“Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio (At 17, 2-3): l’ABC del catechista”, a cura dell’Ufficio catechistico.
“Il chicco di grano”, l’ultimo film del percorso verso la Pasqua
“Il deserto”, “La luce”, “La casa del Padre”, “L’amore di Dio” e “Il chicco di grano”. Sono i cinque film doc live realizzati da Giuseppe Aquino, regista di cinema, teatro e televisione, per la diocesi di Roma e dedicati all’ascolto delle famiglie. Un percorso per accompagnare i fedeli verso la Pasqua, il cui protagonista è il vescovo ausiliare delegato per la Pastorale familiare monsignor Dario Gervasi. In ogni breve film – della durata di circa venti minuti ciascuno – il presule incontra una diversa famiglia della diocesi, direttamente a casa loro. Fa eccezione l’ultimo, il quinto della serie: a causa delle restrizioni imposte dalla zona rossa, il film è stato girato interamente da remoto, secondo un procedimento ideato dallo stesso Aquino e da lui già utilizzato per la prima volta con il recente “Quarantena live”.
«Avevamo quasi rinunciato a girare quest’ultimo film – ricorda Aquino – ma ci dispiaceva interrompere così il percorso. Alla fine abbiamo pensato di ispirarci a quanto avevo già fatto con “Quarantena live”, sebbene in forma più piccola e semplificata. Abbiamo percorso una strada nuova, che rientra nella mia visione, che è quella di usare l’arte per fini di utilità sociale. L’arte prende forma e valore laddove porta messaggi utili, mentre se è finalizzata a se stessa è effimera». Per il futuro, confida Aquino, «l’idea è di unire i vari film in un unico documentario, limando qua e là e aggiungendo qualcosa, e presentarlo a un festival».
20 marzo 2021
“Il cammino di Pietro” tra arte e fede
Sette tappe per riscoprire tracce, parole e immagini di Pietro a Roma. È “Il cammino di Pietro”, nuova iniziativa voluta dal cardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, e dal cardinale Mauro Gambetti, vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano.
«La nostra città – spiegano in una lettera i due cardinali – erede e custode delle massime memorie apostoliche, ci offre una testimonianza storica, spirituale e monumentale della figura di Pietro, che vorremmo approfondire per riscoprire il cammino da seguire sulle orme di Gesù. Grazie ad essa potremmo comprendere meglio le “ragioni del viaggio” della vita cristiana e contemplare il volto luminoso della nostra Chiesa fondata sulla professione di fede dell’Apostolo».
L’itinerario partirà il prossimo 29 dicembre e si concluderà il 28 giugno 2023, vigilia della solennità dei santi Pietro e Paolo. Sette le tappe: da Trastevere a San Giovanni in Laterano, dalla Via Sacra dei Fori alla Suburra e all’Appia Antica, fino al Colle Vaticano. La “statio” presso questi luoghi di pellegrinaggio è prevista alle 19.30 con il rito del lucernario, con la lettura della Parola di Dio e una meditazione. Al termine della preghiera si svolgerà la visita guidata del luogo.
I cardinali chiedono anche alle comunità claustrali della città di «accompagnare questa iniziativa pastorale della Chiesa di Roma con la preghiera, affinché quest’esperienza rappresenti per tutti una riscoperta delle radici della nostra fede».
«L’idea – spiega fra Agnello Stoia, parroco di San Pietro – è quella di costruire, nel nome di san Pietro, un itinerario lungo le strade dell’Urbe per recuperare la memoria dell’apostolo così da legare i due poli più importanti della nostra comunità cristiana di Roma, la cattedrale di San Giovanni (il patriarchio) e il santuario sulla Confessione dell’apostolo Pietro, sede del suo successore».
