6 Maggio 2025

S.E.R. Mons. Paolo SELVADAGI

Romano, è stato nominato da Papa Francesco Vescovo titolare di Salpi il 14 giugno 2013. Ha frequentato il Pontificio Seminario Romano Minore, conseguendo il Dottorato in Teologia alla Pontificia Università Lateranense e la Laurea in Filosofia all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.
Nel 1988 è stato nominato Cappellano di Sua Santità e nel 2009 Prelato d’Onore di Sua Santità.
Rettore del Pontificio Seminario Romano Minore per 24 anni, dopo esservi stato come Assistente, Direttore Spirituale e Vice-Rettore, ha insegnato Filosofia alla Pontificia Università Lateranense dal 1982 fino al giorno della nomina di Papa Francesco.
Ha pure ricoperto l’incarico di Assistente Ecclesiastico dell’Azione Cattolica Diocesana, dopo essere stato Vice Assistente Diocesano dell’A.C.R. per volontà del Cardinal Vicario S.Em. Ugo Poletti, che lo aveva ordinato Sacerdote l’8 dicembre del 1972.
Il Cardinal Vicario S.Em. Camillo Ruini, lo confermò Rettore del Pontificio Seminario Romano Minore e Direttore del Centro Diocesano per le Vocazioni e lo volle alla guida dell’“Ecclesia Mater”, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di cui è stato Preside dal 1997 al 2003.
È stato anche membro del Consiglio Presbiterale Diocesano ed è Primicerio dell’Arciconfraternita della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo e degli Agonizzanti.
Per quattro anni ha vissuto in maniera diretta l’esperienza pastorale da Parroco, prima a San Giovanni Crisostomo (Talenti) e poi alla Natività di Nostro Signore Gesù Cristo.

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S.E.R. Mons. Lorenzo LEUZZI

Vescovo titolare di Cittanova, Aemona
del Clero Romano,
nato a Trani (BA), Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie,
il 25 settembre 1955
ordinato il 2 giugno 1984,
eletto il 31 gennaio 2012,
consacrato il 14 aprile 2012

S.E.R. Mons. Lorenzo Leuzzi, nato il 25 settembre 1955 a Trani (BA), Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, è stato ordinato Sacerdote per la Diocesi di Roma il 2 giugno 1984 dall’allora Cardinal Vicario S.Em. Ugo Poletti nella Cattedrale di Trani.
Laureato in medicina a Bari, ha completato la formazione al Sacerdozio presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore, e a Roma è diventato prima Assistente Ecclesiastico dell’Università Cattolica per la Facoltà di Medicina, quindi nel 1991 è stato nominato Incaricato della Pastorale Universitaria fino a essere, dal 1998, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale Universitaria del Vicariato di Roma.
Dal 2010 è Rettore della Chiesa di San Gregorio Nazianzeno a Montecitorio e Cappellano della Camera dei Deputati.
Da vescovo, titolare della sede di Cittanova, Aemona, «conserva la responsabilità della Pastorale Universitaria – ha spiegato S.Em. il Cardinal Vicario Agostino Vallini – e succede a S.E. Mons. Armando Brambilla come Delegato per la Pastorale Sanitaria, affiancato nel ruolo di Direttore dell’Ufficio per la Pastorale Sanitaria del Vicariato da don Andrea Manto».

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S.E.R. Mons. Giuseppe MARCIANTE

Vescovo titolare di Tagora
Nato a Catania il 16 luglio 1951, ordinato il 5 ottobre 1980, eletto il 1 giugno 2009, consacrato l’11 luglio 2009

Ausiliare per il Settore Est

S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante è nato a Catania il 16 luglio 1951.
Ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania. Ha conseguito la Licenza in Missionologia presso la Pontificia Università Gregoriana.
Ordinato sacerdote il 5 ottobre 1980 per l’arcidiocesi di Catania.
Dal 1° luglio 1993 si è incardinato nella diocesi di Roma.
Ha ricoperto i seguenti incarichi e ministeri: Vicario parrocchiale di “S. Maria in Ognina” dal 1980 al 1986; Vicario parrocchiale di “S. Maria in Cibali”, nell’arcidiocesi di Catania; Parroco di “San Giuseppe”, nella diocesi di Albano, dal 1987-1989.
Dal 1998 è Assistente Nazionale ecclesiastico dell’Associazione di donatori di sangue Fratres e dal 1989 è Parroco di “San Romano Martire”.
Nel 1995 è stato nominato Prefetto della XII Prefettura e dal 2008 è Membro del Collegio dei Consultori e del Consiglio Presbiterale Diocesano di Roma.
Nel 2001 è stato nominato Cappellano di Sua Santità.

