9 Giugno 2025

Catechesi del cardinale vicario su “Gaudete et exsultate”

Catechesi del cardinale vicario su “Gaudete et exsultate” nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Catechesi del cardinale vicario su “Gaudete et exsultate”

Catechesi del cardinale vicario su “Gaudete et exsultate” nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Catechesi del cardinale vicario su “Gaudete et exsultate”

Catechesi del cardinale vicario su “Gaudete et exsultate” nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Catechesi del cardinale vicario a Fatima 29 agosto 2021

Nel pomeriggio di domenica 29 agosto 2021, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha tenuto una catechesi nel Centro pastorale Paulo VI di Fatima. Riprendendo il messaggio delle apparizioni della Vergine Maria ai tre pastorelli, il cardinale ha affidato ai pellegrini le tre parole: pentimento preghiera e conversione. Il porporato ha approfondito in particolare la preghiera offrendo spunti per vivere un dialogo costante e intimo con Dio. Al termine della meditazione, terminata con un’esortazione alla conversione, i pellegrini hanno avuto modo di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Catechesi con arte: il Battistero lateranense

Il Battistero lateranense, conosciuto come San Giovanni in Fonte, è il primo battistero costruito subito dopo la libertà di culto concessa ai cristiani nel 313 d.C. dall’imperatore Costantino. Sorge su un impianto termale di epoca romana difatti, nel IV secolo, l’area del Laterano era zona periferica, abitata da alcune famiglie nobili che vi avevano costruito ville sontuose con ampi giardini.

Costantino costruì il battistero di forma circolare e, in seguito, fu Papa Sisto III (432 – 440) a mutarne la forma in ottagonale, che permane ancora oggi. Nell’architettura romana l’idea del cerchio rappresentava la perfezione, e solitamente i mausolei avevano forma circolare, come quello dell’Imperatore Adriano (attuale Castel sant’Angelo) e il Mausoleo di Costanza sulla via Nomentana.

La forma ottagonale invece, rappresenta il giorno della Resurrezione, il giorno in cui il Risorto appare agli Apostoli è “il primo dopo il sabato” (Gv 20,19). Il simbolismo dell’ottagono sottolinea che, con il Battesimo, si entra nel nuovo tempo, quello inaugurato dalla Resurrezione di Cristo. L’ottavo giorno è anche il giorno della nuova creazione, dove l’uomo entra in possesso realmente della vita eterna, anche se non ne ha ancora il pieno possesso.

L’ingresso originario del Battistero Lateranense è rivolto a sud, due magnifiche colonne di porfido incorniciano il bellissimo pronao con due absidi laterali, dove sono state ricavate due cappelle, la cappella dei martiri Cipriano e Giustina (martirizzati da Diocleziano ad Antiochia nel 304), e quella dedicata alle sante vergini e martiri Rufina e Seconda, uccise durante la persecuzione di Valeriano (260 d.C.).

In questo luogo, i catecumeni pronunciavano la triplice formula di rinuncia alle tentazioni, al peccato e al diavolo. Un pagano che si convertiva al cristianesimo diceva «no» agli idoli, agli spettacoli cruenti del circo, alla menzogna, alla truffa, all’abuso del corpo come merce e come commercio. Seguiva poi la pronuncia del triplice assenso alla fede, espresso attraverso la parola «credo»: il catecumeno diceva «sì» a Dio Padre Creatore, a Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio e alla Chiesa.

Per il rito del Battesimo, unicamente celebrato nella notte di Pasqua, i catecumeni si voltavano ad occidente per fare la rinuncia a Satana e poi si giravano verso oriente per fare la professione di fede. Difatti ad ovest il sole tramonta, è quindi esso il simbolo delle tenebre, mentre ad est il sole sorge e dunque, proprio in tale direzione, il catecumeno si volgeva per diventare figlio di Dio. Dopo aver espresso la propria volontà pubblicamente, il catecumeno entravano poi nel battistero, dove riceveva il Battesimo per immersione. Dopodiché veniva rivestito delle vesti bianche e poi, dopo l’invocazione dello Spirito Santo, cresimato. Successivamente, il neofita usciva dal battistero per entrare in Basilica e prendere parte, per la prima volta, all’Eucarestia.

