«Volevo far capire ai miei studenti che il diritto non è qualcosa di astratto, ma uno strumento concreto. Penso che sia importante non solo imparare la storia ma vivere nei luoghi in cui si fa la storia, scoprire gli spazi dove il discorso diventa relazione». Maria D’Arienzo è professoressa di Diritto ecclesiastico e canonico all’Università Federico II di Napoli. Trovandosi a dover affrontare, nel suo corso, la genesi e la stesura dei Patti Lateranensi, ha deciso di condurre i suoi studenti lì dove i Patti furono firmati, e dove ancora è visibile il servizio da scrittoio utilizzato, il tavolo, le sedie su cui sedettero Benito Mussolini e il cardinale Pietro Gasparri: la Sala dei Pontefici del Palazzo Lateranense.
Gli studenti – poco meno di cinquanta – sono arrivati ieri (mercoledì 16 novembre) guidati dalla loro docente e hanno visitato la Sala e il resto del Palazzo accompagnati anche dal prelato segretario generale monsignor Pierangelo Pedretti e da monsignor Patrik Valdrini, canonico lateranense. «Tutto il Palazzo Lateranense ha una storia emblematica e riveste un’importanza eccezionale dal punto di vista del diritto e dei rapporti tra Stato e Chiesa – spiega D’Arienzo –. Qui il rapporto tra potere temporale e potere spirituale appare in maniera concreta. Penso non solo alle relazioni con lo Stato italiano, e appunto alla firma dei Patti Lateranensi, ma anche, ad esempio, al legame del Laterano con la Francia. Non rappresenta soltanto la sede del vescovo di Roma. Per me è importante educare attraverso il bello, comprendere la concretezza della storia, nei luoghi in cui si è fatta».
Anche monsignor Pedretti ha tenuto una breve lezione agli studenti della Federico II, spiegando loro dal punto di vista giuridico la differenza tra diocesi di Roma, Vicariato, Santa Sede. «La sua esperienza è diventata momento di insegnamento», conclude D’Arienzo.
17 novembre 2022