1 Maggio 2025

Cammino sinodale, incontro sull’ascolto degli anziani

L’ascolto degli anziani è il tema che fa da filo conduttore all’incontro di formazione a cura dell’équipe sinodale diocesana, che trasmesso sabato 12 febbraio dalle ore 10 sul canale televisivo Nsl e sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

Intervengono don Stefano Cascio, parroco di San Bonaventura e “nonno Francesco”, un anziano parrocchiano. Previsti dei contributi video, tra i quali un servizio sul Telefono Argento di Sant’Angese fuori le Mura. Don Fabio Rosini, direttore del Servizio vocazioni della diocesi, tiene un approfondimento biblico sulla figura di Nicodemo. In conclusione notizie sul cammino sinodale diocesano con Miriam Fioravanti e padre Davide Carbonaro.

7 febbraio 2022

Cammino sinodale, incontro formativo rinviato

Il sesto incontro formativo per i fedeli, le équipe pastorali e i gruppi in cammino sinodale previsto per sabato 9 aprile 2022 alle 10 sul NSL e sulla pagina Facebook della Diocesi di Roma, non andrà in onda per l’impossibilità ad intervenire da parte di alcuni partecipanti, dovuta a diversi motivi, tra cui esigenze di quarantena preventiva e di salute. La data della prossima puntata sarà comunicata appena possibile.

 

Cammino sinodale, il tavolo di ascolto con il mondo carcerario

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

«A mia memoria, dovrebbe essere il primo incontro, in assoluto, tra la diocesi di Roma e le direzioni degli istituti di detenzione. Non penso di riuscire a esprimere pienamente con le parole il sentimento di gioia che mi abita dentro, per la possibilità di vivere insieme questo nostro incontro». Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha accolto con un caloroso benvenuto Maurizio Veneziani, provveditore regionale Lazio-Abruzzo-Molise, Anna Maria Santoli, dirigente centrale per la giustizia minorile di Casal del Marmo, i direttori e i vicedirettori delle carceri romane, i comandanti della Polizia penitenziaria, i responsabili delle aree educative delle carceri di Roma, i cappellani carcerari. Tutti riuniti, giovedì 22 giugno, nella Sala degli Imperatori del Palazzo Lateranense, per quello che, come detto, è stato il primo incontro tra la diocesi e il mondo del carcere.

«L’occasione che ha generato l’idea di questo incontro è duplice – ha spiegato il cardinale –: il percorso sinodale che stiamo vivendo come Chiesa universale e Chiesa di Roma, anche grazie al magistero profetico del nostro vescovo Papa Francesco, e dall’altra parte l’istituzione nella nostra diocesi dell’Ufficio per la pastorale carceraria. Sia il primo che il secondo motivo hanno generato in noi il desiderio di incontrarvi e ascoltarvi».

L’appuntamento è stato anche l’occasione per ringraziare «di cuore» le istituzioni carcerarie per il loro servizio, «per ogni vostra azione e misura che applicate a beneficio dei nostri fratelli e sorelle che hanno sbagliato nella vita». Grazie «perché so che il vostro lavoro con le persone, come altri tipi di lavoro – ha proseguito – chiama a vivere il potere come servizio evitando ogni forma di abuso, cosa affatto scontata e sulla quale ci si trova costantemente invitati a vigilare». Ma il ringraziamento della diocesi va anche ai cappellani, che «favoriscono la cultura della riconciliazione e della rieducazione, di una nuova possibilità di vita per tutti».

L’auspicio per il futuro è quello di una sempre più proficua collaborazione con le istituzioni carcerarie, non solo mentre i detenuti stanno scontando la pena, ma anche quando si tratta di affrontare il reinserimento nella società civile, quando escono di prigione. Su quest’ultimo punto si è soffermato in particolare il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per l’Ambito della diaconia della carità, che ha sottolineato anche l’importanza di sensibilizzare maggiormente il territorio e le parrocchie nell’accoglienza degli ex detenuti. Il vescovo ha anche lanciato alcune suggestioni ai presenti, attorno alle quali si è aperto il dibattito.

23 giugno 2023

Cammino sinodale, i gruppi di ragazzi in centro «una forte sfida pastorale»

«Il centro storico di Roma vede una massiccia concentrazione di giovani, soprattutto in alcuni luoghi particolari: Piazza del Popolo, Campo de’ Fiori, Ponte Sisto e Piazza Trilussa, Trastevere, Testaccio. Sono giovani che vengono in larga misura da aree diverse dal Centro, ma che rappresentano per noi una forte sfida pastorale». Il vescovo Daniele Libanori è ausiliare per il settore Centro della diocesi e per questo motivo ha promosso, in linea con il cammino sinodale, un incontro in cui mettersi in ascolto di alcuni responsabili delle forze dell’ordine per una presentazione della prevenzione degli ambienti giovanili e adolescenziali.

