20 Maggio 2025

Torna il corso sul vino nella Bibbia

Dal Cantico dei Cantici alle nozze di Cana. Dai monaci benedettini della Borgogna alla nascita del Barolo. Dal vino come emblema della vita rurale a simbolo di festa. Un viaggio, tra aromi e sapori, aneddoti e curiosità, lungo quattro serate, nel quartiere Trieste. Dopo il successo delle scorse edizioni, torna in autunno “La vite e i tralci”, il ciclo di lezioni sul vino nella Bibbia, nella storia e nell’arte, a cura dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport del Vicariato di Roma. Il percorso sarà guidato dal teologo e sommelier masterclass della “Scuola europea sommelier”, Marco Cum. Gli incontri si svolgeranno quest’anno nella parrocchia San Saturnino (via Avigliana 3) a giovedì alterni dalle 20 alle 22.

Al centro della prima serata, il 6 ottobre, il versetto del Libro del profeta Isaia “Il Signore degli eserciti preparerà un banchetto di grasse vivande” (Is 25, 6-9). Dall’enologia antica si arriverà fino a uno dei luoghi simbolo della storia del vino in Europa: l’abbazia di Cluny. Ascoltando poi alcuni stralci del Cantico dei Cantici, si degusteranno il Saperavi della Georgia e un Pinot Nero. Il 20 ottobre, dopo l’analisi del brano del Vangelo da cui prende il titolo il corso, “Io sono la vite e voi i tralci” (Gv 15,1-8), ci si focalizzerà sulla figura della marchesa Juliette Colbert, protagonista della storia del vino in Francia, e sulla nascita del Barolo che sarà assaporato insieme a un Arneis. Tappa successiva il 3 novembre, con il tema del vino nell’arte. Il corso si chiuderà il 17 novembre con le “Le nozze di Cana” (Gv 2, 1-11) e la degustazione dello Champagne e del Moscato d’Asti. La quota di partecipazione è di 150 euro (oltre alla degustazione dei vini, alcune schede descrittive dei singoli incontri, uno snack, l’attestato di partecipazione e al termine del corso un sottobottiglia personalizzato in ceramica). Informazioni: telefono 351.5030787.

19 settembre 2022

Torna il corso “La vite e i tralci”

Torna per il quinto anno consecutivo “La vite ei tralci”, il corso sul rapporto tra vino, Bibbia, storia ed arte. Un viaggio, tra aromi e sapori, aneddoti e curiosità, lungo quattro serate, che quest’anno si svolgerà nella parrocchia Sant’Ambrogio a Valle Aurelia (Metro A Baldo degli Ubaldi) dal prossimo 26 ottobre 2023. Il corso, a cura dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport della diocesi di Roma, fa della nuova evangelizzazione il suo punto di forza. A guidare il percorso sarà il teologo e sommelier Marco Cum.

Ogni incontro, della durata di due ore (dalle 20 alle 22), si svolgerà nel teatro della parrocchia di via Girolamo Vitelli 23. Si comincerà il 26 ottobre. Fulcro della serata il versetto del Libro del profeta Isaia “Il Signore degli eserciti preparerà un banchetto di grasse vivande” (Is 25,6-9). Partendo dall’enologia antica si giungerà fino a uno dei luoghi simbolo della storia del vino in Europa: l‘abbazia di Cluny. Poi, ascoltando alcuni brani del Cantico dei Cantici, si potranno degustare il Saperavi della Georgia e un Pinot Nero.

Sono 25 i partecipanti ammessi a “La vite e i tralci”. Durante la prima serata saranno forniti a ogni iscritto due calici per la degustazione dei vini che rimarranno personali e saranno riutilizzati nel corso degli incontri successivi. A fine corso ai partecipanti sarà consegnato, oltre all’attestato di partecipazione, un sottobottiglia personalizzato in ceramica.

Per maggiori informazioni su costi e iscrizioni, contattare l’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport del Vicariato di Roma scrivendo a uts@diocesidiroma.it o telefonando ai seguenti recapiti: 06.69886349, 351.5030787.