Leggi la lettera dei due cardinali
7 dicembre 2022
“Home for Family”, la Caritas di Roma vicina all’Ucraina
La guerra in Ucraina ha causato una massiccia distruzione delle infrastrutture civili, tra cui centinaia di migliaia di case. Milioni di persone sono state costrette a fuggire mentre altre sono rimaste o sono già rientrate all’interno dei loro appartamenti colpiti dai bombardamenti, sebbene gran parte degli interni siano gravemente danneggiati. Per questo motivo, Caritas Roma ha deciso di offrire un primo segno di vicinanza concreta contribuendo al progetto “Home for Family”, portato avanti da Caritas Spes Odessa.
Nei giorni scorsi il direttore Giustino Trincia e il vicedirettore don Paolo Salvini, insieme all’Equipe Emergenza Ucraina, hanno incontrato padre Piotr Rosochacki, direttore di Caritas Spes Odessa, per approfondire e sancire questo forte gemellaggio a sostegno del popolo ucraino. «È un piccolo gesto, un segno tangibile di solidarietà per i nostri fratelli e sorelle in difficoltà – dichiara il direttore Trincia – alla luce del Vangelo e della fratellanza universale, soprattutto nei confronti di chi sta vivendo le terribili conseguenze della guerra in Ucraina».
L’obiettivo degli interventi, finanziati con 50mila euro da Caritas Roma, sarà quello di garantire che le popolazioni colpite dal conflitto abbiano una maggiore resilienza e protezione, sostenendo i loro sforzi per ricostruire o ristrutturare i luoghi in cui hanno vissuto.
Il progetto sarà realizzato nelle regioni di Odessa, Mykolaiv e Kherson, in collaborazione con le autorità locali, che aiuteranno Caritas Spes a selezionare le persone bisognose e a garantire un’equa distribuzione degli aiuti. A circa 20 famiglie verranno consegnati i materiali da costruzione necessari per gli interventi di ristrutturazione.
«Ci sono molte famiglie che hanno sofferto a causa della guerra – afferma padre Piotr Rosochacki -, la loro casa è stata completamente distrutta, ma le persone vogliono tornare lì. Per questo è importante dare concretezza a questi progetti di ricostruzione. Ringrazio il direttore della Caritas di Roma, i suoi colleghi e quanti hanno effettuato le donazioni che ci consentiranno di realizzare i nostri progetti nel sud dell’Ucraina».
10 maggio 2023
“Gruppo: non strumento ma contenuto dell’annuncio”: incontro di formazione per gli educatori degli adolescenti
“Gruppo: non strumento ma contenuto dell’annuncio”: incontro di formazione per gli educatori degli adolescenti al Pontificio Seminario Romano Maggiore, a cura del Servizio per la pastorale giovanile.
“Green pass” e celebrazioni liturgiche, cosa c’è da sapere
Giorno 29 luglio, la presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha diramato una scheda informativa e di chiarimenti sul decreto legge del 23 luglio 2021 che introduce l’obbligo di munirsi di certificazione verde (Green pass) per usufruire di alcuni servizi o prendere parte ad alcune attività determinate dalla legge. Per quanto riguarda la partecipazione alle celebrazioni – chiarisce la Cei – non è richiesta alcuna certificazione. Si continuerà invece a osservare quanto previsto dal Protocollo siglato tra Cei e governo il 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, acquasantiere vuote.
La scheda della Cei – inoltrata dal prelato segretario mons. Pierangelo Pedretti ai sacerdoti di Roma – precisa che non è richiesta la certificazione neanche per le processioni. Restano valide le raccomandazioni e le misure comunicate l’11 giugno 2020: obbligo d’indossare la mascherina e di mantenere una distanza interpersonale di 2 m per coloro che cantano e 1,5 m per tutti gli altri fedeli. Ciò, in modo particolare, per evitare assembramenti. «Queste misure, tenendo conto della varietà di tradizioni e delle diverse prassi nelle diocesi, sono ancora attuali e possono continuare a essere garantite – si legge nel testo -. Criteri di riferimento restano il buon senso e l’andamento della situazione epidemiologica nel luogo e nel momento in cui si svolge la processione».
