28 Maggio 2025

Ai Santi XII Apostoli il laboratorio liturgico-musicale

Si chiama “Date a Dio splendida lode” il laboratorio liturgico musicale promosso da padre Gennaro Becchimanzi nella basilica dei Santi XII Apostoli, con la collaborazione dell’Ufficio liturgico diocesano. Il corso intende offrire una formazione di base ai cantori, animatori della liturgia, organisti, direttori e quanti desiderano formarsi nell’ambito del canto liturgico. Gli incontri riprendono il 10 ottobre e si terranno dalle 8.45 alle 12.30 nella Sala dell’Immacolata della basilica del centro storico.

Tra gli argomenti trattati, innodia, salmodia, notazione gregoriana, canti della Chiesa italiana e romani, focus sul Messale e sul Lezionario. Per ulteriori informazioni, contattare padre Becchimanzi: fragennaro@libero.it; 3332044045.

30 settembre 2020

Incontra gli ordinandi presbiteri nel Monastero della “Resurrezione” di Montefiolo a Casperia

Nel pomeriggio incontra gli ordinandi presbiteri nel Monastero della “Resurrezione” di Montefiolo a Casperia

L’amore di amicizia, lo «stile» della Chiesa: l’incontro di inizio anno con il clero

Respirare, uscire, incontrare, abbracciare: sono «i quattro verbi che abbiamo scelto per l’anno pastorale che comincia», ha detto il cardinale vicario Angelo De Donatis, e «descrivono la Chiesa il giorno di Pasqua. Respiriamo lo Spirito Santo che il Signore soffia su di noi – continua –; apriamo (superando la paura) le porte del Cenacolo per uscire verso gli altri; incontriamo gli altri e portiamo loro l’abbraccio del Risorto». Il cardinale, questa mattina, si è rivolto così ai presbiteri e ai diaconi riuniti nella basilica di San Giovanni in Laterano, per il secondo dei due incontri di inizio anno pastorale. Il primo, lo ricordiamo, si è tenuto sabato mattina sempre nella cattedrale di Roma ed era riservato agli operatori pastorali delegati dalle parrocchie.

«Il mondo è cambiato tanto. Anche noi siamo cambiati – ha riflettuto il vicario del Papa ricordando i mesi trascorsi e il lockdown –. È stata una dura esperienza, ma che ci ha costretto a non dare più nulla per scontato. Si sente un desiderio forte, che viene dallo Spirito, di respirare, uscire, incontrarci e abbracciarci, ma il timore sembra bloccare e contraddire questa spinta. Sentiamo una certa delusione nel prendere atto che il timore trattiene molte persone lontano dalle parrocchie, dalla partecipazione alla liturgia. Eppure comprendiamo che non possiamo rinchiuderci, ma dobbiamo trovare modalità nuove di incontro, di dialogo con le persone». Prima fra tutte, quella di «privilegiare il “tu per tu” – questo l’invito del cardinale de Donatis –: se con questo metodo il numero delle persone si riduce, l’incontro però acquista un di più in qualità e profondità».

Conta, soprattutto, lo «stile nel relazionarsi con gli altri», che è «l’amore di amicizia». «In esso – ha spiegato il porporato – si riassumono i tre atteggiamento indicati dal Papa a Firenze. Di questo amore parla san Paolo nell’inno alla carità che abbiamo ascoltato nella preghiera iniziale. È l’atteggiamento indispensabile per vivere la missione. Forse tanti nostri sforzi di annuncio del vangelo o di carità verso i poveri non hanno toccato il cuore di nessuno perché erano privi di amore di amicizia». Ancora, «è l’umiltà interiore che permette di stare di fronte all’altro in uno stato di uguaglianza che favorisce l’amicizia, il dialogo, l’intesa». Consente, ha aggiunto, «di donare senza arroganza, di annunciare il Vangelo senza esibirlo come un proprio merito, di aiutare i poveri senza umiliarli. L’amore di amicizia fa cadere le critiche, le obiezioni, disattiva il meccanismo perverso dell’affermazione di sé e del proprio gruppo favorendo l’incontro vero, il dialogo autentico senza “inquinamenti”».

