Romolo e Remo, Pietro e Paolo. Furono quattro «i fondatori della città: i due gemelli che tracciarono il solco e i due apostoli che vi testimoniarono il Cristo». Classicità e cristianesimo convivono nell’Urbe, dove le chiese sorgono a un passo dai resti dell’Impero, e il Colosseo, un tempo teatro di massacri dei primi seguaci Gesù, oggi ospita la Via Crucis guidata dal Papa. Lo racconta il documentario “Quindi arrivammo a Roma. La seconda nascita della Città Eterna”, ideato dal Vicariato di Roma, curato dall’Ufficio per la cultura e l’università e dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport, in collaborazione con diverse realtà diocesane, tra cui l’Opera Romana Pellegrinaggi. Presentato alla rassegna Isola del Cinema proprio nel giorno dedicato ai santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, il docufilm – poco più di mezz’ora la durata – è disponibile sul canale YouTube Romartecultura.
«Questo documentario nasce con un intento formativo, per tutti ma in particolare per guide, catechisti, insegnanti. Era necessario creare qualcosa che servisse a valorizzare Roma come città al servizio del Papa, a far conoscere luoghi che noi custodiamo come diocesi, ad esempio la basilica di Santa Maria in Via Lata o il Carcere Mamertino». Lo spiega monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio per la cultura e l’università, protagonista e autore del film, realizzato con la regia di Alessandro Galluzzi e prodotto da Valerio Ciampicacigli per Ulalà Film. La regia teatrale, il casting e le musiche sono di Francesco d’Alfonso; la redazione di Annalisa Maria Ceravolo e di don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport. Nel documentario intervengono anche Carlo Verdone, celebre attore e regista romano; Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale; e Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo.
«Senza il fluire del Tevere, Roma non sarebbe mai sorta – riflette monsignor Lonardo –. Le sue acque videro Romolo e Remo darle i natali e successivamente san Pietro e san Paolo battezzare i primi cristiani: la Città Eterna che oggi viviamo consegue alla doppia fondazione». Lo dimostrano i luoghi che si vedono nel documentario: dal Colosseo all’Appia Antica, dall’Isola Tiberina al Carcere Mamertino, dai sotterranei di Santa Maria in Via Lata ai Fori. Nel video è presente anche una ricostruzione in 3d, realizzata per l’occasione, che racconta il passaggio dal Circo di Nerone sul Colle Vaticano alla Basilica Costantiniana all’attuale basilica vaticana.
«La cosa a cui noi teniamo di più – sottolinea ancora il sacerdote – è dire delle cose profondamente vere, scientifiche, ma anche originali, di cui non si parla di solito. Il grande tema che sta alla base del documentario è infatti spiegare come si sia creata la storia moderna dall’incontro tra la cultura cristiana e quella pagana. Roma va amata in questa duplice anima che la contraddistingue». All’interno del docufilm anche i giovani attori diplomati all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico, che recitano brani liberamente ispirati alle fonti – Atti degli Apostoli, Passione di Perpetua e Felicita, Annales di Tacito – anziché leggerli semplicemente. «Mostrano che quei testi hanno forza ancora oggi», commenta monsignor Lonardo.
“Quindi arrivammo a Roma” è solo la prima parte di un progetto più ampio: «Vorremmo continuare con un secondo video sul rapporto tra Gesù e Roma».
5 luglio 2022