1 Maggio 2025

A bit of history on the World meeting of families

«Dear brothers and sisters, gathered here from a hundred different countries around the world, for this important event for the Year of the Family! Grace to you and peace from God our Father!». It was October 8th of 1994, on a Saturday, when Pope John Paul II thus greeted the participants of the first World meeting of families gathered in Saint Peter’s Square. That year had been declared the “International Year of the Family” by the UN, and the polish pontiff wanted the Church to celebrate with a “Year of the family”. Among the various events that took place, the World meeting was a prominent one, taking place in Rome from October 8th to October 9th. The Pontifical Council for the Family (now the Dicastery for Laity, Family and Life) took care of the organization, as has been the case ever since. The theme that year was “The Family, the Heart of the Civilization of Love”.

The tradition continued every three years going to different cities around the world. In 1997 the event took place in Rio de Janeiro from October 4th to October 5th. It was the second World meeting and the theme was “The Family: Gift and Commitment, the hope of humanity.”.

Three years later, during the Great Jubilee in the year 2000, the event again took place in the Eternal City. Rome welcomed families from all around the world between October 14th and 15th. It was the third World meeting of families, entitled “Children: Springtime of the Family and of the Church”.

Again three years later, in the year 2003, John Paul II was not able to participate in person in the fourth Meeting which took place between January 25th e 26th in Manila, and so he participated by means of a live TV link. “My thoughts and prayers are with you, dear families of the Philippines and from throughout the world”, he said to those participating in the event, who were invited to reflect upon the theme “The Christian Family: Good News for the Third Millennium”.

Between July 8th and 9th the fifth World meeting of families takes place in Valencia, the first that sees the participation of Pope Benedict XVI; the theme is “Handing on the Faith in the Family”. Then in the year 2009 we find ourselves in Mexico City between January 17th and 18th, reflecting on the theme “The Family: Teacher of Human and Christian Values”; the Holy Father participates by means of a live TV link. He will instead be present in Milan in 2012, between June 2nd and 3rd, to talk about “Family, Work & Celebration”.

The sixth World meeting of families takes place in Philadelphia in the year 2015, between September 26th and 27th. The theme: “Love is our mission: The family fully alive”. And it is the first to see the participation of Pope Francis.

The ninth World Meeting takes place in Dublin on August 22nd and August 23rd of 2018; the theme chosen by the Holy Father is “The Gospel of the Family: Joy for the World”, framed in the context of the Apostolic Exhortation “Amoris Laetitia” and coordinated by the new Dicastery for the Laity, Family and Life, presided by Cardinal K. Farrell.

San Gioacchino in Prati, scrigno di indicibile bellezza

Il giorno 26 di questo mese di luglio, ricorre la festa dei nonni di Gesù, Santi Gioacchino ed Anna, e pertanto vogliamo volgere l’attenzione a una parrocchia romana, bellissimo scrigno di indicibile bellezza affidata, già dal 1898 alla custodia dei Padri Redentoristi: San Gioacchino in Prati.

Quando nel 1878, con la costruzione del ponte di Ripetta il quartiere Prati cominciò a popolarsi si eressero tre chiese una delle quali, in omaggio a papa Leone XIII (Gioacchino Pecci), fu dedicata a San Gioacchino. La chiesa fu offerta in dono al pontefice da numerosi paesi del mondo tra cui 14 spiccano per il loro contributo: Argentina, Irlanda, Olanda, Belgio, Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti, Inghilterra, Canada, Polonia, Baviera, Portogallo e Brasile. Ognuno di questi paesi appena citati ha, lungo le navate laterali, la propria cappella nazionale. Già dalla facciata della chiesa si comprende il motivo che ne guida la realizzazione: l’adorazione eucaristica riparatrice del mondo cattolico. Quest’ultima, fortemente voluta dal papa Leone XIII trova in questa chiesa il suo luogo prediletto in Roma. Difatti, l’attico lungo la trabeazione, realizzato dalla Società Musiva Veneziana, rappresenta l’adorazione eucaristica dinanzi alla quale cinque donne rappresentano i cinque continenti. Il mosaico è affiancato da quattro statue di santi particolarmente eucaristici realizzate sempre dalla Società Musiva Veneziana nel 1939: Sant’Alfonso Maria de Liguori, Santa Giuliana di Liegi, San Tommaso d’Aquino e Santa Chiara d’Assisi.

