3 Maggio 2025

Catecumenato per fidanzati, parte la seconda fase

Con la celebrazione del 15 dicembre scorso, presieduta dal vescovo ausiliare Gianrico Ruzza, delegato diocesano per la pastorale familiare, durante la quale le giovani coppie hanno chiesto ufficialmente di ricevere il sacramento del matrimonio ricevendo in consegna la Parola, si è concluso il primo dei tre moduli del nuovo progetto diocesano “A sposarsi s’impara”. Il catecumenato per i fidanzati, ma aperto anche ai giovani sposi che vogliano riscoprire la bellezza del loro matrimonio, è promosso e curato dall’Ufficio catechistico del Vicariato in sinergia con il Centro diocesano per la pastorale familiare.

«Il percorso formativo – spiega don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico – si svolge in parallelo, nelle stesse date, nelle parrocchie romane di San Saturnino, al quartiere Trieste, e di San Giovanni Battista de La Salle, al Torrino, e vede la partecipazione di 15 coppie per ogni sede». Articolata in sette incontri serali e tre giornate di condivisione, questa prima fase «corrispondeva al tempo del pre–catecumenato», durante il quale a fare da riferimento è stato un interrogativo: “Siamo coppia?”, per «discernere davvero la propria vocazione alla relazione» e il valore della scelta di sposarsi. Da gennaio a marzo, invece, la domanda che i giovani si porranno sarà “Siamo fidanzati?”, entrando nella vera e propria «proposta catecumenale con il richiamo al battesimo» e con il fine di considerare «quali sono le fondamenta del matrimonio alla luce del Vangelo di Giovanni, guardando agli incontri di Gesù con la samaritana, il cieco nato e Lazzaro».

Infine, nei mesi di aprile e maggio, al centro della riflessione ci sarà la spiritualità da vivere come marito e moglie. Quanto alle modalità di svolgimento degli incontri, accanto «alla dimensione della preghiera e della relazione frontale, ossia delle catechesi da parte degli esperti», ci sono stati e ci saranno momenti pratici «di condivisione in cui vengono proposte diverse dinamiche di coppia», utili per «favorire il dialogo tra i fidanzati cui vengono insegnate delle vere e proprie tecniche». Anche il nuovo modulo sarà articolato in sette incontri serali e tre giornate con una celebrazione conclusiva di questa seconda fase in programma per il Venerdì Santo.

Le due équipe che animano gli incontri sono formate ciascuna da un sacerdote e da una coppia di sposi: nella parrocchia di San Saturnino, padre Alfredo Feretti, direttore del consultorio familiare diocesano Centro La famiglia, con Agostino e Biancamaria Fiorani; a San Giovanni Battista de La Salle, don Pierangelo Pedretti, segretario generale del Vicariato, con Marco e Miriam Scicchitano.

di Michela Altoviti, da Roma Sette

2 gennaio 2020

Catechisti, le domande per le famiglie in vista dell’assemblea

Don Andrea Cavallini (foto Gennari)

Ci si prepara alla prossima Assemblea diocesana dei catechisti, che si terrà il 28 gennaio 2023, dalle 9.30 alle 13, presso l’Auditorium del Santuario del Divino Amore. Ma sono già in distribuzione i questionari per le famiglie della catechesi parrocchiale.

«Il tema dell’Assemblea sarà il rapporto dei catechisti con i genitori dei bambini e dei ragazzi della catechesi, un rapporto prezioso ma non sempre facile. Vorremmo, come già fatto l’anno scorso, arrivare all’Assemblea con del materiale utile per costruire insieme un quadro generale. Abbiamo pensato a un’intervista diretta ai genitori e abbiamo preparato per loro tre domande, ciascuna con un quesito a risposta chiusa e uno a risposta aperta», annuncia il direttore dell’Ufficio catechistico diocesano don Andrea Cavallini.

In concreto bisognerà distribuire le domande ai genitori della catechesi, chiedendo loro di rispondere via mail, via whatsapp o altro, nelle prossime settimane; raccogliere poi le risposte ricevute in un unico file word, senza elaborarle né raggrupparle; infine inviare il file all’indirizzo ufficiocatechistico@diocesidiroma.it entro l’8 gennaio 2023, mettendo in oggetto “Risposte dei genitori” e la parrocchia di appartenenza.

«Durante l’Assemblea – anticipa don Cavallini – vi restituiremo un quadro globale delle risposte a livello diocesano. Le risposte dei “vostri” genitori, insieme al materiale che vi daremo noi, vi potranno essere utili per la riflessione interna e per proporre ai genitori stessi un incontro sinodale di restituzione e approfondimento del dialogo».

5 dicembre 2022

Catechisti istituendi, si conclude l’itinerario formativo

Sabato 18 novembre, dalle ore 10.00 alle ore 12.30, presso l’Aula Magna dell’Università Pontificia Salesiana, si terrà l’incontro conclusivo dell’itinerario di formazione per i catechisti istituendi: oltre ai candidati, sono stati invitati tutti i rispettivi parroci. All’incontro sarà presente, oltre allo staff dell’Ufficio per la catechesi della diocesi di Roma, monsignor Daniele Salera, vescovo ausiliare per il settore Nord e delegato per l’Ambito della formazione cristiana.

