21 Maggio 2025

Santa Francesca Romana, Advocata Urbis

Il mese di marzo porta con sé la celebrazione liturgica di quella donna che, insieme a San Pietro, San Paolo e San Filippo Neri, è stata eretta a patrona di Roma: si tratta della conosciutissima Santa Francesca Romana.

L’amore della sua città verso di lei fu subito chiaro tanto che il nome “Romana” le fu impartito non alla nascita bensì dopo la morte per decisione unanime del Senato di Roma che individuò in lei l’Advocata Urbis, l’avvocata della città. La Santa visse nella prima metà del XV secolo, in una città turbata da feroci vendette delle famiglie romane e impoverita da carestie ed epidemie. Non possiamo quindi non schiudere le meraviglie che il monastero di Tor de’ Specchi, tra il Teatro di Marcello e Santa Maria in Aracaeli, fondato da Santa Francesca Romana, svela ogni anno il giorno della ricorrenza liturgica della loro fondatrice: il 9 marzo.

Donna ricca di doni celesti Francesca, anche detta bonariamente Ceccolella, che mai ricusò di compiere ciò che il Signore le chiedeva seppur lontano dai suoi piani. Difatti, seppur fin da piccola avesse mostrato al padre il suo desiderio di consacrarsi, fu destinata in sposa a un buon partito dell’epoca Lorenzo Ponziani al quale Francesca diede tre figli dei quali, per alterne vicende, sopravvisse solamente uno. In quest’unione intima con Dio, Francesca si prendeva cura della sua famiglia, della conduzione della sua casa e anche di tutti coloro che percepiva aver bisogno di aiuto sia materiale che spirituale. In breve, si radunò intorno a lei un gruppo di giovani donne che, come lei, volevano consacrare la loro vita al Signore. Nacquero così le Oblate della Santissima Vergine, fondate da Francesca il 25 marzo 1433 nel giorno dell’Annunciazione, che da subito andarono a vivere in una povera casa vicino al Campidoglio, la Torre degli specchi. Il “grande affare” come lo chiamava lei, era iniziato, in ogni modo la santa non poté unirsi al gruppo delle sue figlie spirituali poiché il marito Lorenzo era ancora in vita ed era inoltre gravemente malato. Tuttavia, le cure premurose per il marito che il Signore le aveva messo a fianco non erano per lei affatto motivo di lamento anzi, Francesca amava sinceramente e castamente Lorenzo e lo assistette fino alla fine. Alla morte del coniuge, oramai libera dagli impegni del matrimonio, Francesca era pronta ad unirsi alle sue compagne. A nulla servirono le lacrime della nuora o dei nipotini.

Aveva 51 anni Francesca, quando finalmente varcò per sempre l’atrio di Tor de’ Specchi per coronare quello che, fin dalla tenera età, era stato il desiderio più grande del suo cuore, quello di consacrarsi al Signore. La sua fama di santità era oramai ben nota in tutta la città e innumerevoli erano le grazie e i miracoli che i fedeli ottenevano quando ricorrevano alla sua intercessione. Ancora oggi, varcando la porta di Tor de’ Specchi si assiste ad uno scrigno che svela sempre di più la sua preziosità. L’antica struttura del XV secolo conserva tutto il suo fascino plurisecolare insieme alle decorazioni parietali, riportano chi entra indietro nel tempo.

Il cuore della visita è sicuramente l’oratorio o antica cappella della comunità che fu completamente affrescato da Antoniazzo Romano con 25 riquadri che rappresentano scene della vita della santa accompagnate da una didascalia in volgare che ne spiega il contenuto, il ciclo pittorico fu terminato nel 1468. Tra di esse spicca indubbiamente quello sovrastante l’altare con Maria tra i santi Benedetto e Francesca e quello della sua visione dell’inferno.

Ma i tesori di Tor de’ Specchi non finiscono qui. Basti pensare all’emozione nell’entrare nella stanza della santa dove sono conservati i suoi abiti vedovili e dove essa stesse ebbe numerose estasi e ripetuti attacchi del demonio. Proprio ad essi allude la lunga parete affrescata da un autore ignoto nel 1485 in monocromo, che immediatamente cattura l’attenzione di chi vi passa accanto. Infine, non si può di certo tralasciare il coro della Santissima Annunziata dove le figlie spirituali di Santa Francesca Romana, ieri come oggi, recitano l’Ufficio Divino. Questo spazio sacro riccamente decorato attraverso il geniale uso di marmi, affreschi e dipinti è coronato da un magnifico soffitto dorato a cassettoni del 1601 che presenta, centrale, un altorilievo di Francesca e del suo angelo custode che già dal 1403 la santa poteva vedere al suo fianco. E mentre nel catino absidale troneggia San Michele Arcangelo tra gli angeli, dietro l’altare vi è la bellissima tela di Alessandro Allori dell’Annunciazione del XVI secolo.