Salendo ancora con lo sguardo ci si imbatte nella mirabile statua di San Gioacchino con la Beata Vergine Maria, dietro alla quale spicca il sontuoso timpano musivo dove, due angeli in ginocchio adorano il Santissimo Sacramento. Infine, la maestosa cupola stellata è ancor una volta coronata da un ostensorio per ribadire nuovamente l’identità di questo luogo volto all’adorazione eucaristica delle nazioni cattoliche.

Passando il bellissimo atrio sorretto da sei colonne di ordine corinzio, già si comincia a constatare la straordinaria cooperazione tra le varie nazioni per la realizzazione di tale impresa. I basamenti in granito rosso di Baveno, le pareti ricoperte dal marmo scuro dei Pirenei, il pavimento fatto con il marmo proveniente dall’Aquila, le porte realizzate in cedro del Libano, le colonne fiancheggianti la porta centrale in marmo rosa provenienti dalla Russia. Come detto, un dono dei figli al papa e alla Chiesa.

Una volta varcata la porta d’ingresso la magnificenza della chiesa viene incontro con tutta la sua potenza. Le numerosissime decorazioni parietali in marmo, mosaico, affreschi, ceselli catturano l’attenzione. Il presbiterio è coronato dall’incantevole cupola che mostra all’interno il proprio cielo stellato cosparso di stelle su sfondo turchino. Il cuore però decisivo della decorazione di questa chiesa è l’altare in marmo rosso dei Pirenei che presenta al centro una croce e gli stemmi di Leone XIII in metallo dorato.

Accanto al prezioso tabernacolo a forma di tempietto sono disposti venti tondi di malachite verde che contribuiscono a dare lustro all’altare. Dietro ad esso, la scalinata in marmo rosso di Levante conduce al luogo dove si trova il trono per le solenni celebrazioni eucaristiche donato dalla Francia e composto da quattro grandi angeli bianchi, due con dei candelieri in mano e altri due in ginocchio che tengono in mano una banda con la scritta: “Cuore Eucaristico di Gesù, abbi pietà di noi”. La decorazione parietale dell’abside è uno stupendo affresco realizzato da V. Monti nel quale Gesù in trono, offre il calice e l’ostia all’adorazione.

Tutto in questa chiesa ruota intorno all’importanza dell’adorazione eucaristia, all’incontro con quel cuore palpitante che aspetta gli uomini di tutto il mondo per donargli il suo amore. Amore questo che ogni fedele è chiamato a riversare sul prossimo. E questa chiesa è testimone anche di un fatto di notevole valore. Durante la Seconda Guerra Mondiale, dal novembre del 1943 al giugno del 1944, quando già era stato ordinato ai militari tedeschi di fare irruzione nei monasteri e nei conventi in cerca di ebrei o dei dissidenti, il parroco della chiesa di San Gioacchino, don Antonio Dressino, coadiuvato da Suor Margherita Bernés, dall’ingegnere Pietro Lestini e dalla figlia di quest’ultimo, Giuliana, escogitò un metodo per salvare i loro fratelli.

Questi furono murati vivi tra la volta a botte della chiesa e il tetto a 50 m da terra e da un piccolo rosone, che con prudenza veniva aperto solamente la notte, ricevevano i beni di prima necessità. Con l’aiuto di Dio le quindici persone li presenti si salvarono. Tra questi vi erano anche tre ebrei. Tale notizia fece sì che il sacerdote, la suora, l’ingegnere e la giovane ragazza ricevessero da Israele il titolo di “Giusto tra le Nazioni”.

