19 Luglio 2025

Santa Bibiana dopo il restauro, convegno e benedizione

Ripulita, splendente, con tutte le dita e orientata secondo la volontà di Gian Lorenzo Bernini: si presenterà così la statua di Santa Bibiana, domani, mercoledì 30 maggio, quando verrà benedetta dal vescovo del settore Centro e segretario generale del Vicariato monsignor Gianrico Ruzza. Il presule benedirà l’opera e presiederà la celebrazione eucaristica alle 18.30, nella chiesa intitolata appunto a Santa Bibiana, in via Giovanni Giolitti, 154.

La cerimonia sarà preceduta dal convegno “Santa Bibiana dopo il restauro. La nuova visione dell’opera ricollocata secondo il progetto di Gian Lorenzo Bernini”, in programma alle 17 presso la sede della Fondazione Enpam, in piazza Vittorio Emanuele II, 78, non lontano dalla parrocchia. All’incontro interverranno Alberto Oliveti, presidente della Fondazione Enpam; Francesco Prosperetti, soprintendente della Soprintendenza speciale archeologia, belle arti e paesaggio di Roma; Geraldine Leardi, curatore storico dell’arte della Galleria Borghese; Maria Grazia Chilosi, restauratrice della Cbc, Conservazione beni culturali; Giampiero Malagnino, presidente Piazza Vittorio Aps e vicepresidente vicario Fondazione Enpam; Pietro Petraroia, storico dell’arte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; Gennaro Berger, presidente Esquilino Vivo.

29 maggio 2018

Corpus Domini, domenica 3 giugno i riti con Papa Francesco a Ostia

Domenica 3 giugno, solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, Papa Francesco sarà a Ostia: alle ore 18 presiederà la Messa nella piazza antistante la parrocchia di Santa Monica (piazza omonima). Concelebreranno l’arcivescovo Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, i vescovi ausiliari e i sacerdoti delle parrocchie di Ostia, con apposito biglietto rilasciato dall’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice. Non è prevista concelebrazione per gli altri sacerdoti. Al termine della Messa, si svolgerà la processione con il Santissimo Sacramento lungo un percorso di un chilometro e duecento metri, attraverso alcune strade del quartiere sul litorale romano, che per l’occasione saranno chiuse al traffico: piazza Santa Monica, via delle Sirene, corso Duca di Genova, via della Corazzata, via del Sommergibile, via dell’Idroscalo. La conclusione nel parcheggio di via della Martinica, vicino alla parrocchia di Nostra Signora di Bonaria, dove il Santo Padre impartirà la benedizione eucaristica.

A piazza Santa Monica e nel parcheggio di via della Martinica saranno presenti dei varchi per accedere presidiati dalle forze dell’ordine. I fedeli dovranno sottoporsi ai consueti controlli di sicurezza, ma non sono previsti biglietti per partecipare ai riti del Corpus Domini: l’accesso è libero e gratuito. Solo i bambini, i ragazzi e i giovani delle parrocchie avranno al collo un cartellino di riconoscimento. Sarò necessario un pass per i malati e i disabili, a cui saranno riservati due settori, sia in piazza Santa Monica che nel parcheggio di via della Martinica. Avranno il pass anche tutti coloro che svolgeranno un servizio liturgico durante la Messa e la processione.

Da oltre quarant’anni il Corpus Domini veniva celebrato a San Giovanni in Laterano: «Si interrompe una tradizione ma se ne riprende un’altra – sottolinea il vescovo del settore Sud, di cui fa parte Ostia, monsignor Paolo Lojudice –: quella che fino al 1978, con Paolo VI, ha visto la celebrazione del Corpus Domini in zone varie e diverse della città. Nel 1968 proprio Papa Montini lo celebrò a Ostia. Io credo che rientri nella logica pastorale di Papa Francesco, nel suo “magistero dei segni” che vuole portare la Chiesa fuori, lungo le strade, nelle periferie, nella prossimità con gli ambienti e le situazioni più delicate». E ancora: «Quella di domenica prossima è una bella possibilità per tutto il quartiere – aggiunge il presule –: non è la visita a una parrocchia, ma a una intera comunità». I numeri lo confermano: circa 850 i bambini della Comunione che parteciperanno, a cui è stato chiesto di indossare la classica tunica bianca; 150 i ragazzi degli oratori, che saranno identificati da una maglietta gialla; 350 i giovani delle Cresime, con maglietta rossa.

In preparazione al Corpus Domini, le otto parrocchie di Ostia organizzano una veglia di preghiera per domani, mercoledì 30 maggio, alle ore 21 alla spiaggetta dell’Idroscalo. La liturgia della Parola avrà come filo conduttore “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi” (Gv 15, 12). Sei parrocchie fanno parte della diocesi di Roma: Santa Monica, Nostra Signora di Bonaria, Santa Maria Regina Pacis, Santa Maria Stella Maris, San Nicola di Bari, San Vincenzo de’ Paoli. Due comunità appartengono invece alla diocesi suburbicaria di Ostia, la più piccola d’Italia e tra le più antiche: Sant’Agostino Vescovo a Stagni e Sant’Aurea a Ostia Antica.