Molte altre sono le preziosità nelle quali l’occhio si perde nel varcare la soglia di Tor de’ Specchi ed è impossibile qui descrivere tutti i tesori del monastero e ancor più tracciare in modo esaustivo la ricchezza e la profondità di Santa Francesca Romana che ha lasciato il segno per il suo modello di sposa, madre, vedova e consacrata. Possa dal Cielo, continuare ad essere la nostra Advocata Urbis, gemma di rara bellezza incastonata tra le glorie dei santi della nostra diocesi.

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione.

Decreto del cardinale vicario Angelo De Donatis dell’8 marzo 2020

– In relazione al Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 4 marzo 2020, a cui hanno fatto seguito la “Comunicazione” del Segretario Generale del Vicariato di Roma del 5 marzo 2020 e la “Lettera ai fedeli” del Cardinale Vicario del 6 marzo 2020;

– considerate le nuove e più cogenti disposizioni del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblicato in data odierna, 8 marzo 2020, in particolare l’articolo 2 lettera v): “l’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro (…). Sono sospese le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”;

– considerato, altresì il “Comunicato” 11/2020 in data odierna dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni sociali della CEI, in cui si riferisce: “l’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le cerimonie religiose. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica”;

– confermate altresì le restrizioni alle attività ordinarie nelle parrocchie e negli altri luoghi di culto già poste dalla “Comunicazione” del Segretario Generale del Vicariato di Roma in data 5 marzo 2020;

SI DISPONE
quanto segue:
1. sino a venerdì 3 aprile 2020 le chiese parrocchiali e non parrocchiali della Diocesi di Roma rimarranno, come di consueto, aperte per la preghiera personale alle condizioni sopra citate;

2. Papa Francesco, introducendo la preghiera dell’Angelus odierno, ha detto: “Questo modo di oggi di pregare l’Angelus lo facciamo per compiere le disposizioni preventive, così da evitare piccoli affollamenti di gente che possono favorire la trasmissione del virus”. La Chiesa di Roma, fedele al suo Pastore, assume un atteggiamento di piena responsabilità verso la collettività nella consapevolezza che la tutela dal contagio esige misure anche drastiche, soprattutto nel contatto interpersonale. Pertanto, sino alla medesima data del 3 aprile p.v. sono sospese le celebrazioni liturgiche comunitarie (eucarestie feriali e festive, esequie, ecc…).

Il tempo di Quaresima ci aiuti a vivere evangelicamente questa grande prova. Vi benedico affidandovi tutti alla Madonna del Divino Amore.

Dato in Roma, dalla sede del Vicariato nel Palazzo Apostolico Lateranense, il giorno 8 marzo A. D. 2020.
Prot. n. 446/20

8 marzo 2020

L’11 marzo una giornata di digiuno e preghiera: la lettera del cardinale vicario ai fedeli della diocesi di Roma

Carissimi,
vi scrivo al termine degli esercizi spirituali con la curia romana ad Ariccia. In questi giorni di preghiera e di silenzio, ho sentito forte il grido della nostra città, dell’Italia e del mondo, in questo momento particolare che stiamo vivendo. È una situazione a cui non siamo abituati, che ci preoccupa, ma soprattutto ora siamo chiamati a vivere con la forza della fede, la certezza della speranza, la gioia della carità.

Mettendoci in ascolto della Parola di Dio di ogni giorno, vogliamo leggere questi tempi con i Suoi occhi, aiutando le nostre comunità a tornare a Lui, a riscoprire ciò che è essenziale, a ritrovare il gusto della preghiera. Sono questi i giorni in cui infondere speranza, in cui trasmettere fiducia, in cui metterci in ginocchio per intercedere per il mondo. Penso all’intercessione della regina Ester per la salvezza del suo popolo (cfr. Est 4,17) e all’insegnamento di Gesù sull’efficacia della preghiera (cfr. Mt 7,7-12). Questa forza la sperimentiamo in particolare quando siamo consapevoli delle nostre debolezze, delle nostre fragilità, del senso di smarrimento che avvertiamo davanti all’imprevisto e all’ignoto.

“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto” (Mt 7,7).
Chiedere è l’atteggiamento del mendicante che ha bisogno di ricevere dagli altri ciò che non può ottenere con le proprie forze. A Dio chiediamo ciò che non possiamo procurarci da soli: il soffio della vita, il perdono, la pace interiore, la salvezza. Cercare indica un movimento, un darsi da fare per avere prima di tutto “il Regno di Dio e la sua giustizia” (cfr. Mt 6,33), certi che Dio provvederà per ciò di cui abbiamo bisogno. Bussare è desiderare di entrare nell’intimità del Padre, cioè nella Sua volontà, attraverso la porta della misericordia che è Cristo stesso.

