26 Maggio 2025

Raccolta straordinaria nei supermercati con Banco Alimentare e Caritas

Fino al 20 settembre si terrà la ventesima edizione della Raccolta di Solidarietà. Rinviata lo scorso marzo a causa dell’emergenza sanitaria, è stata organizzata in una forma nuova che durerà 9 giorni, nel rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid, la raccolta alimentare straordinaria.

Oltre 300 i supermercati coinvolti a Roma e nel Lazio. Il Banco Alimentare Roma, in collaborazione con la Caritas diocesana di Roma per i supermercati della Capitale, propone una nuova formula di svolgimento. La Raccolta, infatti, non sarà più un evento in un’unica giornata ma durerà ben 9 giorni continuativi. Per minimizzare i rischi per la salute, nei supermercati coinvolti saranno presenti carrelli dedicati alla raccolta dei prodotti donati da chi farà la spesa.

Al termine di ogni giornata i volontari e le volontarie della rete degli enti caritatevoli del Banco Alimentare Roma si occuperanno di ritirare quanto generosamente donato per contribuire all’assistenza alimentare che gli enti della nostra rete erogano a oltre 120.000 persone bisognose che versano in condizioni di difficoltà nella città di Roma e nella Regione Lazio.

15 settembre 2020

La Croce ci insegna la comunione: la Messa del cardinale per i dipendenti del Vicariato

«La comunione vera nasce ai piedi della Croce, quando ciascuno di noi è donato all’altro. Maria ci aiuti a rimanere in piedi sotto la Croce guardando il Crocifisso perché solo così impareremo il dono della comunione». Lo ha detto questa mattina (martedì 15 settembre) il cardinale vicario Angelo De Donatis, celebrando la Messa per il personale del Vicariato di Roma, nell’abside della basilica di San Giovanni in Laterano.

Durante la celebrazione il porporato ha ricordato tutti gli appuntamenti che interesseranno la diocesi nelle prossime settimane, a cominciare dai due incontri di inizio anno per gli operatori pastorali e per i sacerdoti, in programma rispettivamente il 26 e il 28 settembre nella basilica di San Giovanni in Laterano. Ancora, le ordinazioni presbiterali, diaconali, l’ordinazione episcopale di don Dario Gervasi e la consacrazione di sei sorelle all’Ordo Virginum, tutte celebrazioni che si terranno nel mese di ottobre.

«Maria imparò l’obbedienza da ciò che patì – ha detto ancora il cardinale De Donatis nell’omelia –. Tutto il cammino terreno di Gesù è custodito nel suo cuore. Un cuore messo alla prova. Ma solo passando attraverso questa prova che purifica si può comprendere come Dio salva. La risposta è ai piedi della croce. Nonostante la dolorosa ferita nel cuore, Maria ha avuto il coraggio di credere contro ogni evidenza e contro ogni speranza»

15 settembre 2020

Alla scoperta della chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano

In questo mese di settembre la liturgia ha fatto memoria del Santissimo Nome di Maria e, nella nostra bellissima città di Roma, al foro Traiano c’è la maestosa chiesa dedicata al suo Santissimo Nome.

Alla notizia dell’assedio di Vienna del luglio 1683, con la consapevolezza che dopo Vienna sarebbe stata la volta di Roma, il Papa indisse un giubileo straordinario per implorare da Dio la salvezza. Numerose furono le processioni penitenziali tra le chiese di nazione tedesca nelle quali fu ordinata altresì l’Adorazione Eucaristica per continuare a pregare il Signore in preghiera e penitenza. Tra l’11 e il 12 settembre l’esercito europeo, di numero evidentemente ridotto rispetto a quello turco, mosse l’attacco al fronte ottomano mentre, dentro le mura della città, donne, anziani e bambini imploravano tramite la recita del Santo Rosario, la liberazione dal nemico. Le numerose preghiere mosse per intercessione della Beata Vergine Maria ottennero grazia presso Dio e la Lega Santa vinse contro l’enorme esercito Ottomano. Papa Innocenzo XI per ringraziare Maria Santissima della vittoria contro i Turchi, avvenuta tra l’11 e il 12 settembre 1683, proclamò la festa del santissimo Nome di Maria.

Qualche anno dopo, numerosi fedeli mostrarono il desiderio di riunirsi in una confraternita per dare speciale onore alla Vergine e fu così che il papa Innocenzo XI approvò nel 1688 la Confraternita del Santissimo Nome di Maria, alla quale il suddetto pontefice, insieme all’imperatore d’Austria, Leopoldo I, si iscrisse immediatamente.

Visti i numerosi iscritti alla confraternita, che fino ad allora era stata a Santo Stefano del Cacco, i superiori della stessa ottennero, verso la fine del XVII secolo, la chiesa di San Bernardo al foro Traiano che era quasi del tutto abbandonata. I lavori di restauro iniziarono immediatamente ma gli scarsi risultati portarono la confraternita a erigere direttamente un nuovo edificio, affidandone la progettazione al Derizet nel 1735.