A partire dal 6 agosto la certificazione diventa obbligatoria per accedere ad altre attività organizzate o gestite da enti ecclesiastici: servizi di ristorazione svolti da qualsiasi esercizio (anche bar) per il consumo al tavolo, al chiuso; spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive; musei, altri istituti e luoghi di cultura e mostre; sagre e fiere, convegni e congressi; piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso; centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, dei centri estivi, e le relative attività di ristorazione. Sono esplicitamente esclusi dall’obbligo di possedere la certificazione verde i partecipanti ai centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi, e le relative attività di ristorazione.
Non è necessario il Green pass per le persone coinvolte nei centri estivi parrocchiali – oratori estivi, Cre, Grest e così via -, anche se è previsto il consumo di pasti. La certificazione è invece necessaria per partecipare ai ricevimenti successivi a celebrazioni civili o religiose (feste di nozze o altre ricorrenze) e per accedere alle Rsa. Sono esenti dall’obbligo del Green pass i minori di età inferiore ai 12 anni e i soggetti esenti sulla base d’idonea certificazione medica. Il controllo della certificazione, chiariscono dalla Cei, spetta agli organizzatori dell’attività.
Scarica qui la scheda “Green pass” e celebrazioni liturgiche
Scarica qui il protocollo Cei – Ministero dell’Interno
30 luglio 2021
“Gli altri siamo noi”: Percorso sull’intercultura per scuole e parrocchie – 3-24 aprile (Uff. Caritas)
“Gli altri siamo noi”: Percorso sull’intercultura per scuole e parrocchie – 3-24 aprile (Uff. Caritas)
“Giovani e influencer”, incontro con don Ravagnani e don Tedesco
Il rapporto tra “Giovani e influencer” – tema quanto mai attuale – sarà al centro dell’incontro promosso dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile per venerdì 5 febbraio, alle ore 21, in diretta streaming sui canali social Facebook e YouTube del Servizio, nonché sul loro sito internet www.pastoralegiovanileroma.it. A parlarne sarà il sacerdote youtuber don Alberto Ravagnani, in dialogo con il direttore del Servizio diocesano don Alfredo Tedesco. Ventisette anni, vicario parrocchiale a Busto Arsizio, decine di migliaia di follower sul web, Ravagnani nei suoi video parla con linguaggio quotidiano e ironia di spiritualità e fede.
L’incontro è aperto a tutti, ma idealmente chiude il percorso di formazione sull’animazione digitale promosso dalla Pastorale giovanile diocesana con il Cremit dell’Università Cattolica di Milano, dedicato agli animatori dei gruppi giovanili e partito lo scorso 15 gennaio. «Oggi abitare i luoghi in cui giovani passano gran parte del loro tempo, vuol dire abitare il digitale – dichiara don Tedesco –. Come ogni città, anche l’agorà virtuale ha una topografia, una grammatica specifica, che va appresa, per non rischiare di perdersi attraverso vie complicate e poco conosciute. In linea con il percorso pastorale diocesano incentrato sull’ascolto, abbiamo quindi deciso di concentrarci sull’ascolto della piazza digitale».
28 gennaio 2021
“Fuori tutto” al Mercatino dei valori ritrovati
Dopo il lockdown torna l’iniziativa promossa dalla Caritas di Roma con Poste Italiane che mettono in vendita le merci contenute nei pacchi postali che non sono stati reclamati dai proprietari. Si tratta del “Mercatino dei valori ritrovati”, che dal 18 al 22 settembre organizza il “Fuori tutto”, con quattro giorni di offerte speciali. Alla Cittadella della carità Santa Giacinta verranno esposti libri, giocattoli, cd, piccoli elettrodomestici, oggettistica, computer, cellulari, oggetti per la casa. Il ricavato contribuirà alla creazione di un fondo di solidarietà che ha l’obiettivo di sostenere l’inclusione lavorativa di adulti in difficoltà.