4 ottobre 2023

Torna il corso “Un di più di misericordia”

Torna a gennaio e in modalità on line il corso “Un di più di misericordia”, promosso dal Centro diocesano per la pastorale sanitaria. Cinque incontri, il mercoledì dalle 18.30 alle 20, dedicati in particolare all’ascolto del malato.

Si comincia mercoledì 13 con una riflessione su “Perché Signore? Sofferenza e pandemia”. Il 20 gennaio ci si soffermerà invece su “Vuoi guarire? Gesù e i malati”. Il 27 gennaio approfondimento su Karol Wojtyla, con “La sofferenza nel Magistero di Giovanni Paolo II”. Ancora, il 3 febbraio si parlerà di “Ascoltare il malato”; la conclusione sarà il 10 febbraio, alla viglia della Giornata mondiale del malato, su “La nostra comunità e i malati”.

«Chi vive un ministero con i malati sa che tutto si gioca nella capacità di incontri personali, di ascolto, di attese pazienti, di poche parole dette con attenzione – sottolinea il vescovo Paolo Ricciardi, delegato per la Pastorale sanitaria –, consapevoli che la vita di un uomo può trovare una luce anche nel momento più drammatico». Soprattutto «in questo anno – aggiunge il vescovo – la dimensione dell’ascolto dell’altro, in particolare di coloro che si trovano nella malattia e nella sofferenza, acquisti un nuovo spessore qualitativo che conduca ciascuno di noi a dire sullo stile di Dio “per te ci sono”».

Per iscrizioni e informazioni, contattare il Centro per la pastorale sanitaria della diocesi di Roma, tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30: 06.69886227/86414; segreteria.sanitaria@diocesidiroma.it;

8 gennaio 2020

Torna il cineforum a Santa Chiara, tra divertimento e riflessione

Ritrovare il piacere di vedere un film su un grande schermo, da spettatore in mezzo ad altri spettatori con cui condividere emozioni, riflessioni e un po’ di sano divertimento. È questo lo spirito che anima l’edizione 2020 del Cineforum Due Pini, uno degli appuntamenti più attesi e seguiti nell’ambito dell’attività culturale della parrocchia di Santa Chiara, in piazza dei Giuochi Delfici.

Racconta il parroco, monsignor Giuseppe Frigiola: «Per favorire un pubblico che, in base a sondaggi effettuati al termine delle scorse edizioni, richiede una maggiore dose di “leggerezza” nei film proposti, il gruppo di lavoro capitanato dal critico e giornalista cinematografico Alberto M. Castagna ha dunque privilegiato, nelle scelte di quest’anno, opere di più semplice fruizione rispetto al passato, senza però tralasciare tematiche importanti su cui riflettere».

Si parlerà, quindi, di diritti dell’infanzia con “Cafarnao. Caos e miracoli”, già premio della Giuria al Festival di Cannes dello scorso anno; dei diritti dei più deboli con la commedia sociale “Le invisibili”; del divario culturale e religioso con l’italiano “Bangla” e della difficoltà di dialogo tra due popoli con “Tutti pazzi a Tel Aviv”, entrambe commedie; del potere della parola e della ragione come forma di riscatto sociale con “Quasi amici” del francese Yvan Attal; della ricerca del riscatto esistenziale con la commedia campione di incassi “7 uomini a mollo”; della necessità di valorizzare cultura e diversità con “Martin Eden”, interpretato da uno straordinario Luca Marinelli, Coppa Volpi a Venezia. Ma, come consuetudine, si rifletterà anche sulla storia più o meno recente, grazie a “Il traditore” di Marco Bellocchio, che ricostruisce la storia del più importante pentito di Mafia, Tommaso Buscetta; e con “Nurejev – The White Crow” che ci riporta agli anni della Guerra Fredda attraverso le vicissitudini di uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi.

Il Cineforum 2020, inoltre, renderà omaggio all’indimenticabile Alberto Sordi nel centenario della nascita con uno dei capolavori da lui interpretati, “Un borghese piccolo piccolo” e sosterrà il lavoro che sta svolgendo il gruppo di lettura di Santa Chiara, dedicato quest’anno a Carlo Emilio Gadda, con la proiezione di “Un maledetto imbroglio”, tratto dal capolavoro dello scrittore milanese.