«L’amore di amicizia – ha concluso – è quello stile che “fa tutt’uno” con i contenuti dell’annuncio della fede. Esso si esprime in tanti modi, quelli che san Paolo elenca nell’inno alla carità, e che danno spessore ai tanti gesti di condivisione e di solidarietà che saremo chiamati a vivere in quest’anno così particolare, in cui le diverse onde d’urto raggiungeranno la nostra vita sociale: la difficoltà a far partire la scuola, la povertà crescente per la fine delle misure di sostegno al reddito, la disoccupazione, la pervasività dell’economia sommersa legata alla criminalità, la violenza sociale che si scatena tra i soggetti più sociali più deboli… Uno sforzo grande ci è richiesto (pensate a come dobbiamo far convergere risorse per alimentare il Fondo Gesù Divino Lavoratore), per una ripartenza che è un vero “parto” doloroso, eppure carico di nuovo, un Nuovo che viene da Dio e che ci chiede la disponibilità a convertirci e a cambiare».

Leggi la relazione del cardinale

Scarica il libretto con le schede bibliche

28 settembre 2020

Inaugurata la Casa per detenuti “Ricominciamo”

È stata inaugurata venerdì sera in via della Pisana la Casa di accoglienza “Ricominciamo”, una struttura promossa dall’associazione Vic (Volontari italiani in carcere) della Caritas di Roma, assieme ai cappellani di Rebibbia. Posizionata in un istituto delle Congregazione delle suore Figlie di Cristo Re, è nata per aiutare le persone detenute e senza un domicilio a poter uscire dal carcere con le misure straordinarie previste per l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di coronavirus, offrendo un luogo di accoglienza a quei detenuti che, pur avendone diritto, non possono beneficiare delle misure alternative. Presenti all’inaugurazione i cappellani di Rebibbia ed il loro coordinatore don Marco Fibbi, il direttore della Caritas di Roma don Benoni Ambarus e il cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere apostolico, arrivato guidando un pulmino carico di doni alimentari e di rosari inviati da Papa Francesco per gli ospiti della struttura.

Attualmente la casa ospita tre persone in detenzione domiciliare, cinque in permesso premio e tre che hanno terminato la pena e stanno cercando un alloggio definitivo. Altre decine di accoglienze sono già state date e la casa è in attesa di ulteriori ospiti. Lo spirito della Casa “Ricominciamo” è racchiuso nella Parola di Dio: «Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi» (Rm. 15,7). Il nome “Ricominciamo” esprime l’idea di ripartire da uno stato di emergenza e di crisi per intraprendere un cammino nuovo nello spirito della carità.

«Dobbiamo dire grazie – ha sottolineato don Ambarus – anche alle Suore Figlie del Cristo Re, che hanno messo a disposizione i locali per realizzare il progetto “Ricominciamo”. La struttura accoglierà i detenuti agli arresti domiciliari senza casa, ma anche ex carcerati e i loro familiari che non sanno dove alloggiare. Ovviamente non diamo solo un tetto e del cibo, ma cerchiamo di portare avanti un progetto di vita per ognuno di loro, che andrà messo in pratica una volta che avranno scontato la pena. Al 40% si tratta di persone non italiane, ma noi trattiamo tutti come esseri umani al di là della provenienza geografica, etnica o religiosa».

«Papa Francesco vi è vicino e vi ricorda di pregare per lui» così il cardinale Krajewski, elemosiniere apostolico, ha salutato i detenuti ospiti di Casa “Ricominciamo”.

28 settembre 2020

Incontro del cardinale vicario con il presbiterio diocesano nella basilica di San Giovanni in Laterano

Incontro del cardinale vicario con il presbiterio diocesano nella basilica di San Giovanni in Laterano

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede l’incontro con il clero in occasione dell’inizio dell’anno pastorale

Nella basilica di San Giovanni in Laterano presiede l’incontro con il clero in occasione dell’inizio dell’anno pastorale.

E’ tornato alla casa del Padre Osvaldo Ferdinando , papà di don Michele Caiafa

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

sono vicini al dolore di don Michele Caiafa,

per la morte del suo caro papà

Osvaldo Ferdinando

anni 85

e, assicurando preghiere di suffragio, invocano Dio Padre,
ricco di misericordia, perché conceda a Osvaldo il premio
della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

I funerali si svolgeranno domani, 28 settembre 2020 alle ore 14,30

nella Chiesa di Santa Maria dell’Orto a Trastevere.

 

27 settembre 2020

Celebra la Messa nella Parrocchia S. Andrea Apostolo

Celebra la Messa nella Parrocchia S. Andrea Apostolo.

Giornata mondiale del migrante e del rifugiato

Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Angelus a piazza San Pietro con Papa Francesco

Celebra la Messa nella Parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio per il gruppo Gesù Ama

Celebra la Messa nella Parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio per il gruppo Gesù Ama.