Le norme vigenti impongono a Poste Italiane di conservare con cura i beni non recapitati per almeno un anno, nel frattempo vengono eseguiti tutti gli accertamenti necessari per risalire ai destinatari oppure al mittente. Trascorso questo periodo la merce viene “svincolata e destinata allo smaltimento”. Il progetto di collaborazione con la Caritas consente invece di valorizzarla, destinandola a iniziative di solidarietà, quale appunto il Mercatino dei valori ritrovati.
Per il direttore della Caritas di Roma don Benoni Ambarus «questa iniziativa dimostra che per fare il bene e per farlo bene non occorrono grandi investimenti ma bastano attenzione e sensibilità».
17 settembre 2020
“Festa della Riconoscenza”: mattinata di festa con i bambini degli oratori (COR)
“Festa della Riconoscenza”: mattinata di festa con i bambini degli oratori (COR)
“Festa della Riconoscenza” con i bambini degli oratori di Roma (COR)
“Festa della Riconoscenza” con i bambini degli oratori di Roma (COR)
“Fede e letteratura: il caso Manzoni a 150 anni dalla morte”
Si chiama “Fede e letteratura: il caso Manzoni a 150 anni dalla morte” l’incontro dedicato all’autore de I Promessi Sposi, promosso dalla diocesi di Roma, in particolare dall’Ufficio per la cultura, dall’Ufficio per la pastorale scolastica e dall’Ufficio per la pastorale universitaria. In programma il prossimo martedì 10 ottobre, alle ore 17, nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense (piazza San Giovanni in Laterano, 4), il convegno sarà aperto dai saluti del cardinale vicario Angelo De Donatis. Introdurrà i lavori il professor Rosario Chiarazzo, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale scolastica; seguiranno gli interventi del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio della cultura, su “Manzoni: il male, la grazia, il perdono”; e del professor Vincenzo Jacomuzzi, docente di letteratura e autore, su “I Promessi Sposi a scuola. Le ragioni di un classico”. L’attrice Isabel Russinova leggerà il celebre brano “Addio monti…” su sottofondo musicale di Fabio Lombardi. Le conclusioni saranno a cura di monsignor Giuseppe Lorizio, direttore dell’Ufficio per la cultura del Vicariato di Roma.
L’evento è pensato in modo particolare per i docenti e gli studenti della scuola secondaria superiore. Realizzato in collaborazione con il gruppo editoriale “La scuola Sei”, è a ingresso gratuito ma prevede iscrizione obbligatoria: eventi@grupposcuolasei.it. Previsto il rilascio di un attestato di partecipazione.
«Tutti abbiamo incrociato l’opera dell’autore milanese sui banchi di scuola e non possiamo dimenticare figure emblematiche come don Abbondio, la monaca di Monza, l’Innominato, il cardinale Federico e ovviamente Lucia, Agnese e Renzo – riflette monsignor Lorizio –. Ma questo ricordo è quello di un peso che nostro malgrado abbiamo dovuto portare o di una ricchezza che abbiamo acquisito? Del resto, parliamo di “caso Manzoni” per il semplice motivo che siamo di fronte a una presenza scomoda nel nostro contesto culturale, segnato dal laicismo e dal politicamente corretto, in quanto egli nelle sue opere sia in prosa che in poesia esprimeva sempre e chiaramente la sua fede cristiana, il che può essere frainteso e ritenuto bigottismo da menti ottuse che devono in ogni caso opporsi al credere e in particolare al cristianesimo».
Per il professor Chiarazzo «tutta l’opera manzoniana, in quanto parte essenziale del ricco patrimonio storico-culturale italiano, è uno strumento straordinario per cogliere tanto una specifica modalità di declinare i valori che promanano dalla tradizione cristiana, quanto per riflettere in termini essenziali sul rapporto tra letteratura e fede».
5 ottobre 2023