Possa questa bellissima parrocchia romana non smettere mai di essere quel trono di adorazione dove i fedeli unanimi implorano: “Cuore Eucaristico di Gesù, abbi pietà di noi”.

 

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

Pellegrinaggio giubilare in Terra Santa nel 75° di fondazione del Centro oratori romani

Pellegrinaggio giubilare in Terra Santa nel 75° di fondazione del Centro oratori romani.

Servizio al Cottolengo di Torino per giovani dai 18 anni (I turno)

Servizio al Cottolengo di Torino per giovani dai 18 anni (I turno), a cura del Servizio per la pastorale giovanile.

E’ entrato nella luce della Resurrezione don Bamela Wayibena Sonta

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,

il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che il 23 luglio è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do

Don Bamela Wayibena Sonta,

di anni 36

Collaboratore parrocchiale presso la Parrocchia di San Frumenzio,

e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale,

lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio

e alla preghiera di suffragio dei fedeli,

invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si svolgeranno presso la Parrocchia di San Frumenzio (Via Cavriglia, 8)

a data da destinarsi

 

24 luglio 2020

“Die Liebe in der Familie: Berufung und Weg zur Heiligkeit”

Das Thema des nächsten Welttreffens der Familien, das für Juni 2022 in Rom geplant ist, lautet: “Familienliebe: Berufung und der Weg zur Heiligkeit”. «Am fünften Jahrestag des apostolischen Schreibens Amoris Laetitia und drei Jahre nach der Veröffentlichung von Gaudete et exsultate – so lesen wir in einer vom Presseamt des Vatikans herausgegeben Mitteilung des Dikasteriums für Laien, Familie und Leben – will das Treffen die Bedeutung der Liebe in der Familie als Berufung und Weg zur Heiligkeit hervorheben, um die tiefe und heilbringende Bedeutung der Familienbeziehungen im täglichen Leben zu verstehen und zu vermitteln».

Das Treffen wird von der Diözese Rom und dem Dikasterium für Laien, Familie und Leben organisiert und wird am sechsten Jahrestag von Amoris Laetitia und vier Jahre nach Gaudete et Exsultate stattfinden.

Indem sie der konkreten Erfahrung der Liebe Gestalt geben «manifestieren Ehe und Familie den hohen Wert der menschlichen Beziehungen, im Teilen von Freuden und Mühen, in der Entfaltung des täglichen Lebens, indem sie die Menschen auf die Begegnung mit Gott ausrichten. Dieser Weg, wenn er mit Treue und Ausdauer gelebt wird, stärkt die Liebe und verwirklicht die jedem Menschen eigene Berufung zur Heiligkeit, die sich in ehelichen und familiären Beziehungen konkretisiert. In diesem Sinne ist das christliche Familienleben Berufung und Weg der Heiligkeit, Ausdruck des “schönsten Antlitzes der Kirche” (Gaudete et Exsultate 9)».

Das Welttreffen der Familien von Rom ist auf 2022 verschoben

Wie in der Mitteilung des Pressebüros des Heiligen Stuhls vom vergangenen 10. April 2020 berichtet wird, “hat der Heilige Vater, zusammen mit dem Dikasterium für die Laien, die Familie und das Leben, beschlossen aufgrund der aktuellen Gesundheitssituation und ihrer Folgen für das Verreisen und Versammeln von Jugendlichen und Familien das nächste Welttreffen der Familien, das im Juni 2021 in Rom stattfinden soll, um ein Jahr auf Juni 2022 zu verschieben”. Auch der Weltjugendtag ist verschoben worden.