Il percorso di formazione era partito a fine novembre dello scorso ed era stato caratterizzato da incontri comuni a tutti i candidati e appuntamenti suddivisi nei diversi settori della diocesi.

10 novembre 2023

Catechesi, meditazioni ed escursioni: il racconto della vacanza in Val di Fassa

Ventotto sacerdoti che festeggiavano il decimo, ventesimo o trentesimo anniversario di ordinazione. Tre vescovi ausiliari. Il cardinale vicario Angelo De Donatis. Così era composto il gruppo che dal 12 al 18 luglio ha partecipato a una vacanza in Val di Fassa, a Soraga, organizzata dal Servizio diocesano per la formazione permanente del clero.

«Siamo stati ospitati splendidamente dalla casa la Lum la Rois gestita con amorevole dedizione dall’Associazione Maria Regina dell’amore, della diocesi di Macerata. Il giorno dell’arrivo nel tardo pomeriggio abbiamo concelebrato e fatto dopo cena una breve e fraterna presentazione dei partecipanti». A raccontarlo è don Massimiliano Nazio, vice rettore del Collegio diocesano Redemptoris Mater. «Lunedì – prosegue – è iniziato il programma vero è proprio con la giornata scandita da lodi con spunti di meditazione, escursione, condivisione fraterna in gruppi conclusa dalla concelebrazione eucaristica nel gazebo immerso nella natura e come abside le montagne sullo sfondo. Il cardinale ha introdotto la riflessione sul tempo della pandemia, occasione di conversione personale e comunitaria. A seguire escursione ai piedi delle Torri del Vajolet con splendidi panorami dei monti circostanti, vere e proprie cattedrali edificate dalla natura».

Tra le altre escursioni, quella a Fuchiade, nei pressi del passo San Pellegrino, e a Canale d’Agordo, con la visita della casa natale di Albino Luciani e del museo a lui dedicato. «Abbiamo potuto conoscere le radici vitali e di fede del futuro papa Giovanni Paolo I – rievoca don Nazio –, che ha vissuto la povertà, i morsi della fame durante il primo conflitto mondiale, la durezza del lavoro nei campi, l’unione familiare caratterizzata dalla disabilità di due sorelle e la profonda fede trasmessa con entusiasmo dalla madre catechista in parrocchia. Il parroco di Canale – continua – ha lasciato una profonda impronta sul giovanissimo Albino Luciani. Impregnato di spiritualità ma molto attento alla promozione sociale dei suoi parrocchiani aprì in parrocchia uno dei primi cinematografi d’Italia e una biblioteca popolare con prestito gratuito. La sua opera si iscriveva nel solco del suo parroco predecessore e formatore che aprì nell’800 la prima cooperativa casearia d’Italia, uno dei primi asili nido e fu l’unico sacerdote presente nella commissione della riforma agraria del Regno d’Italia. Propose anche il diritto di voto alle donne. Quest’atmosfera di semplicità, fede genuina e innovazione ci hanno profondamente colpito».

La visita a Canale d’Agordo è rimasta impressa anche nei ricordi di don Antonio Panfili, vicario episcopale per la vita consacrata. «Se la semplicità e la povertà dignitosa regnava nella abitazione della famiglia di contadini e lavoratori che ha generato Albino Luciani e lo e forgiato come cristiano e presbitero veneto, nel Museo invece – strutturato in più piani e con un percorso molto intelligente e articolata – abbiamo tutti potuto verificare come la Chiesa Agordina fosse vitalissima nei suoi Parroci e nei suoi Pastori. Pur nella mancanza di mezzi – prosegue il sacerdote –, i parroci facevano di tutto per creare lavoro per la loro gente (le prime cooperative furono fondate proprio nella Valle d’Agordo) e cultura per il popolo (anche i primi cinematografi della Valle furono realizzati nei saloni parrocchiali). Tale vivacità di cultura e catechismo generava tante vocazioni sacerdotali e missionarie, frutto e risultato di un tessuto cristiano e popolare “impregnato” profondamente dei valori cristiani ed evangelici più autentici».

Ma non solo. Durante la settimana in Val di Fassa ci sono state camminate dal Col Rodella al rifugio Pertini e ritorno a Campitello per la Val Duron; il passo Sella con escursione intono al Sassolungo; visita ad Ortisei. Ma al centro della vacanza ci sono state, soprattutto, le catechesi e meditazioni. Il vescovo padre Daniele Libanori ha riletto l’itinerario di fede di Abramo; il diretto dell’Ufficio catechistico diocesano don Andrea Cavallini ha stimolato i partecipanti su una possibile riforma dell’itinerario di iniziazione cristiana. Ancora, don Benoni Ambarus, direttore della Caritas di Roma, ha illustrato il Fondo Gesù Divino Lavoratore; mentre il vescovo Paolo Ricciardi ha presentato l’esigenza di una rinnovata vicinanza dei sacerdoti ai malati, una pastorale sempre necessaria ma messa ancor più in risalto dalla pandemia.