29 maggio 2018

Sono sospese le udienze con i sacerdoti…

Sono sospese le udienze con i sacerdoti, che saranno invece giovedì 31 maggio dalle ore 8,30

 

Nella parrocchia di San Tommaso Moro, dibattito su “Stato e Chiesa”

Nella parrocchia di San Tommaso Moro, il dibattito a due voci intorno al tema dell’umanesimo integrale, tra l’essere «fedele» e l’essere «cittadino». Lo storico: «Ii valori nella società si sono andati liquefacendo»

Il tavolo non è quello attorno al quale si riunirono i rappresentanti di Stato e Chiesa nel 1984 per la revisione del Concordato. Ma le voci sono quelle di un protagonista di quell’accordo, Carlo Cardia, docente emerito di diritto ecclesiastico, che rappresentò in quella sede Enrico Berlinguer, e di un rappresentante della Santa Sede, l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. Entrambi hanno partecipato ieri sera, giovedì 24 maggio, nella parrocchia di San Tommaso Moro al confronto su “Stato e Chiesa: quale spazio per lo sviluppo integrale della persona umana”. Il titolo è stato scelto dal parroco Andrea Celli, che ha aperto l’incontro. Con un obiettivo: «Analizzare un rapporto che vede al centro l’interesse comune nella promozione della persona umana, che è anzitutto cittadino, titolare di diritti e di doveri nell’ordinamento dello Stato, ma è anche fedele, in quanto battezzato».

Per rispondere alla domanda su «come armonizzare l’essere fedele e cittadino», il modello indicato è stato quello del santo patrono, che «è riuscito a coniugare nella sua storia terrena l’appartenenza battesimale a Cristo, attraverso la massima espressione avuta nel martirio, con l’appartenenza alla cosa pubblica come servitore fedele del re e dello Stato». Dalla realtà inglese a quella italiana. Un passaggio compiuto da Cardia, secondo cui «i princìpi del cristianesimo hanno permeato la nostra cultura, influenzando le scelte politiche dello Stato e delle forze antagoniste». Inoltre, «l’Italia ha sempre rispettato la Chiesa come istituzione al pari di tutte le altre confessioni religiose». Dopo aver ricordando il dibattito negli anni ’80 per la revisione del Concordato, il docente ha evidenziato che «dietro la divisione tra centro e sinistra, tra cattolici e comunisti, non c’era una lacerazione sociale, un’ideologia antireligiosa, ma l’obiettivo comune di combattere povertà e ingiustizie profonde della vita quotidiana, di realizzare lo sviluppo della persona. Era un sentire comune di valori religiosi ed etici insieme, che rendevano coesa la società».

Ad ascoltarlo, giovani, universitari e altri fedeli. Presente anche l’ex presidente della Corte costituzionale Cesare Mirabelli. «Mentre crescevano i diritti – ha concluso Cardia -, i valori nella società si sono andati liquefacendo. Sta venendo meno nella nostra coscienza la percezione di ciò che è giusto e di ciò che non lo è». Una condizione delineata anche da monsignor Fisichella, che ha manifestato il «grande timore» che «stiamo erodendo le conquiste sociali dei decenni precedenti. Nello sviluppo dell’umanesimo integrale, Stato e Chiesa hanno una funzione fondamentale – ha spiegato -. Non sono rispetto per la dignità e l’integrità della persona, ad esempio, l’aborto, l’eutanasia, la violenza, la tratta di esseri umani, la mancanza di dignità per i lavoratori. Se viviamo solamente di delega non andremo da nessuna parte».

Secondo l’arcivescovo, «dobbiamo recuperare la dimensione di una circolarità comunicativa. Famiglia, scuola e comunità devono tornare a comunicare per uscire da questa situazione di imbarbarimento della vita sociale e della vita pubblica. Se non c’è comunicazione tra queste realtà sociali e se non hanno un linguaggio di comunicazione valoriale comune, si verificherà sempre quella condizione di violazione della dignità della persona». Infine, la «nostra grande sfida: immettere nel sociale e nella politica l’unità che abbiamo nella fede».

Da Romasette.it, Filippo Passantino, 25 maggio 2018

Ore 17,30 Messa nella Parrocchia di S. Maria Liberatrice

Ore 17,30 celebra la Messa nella Parrocchia di S. Maria Liberatrice in occasione della festa patronale.

Ore 10,30 Messa nella Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret

Ore 10,30 celebra la Messa nella Parrocchia di Santa Giovanna Antida Thouret in occasione del XXV anniversario della dedicazione dell’altare.

