15 febbraio 2025 ore 15 – 21, Palazzo Lateranense
II Giornata delle Arti
15 febbraio 2025 ore 15 – 21, Palazzo Lateranense
II Giornata delle Arti
29 gennaio 2025 ore 20, Cappella della Sapienza – Università di Roma
Incontro per gli universitari “Giubileo: istruzioni per l’uso”
17 gennaio – ore 19.45, San Pietro in Vincoli
Ascoltando i maestri – MICHELANGELO
con:
Andrea Lonardo direttore dell’Ufficio per la Catechesi, Vicariato di Roma
Antonio Soldi storico dell’arte, Sapienza-Università di Roma
DI CHIARO E DI SCURO. Controstoria del Caravaggio romano Esattamente 450 anni fa, il 29 settembre del 157, nasceva Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio. L’Ufficio per la cultura e l’università e L’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport presentano, per l’occasione, il primo di una serie di video che saranno disponibili sul canale YouTube “ROMARTECULTURA” con cadenza mensile. “Di chiaro e di scuro. Controstoria del Caravaggio romano” è il titolo del progetto, dedicato appunto alla parabola romana dell’artista.
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Quanto possa essere indifeso e vulnerabile è un pensiero che probabilmente tutti abbiamo avuto di fronte a un bambino col dito in bocca, steso nel suo lettino o appoggiato alla nostra spalla. Tutti abbiamo tremato di fronte alla suggestione ansiosa che quel bambino potesse essere vulnerato. Dio ha rischiato molto facendosi bambino. Dio ha rischiato il fallimento. E in effetti lo patisce spesso. Avrebbe potuto evitare il rischio del fallimento, ma avrebbe manipolato la nostra libertĂ . Dio ha invece accettato il suo fallimento; se non ci fossero stati due genitori a proteggerlo da Erode… Facendosi bambino, Dio ha sbrigliato ancora una volta la sua creativitĂ . S’è inventato una cosa completamente inaudita e completamente fuori dalle nostre categorie, a cui sulle prime non ha creduto nessuno. Anche sua Madre s’è chiesta come l’inumanazione di Dio potesse accadere. PerchĂ© l’amore è creativo, ogni giorno da lui viene reso nuovo. Stanco del dolore dei suoi figli, Dio ha obbedito al suo amore e ha voluto provare la gioia di ritrovarli. Vi auguriamo la gioia di Dio. Cioè di non aver paura del fallimento. Di non dormire, almeno ogni tanto, tenuti svegli dal dolore delle creature. Di provare la gioia di abbracciarle. Don Gabriele Vecchione |
Al Popolo di Dio che è in Roma
Pace e bene! Nell’Ufficio delle letture della Domenica appena trascorsa ci è stato proposto un brano di san Paolo a Timoteo; nel cuore del testo l’apostolo così si esprime: “Rendo grazie a colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia chiamandomi al ministero: io che per l’innanzi ero stato un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia…” (1 Tm 1, 12-13).