16 Maggio 2025

La Messa alla Grotta: «Bernadette ci invita ad aprirci al nuovo»

È iniziata con la Messa alla Grotta la giornata di oggi, martedì 27 agosto, per gli oltre cinquecento partecipanti al pellegrinaggio diocesano a Lourdes. A presiederla il cardinale vicario Angelo De Donatis, che ha esordito sottolineando come il santuario mariano sia per tutti «un luogo familiare», dove c’è «una Madre che, come ogni madre, non ci lascia sulla porta».

«Oggi il Signore vuole dare novità alla tua vita personale, familiare e comunitaria – ha detto ancora il porporato –. Siamo qui, come diocesi di Roma, a chiedere anche la novità per la nostra Chiesa. Quante volte anche le nostre parrocchie si sono arroccate su false sicurezze di benessere pastorale, sul “si è sempre fatto così”. Quante volte ci siamo chiusi per pochi eletti, credendo di avere tutto e evitando di percorrere le strade della vita quotidiana… Bernadette ci invita ad aprirci al nuovo, in questo tempo favorevole, in questo giorno della salvezza, in questa ora della Misericordia».

Nel giorno in cui la liturgia ricorda santa Monica, il cardinale De Donatis ha concluso la sua omelia soffermandosi sulla figura della madre di sant’Agostino: «Lei – ha detto – ha pregato e ha pianto perché il figlio potesse tornare a sentirsi povero, pronto ad accogliere Dio e ad abbandonare le vie del peccato e della menzogna». Quindi l’esortazione finale: «Signore, oggi la Chiesa di Roma qui rappresentata, vuole essere davanti a Maria come una madre che piange, come Monica. Aiuta i nostri figli a tornare poveri, a sentirsi bisognosi di Te. Fa’ che le nostre comunità possano sentire il grido di tanti che attendono amore e giustizia. Fa’ che possiamo abitare con il cuore, lì dove vive ogni uomo che ti attende».

Leggi l’omelia completa

27 agosto 2019

Al via il pellegrinaggio diocesano a Lourdes

Sono partiti questa mattina, lunedì 26 agosto, dall’aeroporto di Fiumicino i partecipanti al pellegrinaggio diocesano a Lourdes; si fermeranno nella cittadina di Bernadette Soubirous fino a giovedì 29 agosto. A guidarli è il cardinale vicario Angelo De Donatis.

«Vogliamo iniziare l’anno pastorale sotto la protezione di Maria – ha detto il porporato prima di imbarcarsi sul volo Ap 5305 di Albastar –, portare da lei tutti quei desideri, quegli itinerari che abbiamo meditato in questo periodo come diocesi, e vogliamo pregare perché tutto questo avvenga non secondo la nostra volontà, ma secondo l’azione dello Spirito che vive in questa nostra Chiesa. Maria ci accompagna, maestra di vita spirituale».

Al pellegrinaggio, affidato all’organizzazione tecnica dell’Opera romana pellegrinaggi, partecipano decine di fedeli della diocesi, realtà parrocchiali e un gruppo del Pontificio Seminario Romano Maggiore. Con loro i vescovi monsignor Paolo Ricciardi, delegato per la pastorale sanitaria; monsignor Gianrico Ruzza, ausiliare per il settore Sud; monsignor Guerino Di Tora, ausiliare per il settore Nord; e monsignor Gianpiero Palmieri, ausiliare per il settore Est. Presenti anche l’assistente ecclesiastico nazionale dell’Unitalsi, monsignor Luigi Bressan; l’assistente regionale del Lazio don Gianni Toni; e l’amministratore delegato dell’Orp monsignor Remo Chiavarini.

«Grazie a Dio anche quest’anno la diocesi di Roma è fedele a questo appuntamento di fine agosto – rimarca monsignor Chiavarini – in cui tutte le realtà diocesane sono chiamate a recarsi a Lourdes per mettere nelle mani della Vergine Maria la vita della diocesi e l’anno che inizia, perché, come si sa, il “vero capodanno” è il primo di settembre. Ancora una volta siamo insieme all’Unitalsi, per sottolineare una volta di più la diocesanità di questa esperienza».