Ore 19,00 Messa nella Parrocchia di S. Maria delle Grazie al Trionfale

Ore 19,00 celebra la Messa nella Parrocchia di S. Maria delle Grazie al Trionfale in occasione della festa patronale.

Ore 17,00 Solenne celebrazione nella Basilica di San Pietro

Ore 17,00 nella Basilica di San Pietro partecipa alla solenne concelebrazione eucaristica nell’occasione del 50° anniversario dell’Ordinazione Sacerdotale del Cardinale Marc Ouellet.

Un convegno sulla riforma liturgica al Sant’Anselmo

“La riforma liturgica nella diocesi di Roma” è il tema del convegno promosso dall’Ufficio liturgico diocesano, dal Pontificio Istituto Liturgico e dal Centro liturgico vincenziano per giovedì 31 maggio. L’appuntamento è alle 18.30 presso la sede del Pontificio Istituto, in piazza dei Cavalieri di Malta, 5.

Il primo intervento in programma è quello di monsignor Piero Marini, presidente del Pontificio Consiglio per i congressi eucaristici internazionali, su “La prima fase della riforma”; quindi monsignor Luca Brandolini, vicario capitolare della basilica lateranense, terrà una relazione su “L’attuazione della riforma”. Infine il contributo dell’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, su “Promuovere e custodire la liturgia oggi”. Modera il preside dell’Istituto Sant’Anselmo, Jordi–a Piqué i Collado.

Durante l’incontro sarà presentato il volume “La riforma liturgica nella diocesi di Roma. Studio in prospettiva storica e pastorale (1956–1975)” (Clv Edizioni Liturgiche), di padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano.

23 maggio 2018

Gli auguri di Mattarella a De Donatis

Dopo l’annuncio di Papa Francesco del Concistoro nel quale sarà creato cardinale, il presidente della Repubblica ha inviato al vicario del Papa un messaggio di auguri «a nome del popolo italiano e mio personale»

«Eccellenza reverendissima, ho appreso con grande gioia la notizia della decisione del Santo Padre di volerla elevare, nel corso del prossimo Concistoro, alla dignità cardinalizia quale riconoscimento del suo straordinario percorso al servizio della Chiesa e delle sue istituzioni». Inizia con queste parole il messaggio di auguri inviato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, dopo le parole pronunciate dal Papa al Regina Coeli di domenica 20 maggio, quando ha annunciato il Concistoro nel quale sarà creato cardinale.

«In attesa di poterla incontrare personalmente in occasione del tradizionale incontro al Quirinale con i nuovi cardinali italiani – scrive Mattarella -, la prego, eccellenze reverendissima, di accogliere, a nome del popolo italiano e mio personale le più vive felicitazioni».

Intanto anche l’Azione cattolica di Roma esprime la sua gioia per la consegna della berretta cardinalizia a De Donatis e per la nomina a vescovo ausiliare del Settore Est a don Gianpiero Palmieri a vescovo ausiliare. Con entrambi infatti «ha legami da lungo tempo». L’associazione, si legge in un messaggio inviato a De Donatis, «ricorda l’affetto con il quale il vicario di Roma ha sempre seguito e incoraggiato l’associazione nella quale, come ama dire, è cresciuto nella fede fin da piccolo». Altresì «ricorda con gratitudine il prezioso e instancabile servizio che il nuovo vescovo ha prestato quale assistente diocesano dell’Acr dal 1992 al 1999».

da Romasette.it     24 maggio 2018

Bartolomeo I ai Santi XII Apostoli

Il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I si è recato, mercoledì 23 maggio, nella basilica dei Santi Apostoli per la venerazione delle reliquie di Filippo e Giacomo, custodite nella chiesa. «Anche nelle società cosiddette “cristiane” esiste un nuovo martirio, frutto di mancanza di stupore, che è il martirio dell’indifferenza di una società post-religiosa, dell’aridità spirituale», ha affermato. I Santi Apostoli, ha detto ancora il patriarca davanti alle reliquie di Filippo e Giacomo, «sono i testimoni primi e ognuno di noi deve essere primo nella testimonianza apostolica. Per questo siamo venuti dalla Chiesa d’Oriente a stupirci della Chiesa d’Occidente. Possiamo vivere questo sentimento ogni qualvolta abbiamo la possibilità di trovarci con il nostro fratello vescovo di Roma ma anche quando incontriamo ognuno di voi».

Ad accogliere il patriarca nella basilica romana, c’era anche il vicario del Papa Angelo De Donatis. «La sua visita – ha detto l’arcivescovo De Donatis – è un’epifania dell’amore di Dio per noi». Quindi, dopo averlo ringraziato per la visita, ha portato a Bartolomeo «i saluti dei vescovi italiani riuniti in assemblea, qui a Roma. Questa sera – ha aggiunto – siamo felici di poter condividere con lei questo momento di preghiera sulla tomba degli apostoli e di attingere ancora più forza per poter continuare questo cammino bellissimo di comunione».

25 maggio 2018

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