L’imperatore Costantino aveva ornato la vasca battesimale con sette fontane d’argento in forma di cervi dalle cui bocche usciva l’acqua. La vasca battesimale che è al centro del Battistero non è originaria, ma è un manufatto di età romana, in basalto verde. A ricordo dei sette cervi d’argento rubati dai barbari, il pontefice Paolo VI nel 1967, fece adornare la vasca con due statue di cervi in bronzo, in atto di bere alla sorgente, richiamando così esplicitamente il Salmo 42, 2: “Come la cerva anela ai fonti delle acque, così l’anima mia anela a te, o Dio”.

La vasca è posta tra otto colonne di porfido rosso, donate sempre da Costantino, che sorreggono l’architrave a otto lati in marmo bianco. Le otto colonne (come gli otto lati dell’edificio) rimandano al significato mistico del giorno ottavo.

Papa Sisto III, su ogni lato dell’architrave fece iscrivere una catechesi in otto versi sul Battesimo. A queste bellissime parole, incise nelle pietre di Roma, lasciamo il campo, affinché anche noi, memori del nostro Battesimo, possiamo gustare tutta la bellezza e la dignità della nostra fede:

Nasce da questo seme divino un popolo da santificare
che lo Spirito fa nascere da quest’acqua fecondata.
Immergiti, peccatore, nel sacro fiume per essere purificato.
L’acqua restituirà nuovo quello che avrà accolto vecchio.
Non c’è più distanza tra coloro che rinascono,
una sola fonte, un solo Spirito, una sola fede (li) uniscono.
La madre Chiesa partorisce verginalmente in quest’acqua
i figli che concepì per ispirazione di Dio.
Se vuoi essere innocente purificati in questo lavacro
sia che ti opprima la colpa paterna (di Adamo), sia la tua.
Questa fonte è la vita e lava tutto il mondo,
prendendo principio dalle ferite di Cristo.
Sperate nel regno dei cieli voi rinati a questa fonte.
La vita felice non riceve coloro che sono nati una sola volta.
Né qualunque numero o forma dei propri peccati atterrisca:
chi è nato a questo fiume sarà santo”.

 

A cura delle Missionarie della Divina Rivelazione

Catacombe

Il Cammino dei Martiri – “Passaporto del pellegrino”

Regolamento per le Catacombe di Roma

Il Cammino dei Martiri, una sorta di “passaporto del pellegrino”, è ideato e promosso dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, per quanti, durante l’Anno Santo 2025, vorranno percorrere un itinerario presso le memorie dei Martiri custodite nelle catacombe di Roma.

Il “passaporto” si ottiene solo ed esclusivamente nelle biglietterie delle sei catacombe di Roma aperte al pubblico (Priscilla, S. Agnese, SS. Marcellino e Pietro, S. Callisto, S. Sebastiano, Domitilla), è totalmente gratuito, strettamente personale, e dà diritto, dopo l’acquisto del primo biglietto a tariffa intera (10 €), alla riduzione sui successivi biglietti acquistati (7 €).

Il “passaporto” è valido
dal 25 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026.

In ognuna delle sei catacombe aperte al pubblico il pellegrino troverà le postazioni dove sarà possibile apporre un timbro sul “passaporto”, nella casella corrispondente alla catacomba visitata.

Il pellegrino che avrà completato la visita di tutte le sei catacombe, avendo il “passaporto” adeguatamente timbrato, inviando una e-mail a protocollo@arcsacra.va, riceverà un Testimonium che attesta il percorso completo.

 

Prenotazioni e organizzazione visite:

Per quanto riguarda eventuali possibili richieste di aperture straordinarie di altri siti catacombali di norma chiusi al pubblico si può fare riferimento al seguente link: Catacombe D’Italia e indirizzando la richiesta a protocollo@arcsacra.va

Durante l’Anno Giubilare sono previsti numerosi eventi e occasioni per recarsi in pellegrinaggio alle catacombe. La Pontificia Commissione offrirà un percorso agevolato, con un “passaporto del pellegrino”, a chi vorrà visitare nelle catacombe di Roma le memorie dei Martiri. Se ne darà notizia sul sito www.catacombeditalia.va.