Die Familien werden sich im Juni 2022 statt 2021 in Rom treffen. In einem Interview von Vatican News erläutert Kardinal Kevin Joseph Farrell, Präfekt des Dikasteriums für Laien, Familie und Leben, ausführlich die Gründe für diese Verschiebung:

R. – Bei diesen beiden Terminen handelt es sich um zwei internationale Ereignisse, und in der Situation, in der wir uns jetzt befinden, ist es sehr schwierig zu wissen, wie unser Leben nach dieser Pandemie aussehen wird. Das Welttreffen der Familien war für Juni nächsten Jahres geplant, und nun müssen natürlich alle organisatorischen und logistischen Fragen geklärt werden, um sich auf dieses Ereignis vorzubereiten. Jetzt sind wir uns jedoch nicht sicher, wie die wirtschaftliche Situation und die Situation der Menschen und Familien im nächsten Jahr aussehen wird, und es ist nicht sicher, ob im nächsten Jahr viele Menschen aus dem Ausland zu dieser Veranstaltung nach Rom kommen werden können. Und so haben der Heilige Vater und wir im Dikasterium nach Rücksprache mit dem Vikariats hier in Rom und den Verantwortlichen in Portugal, dass es am besten wäre, ein Jahr zu warten, bevor wir mit der Vorbereitung dieser internationalen Veranstaltungen beginnen. So wurde beschlossen, dass der Termin mit den Familien 2022 in Rom und 2023 für die Jugendlichen in Lissabon stattfinden soll. Es besteht Besorgnis über die Zukunft, so wie sie sein wird. Wir hoffen, dass wir zur Normalität unseres Alltagslebens zurückkehren können, aber das ist nicht realistisch. Ich glaube, viele Leute denken, dass es mindestens zwei oder drei Jahre dauern wird, bis sie wieder zur Normalität zurückfinden.

Diese internationalen Treffen bedeuten für eine beträchtliche Anzahl von Menschen die Notwendigkeit zu reisen. Wir wissen nicht, wie die Aussichten für die Zukunft sein werden: Wie wollen Sie vorgehen?

R. – Fast alle Diözesen der Welt organisieren Veranstaltungen in ihrem eigenen Land, und es finden Treffen für Familien und junge Menschen statt. Wir setzen uns weiterhin dafür ein, allen Bischöfen bei der Förderung des Familienlebens zu helfen und arbeiten auch mit jungen Menschen in den Diözesen zusammen. Wir hoffen, dass es diese internationalen Welttreffen weiterhin geben wird, aber wie ich bereits sagte, ist es unrealistisch zu glauben, dass die Menschen innerhalb der nächsten zwei Jahren frei reisen können. Unsere Aufgabe ist nicht nur die Organisation dieser beiden Veranstaltungen, sondern auch die tägliche Arbeit, die wir tun müssen, um das Familienleben und auch das christliche und jugendliche Leben weiter zu fördern.

Der Lockdown, den wir in so vielen Ländern auf der ganzen Welt erlebt haben, lädt uns ein, das Wesentliche und die zentrale Stellung der Familie in den Blick zu nehmen. Welche Lehren können wir aus dieser Situation ziehen?

R. – Ich glaube, dass der Papst jeden Tag eine Botschaft an alle Menschen der Welt gegeben hat: Die Familie ist der zentrale Ort unseres Lebens, sie lehrt uns so viel. Das wir in diesen Tagen gezwungen waren so vereint als Familie zu leben, lehrt uns viele Dinge, z.B. ohne Egoismus zu leben. Was wir erlebten, war eine Gelegenheit, die der Herr uns gegeben hat, zu lernen, den Egoismus vor der Tür zu lassen und jeden Menschen als Bruder oder Schwester zu sehen. Eine Sache, die wir in diesen Tagen lernen konnten, ist, dass die Familie auch ein Ort ist, an dem wir einander kennenlernen können, denn es gibt so viele Dinge im Leben eines jeden von uns, die jeden Tag passieren, dass wir manchmal die Bedürfnisse der Menschen um uns herum nicht erkennen, weil wir so besorgt um uns selbst sind. Dann ist es Zeit zu lernen den Egoismus aus unserem Leben zu verbannen und uns darum zu kümmern, andere Menschen anzuschauen.

