chiesa. Guiderà il piccolo gruppo un moderatore, tutti i moderatori sono presi tra i componenti dell’equipe pastorale o del consiglio pastorale, anche per loroè stato pensato un percorso formativo, guidato da don Fabio Rosini, una volta al mese. Alla fine il moderatore farà una sintesi di quello che è emerso dal confronto del piccolo gruppo; entro il 15 marzo 2022 la sintesi di tutte le risposte che sono state date nelle assemblee parrocchiali e nei gruppi di discernimento comunitario viene inviata all’equipe diocesana. La cosa importante è essere chiari e sintetici, perché la sintesi complessiva dovrà concentrarsi sui punti importanti.

II Tutorial

 

Un cammino sinodale ci aiuta a cogliere che cosa lo Spirito ci dice, e lo Spirito non parla soltanto attraverso la Parola di Dio, né parla soltanto attraverso la voce dei cristiani: lo Spirito parla attraverso tutti. E proprio per questo che Papa Francesco ci invita ad ascoltare tutti, tutti gli abitanti della città, tutti gli abitanti dei nostri quartieri. Come è possibile realizzare questo ascoltoE chi fa questo ascolto? Lo realizzano tutti i cristiani che partecipano alla vita della comunità: nel posto di lavoro, con i vicini di casa, in famiglia, negli ambienti che frequentano anche per lo svago, ogni cristiano può rivolgere alle persone che incontra alcune domande utili per la consultazione sinodale. Le loro risposte ci aiuteranno a comprendere qual è la ricerca spirituale degli interlocutori e che cosa pensano della comunità cristiana. Le domande che quindi si possono rivolgere sono ad esempio: sei credente? Partecipi ad un cammino di spiritualità? Cosa pensi della fede dei cristiani? E cosa pensi della Chiesa? Quando frequenti un’assemblea liturgica (per esempio in occasione di un battesimo, un matrimonio, un funerale), senti che quello che viene detto e celebrato ti aiuta nella vita? ecc.

Alcuni ascolti da realizzare sono particolarmente importanti. Prima di tutto l’ascolto dei giovani: gli insegnanti di religione di scuola superiore si impegnano a confrontarsi con i loro ragazzi a partire da alcune domande (un questionario elaborato da un gruppo di insegnanti di religione)i. Così anche i catechisti dell’iniziazione cristiana sono invitati a rivolgere domande ai genitori dei loro ragazzi; gli operatori della carità rivolgono domande a chi bussa alla porta dei centri di ascolto; i ministri straordinari della Comunione, agli anziani e ai malati che vanno a visitare. È molto importante che queste domande possano avere risposte sintetiche: l’equipe pastorale della parrocchia cercherà di metterle insieme ed inviare così il proprio contributo alla diocesi entro il 15 agosto 2022.

Quanto raccolto nell’ascolto diverrà oggetto di riflessione per l’equipe pastorale, il consiglio pastorale, gli operatori pastorali e il presbiterio della parrocchia. Ci ha ricordato il Papa che il 90-93% delle persone che vivono a Roma non frequentano la parrocchia, ed è molto importante entrare in ascolto e in dialogo con loro.

Inoltre: sarà importante che ogni comunità parrocchiale continui  l’attività della mappatura già avviata l’anno scorso. In che consiste la mappatura? La mappatura è una lettura attenta del territorio della parrocchia, individuando i luoghi in cui si incontrano le persone: dov’è la scuola, dove ci sono i centri commerciali, dov’è il comitato di quartiere, dove è la sede di associazioni, di cooperative, di gruppi… Ovviamente mappare non significa soltanto scrivere su una cartina dove sono collocate queste realtà, ma incontrare le persone che partecipano a questi luoghi di aggregazione, conoscersi, dialogare, ascoltare, per evitare di vivere nei quartieri ignorandosi. Al termine della mappatura cercheremo di mettere meglio a fuoco quali siano le tre criticità e le tre risorse presenti nel nostro quartiere che più influiscono nell’opera di evangelizzazione. Queste mappature parrocchiali vengono poi condivise dalle parrocchie che sono nella stessa zona urbanistica: le rispettive equipe pastorali si incontrano e leggono insieme il territorio, magari confrontandosi con i dati ricavabili dal sito mappaRoma (www.mapparoma.info) di cui abbiamo sentito parlare l’anno scorso. Questa riflessione sui quartieri è molto utile per reimpostare l’evangelizzazione territorio per territorio.