Casal Palocco: «Il piccolo Manuel è accolto in Paradiso insieme agli Angeli e ai Santi»

Il vescovo Gervasi (foto DiocesiDiRoma/Gennari)

Monsignor Dario Gervasi, vescovo del settore Sud e delegato dell’Ambito per la cura delle età e della vita della diocesi di Roma, dichiara:

«Quanto è avvenuto il 14 giugno scorso a Casal Palocco interpella profondamente la nostra comunità ecclesiale e civile. A nome della Chiesa di Roma vogliamo esprimere la nostra vicinanza all’immenso dolore della famiglia del piccolo Manuel che ha perso la vita nel tragico incidente. Ci stringiamo nella preghiera intorno a lui e lo affidiamo al Padre che è nei Cieli, che lo accoglie in Paradiso insieme agli Angeli e ai Santi. Speriamo che il grande dolore per la morte di Manuel, e per il ferimento della mamma e della sorellina, non sia vano. Tutto è avvenuto infatti a seguito di una sfida, una “challenge”, il che evidenzia la drammatica crisi della nostra civiltà: l’incapacità di cogliere il valore della vita assolutizzando ogni esperienza estrema. Che questa tragedia richiami tutti coloro che hanno a cuore il futuro delle giovani generazioni a insegnare loro la vera sfida che è quella di donare e difendere la vita che Dio ci ha affidato».

21 giugno 2023

Casal Bertone, in preghiera per la ragazza scomparsa

La chiesa di Santa Maria Consolatrice (foto DiocesiDiRoma/Gennari)

Potrebbe essere di Andreea Rabciuc il corpo ritrovato in un parco in via Ettore Fieramosca, nei giorni scorsi. E mentre le indagini proseguono, la comunità di Casal Bertone si stringe in preghiera: ieri sera, martedì 4 luglio, alle 21, si è tenuto un momento di raccoglimento davanti al parco e sono stati deposti dei fiori sulla cancellata.

«Nei giorni scorsi, in concomitanza con l’evento tragico di Primavalle, è stato ritrovato questo scheletro nel parco di via Ettore Fieramosca, dove stavano facendo dei lavori di bonifica, tagliando le sterpaglie», racconta il parroco di Santa Maria Consolatrice don Luigi Lani. Il parco, seppure privato e chiuso, si trova nel territorio parrocchiale. «Uno scavatore ha tirato fuori questo corpo che aveva una catenina al collo e pare che sia il corpo di una ragazza di 28 anni scomparsa già da un anno e mezzo dalle Marche – prosegue il sacerdote –. Allora, con alcune associazioni del quartiere e con il consiglio pastorale abbiamo pensato di organizzare un momento di preghiera. Nella zona, siamo rimasti attoniti… passiamo davanti al parco ogni giorno. Così ieri sera ci siamo ritrovati alle 21 per un momento di preghiera martedì sera, con le diverse anime del quartiere. C’era anche il centro anziani di Casal Bertone, c’erano alcuni esponenti del Municipio. Abbiamo sostato in silenzio, in raccoglimento. Poi abbiamo recitato il Padre Nostro e deposto dei fiori sulla cancellata».

«Troppe donne… giovani e meno giovani vengono uccise – dice monsignor Lani – e poi i loro corpi senza vita vengono e oltraggiati vengono gettati via come rifiuti. È vergognoso e assurdo! C’è un’emergenza morale ed educativa che ci coinvolge tutti. Nessuno può dire “io non c’entro nulla!” La cultura della vita e della sua difesa è ormai sparita dai nostri valori. Bisogna tornare a parlare di vita buona e bella… a difendere la vita umana… a ricordarsi che una donna è sacra perché dona vita e la vita non può essere uccisa… mai!»

5 luglio 2023

Casa Italia, il quartier generale degli italiani alla Gmg

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

Centinaia di gruppi, migliaia di ragazzi arrivati a Lisbona da 180 Diocesi per partecipare alla 37ª Giornata Mondiale della Gioventù hanno varcato la soglia di “Casa Italia”, in rua Artilharia 1. Ogni giorno dalle 9 alle 22, il “quartier generale tricolore” ha accolto i pellegrini italiani con i loro accompagnatori, fornendo informazioni, materiale e supporto, facendo fronte ad eventuali esigenze di tipo sanitario o burocratico, e diventando sempre più un punto di riferimento per tutti, vescovi e giovani.