Il Centro per la Pastorale Sanitaria, dall’inizio dell’anno, invita a celebrare ogni mese, il giorno 11, la giornata mensile del malato. Vista la necessità del momento, in comunione con il Consiglio Episcopale, chiedo a tutti i cristiani di Roma, di offrire una giornata di preghiera e di digiuno, mercoledì 11 marzo 2020, per invocare da Dio aiuto per la nostra città, per l’Italia e per il mondo. Lo stesso giorno presiederò una Santa Messa dal Santuario del Divino Amore alle 19 che vi invito a seguire in diretta su Telepace (canale 73 e canale 515 di Sky) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

Pregheremo per quanti sono contagiati e per chi si prende cura di loro; e per le nostre comunità, perché siano testimonianza di fede e di speranza in questo momento.

Oltre al digiuno, rinunciando ad un pasto, vogliamo essere vicini, con un segno di elemosina, raccogliendo delle offerte che devolveremo a sostegno del personale sanitario che si sta spendendo con generosità e sacrificio nella cura dei malati (le offerte si potranno consegnare al Centro per la Pastorale Sanitaria del Vicariato).

Affidandoci a Maria, Madre del Divino Amore e Salute degli infermi,
Vi benedico,

Angelo card. De Donatis

6 marzo 2020

Celebra la Messa nella parrocchia della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo

Celebra la Messa nella parrocchia della Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Celebra la Messa nella parrocchia Nostra Signore di Bonaria

Celebra la Messa nella parrocchia Nostra Signore di Bonaria.

Scuola di preghiera “Credo nello Spirito Santo”

Scuola di preghiera “Credo nello Spirito Santo” al Pontificio Seminario Romano Maggiore, a cura dell’Ufficio catechistico.

Angelus e udienze in diretta televisiva; sospese per i fedeli le Messe a Santa Marta

La Sala Stampa della Santa Sede informa che relativamente agli eventi dei prossimi giorni, la preghiera dell’Angelus del Santo Padre di domenica 8 marzo avverrà dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico e non in piazza, dalla finestra. La preghiera sarà trasmessa in diretta streaming da Vatican News e sugli schermi in piazza San Pietro e distribuita da Vatican Media ai media che ne faranno richiesta, in modo da consentire la partecipazione dei fedeli.

L’Udienza Generale di mercoledì 11 marzo avverrà secondo le medesime modalità.

Tali scelte si rendono necessarie per evitare rischi di diffusione del covid-19 dovuti ad assembramenti nel corso dei controlli di sicurezza per l’accesso alla piazza, come richiesto anche dalle autorità italiane.

In ottemperanza a quanto stabilito dalla Direzione Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano, fino a domenica 15 marzo sarà sospesa la partecipazione dei fedeli ospiti alle Messe a Santa Marta. Il Santo Padre celebrerà privatamente l’Eucarestia.

7 marzo 2020

Incontro su “Intercultura: dall’Africa all’Italia. Motivazioni e rotte delle migrazioni”

Incontro su “Intercultura: dall’Africa all’Italia. Motivazioni e rotte delle migrazioni”, a cura del Servizio cultura e università.

“Laboratorio di programmazione”: incontro di formazione per gli educatori degli adolescenti al Pontificio Seminario Romano Maggiore

“Laboratorio di programmazione”: incontro di formazione per gli educatori degli adolescenti al Pontificio Seminario Romano Maggiore, a cura del Servizio per la pastorale giovanile.

Nella basilica di San Giovanni in Laterano amministra il sacramento della Riconciliazione

Nella basilica di San Giovanni in Laterano amministra il sacramento della Riconciliazione.

E’ entrato nella luce della Resurrezione don Pierino Cecchelani

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,

annunciano che è entrato nella luce della Resurrezione

il Rev.do
Don Pierino Cecchelani,
Parroco della Parrocchia di San Gregorio Magno dal 1970 al 1990,
Missionario Fidei donum nella Diocesi di Guarulhos (Brasile)
nell’ambito della cooperazione missionaria tra le Chiese
dal 1990 al 2015

e, ricordandone il generoso e fecondo ministero pastorale,
lo affidano all’abbraccio misericordioso di Dio
e alla preghiera di suffragio dei fedeli,
invocando la pace e la gioia del Signore.

I funerali si svolgeranno sabato 7 marzo alle ore 10.00,
nella Chiesa di San Giacomo Maggiore in Masone (Reggio Emilia)

 

6 marzo 2020

Santa Messa Laudato si’ e catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti

Santa Messa Laudato si’ e catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

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