Intenso il programma di questi quattro giorni alle pendici dei Pirenei, tra celebrazioni eucaristiche, Via Crucis, processione “aux flambeaux” e catechesi. In particolare, mercoledì 28 alle ore 18, la recita del Rosario alla Grotta sarà guidata dal cardinale De Donatis e trasmessa in diretta da Tv2000. Quest’anno, per la prima volta, il pellegrinaggio diocesano sarà seguito dai social della diocesi di Roma.

26 agosto 2019

Pellegrinaggio a Lourdes

Dal 26 al 29 agosto presiede il pellegrinaggio diocesano a Lourdes organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi.

Pellegrinaggio diocesano a Lourdes

Pellegrinaggio diocesano a Lourdes.

E’ tornata alla casa del Padre la Signora Tina, mamma di don Marco Ridolfo

Giovedì 22 agosto 2019 è tornata alla casa del Padre

 la Signora Tina,

mamma di don Marco Ridolfo,
parroco della Parrocchia di San Cirillo Alessandrino in Roma

Il Cardinale Vicario Angelo De Donatis,
il Consiglio Episcopale e il Presbiterio della Diocesi di Roma,
sono vicini al dolore di don Marco per la perdita della sua cara mamma e,
assicurando preghiere di suffragio, invocano il Signore Dio,
ricco di misericordia, perché conceda a Tina il premio
della vita eterna e dia conforto ai suoi familiari.

Le esequie si svolgeranno oggi 23 agosto 2019 alle 16:30
presso la parrocchia di Sant’Anna a Caltagirone (CT)

Assunzione della Beata Vergine Maria

Assunzione della Beata Vergine Maria.

San Giuseppe dei Falegnami, ad un anno dal crollo le speranze, i lavori, il restauro – Testimonianza di S.E. Mons. Daniele Libanori

RETTORIA DI S. GIUSEPPE DEI FALEGNAMI

Stanno procedendo rapidamente i lavori per il ripristino del tetto della Chiesa di S. Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano. Poi sarà la volta del cassettonato, di cui si spera di poter inaugurare il restauro durante il periodo natalizio.

Alle 14.59 del 30 agosto scorso un boato e una nuvola di polvere hanno sconvolto la quiete estiva. I turisti in visita al carcere mamertino e i pochi presenti sulla piazzetta sono fuggiti urlando verso l’angolo più lontano. La chiesa era chiusa e io stavo riposando, essendo rientrato più tardi del solito dall’ufficio. Il tonfo improvviso, una leggera scossa, le grida e la nuvola di polvere mi portavano a pensare a un attentato al Campidoglio: erano giorni in cui l’allarme era più vivo di quanto non sia ora. Ma il suono insistito del campanello e il grido di un vigile urbano che invitava ad uscire perché era crollata la Chiesa mi ha subito restituito il quadro di ciò che era accaduto. Sono uscito immediatamente; l’aria era densa di polvere. Uno sguardo, poi sono rientrato andando alla Chiesa per vedere come recuperare il Santissimo. Il portone che dall’oratorio dà sulla Chiesa era sbarrato dalle travi crollate. Mi sono diretto alla Sagrestia e di là al presbiterio, che era stato risparmiato dal crollo. Ho preso la pisside e l’ho portata in casa, poi sono uscito di nuovo. Non ho guardato l’orologio, ma non era passato un quarto d’ora e nella piazzetta antistante il Carcere Mamertino c’era il mondo intero: il Soprintendente dott. Prosperetti, la Soprintendente per il Foro Romano, i Vigili Urbani, la Polizia Capitolina, i Pompieri, la Polizia e i Carabinieri. Un apparato imponente e immediatamente operativo con un’efficienza da manuale. Dopo qualche minuto è arrivato Mons. Ruzza con don Pier Luigi Stolfi. Confesso che sono stato stupito di un simile spiegamento di forze, tanto più che non c’erano state vittime. Ma questo potevo saperlo solo io. E probabilmente non avevo ancora realizzato la gravità di ciò che era accaduto. Attorno a me vedevo affaccendarsi persone che, ciascuna secondo la sua competenza, si muoveva con rapidità e precisione; i tecnici si confrontavano per le prime valutazioni.

