6 Maggio 2025

Monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti, incontra la comunità della Parrocchia San Tommaso Moro

S.E.R. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto, incontrerà la Comunità parrocchiale domenica 14 ottobre p.v, in linea con le tematiche proposte per il prossimo Sinodo dei Giovani – su temi che interrogano il cristiano, e soprattutto il giovane d’oggi. L’Arcivescovo terrà una meditazione su “Il cammino cristiano nella comunione e nella missionarietà” e concluderà l’incontro con la celebrazione della Santa Messa alle ore 19.00.

Sarà un’opportunità per tutti di riflessione, confronto e arricchimento sul senso autentico dell’essere Chiesa oggi.

12 ottobre 2018

Pellegrinaggio a Fatima

Pellegrinaggio a Fatima.

Istituto Superiore di Sanità e Vicariato insieme contro le problematiche legate al gioco d’azzardo: il Numero Verde

Sta già funzionando in via sperimentale il Numero Verde nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità per le problematiche legate al gioco d’azzardo: 800 558 822. Il servizio è anonimo e gratuito, ed è attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16. Il Vicariato di Roma è al fianco dell’Istituto Superiore di Sanità nel promuoverlo: «Opuscoli informativi saranno diffusi in tutte le 336 parrocchie della diocesi, nonché attraverso le associazioni, i movimenti e le varie realtà educative e comunitarie della diocesi», annuncia il direttore del Centro per la pastorale familiare del Vicariato monsignor Andrea Manto.

La presentazione ufficiale del Numero Verde Gioco d’Azzardo è in programma durante il seminario “La famiglia nelle strategie di aiuto al giocatore problematico”, che rientra nelle iniziative della Settimana della Famiglia (promossa dal Centro per la pastorale familiare del Vicariato di Roma e dal Forum delle associazioni familiari del Lazio). L’appuntamento è venerdì 12 ottobre dalle ore 10.30 nell’Aula Bovet dell’Istituto Superiore di Sanità (ingresso da viale Regina Elena, 299). Interverranno monsignor MANTO; Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità; Rosilde Di Pirchio, ricercatore e operatore del Numero Verde dell’Istituto Superiore di Sanità; Gabriele Mandolesi, portavoce del Movimento Slot-Mob. Prevista anche la testimonianza di un “giocatore anonimo”.

«Il gioco problematico – riflette monsignor Andrea Manto – è un atteggiamento che può causare danni non solo al giocatore, ma anche alla prima e fondamentale comunità in cui è inserito, cioè la sua famiglia. Per questo è fondamentale informare correttamente le famiglie, affinché possano cogliere i primi segni di allarme e indirizzare il congiunto verso forme di aiuto e sostegno efficaci. Soprattutto considerando che oggi, attraverso la rete, il gioco d’azzardo coinvolge anche i minorenni. La solitudine e la vergogna che si sperimentano in queste situazioni diventano fattore di ulteriore isolamento. La Chiesa – conclude – è attenta a non lasciare sole le persone e anche un servizio di ascolto, orientamento e aiuto come il telefono si rivela una risorsa preziosa da promuovere».

«Più della metà delle telefonate che arrivano al nostro telefono provengono dai familiari dei giocatori – spiega Roberta Pacifici –. È per questo che ci è sembrato strategico, all’interno della campagna sul Numero Verde che partirà in questi giorni, un’alleanza con la realtà ecclesiale, che tradizionalmente è uno di principali interlocutori della comunità familiare. Di fronte ai problemi con il gioco d’azzardo gli equilibri familiari sono spesso a rischio poiché essi si riflettono spesso drammaticamente sugli equilibri familiari. La famiglia, tuttavia, proprio per il suo ruolo, rappresenta una risorsa preziosa nell’attivare il cambiamento».

«L’attività di sensibilizzazione del Movimento Slot-Mob e l’attività di sostegno e prevenzione del Numero Verde possono diventare sinergiche nell’attivazione di una filiera che aiuti a contrastare il problema dei danni causati dal gioco d’azzardo», commenta Gabriele Madolesi.