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S.E.R. Mons. Guerino DI TORA

Vescovo titolare di Zuri del Clero Romano.

Nato a Roma il 2 agosto 1946, ordinato il 14 marzo 1971, eletto il 1 giugno 2009, consacrato l’11 luglio 2009.

Ausiliare per il Settore Nord

S.E.R. Mons. Guerino Di Tora è nato a Roma il 2 agosto 1946.
Ha compiuto gli studi filosofici e teologici al Pontificio Seminario Romano.
Ordinato sacerdote il 14 marzo 1971, si è licenziato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense ed ha frequentato la Facoltà di Pedagogia e Psicologia della Pontificia Università Salesiana.
Ha ricoperto i seguenti incarichi e ministeri: Assistente presso il Pontificio Seminario Romano dal 1971 al 1974; Vicario parrocchiale di San Policarpo a Cinecittà dal 1975 al 1985; Parroco della stessa parrocchia dal 1985 al 1998; Prefetto della XXI Prefettura di Roma dal 1994 al 1998; Membro del Collegio dei Consultori di Roma dal 1995 al 1998.
Dal 1997 è Direttore della Caritas diocesana di Roma e dal 1998 è Rettore della Chiesa di Santa Cecilia in Trastevere.
È stato inoltre Insegnante di religione, Cappellano coadiutore nelle carceri di Rebibbia e di Regina Coeli e Docente dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Ecclesia Mater di Roma.
Dal 1995 è Cappellano di Sua Santità.

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S.E.R. Mons. Filippo IANNONE

dell’Ordine dei Carmelitani (O. Carm.),
nato a Napoli, il 13 dicembre 1957
ordinato il 26 giugno 1982
eletto il 12 aprile 2001,
consacrato il 26 maggio 2001

S.E.R. Mons. Filippo Iannone è entrato nell’Ordine dei Carmelitani il 1° agosto 1976.
Compiuti gli studi alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e poi alla Pontificia Università Lateranense di Roma, ha emesso la Professione Solenne il 15 ottobre 1980.
Nel frattempo è diventato Avvocato Rotale, ricoprendo anche diversi incarichi all’interno dell’Ordine.
Il 26 giugno 1982 è diventato Sacerdote.
Dal 1996 al 2001 Pro Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Napoli, nel 12 aprile 2001 ne è divenuto Vescovo Ausiliare.
Il 19 giugno 2009 è stato nominato Vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo.
Attualmente è Membro del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica; Consultore della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; Membro del Consiglio per gli Affari Giuridici e Presidente del Comitato per l’Edilizia di Culto della Conferenza Episcopale Italiana.
Nominato il 31 gennaio 2012 dal Santo Padre Vicegerente della Diocesi di Roma, ha iniziato il suo incarico venerdì 3 febbraio 2012.

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Mons. Angelo DE DONATIS

Arcivescovo titolare di Mottola, Motula del Clero Romano,
nato a Casarano (LE), Diocesi di Nardò-Gallipoli,
il 4 gennaio 1954
ordinato il 12 aprile 1980,
eletto il 14 settembre 2015,
consacrato il 9 novembre 2015

Ha iniziato a prestare servizio nel 1980 a San Saturnino, dapprima come Collaboratore, poi come Vicario Parrocchiale. Negli anni successivi è stato Vicario anche alla Santissima Annunziata a Grottaperfetta, fino al 1990, quando viene nominato Direttore Spirituale del Pontificio Seminario Romano Maggiore.
Attività che svolge fino al 2003 quando gli viene assegnata la Parrocchia di San Marco Evangelista al Campidoglio e, contestualmente, l’impegno per la Formazione Permanente del Clero, di cui diventa Incaricato nel 2014.
Nominato Vecovo titolare di Mottola, Motula, il 14 settembre 2015, è stato ordinato Vescovo il 9 novembre 2015 in San Giovanni in Laterano, per l’imposizione delle mani del Santo Padre Papa Francesco, co-ordinanti il Cardinal Vicario S.Em. Agostino Vallini e il Cardinale S.Em. Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero. Nominato Vicario Generale della Diocesi di Roma ed Arcivecovo titolare di Mottola, Motula, il 26 maggio 2017

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Il Motto

Il motto del Santo Padre Francesco è tratto dalle Omelie di San Beda il Venerabile, sacerdote (Om. 21; CCL 122, 149-151), il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di San Matteo, scrive: “Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me” (Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi).