Nella Sede Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo presiede l’atto di affidamento a Maria in occasione del International Web Meeting Alleluja

Nella Sede Nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo presiede l’atto di affidamento a Maria in occasione del International Web Meeting Alleluja.

L’incontro di inizio anno con gli operatori pastorali

Entrare in relazione con gli altri con un cuore abitato dall’amore di amicizia. Un compito «impegnativo», perché «non punta su cose da fare». Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha lasciato questo compito agli operatori pastorali delegati dalle parrocchie per l’incontro di inizio anno, che si è tenuto questa mattina (sabato 26 settembre 2020) nella basilica di San Giovanni in Laterano. Il primo di due appuntamenti che danno il via al percorso per il 2020-2021: il prossimo si terrà lunedì mattina, sempre nella cattedrale di Roma, riservato ai sacerdoti e ai diaconi. Durante la mattinata è stato distribuito ai presenti un libretto che contiene le schede per accompagnare la preghiera domestica sull’Inno alla Carità di san Paolo, nonché la preghiera allo Spirito Santo che il cardinale aveva recitato lo scorso 24 giugno nel cortile del Palazzo Lateranense.

«È straordinario poterci radunare ancora nella nostra cattedrale e sentirci Chiesa – ha esordito, emozionato e sorridente –, in comunione con il nostro Vescovo Papa Francesco, “prudentemente distanziati” ma in realtà stretti gli uni agli altri, tra noi che siamo qui e tutti quelli che sono collegati attraverso il video. Ora sono simbolicamente presenti tutti i cristiani di Roma; ma ognuno di noi a sua volta si porta nel cuore i volti e le storie di tanti abitanti di questa città».

«Questo ritrovo – ha proseguito – è la risposta umile ma coraggiosa che la Chiesa dà al senso di incertezza e di disorientamento che l’esperienza del covid ha suscitato e continua ad alimentare in tutti. In mezzo alla tempesta siamo riuniti come famiglia nella stessa barca, pronti a percepire il vento dello Spirito, per andare nella direzione che Dio vorrà indicarci».

Un percorso che non potrà prescindere dall’esperienza dei mesi passati. «Abbiamo vissuto la piaga della pandemia – ha detto ancora il cardinale –. In un clima spettrale, che non dimenticheremo mai, è passato l’angelo della morte. Rinchiusi nelle case, come gli ebrei, abbiamo celebrato la Pasqua abbracciati in famiglia, confortati dalla vicinanza del Papa e dei presbiteri della nostra parrocchia. Il silenzio delle strade vuote, interrotte dal suono delle sirene, i bollettini quotidiani dei morti come in tempo di guerra, il senso di angoscia di chi si è ritrovato solo e senza lavoro; ma nello stesso tempo il riemergere di domande di senso, la ricerca di parole vere e di speranza, il desiderio di relazioni, la testimonianza dei medici e dei volontari della carità. Ora ci disponiamo a ripartire. Ma nulla è come prima». Adesso è il momento, ha aggiunto, «di uscire, incontrare gli altri e abbracciarli in una maniera nuova, con una consapevolezza nuova».

Questo è dunque l’impegno principale per il nuovo anno pastorale: «Entrare in relazione con tutti per ascoltarli in maniera contemplativa». Il cardinale De Donatis ha fornito anche alcune indicazioni pratiche: «Quello che c’è da fare è, per certi aspetti, semplicissimo e feriale: incontrare le famiglie, incontrare i ragazzi a scuola e nei muretti, andare a visitare gli anziani e i malati, farsi vicini a chi versa in stato di povertà… Nulla di differente da ciò che siamo chiamati a fare sempre. Ciò che è da far maturare è il nostro approccio, è l’atteggiamento del cuore: un cuore abitato dall’amore di amicizia».

«In questo nostro tempo – ancora parole del cardinale vicario –, anche alla luce di quello che abbiamo vissuto con la pandemia, credo che ciò che sia chiesto alla Chiesa è contribuire a superare le divisioni tra le persone, gli individualismi, gli odi sociali, per rilanciare un rinnovamento dell’amicizia che deve esistere tra tutti gli uomini. Non è sempre facile, ma siamo chiamati a contrapporre nei nostri contesti urbani all’odio, alla chiusura e all’intolleranza il nostro umile amore di amicizia. Questo ci si attende oggi dalla Chiesa!».

Leggi la relazione del cardinale

Scarica il libretto con le schede bibliche

26 settembre 2020

Articoli recenti