10 ottobre 2018

Alla Pontificia Università Lateranense celebra la Messa e in occasione dell’inaugurazione anno accademico

Alla Pontificia Università Lateranense celebra la Messa e in occasione dell’inaugurazione anno accademico.

Inizio corso di formazione permanente dei catechisti

Inizio corso di formazione permanente dei catechisti, a cura dell’Ufficio catechistico diocesano.

«La santità, una vita vissuta nella gioia e nell’amore»

«Parlare oggi di chiamata alla santità rappresenta una sfida». Esordisce così il cardinale vicario Angelo De Donatis nella catechesi che ha aperto ufficialmente il ciclo di incontri dedicati all’esortazione apostolica di Papa Francesco “Gaudete et exsultate”. Erano tantissimi i fedeli, ieri sera (lunedì 8 ottobre) nella basilica di San Giovanni in Laterano, che hanno ascoltato le riflessioni del porporato e quelle di monsignor Marco Frisina, rettore della basilica di Santa Cecilia a Trastevere. Tra un intervento e l’altro, la lettura di alcuni brani del documento di Papa Francesco e meditazioni musicali, a cura di studenti dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma e del Dipartimento di Musica Antica del Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma.

«La santità – ha spiegato il cardinale vicario – non è un’altra cosa rispetto alla vita che facciamo tutti i giorni, ma è esattamente questa nostra stessa esistenza ordinaria vissuta in maniera straordinaria, perché resa bella dalla grazia di Dio, dall’azione dello Spirito Santo ricevuto nel battesimo. Il frutto dello Spirito è infatti una vita vissuta nella nella gioia e nell’amore, e in questo consiste la santità».

Leggi il testo completo della catechesi

Leggi l’intervento completo di monsignor Frisina

9 ottobre 2018

Inizio corso di formazione di base dei catechisti

Inizio corso di formazione di base dei catechisti, a cura dell’Ufficio catechistico diocesano.

Sono sospese le udienze dei sacerdoti

Sono sospese le udienze dei sacerdoti.

Catechesi del cardinale vicario su “Gaudete et exsultate”

Catechesi del cardinale vicario su “Gaudete et exsultate” nella basilica di San Giovanni in Laterano.

Canonizzazione Paolo VI: la diocesi promuove una veglia e un convegno

PAOLO VI sarà canonizzato domenica 14 ottobre, e la diocesi di Roma si prepara a ricordare quello che fu il suo vescovo con due iniziative, in programma entrambe per giovedì 11 ottobre. La prima è un convegno sul tema “Cittadini e cristiani”, che si terrà nella Sala Alessandrina in Sant’Ivo alla Sapienza (corso del Rinascimento, 40), a cui interverranno Giselda Adornato, storica del pensiero di Giovanni Battista Montini, e monsignor Guido Mazzotta, relatore della causa di beatificazione. Seguirà, alle 20.30, nella basilica dei Santi XII Apostoli (piazza omonima), la veglia di preghiera presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis.

Durante il momento di preghiera verrà letto il Vangelo del giorno successivo, a cui seguirà il commento del cardinale vicario. Quindi alcuni brani dal Magistero di Paolo VI, legati e a Roma e alla diocesi. Infine porterà la sua testimonianza monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della Casa Pontificia e profondo conoscitore di Paolo VI, sul quale ha pubblicato diversi libri. L’animazione liturgica della veglia sarà a cura del coro della basilica.