Ieri (giovedì primo dicembre) si sono dunque ritrovate, nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme, le diverse comunità e parrocchie del settore, per un approfondimento a cui hanno partecipato Emilia De Bellis, Procuratore Capo della Procura di Roma presso il Tribunale dei Minori; e Mauro Baroni, vicario del Questore di Roma, particolarmente impegnato in questo campo.

«I disagi del mondo giovanile hanno ragioni complesse – riflette il vescovo Libanori –. Non siamo specialisti, nessuno ha soluzioni facili e non c’è spazio per le illusioni. Ma restiamo persuasi che la Chiesa è esperta in umanità, come affermò Paolo VI, e dobbiamo cercare di conoscere meglio possibile la situazione del nostro territorio anche nei suoi aspetti critici per poterla “vivere” con responsabilità e creatività pastorale». In questo senso è molto importante «fare alleanza con le famiglie».

Padre Davide Carbonaro, parroco di Santa Maria in Campitelli, nel settore Centro, era presente all’appuntamento di giovedì. «Nel contesto dell’ascolto abbiamo contattato le istituzioni avviando delle collaborazioni per aiutare la gente a vivere bene – spiega –. Ci troviamo a vivere nel centro, la zona meno abitata ma più vissuta dal mondo giovanile. I giovani che si riunivano negli oratori e nelle parrocchie oggi vivono le piazze della movida e dobbiamo come intercettare i loro bisogni e la sete di felicità».

2 dicembre 2022

Cammino sinodale diocesano: ecco i frutti dell’ascolto

Il verbo “ripartire” è quello che meglio racchiude e sintetizza quanto emerso dalle attività di ascolto svolte nella diocesi di Roma, su più fronti e a più livelli, a partire dallo scorso ottobre in occasione del cammino sinodale della Chiesa italiana. «Non è stato semplice discernere e mettere insieme quello che abbiamo ritenuto maggiormente significativo – spiegano dall’équipe sinodale diocesana, che proprio in virtù dell’esperienza di sinodalità vissuta nel proprio lavoro di redazione di un documento di sintesi vuole coerentemente presentare i risultati di questa prima parte di attività in modo corale -. Sicuramente anche questo lavoro risulterà ancora mancante eppure il risultato è già sentirci a un punto di ri-partenza», perché «sentiamo che lo Spirito ci ha dato uno “scossone”, ci ha riaperto l’orecchio, rilevando la sete di tanti nell’essere veramente ascoltati».

L’ascolto vissuto nelle diverse realtà coinvolte – dalle scuole alle carceri, dagli ospedali alle comunità etniche – e nelle parrocchie romane, che nella quasi totalità hanno attivato processi di ascolto e per il 40% hanno già restituito i risultati di quanto vissuto, ha fatto emergere «il dato di una grande crisi di fede sia fuori che dentro alla Chiesa – sono ancora le parole degli incaricati diocesani -, ma grida più forte il desiderio di abitare il cambiamento d’epoca da testimoni di Cristo risorto, per ripartire dalla perenne novità della Pasqua, non temendo di metterci in dialogo e in discussione, consapevoli che il “camminare insieme” è lo stile della Chiesa, ricordando che la Via, la Verità e la Vita è Cristo stesso». A seguire, c’è l’evidenza di un «desiderio di umiltà e di comunità – fanno sapere i membri dell’équipe- e, ancora, l’esperienza del cammino ha aiutato le comunità a spostare l’attenzione dall’io al noi e agli altri, attraverso incontri concreti, personali, autentici e paritari».

Pur nella gioia generale della condivisione, «si è notata anche qualche fatica – sono ancora le considerazioni degli incaricati diocesani -, come la difficoltà a coinvolgere chi solitamente non frequenta la Chiesa, specialmente i più giovani, e a superare la logica del gruppo per vivere invece un percorso comunitario». La sintesi prodotta (e fatta pervenire alla Cei) – online sul sito della diocesi di Roma -, lungi «dal fornire un mero dato sociologico esprime piuttosto cosa il popolo di Dio ci sta dicendo, dai desideri alle criticità, ed è il frutto di un processo spirituale – sono le parole dei referenti dell’équipe sinodale diocesana -, rappresenta il risultato di un’attività di concordia: mettere insieme davvero ciò che passa dal cuore delle persone, che è dove parla lo Spirito Santo». Una considerazione importante nasce infatti «dalla constatazione che chi si è messo in gioco e ha preso davvero parte a questo cammino condiviso della Chiesa si è riunito dapprima intorno alla Parola per favorire poi un confronto spirituale – spiegano -. Questa è una novità sicuramente da incentivare e da imparare a vivere come stile», dato che «quando la Chiesa ascolta se stessa, ascolta ciò che lo Spirito Santo vuole comunicare». Non a caso «qualcuno avverte la necessità di imparare l’arte del discernimento per comprendere se alcune delle cose emerse siano effettivamente frutto dello Spirito che parla o di ideologie dettate dallo spirito del mondo», fanno sapere ancora i membri dell’équipe.