Undici i film in tutto, quindi, che il Cineforum 2020 del Centro Culturale Due Pini proporrà a partire da venerdì 24 gennaio con doppi spettacoli alle 16 e alle 21, fino al 24 aprile tutti i venerdì con alcune interruzioni per altri eventi previsti nell’Auditorium e per il Venerdì santo. Come consuetudine, gli spettacoli saranno preceduti da una breve presentazione a cura di Alberto M. Castagna e accompagnate da schede filmografiche.

8 gennaio 2020

Torna il Bando oratori a sostegno della formazione

Dopo la positiva esperienza nel 2021, il Centro Oratori Romani ha recentemente lanciato un nuovo Bando in favore degli oratori di Roma per finanziare progetti di formazione per catechisti, educatori e animatori. Entro il 19 aprile prossimo sarà possibile presentare le domande di partecipazione da parte di reti di oratori (con la presenza minima di 2 comunità coinvolte) tramite il form presente nella pagina dedicata del sito dell’associazione, che da quasi 80 anni promuovere la pastorale oratoriana a Roma seguendo il carisma del fondatore il Venerabile Arnaldo Canepa. Tutti i dettagli sono già disponibili on line insieme ai modelli da compilare e caricare.

«Investire sul lavoro di rete avviato nei territori significa anche sostenere, in ogni modo, e supportare il cammino dei catechisti» ha sottolineato il presidente del Cor Stefano Pichierri. «La richiesta spesso è quella di formazione, per affrontare sempre meglio le difficili sfide educative di oggi. Per questo vogliamo fare in modo che non sia l’assenza di risorse a bloccare la ricerca di una formazione di qualità, anche mettendo insieme gli operatori di un territorio e delle parrocchie. Il Cor ci crede e offre questa ottima opportunità per crescere insieme».

Il Bando ha l’obiettivo di finanziare iniziative formative rivolte agli animatori ed educatori degli oratori della diocesi di Roma, ma anche di promuovere la cooperazione tra oratori dello stesso territorio con il fine di incoraggiare iniziative in un’ottica di percorso sinodale che ogni comunità è chiamata a compiere uscendo fuori dal proprio contesto di riferimento. La dotazione complessiva del Bando ammonta a 10mila euro e trova copertura grazie alle risorse messe in campo dal Cor. La quota di finanziamento per i progetti presentati da reti di oratori ammonta al limite massimo di 2mila euro. L’associazione si riserva di stanziare ulteriori risorse per il finanziamento del Bando stesso. Ogni oratorio e rete di oratori potrà partecipare ad un solo progetto. I progetti saranno valutati da un’apposita Commissione e quelli che risulteranno idonei e comprensivi della documentazione completa potranno partecipare alla selezione.

Sarà necessario indicare un oratorio capofila che svolgerà la figura di responsabile di tutte le fasi del progetto sia gestionali che di rendicontazione a conclusione. Sono rendicontabili spese inerenti a prestazioni professionali da parte di docenti o formatori. È permesso, inoltre, l’acquisto di materiali didattici, promozionali e accessori purché sia chiaramente indicata nel progetto la specifica correlazione alle attività educative e formative previste. I progetti ammessi al finanziamento dovranno essere presentati dagli oratori in un incontro organizzato dal Cor con lo scopo di far conoscere e divulgare le idee progettuali a tutti gli oratori partecipanti al bando e dare evidenza ai risultati raggiunti.

19 marzo 2024

Torna a splendere la cripta di Sant’Agnese in Agone

Un concerto dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, lunedì alle ore 19.30, saluterà i lavori di illuminotecnica della cripta della chiesa di Sant’Agnese in Agone. “Tu del ciel ministro eletto – Lo splendore barocco della Città Eterna” è il titolo dell’evento, che verrà anche proiettato anche sulla facciata realizzata dal Borromini nel Seicento. Dirige l’orchestra il maestro Boris Begelman; si esibiranno inoltre il soprano Sara Blanch e Andrea Lucchi alla tromba.