Ci saranno sicuramente delle persone che vorranno contribuire al dibattito sinodale inviando alcune riflessioni per iscritto, oppure un video, o un’audio. Potranno inviarlo nella sezione dedicata a questo nel sito della diocesi (www.diocesidiroma.it). È un modo, se volete, anche anonimo, di contribuire al dibattito (e non è da escludere che a molte persone preferiscano fare così). In realtà  ; forse ci aiuterà a comprendere che dobbiamo crescere nella capacità di farci vicino agli altri, di comprendere la loro vita.

Attraverso questo ascolto il Signore ci aiuterà a trovare nuovo slancio per l’evangelizzazione a Roma.

 

3 novembre 2021

Catechesi per i missionari di ambiente, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

Catechesi per i missionari di ambiente, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

Corso di formazione di base per i catechisti dell’iniziazione cristiana dei bambini modalità on line; a cura dell’Ufficio catechistico

Corso di formazione di base per i catechisti dell’iniziazione cristiana dei bambini modalità on line; a cura dell’Ufficio catechistico

Laboratorio di educazione alla cittadinanza, a cura del Servizio per la pastorale sociale e della Pontificia Università Lateranense

Laboratorio di educazione alla cittadinanza, a cura del Servizio per la pastorale sociale e della Pontificia Università Lateranense.

Incontro di formazione dei responsabili laici dei centri filippini, presso la basilica di Santa Pudenziana, a cura dell’Ufficio Migrantes

Incontro di formazione dei responsabili laici dei centri filippini, presso la basilica di Santa Pudenziana, a cura dell’Ufficio Migrantes

Il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa con il vescovo Ambarus

Il Santo Sepolcro a Gerusalemme (foto Opera Romana Pellegrinaggi)

Sarà il vescovo ausiliare monsignor Benoni Ambarus a guidare il pellegrinaggio diocesano in Terra Santa, in programma dall’8 al 15 novembre. Dopo quello di fine agosto a Fatima e quello a cavallo tra settembre e ottobre a Lourdes, con questo viaggio si concludono i pellegrinaggi diocesani del 2021. «Portiamo i desideri e le speranze, le sofferenze e le difficoltà dei cristiani di Roma nei luoghi più santi della Chiesa, consegnando specialmente quest’anno tutto nelle mani di Gesù e Maria», dice monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera romana. «Per poter entrare in Israele – ricorda il sacerdote – è necessario aver effettuato la seconda dose di vaccino da non più di sei mesi oppure aver già fatto la terza dose».

I partecipanti partiranno dall’aeroporto di Roma Fiumicino e atterreranno a Tel Aviv; da lì si trasferiranno subito a Nazareth, in Galilea, dove potranno sistemarsi in hotel. Il secondo giorno è in programma la visita al Monte Tabor: «Su questa altura ammireremo l’ampio panorama e visiteremo il Santuario, memoria della Trasfigurazione di Gesù», anticipa monsignor Chiavarini. Poi una sosta a Cana e infine la visita di Nazaret con la basilica dell’Annunciazione, la chiesa di San Giuseppe o Casa della Sacra Famiglia, e la chiesa di San Gabriele. Il terzo giorno il gruppo diocesano farà tappa al Lago di Tiberiade, al Monte delle Beatitudini, a Cafarnao per poi arrivare a Betlemme, dove i pellegrini passeranno la notte. La giornata successiva si andrà a Masada, lo spettacolare altopiano nel deserto di Giuda trasformato in fortezza dal re Erode il Grande; ancora a Gerico e a Qasr el Yahud, sito del battesimo di Gesù.