Da un punto di vista metodologico, gli incaricati diocesani evidenziano infine di aver «cercato di fare emergere i nuclei tematici più ricorrenti, scegliendo quelli che più risuonavano nelle risposte e nei contributi forniti», privilegiando «il sentire comune e la voce diretta delle persone, riportando spesso i loro virgolettati, anche a costo di sacrificare la forma linguistica», perché la sintesi prodotta «non è un testo teologico né accademico ma la tessitura delle voci della gente e non solo dei pastori ma di tutti, senza più neanche la distinzione tra “ad intra” e “ad extra”». (Michela Altoviti per Romasette.it)

Cammino di Santiago per i giovani, iscrizioni entro il 30 maggio

C’è tempo fino al 30 maggio per iscriversi al Cammino di Santiago per i giovani, promosso dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile in collaborazione con l’Opera romana pellegrinaggi. Un’esperienza di viaggio e di fede da non perdere, di cui è già pronto il programma.

I ragazzi partiranno il 29 luglio alle ore 18 in pullman da Roma, da piazza San Giovanni in Laterano, e arriveranno a Civitavecchia dove si imbarcheranno sulla nave Grimaldi e, attorno a mezzanotte, partiranno alla volta di Barcellona. La sistemazione è prevista in cuccette da quattro.

Il giorno seguente arriveranno a Barcellona, dove si trasferiranno in albergo. Potranno anche partecipare alla Messa alla Sagrada Familia. Sarà di nuovo il pullman, poi, a condurli a Ferrol, da cui, il primo di agosto, inizieranno il Cammino di Santiago. Percorreranno il cosiddetto Cammino Inglese, a piedi.

I giovani pellegrini toccheranno Pontedeume, Betanzos, Mesón do Vento, Ordes, Sigüeiro e infine Santiago. Prevista anche una escursione a Finisterre. L’8 agosto sarà di nuovo il pullman a condurli fino a Lourdes, dove trascorreranno un giorno e una notte. Il rientro a Roma è previsto il 10 agosto, nel tardo pomeriggio.

5 maggio 2022

Camminata mariana alla vigilia dell’Immacolata

Le parrocchie e le comunità del centro storico di Roma si ritroveranno mercoledì 7 dicembre vigilia dell’Immacolata, in una camminata mariana. Il pellegrinaggio nel cuore della città, sarà guidato dal vescovo Daniele Libanori, ausiliare per il settore Centro.

I fedeli e i pastori si ritroveranno alle 19.30 presso la chiesa di Santa Maria del Popolo per proseguire tra le vie del centro e raggiungere le tappe successive: Santa Maria dei Miracoli, San Giacomo in Augusta: Madonna dei Miracoli, San Rocco: Madonna di Lourdes, Sant’Andrea delle Fratte: Madonna Miracolosa. Durante la sosta saranno recitati i misteri della gioia. Il pellegrinaggio si concluderà con l’omaggio floreale presso l’Immacolata a piazza di Spagna.

Sottolinea il vescovo Libanori: «È una grazia poter camminare tra le strade della nostra città, custodendo nel cuore la memoria della Madre di Gesù, aprendosi al dialogo fraterno e cordiale. Tutto questo è segno di quello stile sinodale che la Chiesa apprende dal Vangelo e rivive tra le “case” che i nostri padri e madri hanno dedicato a Maria».

30 novembre 2022

Cambia sede il centro diurno Ohana della Caritas

Dal 3 ottobre il centro per l’infanzia “Ohana” ha cambiato sede. La Parrocchia di Santa Maria Causa Nostrae Letitiae ha offerto un nuovo spazio completamente ristrutturato al Centro Diurno promosso dalla Caritas diocesana di Roma. La novità, oltre alla nuova struttura, è che quest’anno Ohana ha deciso di attivare un Baby Parking per l’aumento delle richieste da parte delle famiglie.

Da ottobre, oltre ai 14 bambini presenti quotidianamente, si accolgono, occasionalmente, un numero di bambini extra in giorni della settimana stabiliti. Così da poter sostenere, saltuariamente, altri genitori che ne hanno bisogno.

15 ottobre 2022

Calendario diocesano 2019-2020: il link per scaricarlo

Con il mese di settembre riprendono a pieno ritmo le attività degli Uffici diocesani: per conoscere tutti gli appuntamenti in programma nonché le varie celebrazioni, gli eventi in cui sono coinvolti i vescovi e il cardinale vicario, le giornate di sensibilizzazione e altro, è disponibile il calendario diocesano 2019-2020.

Per scaricarlo, cliccare qui.

17 settembre 2019

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