San Pancrazio, c’è spazio per la creatività

Foto Diocesi di Roma / Gennari

Ripensare la propria missione, aprirsi al territorio, accogliere. È il cammino pastorale intrapreso dalla parrocchia di San Pancrazio, a Gianicolense, affidata ai carmelitani scalzi dal 1670. Giovedì e sabato tutte le realtà hanno presentato il proprio impegno al cardinale vicario Baldo Reina, in visita pastorale.

Immersa nel parco di Villa Doria Pamphili è «una comunità con tantissime potenzialità – dice padre Angelo Campana, parroco a San Pancrazio da poco più di due anni –. È un territorio con una forte impronta culturale e una significativa presenza di artisti». Al suo arrivo ha trovato una realtà che, «segnata dalla pandemia, aveva perso l’aspetto comunitario». Al termine di un lungo e partecipato cammino di discernimento sono stati ricostituiti il Consiglio pastorale e quello degli affari economici, rivalutati gli spazi come le catacombe, visitabili il mercoledì e il giovedì, i campi da tennis, il teatro, l’oratorio «ad uso dei parrocchiani e al servizio del territorio», evidenzia il parroco.

Stimolare e valorizzare le capacità di ognuno sono alcuni degli obiettivi che si è prefissato il sacerdote. C’è spazio per tutti. Per il giovane iraniano studente dell’Accademia delle Belle arti per il quale è stato allestito un laboratorio nel quale esprimere la propria creatività e al tempo stesso insegnare a piccoli e grandi; per il rifugiato politico venezuelano, accolto in parrocchia, che ha avviato il talk “La voce dell’altro” nel quale racconta le storie di chi incontra; per il filmmaker che può esercitarsi al pianoforte. «Si sta creando un ambiente familiare – prosegue padre Angelo –. È importante alimentare i talenti di ognuno per metterli a disposizione di tutti». Nell’ottica della condivisione. «Sarebbe bello se le parrocchie vicine si unissero per condividere le proprie potenzialità – afferma –. A San Pancrazio, per esempio, è inutile avviare il doposcuola perché non c’è richiesta, ma ci sono giovani che vorrebbero offrire questo servizio».

Un punto di forza è l’accoglienza: in parrocchia sono ospitate anche donne vittime di violenza con i loro figli. La solitudine degli anziani è la questione sociale sulla quale porre particolare attenzione. «Gli over 70 soli sono tanti – osserva padre Campana con rammarico –. Bisogna estirpare la povertà umana, porgere l’orecchio. C’è una voce che vuole gridare e pochi disposti ad ascoltare».

Ben avviato il Centro di ascolto, che offre l’accoglienza iniziale per ascoltare i bisogni delle persone. «Ogni sabato pomeriggio dalle 15 alle 18.30 è aperto l’emporio parrocchiale – spiega Marco Mascagni, responsabile del Centro di ascolto e referente Caritas per la XXX prefettura –. Un gruppo di volontari si occupa di reperire i beni attraverso le raccolte nei supermercati e dal Banco alimentare del Lazio. Aiutiamo circa 70 famiglie per le quali elaboriamo strategie di sostegno in concerto con i servizi sociali del XII Municipio. Offriamo anche un servizio di accoglienza psicologica. In questo territorio le priorità sono il reinserimento lavorativo e l’emergenza abitativa. Gli affitti sono molto onerosi e tanti proprietari di casa stanno sfrattando gli inquilini per trasformare gli appartamenti in bed and breakfast». (di Roberta Pumpo da Roma Sette)

26 gennaio 2025