Questa omelia è un omaggio alla misericordia divina ed è riprodotta nella Liturgia delle Ore della festa di San Matteo. Essa riveste un significato particolare nella vita e nell’itinerario spirituale del Papa. Infatti, nella festa di San Matteo dell’anno 1953, il giovane Jorge Bergoglio sperimentò, all’età di 17 anni, in un modo del tutto particolare, la presenza amorosa di Dio nella sua vita. In seguito ad una confessione, si sentì toccare il cuore ed avvertì la discesa della misericordia di Dio, che con sguardo di tenero amore, lo chiamava alla vita religiosa, sull’esempio di Sant’Ignazio di Loyola.

Una volta eletto Vescovo, S.E. Mons. Bergoglio, in ricordo di tale avvenimento che segnò gli inizi della sua totale consacrazione a Dio nella Sua Chiesa, decise di scegliere, come motto e programma di vita, l’espressione di San Bedamiserando atque eligendo, che ha inteso riprodurre anche nel proprio stemma pontificio.

Lo stemma

LO SCUDO

Nei tratti, essenziali, il Papa Francesco ha deciso di conservare il suo stemma anteriore, scelto fin dalla sua consacrazione episcopale e caratterizzato da una lineare semplicità.

Lo scudo blu è sormontato dai simboli della dignità pontificia, uguali a quelli voluti dal predecessore Benedetto XVI (mitra collocata tra chiavi decussate d’oro e d’argento, rilegate da un cordone rosso). In alto, campeggia l’emblema dell’ordine di provenienza del Papa, la Compagnia di Gesù: un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero.

In basso, si trovano la stella e il fiore di nardo. La stella, secondo l’antica tradizione araldica, simboleggia la Vergine Maria, madre di Cristo e della Chiesa; mentre il fiore di nardo indica San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Nella tradizione iconografica ispanica, infatti, San Giuseppe è raffigurato con un ramo di nardo in mano. Ponendo nel suo scudo tali immagini, il Papa ha inteso esprimere la propria particolare devozione verso la Vergine Santissima e San Giuseppe.

Francesco

Il primo Papa giunto dalle Americhe è il gesuita argentino Jorge Mario Bergoglio, 76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. È una figura di spicco dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi, che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus.

«La mia gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta per spiegare la scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, «è quella che de Lubac chiama mondanità spirituale», che significa «mettere al centro se stessi». E quando cita la giustizia sociale, invita a riprendere in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le beatitudini. Nonostante il carattere schivo è divenuto un punto di riferimento per le sue prese di posizione durante la crisi economica che ha sconvolto il Paese nel 2001.

Nella capitale argentina nasce il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli.

Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano. L’11 marzo 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù. Completa gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in Argentina, si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Fra il 1964 e il 1965 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di Santa Fé e nel 1966 insegna le stesse materie nel collegio del Salvatore a Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre al collegio San Giuseppe.

Il 13 dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón José Castellano. Prosegue quindi la preparazione tra il 1970 e il 1971 in Spagna, e il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, è maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso la facoltà di teologia, consultore della provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio.

Il 31 luglio 1973 viene eletto provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Sei anni dopo riprende il lavoro nel campo universitario e, tra il 1980 e il 1986, è di nuovo rettore del collegio di San Giuseppe, oltre che parroco ancora a San Miguel. Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi dottorale; quindi i superiori lo inviano nel collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi nella chiesa della Compagnia nella città di Cordoba, come direttore spirituale e confessore.

È il cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto sceglie Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma ihs, simbolo della Compagnia di Gesù. È subito nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, è promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica.

Nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale, del titolo di san Roberto Bellarmino. Nell’ottobre 2001 è nominato relatore generale aggiunto alla decima assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, dedicata al ministero episcopale. Intanto in America latina la sua figura diventa sempre più popolare. Nel 2002 declina la nomina a presidente della Conferenza episcopale argentina, ma tre anni dopo viene eletto e poi riconfermato per un altro triennio nel 2008. Intanto, nell’aprile 2005, partecipa al conclave in cui è eletto Benedetto XVI.

Come arcivescovo di Buenos Aires — tre milioni di abitanti — pensa a un progetto missionario incentrato sulla comunione e sull’evangelizzazione. Quattro gli obiettivi principali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un laicato consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante della città; assistenza ai poveri e ai malati. Invita preti e laici a lavorare insieme. Nel settembre 2009 lancia a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario dell’indipendenza del Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il 2016. E, in chiave continentale, nutre forti speranze sull’onda del messaggio della Conferenza di Aparecida nel 2007, fino a definirlo «l’Evangelii nuntiandi dell’America Latina».

Viene eletto Sommo Pontefice il 13 marzo 2013.

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