Sulla destra della cappella di sant’Agnese, dietro il pilastro sinistro dell’altare, una scala conduce nella cripta. Sulla volta e sulle pareti si vedono immagini ispirate all’apocalisse e alla vita della santa, realizzate con la tecnica della pittura catacombale. Sono state realizzate nel 1893. Da allora, almeno tre piene del Tevere le hanno danneggiate. Nel 2017, su indicazione del rettore monsignor Paolo Schiavon, è stata costituita la Commissione tecnico-scientifico-pastorale per affrontare un programma di intervento di restauro della cripta della chiesa. Il percorso di risanamento è durato otto anni e ha visto la sinergia di diverse realtà e aziende specializzate. Tra le altre cose, sono state montate lampade al plasma per la sanificazione dell’ambiente contro funghi, muffe e batteri, nonché un impianto che attraverso onde elettromagnetiche consente di modificare la polarità delle molecole di acqua. La nuova illuminazione ha puntato a valorizzare le caratteristiche spaziali, architettoniche e artistiche grazie all’utilizzo di led e installando proiettori di piccole dimensioni, senza interventi invasivi di fissaggio.

19 aprile 2024

Torna a Genzano il Villaggio Oratorio

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

Giovani ed adolescenti degli oratori di Roma si ritroveranno ancora una volta il prossimo 30 agosto a Genzano per l’appuntamento con “Villaggio Oratorio”, l’esperienza di formazione estiva che tradizionalmente chiude l’estate degli animatori e apre in qualche modo il nuovo anno oratoriano con un percorso di crescita spirituale, teologica e metodologica, ideato, realizzato e coordinato dal Centro Oratori Romani. L’associazione romana, fondata dal venerabile Arnaldo Canepa, da quasi 80 anni offre questa opportunità a catechisti ed animatori delle parrocchie romane per favorire una formazione al servizio in oratorio insieme ad una intensa esperienza comunitaria.

«Obiettivo primario è quello di accompagnare gli animatori nella relazione con Cristo per scoprire la bellezza e l’amore per l’oratorio – spiega la vicepresidente Micaela Castro –. Già da qualche anno la scelta del Cor è stata quella di un grande “villaggio” dove tutti i ragazzi, dai preadolescenti dei primi anni di liceo ai giovani universitari, possano vivere la formazione all’interno di un progetto che preveda momenti specifici per le varie fasce di età, ma anche esperienze comuni che vedano insieme le varie componenti della comunità dell’oratorio. Questa scelta, insieme ad un intenso lavoro sui territori delle varie prefetture della diocesi di Roma negli ultimi due anni, ha consentito la realizzazione di una ampia rete di contatti e di scambio fra gli oratori delle stesse zone della città, esperienza che sta arricchendo e rinforzando la proposta oratoriana di molte comunità, creando occasioni di incontro, di cammino, di formazione e di conoscenza reciproca».

«L’idea di un Villaggio si inserisce nella dinamica di cammino comunitario che cerchiamo di portare avanti sui territori – precisa il presidente Stefano Pichierri –. Un momento centrale ed unico per tutti i ragazzi e giovani che si stanno appassionando al servizio in oratorio, per scoprire e riscoprire la loro fede in una ottica di servizio ai più piccoli. Insieme agli altri coetanei e con percorsi a loro adatti, i ragazzi rafforzano il senso di appartenenza alla Chiesa…direi che si sentono Chiesa. Si uniscono e scambiano esperienze e momenti di formazione preziosi, da riportare nelle proprie zone di provenienza. Da sempre per ciascuno di noi, un momento di grazia. Speriamo lo sia per i partecipanti anche quest’anno».

A “Villaggio Oratorio 2023”, che durerà fino al 3 settembre e si concluderà con la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo ausiliare del settore Nord monsignor Daniele Salera, seguirà una esperienza di un weekend (23 e 24 settembre a Velletri) per sacerdoti, giovani e adulti responsabili di oratorio. La proposta intende fornire formazione ma anche momenti di confronto e di progettazione guidati dalla riflessione offerta da don Paolo Asolan. Il workshop porrà al centro il discernimento spirituale come categoria-chiave della progettazione pastorale, un percorso per aiutare le comunità cristiane ad accompagnare i ragazzi nel cammino della vita e nella loro esperienza oratoriana nel nuovo anno pastorale che sta per aprirsi.