Rom 2022: Abkommen zwischen dem Dikasterium für Laien, Familie und Leben und der Diözese Rom unterzeichnet

Das Dikasterium für die Laien, die Familie und das Leben und die Diözese Rom sind vereint in der Organisation des Welttreffens der Familien, das im Juni 2022 in Rom stattfinden wird. Heute Vormittag, Montag, den 24. Juni, unterzeichneten Kardinal Kevin Joseph Farrell, Präfekt des Dikasteriums, und Kardinalvikar Angelo De Donatis im Kaisersaal des Vikariatspalastes die Vereinbarung, die eine Aufgabenteilung zwischen den beiden Einrichtungen vorsieht, wobei die Diözese die Bereiche Logistik, Kommunikation, Empfang und pastorales Bewusstsein übernimmt.

«Ich möchte, dass dieses außergewöhnliche Ereignis kein momentanes Ereignis, keine flüchtige Realität sei», sagte Kardinal De Donatis, «sondern ein Ausgangspunkt ist, um den vielen Familien, die in Rom leben und die sich in großer Zahl in Situationen des Leidens und des Unbehagens befinden, effektiver und mit größerer Aufmerksamkeit zu dienen». Der Kardinal fährt fort: «diese Situationen sind nicht nur auf wirtschaftliche Schwierigkeiten zurückzuführen, jeden Tag stellen wir fest, dass die Armut der Familien vor allem aus kultureller Zerbrechlichkeit, aus der Krise an Werten, aus dem Mangel an Identität und festen Wurzeln entsteht, wie uns der Papst oft sagt».

«Mich freut es, dass Rom dieses Ereignis durchführt», kommentierte Kardinal Farrell und er hofft, dass das Treffen und schon diese Vorbereitungszeit «der Vorbereitung auf die Ehe einen größeren Impuls geben» könnte.

Eine kurze Geschichte der Welttreffen der Familien

«Liebe Brüder und Schwestern, die aus hundert verschiedenen Ländern zu diesem wichtigen Termin aus Anlass des Jahres der Familie gekommen sind! Gnade sei mit euch und Friede von Gott, unserem Vater!». Es war der 8. Oktober 1994, ein Samstag, und Papst Johannes Paul II begrüßte die Teilnehmer des ersten Welttreffens der Familien auf dem Petersplatz. Dieses Jahr war von der UNO zum “Internationalen Jahr der Familie” ausgerufen worden, und der polnische Pontifex wollte, dass in der Kirche gleichzeitig ein “Jahr der Familie” gefeiert wird. Zu den Initiativen gehörte die des Welttreffens, das am 8. und 9. Oktober in Rom stattfand. Es wurde vom Päpstlichen Rat für die Familie (heute Dikasterium für die Laien, die Familie und das Leben) organisiert. Das Thema war “Familie: Herz der Zivilisation der Liebe”.

Die Tradition wurde dann alle drei Jahre fortgesetzt und hat mehrere Städte auf der ganzen Welt besucht. 1997, genau am 4. und 5. Oktober, war Rio de Janeiro an der Reihe, wo das zweite Welttreffen zum Thema “Die Familie: Geschenk und Verpflichtung, Hoffnung der Menschheit” stattfand.”.

Drei Jahre später, im Rahmen des Großen Jubiläums 2000, empfängt die Ewige Stadt erneut Familien aus aller Welt: Am 14. und 15. Oktober findet das dritte Welttreffen der Familien statt, das dem Thema “Kinder, Frühling der Familie und der Gesellschaft” gewidmet ist.

Drei Jahre später, 2003, kann Johannes Paul II. beim vierten Treffen, das am 25. und 26. Januar in Manila stattfindet, nicht physisch anwesend sein und nimmt über Fernsehübertragung teil. «Ich bin in Gedanken und im Gebet bei euch, geliebte Familien auf den Philippinen und in vielen Regionen der Erde», sagte er den Teilnehmern, die zum Nachdenken über “Die christliche Familie: Gute Nachricht für das dritte Jahrtausend” aufgerufen waren.