22 luglio 2020

Catechesi, al via la sperimentazione

In questo nuovo anno pastorale, in cinque prefetture della diocesi, diciassette parrocchie avvieranno la sperimentazione di una nuova modalità di iniziazione cristiana dei bambini. «Su richiesta iniziale del Consiglio episcopale – spiega don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico del Vicariato –, si è costituito un gruppo di lavoro di 25 persone tra laici e consacrati, che per un anno ha lavorato alla stesura di questo progetto, ora in partenza a livello sperimentale, con l’intento di verificare la bontà di alcune scelte». Nelle parrocchie coinvolte, accanto «al tradizionale percorso di iniziazione cristiana, si attiverà in parallelo la nuova proposta, che prevede l’anticipo ai 6 anni, con un percorso diverso».

Il primo elemento di novità è infatti l’anticipazione dell’iniziazione, «coinvolgendo il bambino in un’età più precoce, e mettendolo dunque a contatto prima con la Parola, creando un unico percorso col quale completare l’iniziazione cristiana cominciata con il Battesimo». Ciò equivale a dire che tra i 6 e i 9 anni il bambino si accosterà a tutti e tre i sacramenti ossia la Confessione, la Comunione e la Cresima, «ma con un ordine inverso – mette in luce Cavallini -, rispetto a quello cui siamo tradizionalmente abituati, che in realtà è quello indicato dal Catechismo della Chiesa cattolica e che segue l’ordine teologico dei sacramenti». Così a 6 anni, in corrispondenza della frequenza del primo anno di scuola primaria, il bambino «si accosterà alla Cresima, un sacramento che non ha un’età specifica e che rappresenta il completamento e la pienezza del Battesimo». Cavallini spiega che la scelta di far celebrare la Confermazione in età adolescenziale nacque da «un tentativo pastorale recente dei vescovi, che nel 1968 ritennero di utilizzare la preparazione a questo sacramento per fare catechesi ai giovani, ma sono scelte contestualizzate al periodo storico». Specificando che l’iniziazione del bambino alla Cresima «comincerà dopo il tempo di Natale per concludersi con la celebrazione del sacramento all’inizio della classe seconda», il sacerdote fa sapere che «nei mesi precedenti si sposterà l’attenzione dal bambino alla famiglia, coinvolgendo quindi i genitori, che nel tempo della scuola primaria sono molto presenti rispetto alle attività dei propri figli, mentre lo sono meno man mano che crescono e tale spostamento del baricentro è un grande obiettivo a cui mirare».

Al termine del secondo anno di scuola elementare, quindi, il bambino si accosterà alla prima Comunione mentre sarà alla fine della classe terza, e dunque a 8 anni, che riceverà il sacramento della Confessione, ossia «dopo avere vissuto la Messa domenicale con continuità perché capita oggi spesso che il bambino arrivi a ricevere la prima Comunione e poi smetta di prendere parte all’Eucarestia, non vivendo più quindi il sacramento cui ora Battesimo e Cresima abiliteranno», sono ancora le parole di Cavallini, che osserva come a 8 anni «il bambino perviene alla consapevolezza morale e quindi la Confessione in questa fase risulta essere in armonia con il suo sviluppo, anche se questo non vuol dire che il tema del bene e del male, e dunque del peccato, non venga affrontato in precedenza». C’è poi «il quarto anno – continua –, che non prevede la celebrazione di alcun sacramento: si tratta dunque di vedere se si sarà stati in grado di instaurare un rapporto di fiducia con le famiglie e una continuità della partecipazione alle attività di catechesi e alla Messa senza l’obiettivo di un sacramento da celebrare».

A tutti i catechisti e in particolare a quelli delle parrocchie coinvolte dalla sperimentazione, l’Ufficio catechistico propone quest’anno due corsi di formazione, che si svolgeranno in modalità online. Uno per la formazione di base, l’altro sul tema del kerygma, per verificare e migliorare la dimensione di annuncio che è necessaria in ogni attività pastorale.

di Michela Altoviti, da Roma Sette di domenica 12 settembre 2021

Catechesi sulla “Gaudete et exsultate” a San Giovanni in Laterano

Catechesi sulla “Gaudete et exsultate” a San Giovanni in Laterano, con il cardinale vicario Angelo De Donatis e monsignor Marco Frisina.

Catechesi quaresimale sul tema della “Speranza che non delude” alla XXXV prefettura

Catechesi quaresimale sul tema della “Speranza che non delude” alla XXXV prefettura

Catechesi per i missionari di ambiente, a cura dell’Ufficio della pastorale sociale e del lavoro – Giustizia, pace e cura del Creato

Catechesi per i missionari di ambiente, a cura dell’Ufficio della pastorale sociale e del lavoro – Giustizia, pace e cura del Creato.

Catechesi per i missionari di ambiente, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

Catechesi per i missionari di ambiente, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

Catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti

Catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

Catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti

Catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti, a cura dell’Ufficio per la pastorale sociale.

Catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti

Catechesi per i missionari di ambiente a Santa Maria ai Monti, a cura del Servizio per la pastorale sociale.

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