Il quinto giorno di pellegrinaggio sarà dedicato alla scoperta di Betlemme: «Al mattino visiteremo la splendida basilica della Natività – annuncia il responsabile dell’Orp –, costruita sulla grotta della natività di Gesù. Ci fermeremo sul luogo della nascita, segnato da una stella a 14 punte, memoria delle generazioni che hanno preceduto Gesù. La Basilica, unica sopravvissuta del tempo bizantino, ha le pareti in parte ricoperte da mosaici bizantini del sec. XII, recentemente restaurati. Sosteremo nella Chiesa francescana di Santa Caterina, da cui si raggiunge la grotta di San Girolamo, traduttore nel sec. IV dell’Antico Testamento in latino». Ci sarà spazio anche per la visita ad Ain Karim e allo Yad Vashem. Le ultime due giornate, il gruppo romano sarà a Gerusalemme, dove scoprirà tutte le bellezze e i luoghi simbolo della città: dal Cenacolo al Kotel, dal Santo Sepolcro alla Spianata delle Moschee.

4 novembre 2021

Convegno di studio “Il cardinale Ugo Poletti”, nella Sala della Conciliazione del Palazzo Lateranense

Convegno di studio “Il cardinale Ugo Poletti”, nella Sala della Conciliazione del Palazzo Lateranense

Nella Sala della Conciliazione del Palazzo Lateranense presiede il Convegno di studio “Il Cardinale Ugo Poletti”

Nella Sala della Conciliazione del Palazzo Lateranense presiede il Convegno di studio “Il Cardinale Ugo Poletti”.

E’ entrato nella luce della Resurrezione Francesco, padre di don Roberto Zammerini

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di Don Roberto Zammerini,
Parroco della Parrocchia Gesù Divino Lavoratore,
per la morte del suo caro papà

Francesco
di anni 89

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Francesco
il premio della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno venerdì 5 novembre 2021, alle ore 10.30,
presso la Parrocchia Gesù Divino Lavoratore
(Via Oderisi da Gubbio, 16)

WMOF22, il cardinale De Donatis invita le parrocchie alla partecipazione

La Diocesi di Roma è in cammino verso il X Incontro Mondiale delle Famiglie del prossimo giugno. In quest’ottica, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha scritto oggi, 3 novembre, ai parroci di Roma per invitarli, con le loro comunità, alla Santa Messa in programma il 25 giugno, alle 18, in piazza San Pietro, dove, insieme ai delegati di tutto il mondo, «celebreremo la gioia dell’amore familiare, uniti al nostro vescovo, Papa Francesco».

La preparazione del X Incontro Mondiale delle Famiglie, oltre che nell’anno dedicato all’Amoris Laetitia, coincide con la prima tappa del percorso sinodale della Chiesa di Roma. «Invito pertanto le vostre comunità e le famiglie che ad esse appartengono – prosegue il cardinale nella lettera ai parroci -, a farsi coinvolgere in quel “dinamismo di ascolto reciproco” che aiuterà noi tutti a giungere preparati all’evento con l’intento di “camminare insieme”».

In questa prospettiva, l’indicazione del cardinale De Donatis ai parroci: «desidero che ogni parrocchia individui due coppie disponibili a curare stabilmente, fino a giugno 2022, in contatti con l’Ufficio per la Pastorale familiare del Vicariato di Roma (telefono fisso: 06-69886211; e-mail famiglia@diocesidiroma.it) e con il direttore del medesimo ufficio (don Dario Criscuoli, e-mail: dario.criscuoli@diocesidiroma.it)».