L’incontro a Sant’Ivo alla Sapienza è stato pensato, in particolare, per i parlamentari ma è aperto a tutti. “Cittadini e i cristiani” è il tema che sarà approfondito dai due relatori: Adornato parlerà in particolare «del rapporto tra Paolo VI e la cittadinanza, e il mondo moderno», mentre Mazzotta si soffermerà «sugli anni in cui era assistente della Fuci, quando ancora non era Papa». Ad anticipare i temi è don Francesco Pesce, incaricato dell’Ufficio per la pastorale sociale della diocesi di Roma e grande conoscitore e appassionato di Paolo VI, organizzatore del convegno insieme al vescovo Gianrico Ruzza, ausiliare per il settore Centro e cappellano della Camera dei deputati (rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzeno a Montecitorio). Anche la scelta della sede per la conferenza non è casuale: «Quando lavorava in Segreteria di Stato, Montini celebrava la Messa a Sant’Ivo ed era sempre seguito da un gruppo di studenti della Fuci», precisa don Pesce.

8 ottobre 2018

Il cardinale De Donatis ha preso possesso del titolo di San Marco (video all’interno)

«Gesù intende mostrare a tutti noi come la necessità di seguirlo richiede il rinnegamento di noi stessi. Siamo chiamati veramente tutti a prendere la croce perché la nostra sequela sia vissuta in maniera profonda». Il cardinale Angelo De Donatis ha esordito con queste parole l’omelia in occasione del solenne pontificale per la presa presa di possesso del titolo di San Marco, domenica 7 ottobre. Ad accogliere il cardinale al suo ingresso in basilica, presentandogli il crocifisso per il bacio, è stato il parroco monsignor Renzo Giuliano.

Nella sua omelia, commentando il brano del Vangelo di Marco «che qui, oggi, ha un sapore speciale», il cardinale De Donatis (come riportato su Romasette.it) ha evidenziato la differenza tra l’atteggiamento dei farisei, «desiderosi di sapere che cosa sia lecito e giusto fare secondo la Legge», e quello di Gesù, che «ci riporta al piano della promessa di Dio». Sarebbe infatti «riduttivo guardare a questo testo solo come a un insieme di indicazioni rispetto all’indissolubilità del matrimonio poiché a unire l’uomo e la donna non è solo un atto giuridico ma una particolare qualità dell’amore».

Si tratta invece – ha continuato il Vicario – «dell’occasione per istruire i discepoli sul senso della sequela autentica, fatta di fedeltà, di rinnegamento di se stessi per vivere realmente in maniera feconda, che equivale a prendere la croce non come stoica accettazione della sofferenza ma come capacità di vivere l’amore fino alla fine, nonostante la sofferenza». Il cardinale ha espresso infine gratitudine «per consacrati e laici: sono debitore verso ciascuno perché sento il vostro affetto e la vostra preghiera e ogni persona che mi è stata messa accanto mi ha fatto diventare più forte».

 
Leggi l’omelia completa

8 ottobre 2018

Teatro – La Passione di Paolo VI

Venerdì 12 Ottobre – ore 21

TEATRO – PARROCCHIA GRAN MADRE DI DIO

(Ingresso Libero)

“Questa terra dolorosa, drammatica e magnifica: la passione di Paolo VI”.

È una drammaturgia di Antonio Fuso ottenuta elaborando i pensieri e le parole tratti dai discorsi e dagli scritti del Pontefice bresciano, scelti e ordinati cronologicamente da Costa, Grasselli, Salvetti, Venieri.

Quelle parole e quei pensieri, alti ed esigenti, hanno guidato la regia verso una forma di teatro ritual-commemorativo, disadorno di spettacolo, ma non privo di phatos, costringendo di conseguenza, gli attori a eseguire uno scarno recitativo di composta efficacia drammatica. Come si conviene.

Annotazioni liriche, argomentazioni, invocazioni-suppliche-preghiere, sono state composte e distribuite in quattro quadri rappresentativi preceduti da un prologo-film:

PROLOGO
(sintesi con suono e immagini):

1° quadro
la fosca chiarezza della memoria
(gli anni della formazione)

2° quadro
il pontificato e il Concilio Vaticano II

3° quadro
la passione di Paolo VI
(Manila, Aldo Moro)

4° quadro
la croce e la gloria
(il testamento spirituale: la gioia)

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