«’Casa Italia’ non è un luogo di destinazione, ma piuttosto di sosta che, da una parte, ha la funzione concreta di rispondere a dei bisogni e, dall’altra, quella di essere un posto di scambio e incontro, nell’informalità. Per i giovani, i capigruppo e i genitori che stanno a casa, sapere che esiste un luogo così è importante. È come un rifugio in montagna quando scoppia un temporale improvviso; è sapere di poter avere un tetto sulla testa, di poter contare su qualcuno che ti accoglie. I servizi di ‘Casa Italia’ li abbiamo sperimentati e costruiti sul campo, un po’ alla volta, da Cracovia in poi, in base all’esperienza. Si tratta ormai di un modello, anche per le altre Conferenze Episcopali», spiega don Michele Falabretti, responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della Cei.

Dal 1° al 6 agosto, il presidio medico di “Casa Italia”, coordinato dal dottor Riccardo Cazzuffi, pneumologo degli Ospedali Riuniti Padova Sud “Madre Teresa di Calcutta”, ha dato assistenza a circa 200 ragazzi per un primo soccorso per lievi patologie. Grazie alla collaborazione con l’Ambasciatore d’Italia in Portogallo, Carlo Formosa, è stato operativo anche un ufficio dell’Ambasciata, a disposizione di quanti avevano smarrito i documenti. “Casa Italia” inoltre è stata la base dei media Cei – Avvenire, Tv2000 e inBlu2000, Agenzia Sir – che, ognuno con il proprio stile e linguaggio, hanno offerto un racconto a 360° dell’appuntamento di Lisbona, sulla carta stampata, sui social, sul web, in tv e sulle frequenze radio. «La circolarità vissuta dai nostri media è una ricchezza che aiuta anche a comprendere il ventaglio di possibilità con cui avvicinarsi alla realtà: articoli, servizi televisivi, lanci di agenzia… tutto concorre ad ascoltare e a raccontare. Una strada da percorrere con decisione per continuare a leggere con l’occhio della fede quanto avviene intorno a noi. È la sfida per il presente e la grande opportunità per il futuro», sottolinea Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali.

«Il Papa ha rivolto tante domande ai giovani; noi lasciamoci interrogare dalla loro presenza. La Gmg non finisce qui a Lisbona: è necessario andare nel mondo, tornare nelle strade, continuare a lavorare e studiare con la certezza di un Amore che ci ha chiamato e consegnato il mandato di dire a tutti di essere amati. La Chiesa deve andare, inquieta ma certa, verso Dio e verso gli uomini; la Chiesa ha bisogno di un nuovo annuncio che non può non camminare con i piedi e con il cuore di questi giovani», afferma monsignor Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Cei.

7 agosto 2023

Carovana della Pace, il saluto del Cardinale Angelo De Donatis

Il saluto del cardinale vicario in occasione della Carovana della Pace Acr 2021

 

Caritas: alla Cittadella “Le Parole della Pace” 2020

Si terrà sabato 25 gennaio l’incontro organizzato dall’Area Pace e Mondialità della Caritas di Roma dal titolo “Le Parole della Pace”. Dalle 9.30, alla Cittadella della Carità (via Casilina Vecchia, 19), dialogheranno Tonio Dell’Olio, presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi, e don Benoni Ambarus, direttore della Caritas diocesana, per approfondire il messaggio di Papa Francesco per la 53ma Giornata mondiale della Pace dal titolo “La Pace come cammino di Speranza: dialogo, riconciliazione, conversione ecologica”.

Caritas, webinar sulla Laudate Deum

Mercoledì 18 ottobre, alle ore 18, la Caritas di Roma promuove un webinar di approfondimento sull’Esortazione apostolica  Laudate Deum con monsignor Francesco Pesce, direttore dell’Ufficio della Pastorale sociale, del lavoro e della cura del creato della diocesi di Roma.

L’incontro si svolgerà sulla piattaforma Zoom ed è possibile accedere attraverso il seguente link: https://tinyurl.com/yc8nur53

14 ottobre 2023

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