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Discorso alle autorità del Belgio

27 settembre 2024

Papa Francesco

«La Chiesa Cattolica vuol’essere una presenza che, testimoniando la propria fede in Cristo Risorto, offre alle persone, alle famiglie, alle società e alle Nazioni una speranza antica e sempre nuova; una presenza che aiuta tutti ad affrontare le sfide e le prove, senza facili entusiasmi né cupi pessimismi, ma con la certezza che l’essere umano, amato da Dio, ha una vocazione eterna di pace e di bene e non è destinato alla dissoluzione e al nulla.

Tenendo fisso lo sguardo a Gesù, la Chiesa si riconosce sempre come la discepola, che con timore e tremore segue il suo Maestro, sapendo di essere santa in quanto costituita da Lui e al tempo stesso fragile – santa e peccatrice – e mancante nei suoi membri, mai completamente adeguata al compito affidatole che sempre la supera.

Essa annuncia una Notizia che può colmare i cuori di gioia e, con le opere di carità e le innumerevoli testimonianze di amore al prossimo, cerca di offrire segni concreti e prove dell’amore che la muove. Essa, tuttavia, vive nella concretezza delle culture e delle mentalità di una determinata epoca, che contribuisce a plasmare o che in qualche modo a volte subisce; e non sempre comprende e vive il messaggio evangelico nella sua purezza e completezza. La Chiesa è santa e peccatrice.

In questa perenne coesistenza fra santità e peccato, di luce e ombra vive la Chiesa, con esiti spesso di grande generosità e splendida dedizione, e a volte purtroppo con l’emergere di dolorose contro-testimonianze. Penso alle drammatiche vicende degli abusi sui minori – alle quali si sono riferiti il Re e il Primo Ministro –, una piaga che la Chiesa sta affrontando con decisione e fermezza, ascoltando e accompagnando le persone ferite e attuando in tutto il mondo un capillare programma di prevenzione.

Fratelli e sorelle, questa è la vergogna! La vergogna che oggi tutti noi dobbiamo prendere in mano e chiedere perdono e risolvere il problema: la vergogna degli abusi, degli abusi sui minori. Noi pensiamo al tempo dei santi Innocenti e diciamo: “Oh che tragedia, cosa ha fatto il re Erode!”, ma oggi nella Chiesa c’è questo crimine; la Chiesa deve vergognarsi e chiedere perdono e cercare di risolvere questa situazione con l’umiltà cristiana. E mettere tutte le condizioni perché questo non succeda più. Qualcuno mi dice: “Santità, pensi che secondo le statistiche la grande maggioranza degli abusi si da in famiglia o nel quartiere o al mondo dello sport, nella scuola”. Uno solo è sufficiente per vergognarsi! Nella Chiesa dobbiamo chiedere perdono di questo; gli altri chiedano perdono per la loro parte. Questa è la nostra vergogna e la nostra umiliazione».