Entrando nella bellissima chiesa di forma ellittica, subito ci si trova avvolti dall’eleganza sontuosa di questo spazio sacro. Le sei cappelle laterali fanno da corona al bellissimo altare maggiore, progettato da Mauro Fontana e nel quale è conservata la preziosa icona su legno della Vergine Maria, probabilmente di scuola romana duecentesca. Quest’ultima si trovava nel Sancta Sanctorum lateranense e fu regalata da Papa Eugenio IV nel XV secolo all’antica chiesa di San Bernardo.  L’icona è circondata da una bellissima gloria dove, angeli marmorei, recano onore alla Vergine Maria. Sovrastante all’immagine e circondato da dodici stelle dorate si trova il bellissimo monogramma di Maria, in ricordo ed onore al suo Santissimo Nome. Infine, a termine della gloria, due angeli sorreggono l’imponente corona dorata che costituisce un sontuoso compimento a tutto l’altare maggiore.

Non si può poi non accennare alla bellissima decorazione della cupola. Gli otto costoloni che la caratterizzano presentano, nella parte inferiore, otto medaglioni in stucco, narranti le scene più importanti della vita di Maria e incorniciati da sontuose palme dorate, miste a gigli e ad altre piante che alludono agli attributi della Vergine Santissima. La cupola termina con un lanternino, dove è rappresentato, il triangolo circondato di gloria, allusione alla Santissima Trinità. Con il Dio -uno e Trino infatti Maria ha una relazione del tutto speciale: lei è la Figlia del Padre, la Madre del Figlio e la Sposa dello Spirito Santo.

Il monogramma di Maria poi, all’occhio più acuto, compare in numerosi altri spazi della chiesa e della sacrestia; tutto ricorda l’intitolazione della chiesa al Santissimo Nome di Maria e le grazie speciali ad esso connesse. Pertanto, proprio per la sua importanza, si può qui lucrare l’indulgenza quotidiana plenaria perpetua pro vivis et defunctis.

Affidiamoci dunque, come tanti romani prima di noi, alla Beata Vergine Maria; chiamiamola sempre in nostra difesa e il suo potentissimo  e amabilissimo nome ci sia sempre d’aiuto e sostegno nella vita e nella morte.

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione.

 

15 settembre 2020

Matteo Diotallevi, vocazione missionaria per la Costa d’Avorio

Don Matteo Diotallevi con un bambino ivoriano nel giorno del suo battesimo

Un sacerdote romano in Costa d’Avorio. Sarà incardinato nella diocesi di Yopougon don Matteo Diotallevi, che verrà ordinato sacerdote il prossimo sabato 19 settembre, alle ore 17, dal vescovo ausiliare don Paolo Ricciardi nella parrocchia di San Timoteo, a Casal Palocco. La stessa dove, all’età di 13 anni, Matteo, classe 1987, quarto di sette fratelli, inizia il Cammino neocatecumenale. Il diploma al liceo scientifico, la laurea magistrale in ingegneria informatica e poi, a 25 anni la scelta di entrare in seminario.

Decisivo in questo senso, racconta, «un pellegrinaggio speciale a Medjugorje» nel 2011. «All’inizio non volevo assolutamente fare il sacerdote – riflette –. In fondo al cuore avevo un solo desiderio: trovare la donna della mia vita, sposarmi, fare figli e vivere un matrimonio cristiano felice. Ed invece oggi sono diventato diacono e sono a pochi giorni dalla mia ordinazione presbiterale. Sentivo che il Signore mi chiamava ma io rispondevo di no. Però Medjugorje è stata l’occasione per aprire il mio cuore, grazie alla Vergine Maria. Lì ho capito che Dio ti ama, ti vuole bene… ho deciso di fidarmi davvero del Signore. Mi sono sentito finalmente in pace con me stesso e felice. Il Signore mi stava aiutando e ho capito che volevo stare sempre con lui, tutta la vita».

La formazione presbiterale porta Matteo in seminario in Costa d’Avorio, nella diocesi di Yopougon, un quartiere di Abidjan, la città più estesa e popolata del Paese. «Una cosa che mi ha colpito tantissimo è l’accoglienza che mi hanno riservato gli ivoriani – sottolinea il seminarista –; mi hanno trattato sempre come se fossi un figlio loro. Mi colpiscono sempre i loro sorrisi, la loro gioia, nonostante le condizioni di vita molto povere. Capisci che vale la pena rimanere per loro, per annunciare Gesù Cristo proprio lì».