Am 8. und 9. Juli 2006 fand in Valencia das fünfte Welttreffen der Familien statt, an dem Papst Benedikt XVI. zum ersten Mal teilnahm; Thema ist die “Weitergabe des Glaubens in der Familie”. Am 17. und 18. Januar 2009 fand das sechste Treffen in Mexiko-Stadt zum Thema “Die Familie, Bildung menschlicher und christlicher Werte” statt, aber der Heilige Vater nahm durch Fernsehübertragung teil. Er ist 2012 am 2. und 3. Juni in Mailand beim siebten treffen mit dem Titel “Familie – Arbeit und Feier” anwesend.

2015 findet am 26. und 27. September in Philadelphia das achte Welttreffen der Familien mit dem Titel “Die Liebe ist unsere Sendung, die vollständig lebendige Familie” statt; es ist das erste, an dem Papst Franziskus teilnimmt.

Das neunte Welttreffen findet vom 22. bis 26. August 2018 in Dublin zu dem vom Papst gewählten Thema “Das Evangelium der Familie: Freude für die Welt” statt, vor dem Hintergrund des post-synodalen apostolischen Schreibens Amoris Laetitia, koordiniert vom neuen Dikasterium für die Laien, die Familie und das Leben unter der Leitung von Kardinal Kevin Farrell.

El amor familiar: vocación y camino de santidad

El tema del próximo Encuentro Mundial de las Familias, programado en Roma en junio de 2022, es: “Amor familiar: vocación y camino de santidad”. “En el quinto aniversario de la exhortación apostólica Amoris Laetitia y tres años después de la promulgación de Gaudete et exsultate – se lee una declaración del dicasterio para los laicos, la familia y la vida, emitida por la Sala de Prensa del Vaticano -, tiene la intención de resaltar el amor familiar como vocación y camino de santidad, para comprender y compartir el sentido profundo y salvífico de las relaciones familiares en la vida cotidiana”.

El encuentro será organizada por la diócesis de Roma y por el Dicasterio para los Laicos, la Familia y la Vida y tendrá lugar en el sexto aniversario de Amoris Laetitia y cuatro años por Gaudete et Exsultate.

Al dar forma a la experiencia concreta del amor, “el matrimonio y la familia manifiestan el alto valor de las relaciones humanas, al compartir alegrías y esfuerzos, en el desarrollo de la vida cotidiana, dirigiendo a las personas a reunirse con Dios. Este camino, cuando se vive con fidelidad y perseverancia, fortalece el amor y realiza esa vocación a la santidad, propia de cada persona, que se realiza en las relaciones conyugales y familiares. En este sentido, la vida familiar cristiana es una vocación y un camino de santidad, una expresión del “rostro más bello de la Iglesia” (Gaudete et Exsultate 9).

El Encuentro Mundial de las Familias en Roma aplazado hasta 2022

Como se informó en el Boletín de la Sala de Prensa de la Santa Sede del 10 de abril de 2020, “debido a la situación actual de salud y sus consecuencias sobre el movimiento y la agregación de jóvenes y familias, el Santo Padre, junto con el Dicasterio para los Laicos, Familia y Vida, decidió posponer la próxima Reunión Mundial de Familias por un año, programada en Roma en junio de 2021 a junio de 2022”. La Jornada Mundial de la Juventud también se ha aplazado.

Las familias se reunirán en Roma en junio de 2022, en lugar de en 2021. El cardenal Kevin Joseph Farrell, prefecto del Dicasterio para los laicos, la familia y vida, explicar las razones de este aplazamiento en detalle en una entrevista tomada de Vatican News:

