Una realtà che «ha confini territoriali, ma non esistenziali, volendo raggiungere tutti per nutrirli della Parola e della carità». Sono le parole che usa don Manlio Asta, parroco di Sant’Ippolito, a pochi passi da piazza Bologna, per raccontare la comunità che lunedì 14 e martedì 15 aprile ha ricevuto la visita pastorale del cardinale vicario Baldo Reina.
Con il territorio c’è un rapporto intenso, propositivo, fatto di accoglienza dei giovani ma anche di prossimità per i tanti bisognosi, che si rivolgono al Centro di ascolto della Caritas, come racconta Danilo Ranucci, che si occupa dei casi difficili, sempre a stretto contatto con scuole e servizi sociali. «Ci rendiamo conto – spiega – di essere un punto di riferimento, in alcuni casi anche di svolta. Noi non diamo mai soldi, ma pagare una bolletta a chi ne ha bisogno, aiutare a cercare lavoro, acquistare delle medicine, consegnare i giusti documenti per il permesso di soggiorno o anche semplicemente comprare un cellulare per non rimanere isolati significa davvero aiutare a cambiare vita – sottolinea Ranucci – e non nascondo la mia soddisfazione quando riusciamo ad essere una Chiesa fuori dalla chiesa».
La «vicinanza al quartiere», come sottolinea don Asta, si tocca con mano anche grazie alle attività del gruppo “Crisalide”, che accoglie persone diversamente abili, e della “Casa Azzurra”, che offre doposcuola soprattutto ai ragazzi stranieri e lezioni di italiano per i loro genitori. C’è poi l’iniziazione cristiana che la parrocchia ha voluto «condurre in modo continuativo dalla quarta elementare alla seconda media per ridurre al minimo la solita dispersione che c’è tra Comunione e Cresima». Ancora, il gruppo della Lectio divina si occupa, spiega sempre il sacerdote, «di elaborare le preghiere dei fedeli affinché siano adeguate alla Parola che si ascolta». Proprio come è stato fatto in occasione della visita del cardinale vicario, preparata con grande cura da tutte le realtà di Sant’Ippolito.
Molte, poi, le iniziative dedicate alla realtà giovanile: i “Giovani in cammino” per ragazzi dai 25 ai 38 anni, con momenti di preghiera ma anche esperienze di solidarietà concreta e alcune uscite in luoghi spirituali; i laboratori per “Giovani fidanzati e single”; il percorso “Giovani e vita nuova” di cinque tappe durante la Quaresima per gli under 40; il gruppo “Giovani apostoli di Maria”; il corso prematrimoniale e il gruppo “Giovani e adorazione” che, un venerdì al mese da novembre a giugno, li coinvolge nell’adorazione eucaristica. E proprio quest’ultima, perpetua, è stata inaugurata il 22 ottobre 2023, nella memoria liturgica di san Giovanni Paolo II, ed è resa possibile dall’alternanza di oltre 215 volontari. C’è poi il gruppo scout Agesci Roma 62, che lo scorso gennaio ha festeggiato gli ottant’anni: fu infatti uno dei primi gruppi in Italia a nascere dopo la guerra.
Il coinvolgimento degli universitari è «facilitato» dalla folta presenza di fuori sede che prendono una casa in affitto in zona e questo «fa della parrocchia un bellissimo caso positivo – aggiunge il parroco – perché le celebrazioni sono partecipate da tanti ragazzi». Spazio alla cultura con il Cinema delle Province, di proprietà parrocchiale anche se gestito da un direttore autonomo. (di Salvatore Tropea da Roma Sette)
20 aprile 2025