Per informazioni e iscrizioni, contattare la segreteria del Cor: tel. 06 69886406 ‐ fax 06 92912662 – email: cor@diocesidiroma.it

28 agosto 2023

Titolo di San Marco per il cardinale vicario

Di San Marco al Campidoglio il cardinale De Donatis è stato parroco dal 2003 al 2015. Il Papa, nel Concistoro del 28 giugno, gli ha assegnato come “titolo” proprio quello legato alla basilica di piazza Venezia, la chiesa nazionale dei veneti residenti a Roma.

Tiene una riflessione sulla “Gaudete et exsultate”

Alla Domus Romana Sacerdotali tiene una riflessione sull’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” in occasione dell’incontro annuale della famiglia dei Padri Mauri.

Tiene la catechesi di Avvento alla XXXV prefettura nella parrocchia San Pio X

Tiene la catechesi di Avvento alla XXXV prefettura nella parrocchia San Pio X

Tiene il ritiro spirituale a Sant’Agnese in Agone per i soci dell’Unione cristiana imprenditori e dirigenti

Tiene il ritiro spirituale nella rettoria di Sant’Agnese in Agone per i soci dell’Unione cristiana imprenditori e dirigenti.

The World Meeting of Families Rome postponed to 2022

As stated by the Vatican Press Office’s Bulletin published April 10th 2020, “Due to the current health situation and its consequences for the movement and gathering of young people and families, the Holy Father, along with the Dicastery for the Laity, Family and Life, has decided to postpone by one year the next World Meeting of Families, scheduled to take place in June 2021”. Similarly World Youth Day has also been postponed. 

The families will meet in Rome in June of 2022, rather than 2021. Cardinal Kevin Joseph Farrell, Prefect of the Dicastery for Laity, Family and Life, goes into detail to explain the reasons for the postponement in a Q&A interview with Vatican News:

A. – The situation of the world today has changed radically. The World Meeting of Families had been scheduled for June of next year, and World Youth Day for 2022. However these two events are international events, and require ample time for preparation. The organizational, logistical, and economic aspects of planning such events and the fact that we don’t know what the situation of the world will be as this pandemia comes to an end, were important factors in the decision to postpone the events. Other than taking into account the current economic situation of families, it wouldn’t be prudent even from a health standpoint to gather thousands of people from various parts of the world together here in Rome next year. Therefore the Holy Father and we here at the Dicastery, after consulting with the Vicariate of Rome and with our contacts in Portugal, have decided that it would be best to wait a year before we start the preparations for these international events. The gathering for families will take place in Rome in 2022, and that for youth will take place in Lisbon in 2023. But we are worried for what the future might hold. We do wish that things might start to be normal again so we can go back to our daily routines, however this is not realistic. Many people are of the opinion that we will need at least two or three years before we can start to live normally again.

Q. – International gatherings of this kind can easily gather thousands of people from different countries. But we don’t know yet what the future might hold: how do you plan to take action?

A. – Most dioceses throughout the world organize events within their own nations and they hold meetings for families and for youth. We continue in our daily work to sustain bishops as they promote family life within their own diocese and as they work with young people. We do hope to be able to continue to have international gatherings, but for now it’s not realistic to think that people might travel again for at least the next two years. In any case, we don’t just organize international events, that’s not actually our main line of work. We still have our day to day work which consists in promoting family living and christian living for young people.

Q. – The lockdown in many countries of the world has given as an opportunity to think about what is essential and it has put family living at the center of our lives. What kind of teaching can we gather from this kind of situation?

A. – The Pope in his daily Mass has been giving an important message to everyone around the world: family is at the center of our lives, and has a lot to teach us. Having to live each day during this time so close together in family can teach us how to live in an altruistic manner. The situation that we have been through could be considered an opportunity that the Lord has given us in order to learn how to leave behind egotistic lifestyles, and to learn to see in each person a brother or a sister. One thing we learned is that family is a place where we can learn to know each other, because there are so many things in the daily life of each one of us that at times we lack to see the needs of those who are around us, because we are taken in by ourselves. So it has become an opportunity to be less egotistic and more caring.

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