Dopo l’esperienza ad Abidjan, nel 2018 Matteo viene assegnato alla missione di Korhogo, ma a seguito dell’ordinazione cambierà di nuovo zona. «Diventerò il prete della nuova équipe responsabile dell’Est del Paese: Abengourou, Bongouanou e Tanda – anticipa il futuro sacerdote –. Abbiamo già il programma per la catechesi, che inizierà già ad ottobre. Per questo motivo dovrò tornare per quella data, rimandando qualche prima Messa che avrei voluto fare a Roma. Farò solo le prime Messe nelle due parrocchie dove sono cresciuto: San Timoteo e Santa Melania Juniore. Spero durante l’anno di tornare a Korhogo per celebrare anche lì e salutare tutte le persone che ho conosciuto in questi due anni e che porterò sempre nel cuore». Del suo futuro in Africa, una certezza: «Cercheremo di vivere il Vangelo come descritto al capitolo 10 di Matteo – dice il diacono –: porteremo l’amore di Gesù Cristo risorto a tutti coloro che hanno perso la speranza, a tutti coloro che cercano un senso alla vita, a tutti coloro che stanno soffrendo e a tutti coloro che vorranno accoglierci come si accoglie Gesù Cristo in persona».

Ma adesso Matteo è a Roma, in attesa dell’ordinazione. Ci teneva particolarmente che fosse fatta nella sua città, con la sua famiglia: «Vivrò in casa questa festa così speciale, nella parrocchia dove sono stato battezzato e cresciuto nella fede». Emozionato anche monsignor Ricciardi: «Tra noi si è creata subito una sintonia – commenta –. È bellissimo che un prete romano, giovane, stia vivendo un’esperienza missionaria di questo tipo, portando la sua romanità in Costa d’Avorio. Inizialmente si pensava di ordinarlo il 3 ottobre a San Giovanni con gli altri seminaristi dei diversi seminari romani, ma poi si è preferito separare la sua ordinazione».

Della sua esperienza in Africa, il diacono racconta anche in un blog: https://matteodiotallevi.wordpress.com/.

di Giulia Rocchi da Roma Sette

15 settembre 2020

Due incontri per l’avvio dell’anno pastorale

Due appuntamenti per iniziare l’anno pastorale: un incontro per gli operatori pastorali delegati dalle parrocchie, nella basilica di San Giovanni in Laterano, sabato 26 settembre alle ore 10, che potrà essere seguito anche in diretta streaming sulla pagina Facebook della diocesi e verrà trasmesso in replica la sera su Telepace; e uno per i presbiteri e i diaconi, lunedì 28 sempre alle 10 in cattedrale. Ad annunciarli con una lettera è il cardinale vicario Angelo De Donatis, che presiederà i due eventi.

«Sento il bisogno di scrivervi questa lettera – esordisce il cardinale rivolgendosi a sacerdoti e diaconi –, all’inizio dell’anno pastorale, come segno di affetto profondo e di stima, consapevole di tutte le fatiche che avete dovuto affrontare nel tempo del lockdown e di quelle che ancora ci aspettano, soprattutto la fatica dell’incertezza, di fronte alle tante incognite della ripresa delle attività pastorali».

L’esperienza della pandemia, scrive ancora il porporato ripercorrendo quanto accaduto nei mesi scorsi, «è troppo preziosa per perderla. È una grazia!». L’invito per i presbiteri è dunque a «custodire un ritmo di vita saggio, fatto anche di preghiera comune, di ascolto della Parola per lasciarci guidare ed ispirare, di lavoro pastorale progettato e realizzato insieme, di cura generosa gli uni degli altri», come fatto durante il lockdown.

«Lo scenario che il futuro ci dischiude – sono ancora parole del cardinale De Dontais – non è un ritorno a “come eravamo prima del Covid”, ma mi sembra che la maggior parte delle persone custodisca nel cuore il desiderio che questa crisi segni l’inizio di una fase nuova. Questo non avverrà automaticamente, ma dipenderà dall’accogliere o meno quello che il Signore ha seminato in questo tempo, dal seguire o non seguire quei segnali che Egli ha posto nel nostro cammino».

Leggi la lettera con scheda di partecipazione allegata

15 settembre 2020

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa per i dipendenti del Vicariato per l’inizio anno

Nella basilica di San Giovanni in Laterano celebra la Messa per i dipendenti del Vicariato per l’inizio anno.

Giornata per la Terra Santa (colletta)

Giornata per la Terra Santa (colletta)

Celebra la Messa presso la Cappella dell’Istituto della Vita Consacrata Apostole del Sacro Cuore di Gesù

Celebra la Messa presso la Cappella dell’Istituto della Vita Consacrata Apostole del Sacro Cuore di Gesù.

Nella basilica di Santa Maria Maggiore presiede il rito di ordinazione sacerdotale di due candidati dell’Associazione Clericale “Opera di Gesù Sommo Sacerdote”

Nella basilica di Santa Maria Maggiore presiede il rito di ordinazione sacerdotale di due candidati dell’Associazione Clericale “Opera di Gesù Sommo Sacerdote”.