R. – Estos dos citas son dos eventos internacionales, y por la situación en que nos encontramos en este momento, es muy difícil saber cómo será nuestra vida después de esta pandemia. La Reunión Mundial de la Familia estaba programada para junio del próximo año, pero ahora ciertamente todos los problemas organizativos y logísticos tuvieron que ser tratados para prepararse para este evento. En este momento no estamos seguros de cómo será la situación económica y la situación de las personas y de las familias en el próximo año y no estamos seguros de que muchos vengan a Roma desde el extranjero para este evento. Y así, el Santo Padre y nosotros del Dicasterio, después de consultar a los responsables del Vicariato aquí en Roma y a los representantes de Portugal, pensamos que lo mejor sería esperar un año antes de comenzar estos eventos internacionales. Por lo tanto, se decidió que la cita con las familias será en 2022 en Roma y para los jóvenes en Lisboa en 2023. Existe una preocupación por el futuro. Esperamos poder volver a la normalidad de nuestra vida cotidiana, pero esto no es realismo. Creo que muchas personas piensan que tomará al menos dos o tres años para que vuelva a la normalidad.

Estas reuniones internacionales brindan la oportunidad a una gran cantidad de personas de moverse y viajar. No sabemos cuáles serán las perspectivas de futuro: ¿cómo piensa operar?

R. – Casi todas las diócesis del mundo organizan eventos también en su propio país y hay reuniones para familias y jóvenes. Continuamos trabajando para ayudar a todos los obispos a promover la vida familiar en las diócesis y también a trabajar con los jóvenes. Esperamos que siempre tengamos estas reuniones mundiales internacionales, pero como dije, no es realista pensar que las personas puedan viajar en los próximos dos años. Nuestro trabajo no es solo organizar estos dos eventos, también existe el trabajo diario que debemos hacer para continuar promoviendo la vida familiar y también la vida cristiana y juvenil.

El lockdown que hemos experimentado en muchos países de todo el mundo nos invita a analizar los elementos esenciales y la centralidad de la familia. ¿Qué lección podemos sacar de esta situación?

R. – Creo que el Papa todos los días ha dado un mensaje a todas las personas del mundo: la familia es el lugar central de nuestra vida, nos enseña mucho. La obligación que tenemos de vivir estos días tan unidos en la familia nos enseña muchas cosas, cómo vivir sin egoísmo. Lo que hemos experimentado ha sido una oportunidad que el Señor nos ha dado para aprender a dejar el egoísmo fuera de la puerta, para ver a cada persona como un hermano o hermana. Una cosa que podríamos aprender en esos días es que la familia también es un lugar donde podemos conocernos, porque hay tantas cosas en la vida de todos los días que a veces no podemos ver las necesidades de las personas que tenemos a nuestro lado, porque estamos muy preocupados por nosotros mismos. Entonces es el momento de aprender a dejar el egoísmo fuera de nuestras vidas y preocuparnos por mirar a los demás.

Roma 2022: la firma del acuerdo entre el Dicasterio para los laicos, la familia y la vida y la diócesis de Roma

Dicasterio para los laicos, la familia y la vida y la diócesis de Roma unidas para organizar el Encuentro Mundial de las Familias, que tendrá lugar en Roma en junio de 2022. Esta mañana, lunes 24 de junio, en la Sala de los Emperadores del Palacio del Vicariato el cardenal Kevin Joseph Farrell, prefecto del Dicasterio Vaticano, y el cardenal vicario Angelo De Donatis, de hecho, han firmado el acuerdo que establece la división de tareas entre las dos realidades, con la diócesis dedicada a la logística, la comunicación, la recepción y la sensibilización pastoral.

«Deseo que este evento extraordinario no sea momentáneo, una realidad fugaz – dijo el cardenal De Donatis – sino un punto de partida para servir más efectiva y con mayor atención a las muchas familias que viven en Roma y que, en gran número, se encuentran en situaciones de sufrimiento y dificultades». La inquietud, continúa el cardenal, «no se origina solo por dificultades económicas, ya que todos los días verificamos que la pobreza de las familias proviene sobre todo de la fragilidad cultural, de los valores en crisis, de la falta de identidad y raíces sólidas, como a menudo nos dice Papa».

«Me gusta que Roma haga este evento», comentò el cardenal Farrell, deseando que la reunión y este tiempo preparatorio ya pueda dar «un mayor impulso a la preparación para el matrimonio».

Articoli recenti