Sono seguiti sopralluoghi e indagini scientifiche per comprendere le cause del disastro.

Poi l’inizio dei lavori di sgombero: un’impresa da manuale. Le macerie sono state rimosse a mano per recuperare tutti i pezzi del prezioso controsoffitto ora in fase di restauro. Grazie alla cura meticolosa di quella raccolta si può contare su oltre il 90 per cento della vecchia struttura, che potrà essere ricollocata. Poi la rimozione delle macerie mantenendo ciascuna delle travi nella posizione di caduta mediante l’allestimento di supporti. Alla fine restava un intrico di travi come sospeso quasi fosse un’istallazione. I tecnici in questo modo hanno potuto ricostruire la dinamica della caduta. Infine lo sgombero delle travi e delle suppellettili e l’inizio dei lavori di restauro.

Le pale d’altare, a cominciare da quella di Carlo Maratti – una splendida natività – non hanno subito alcun danno. Le pareti della Chiesa sono rimaste sostanzialmente integre perché il crollo si è verificato al centro della navata. Le cantorie hanno subito danni facilmente recuperabili. Il pavimento invece ha registrato, analogamente ai lacunari istoriati che decoravano il cassettonato, il danno maggiore e richiederà un intervento significativo.

In tutto questo, se dobbiamo riconoscere la gravità della ferita al patrimonio artistico, dobbiamo anche essere grati a Dio perché non vi sono state vittime. Solo due giorni dopo si sarebbe dovuto celebrare un matrimonio …

Da mesi stiamo assistendo a un intervento di restauro che si sviluppa con un tempismo veramente eccezionale, sotto la direzione dell’ing. Alessandro Bozzetti dello Studio Croci e della Soprintendenza e con l’assidua sorveglianza di don Pier Luigi Stolfi, Commissario Straordinario della Confraternita di S. Giuseppe dei Falegnami, proprietaria della Chiesa. Sono state ricollocate le nuove capriate e a giorni inizierà la posa delle coperture, che si spera di completare nell’anniversario del crollo.

Tutte le fasi di questo processo sono state attentamente documentate e ci auguriamo di poterle vedere pubblicate unitamente alle indagini tecniche e ai progetti di recupero perché ci sembra che questo intervento per molti aspetti potrà costituire un modello per interventi analoghi sul nostro splendido patrimonio artistico e religioso.

+ Daniele Libanori SI

 

Chiunque sia interessato a conoscere l’evolversi dei lavori, può farlo attraverso la piattaforma web, www.sangiuseppedeifalegnami.org, sulla quale è possibile seguire il cantiere.

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Trasfigurazione del Signore

Trasfigurazione del Signore.

Il cardinale De Donatis a Medjugorje: “Dio è fonte della vita”

«Lo Spirito vi renda sapienti come la Madre di Dio, che meditava ogni cosa nel cuore e come il grande dottore Sant’Alfonso de’ Liguori che nel Settecento rievangelizzò con intelligenza i cittadini della sua Napoli». Si è conclusa con questo augurio l’omelia del cardinale vicario Angelo De Donatis nella Messa che ha dato avvio, ieri primo agosto, alla 30ma edizione del Festival dei giovani. Nella sua edizione giubilare, il motto del festival di quest’anno è il motto evangelico “Seguimi”.

«Dio non è un reclutatore di personale – ha detto il cardinale De Donatis alla folla di giovani che hanno assistito alla celebrazione – ma la fonte della Vita e vuole che tutti vivano appieno. La sequela non ha età, non chiede di essere bravi o arrivati. Non ci sono curricula da presentare; nessuno può dire di non essere adatto alla santità in nome dei suoi errori e delle sue fragilità. La sequela teme le scorciatoie, non i peccati». Al Festival dei giovani parteciperanno due cardinali, quattro arcivescovi e due ves