La Festa di Padre Pio a San Salvatore in Lauro

I devoti di Padre Pio, con i gruppi di preghiera, si danno appuntamento a San Salvatore in Lauro, in via dei Coronari, per commemorare il santo di Pietrelcina con un ricco programma di eventi, dal 13 al 23 settembre, in occasione della festa liturgica.

All’interno dell’antica chiesa, già santuario lauretano, sono state esposte per l’occasione numerose reliquie, tra le quali il mantello, i guanti, le bende, la stola e il sangue delle stimmate che per cinquant’anni hanno segnato il corpo di san Pio. In coincidenza si svolge anche la Festa della Protezione Civile, di cui il santo è patrono.

Il via con una novena di preghiera, dal 13 al 22: ogni giorno alle 16 ci sarà l’adorazione a cui seguirà, alle ore 18, la celebrazione eucaristica. Il 20 settembre verranno ricordate le stimmate di Padre Pio, con la Messa presieduta da monsignor Daniele Libanori, vescovo ausiliare del settore Centro, alle ore 18, e con l’esposizione solenne e la venerazione della reliquia del sangue di san Pio a partire dalle ore 11. Il 22, poi, in programma la Veglia del Transito, in cui si ricorda la morte del santo, che sarà presieduta dal cardinale Mauro Piacenza.

La conclusione il 23 settembre: durante la giornata verranno celebrate Messe in diversi orari, in modo da consentire la più ampia partecipazione dei fedeli nel rispetto delle disposizioni sanitarie. Alle 17 si terrà la celebrazione per la Protezione Civile e la benedizione dei mezzi di soccorso, guidata dall’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, alla presenza delle autorità civili e del Capo Dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli. Seguirà alle 18.30 il solenne pontificale, presieduto dal cardinale Dominique Mamberti.

9 settembre 2020

Si riparte con la catechesi in presenza: la nota dell’Ufficio catechistico diocesano

«La catechesi si fa in presenza, rispettando integralmente le misure igienico-sanitarie relative alle persone e agli ambienti». Parte da questo presupposto l’Ufficio catechistico diocesano, che ha predisposto una nota integrativa rispetto alle linee guida inviate alle parrocchie dalla segreteria generale, e che riguardano tutte le attività pastorali.

Fatto salvo il principio generale, dunque, spazio alla creatività delle parrocchie: ciascuna «valuterà la propria situazione sulla base degli spazi di cui dispone, del numero dei bambini/ragazzi e del numero dei catechisti, e si regolerà di conseguenza: qualcuno potrà continuare le attività come negli anni passati, altri dovranno moltiplicare i giorni della settimana in cui si fa catechismo, altri ancora dovranno prevedere una turnazione, ecc».

Tra le novità, prende piede anche la catechesi familiare: «Soprattutto per le comunioni, se ci sono genitori preparati e disponibili si può chiedere loro di fare catechismo a casa propria ai loro figli e a un piccolo gruppetto di bambini, che magari sono amici o compagni di classe», suggerisce il direttore dell’Ufficio catechistico don Andrea Cavallini. O ancora «si può proporre una vera e propria catechesi familiare: per esempio, se si divide il gruppo di catechesi in due sottogruppi più piccoli che partecipano a settimane alterne, nella settimana in cui i bambini non hanno l’incontro in parrocchia si può proporre loro uno schema semplice di incontro da vivere in casa con la propria famiglia».

Tra gli altri suggerimenti, quello di privilegiare la catechesi in spazi all’aperto, tenere un registro delle presenze di chi partecipa agli incontri, privilegiare la formazione di gruppi di cui facciano parte ragazzi che già si conoscono e frequentano tra loro, come compagni di classe.

Nell’ottica di aiutare le parrocchie in questo avvio di anno pastorale segnato dall’emergenza sanitaria va anche l’idea dell’Ufficio catechistico e del Servizio diocesano per le vocazioni di offrire un corso intensivo di cresima per adulti, in programma già dalla prossima settimana nella Sala Tiberiade del Seminario Romano Maggiore. Il via il 14 settembre dalle 19 alle 21; si prosegue giovedì 17, lunedì 21 e giovedì 24 sempre con orario 19-21. Ancora, sabato 26 settembre appuntamento dalle 16.30 alle 21 e lunedì 28 la conclusione dalle 19 alle 21.

Il sito dell’Ufficio catechistico diocesano

8 settembre 2020

Nella basilica del Santuario Madre del Buon Consiglio a Genazzano celebra la Messa in occasione della festa della Natività di Maria

Nella basilica del Santuario Madre del Buon Consiglio a Genazzano celebra la Messa in occasione della festa della Natività di Maria.

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