Incapacità matrimoniale e società moderna


Incapacità matrimoniale e società moderna. Atti degli incontri di formazione presso il Tribunale di Prima Istanza del Vicariato di Roma in collaborazione con il Coetus Advocatorum (Studi Giuridici, 137), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2023

Descrizione

Il volume raccoglie i contributi degli incontri di formazione organizzati dal Tribunale Interdiocesano di Prima Istanza presso il Vicariato di Roma, in collaborazione con il Coetus Advocatorum nell’anno 2022. L’argomento trattato (che dà il titolo all’opera), “Incapacità e società moderna”, ha visto l’intervento di autorevoli autori che si sono succeduti declinando la materia trattata secondo aspetti diversi.

Apre il volume P. Malecha che con il suo contributo «si propone come scopo di presentare l’operato dei tribunali locali, sparsi in tutto il mondo, nell’ottica della Segnatura Apostolica. Al fine di raggiungerlo, saranno prima indicate le fonti essenziali, dalle quali il Supremo Tribunale trae informazioni sui tribunali, e alcuni dati statistici. Soltanto dopo si passerà ad alcune osservazioni riguardanti l’operato dei tribunali».

Caberletti e D. Salvatori trattano, rispettivamente, l’incapacitas matrimonium contrahendi sotto l’aspetto del gravis defectus discretionis iudicii che nell’evoluzione giurisprudenziale «appare come un percorso lento, ma progressivo, forse non ancora giunto a termine, perché l’indagine verteva e verte sulla preziosità misteriosa che è l’uomo, imago Dei, e su quella realtà, nata santa dal progetto creativo di Dio e poi corrotta liberamente dalla malizia dell’uomo, ma infine redenta dal sacrifico pasquale del Figlio di Dio e santificata dallo Spirito dell’amore, che è il matrimoniale foedus, elevato alla dignità di sacramento», e quello dell’incapacitas assumendi nei suoi aspetti giuridico-giurisprudenziali, precisando sapientemente l’autore: «Il tema che mi è stato affidato mi richiede di parlare dell’incapacità di assumere gli oneri coniugali essenziali (cf. can. 1095, n. 3) dalla prospettiva dell’incapacità matrimoniale considerata in relazione alla società contemporanea, che in questo studio intendo nell’accezione di società di matrice occidentale cristiana. In una parola, sembra quasi che nel titolo affidatomi sia racchiuso un interrogativo fondamentale, ovvero se nella società contemporanea si possano dare, per così dire, incapacità “diverse” al matrimonio rispetto a quelle di epoche precedenti. Se tale giudizio non è esplicito, certamente si sposa con l’impressione comune che l’uomo odierno ha di sé, ovvero l’illusione di considerarsi diverso – se non addirittura migliore – di quello che lo ha preceduto. Nulla di più ingenuo».

Piccolo propone una brillante riflessione sulla crisi del fenomeno religioso, indispensabile per comprenderne l’incidenza sulla capacitas matrimonium contrahendi: «Un altro modo di guardare alla secolarizzazione è il punto di vista della credenza: siamo passati da una società in cui la fede in Dio era incontestata a una in cui viene considerata un’opzione tra le altre; e neanche la più semplice. Possiamo quindi intendere la secolarizzazione come il mutamento che ci ha condotti a una società in cui la fede, anche per il credente più devoto, è solo una possibilità umana tra le altre: quello che chiamiamo appunto relativismo religioso».

Chiude l’opera B. Serra che affronta il tema della protezione dei dati personali «particolarmente sensibili» nel rapporto tra Stato italiano e Chiesa cattolica, ed in particolare sulle richieste di trasmissione di atti canonici riservati da parte degli organi giudiziari civili: «Posto che ogni disciplina di tutela si modella sui caratteri dell’oggetto tutelato, riflettere sulla protezione dei dati personali significa, dunque, riflettere sulla concorrenza fra istanze giuridiche essenziali e, nell’ottica specifica del mio intervento, anzitutto sulla interazione ed eventuale contrapposizione tra data protection e sfaccettature del diritto alla libertà religiosa».

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