Per coinvolgere volontari e famiglie è stata istituita una équipe, coordinata da Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari e dalla moglie Anna Chiara Gambini, che avrà il compito di sensibilizzare la partecipazione e far conoscere l’evento: «Prossimamente sarete contattati per organizzare un incontro nelle vostre parrocchie così da coinvolgere quante più persone possibili al fine di rispondere alle varie questioni organizzative dell’Incontro di giugno».

www.romefamily2022.com

 

Leggi la lettera

3 novembre 2021

Padre Pietro e suor Leonella, un incontro per ricordarli con il vescovo Ambarus

La parrocchia di Sant'Innocenzo I Papa e San Guido Vescovo

Padre Pietro Turati e suor Leonella Sgorbati sono stati uccisi in Somalia. Il primo, dei Frati Minori, l’8 febbraio del 1991, viene assassinato da ignoti davanti alla chiesetta dell’ex missione; in quei giorni c’erano scontri fra soldati governativi e ribelli. La seconda, delle Suore Missionarie della Consolata, viene invece uccisa il 17 settembre 2006, ripetendo per tre volte la parola “Perdono” per i suoi carnefici. Alla loro memoria e al loro impegno nel Paese africano sarà dedicata la mattinata di domenica 7 novembre, nella parrocchia di Sant’Innocenzo Papa e San Guido Vescovo (via Radicofani, 33 – zona Villa Spada).

L’appuntamento è promosso dal Gruppo Nuovi Martiri con il Centro missionario diocesano e vedrà la partecipazione del vescovo ausiliare Benoni Ambarus, che presiederà la Messa alle ore 10.30. La celebrazione sarà preceduta da un breve incontro con il vescovo stesso e con Paola Aversa della Caritas diocesana.

3 novembre 2021

L’apertura della fase diocesana della causa di beatificazione del diacono Giampaolo Mollo

Giampaolo Mollo

La sessione di apertura dell’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità e di segni del Servo di Dio Giampaolo Mollo, diacono e padre di famiglia, si terrà venerdì 5 novembre 2021 alle ore 12 nella Sala della Conciliazione costituita per il Tribunale nel Palazzo Apostolico Lateranense. Il rito sarà presieduto da monsignor Gianpiero Palmieri, vicegerente, nominato vescovo della diocesi di Ascoli Piceno, delegato dal cardinale vicario Angelo De Donatis. I membri del Tribunale diocesano di Roma presenti saranno: don Emanuele Albanese, delegato episcopale; don Giorgio Ciucci, promotore di giustizia; Marcello Terramani, notaio attuario; Francesco Allegrini, notaio aggiunto. La cerimonia verrà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

Giampaolo Mollo nasce a Roma il 5 novembre 1941. Da ragazzo, trascorrendo le vacanze a Formia con la sua famiglia, conosce Anna Liberace, che diventerà sua moglie dopo cinque anni di fidanzamento. La loro vita scorre serena: Mollo lavora in banca, è impegnato nel sindacato, hanno due figli. Nel 1976, presso la parrocchia dell’Assunzione di Maria Santissima, al Quadraro, Mollo viene in contatto con la comunità carismatica qui presente, cioè la Comunità Maria, e inizia a frequentarla.

In questo nuovo contesto matura in lui, negli anni Ottanta, la vocazione al diaconato. All’età di 45 anni, il 22 novembre 1986, viene ordinato diacono permanente della diocesi di Roma, in San Giovanni in Laterano. Nel 1987, insieme a sua moglie e ad altre due coppie di coniugi – Alfredo e Jaqueline Ancillotti, Paolo e Carmen Serafini – e con la benedizione dell’allora cardinale vicario di Roma Ugo Poletti, fonda la “Comunità Gesù Risorto”. Nel 1991 è colpito da una grave malattia: il mieloma multiplo, che affronta con coraggio e fede. Muore il primo settembre del 1998. Il funerale si tiene due giorni dopo, in un’affollatissima basilica di San Giovanni Bosco, celebrato da monsignor Cesare Nosiglia, attualmente arcivescovo di Torino.

«Oltre che essere stato un padre spirituale per la sua comunità e un padre di famiglia, si è messo al servizio di tutta la diocesi con la scelta del diaconato – sottolinea il postulatore della causa Paolo Vilotta –. Mollo si è distinto anche negli ultimi otto anni della sua vita, durante i quali ha sofferto di una malattia gravissima. Seppure quasi immobilizzato, ha continuato a manifestare sempre la sua fede, ad essere presente. Era instancabile; era lui a confortare gli altri durante la malattia».

3 novembre 2021

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