Vademecum per l’ascolto dei giovani

“È tempo di sottoscrivere un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera, nel formare persone mature”. Papa Francesco (Videomessaggio per la Pontificia Università Lateranense del 15/10/2020)

Carissimi sacerdoti ed equipe pastorali,
con queste poche righe vogliamo descrivere la procedura di ascolto per gli adolescenti e giovani sul nostro territorio della diocesi di Roma. Si tratta soprattutto di chiarire il “come” dovrebbe avvenire quindi dei passi operativi che usano però strumenti abbastanza flessibili ed elastici (L’incontro proposto è costituito dalla visione di uno o più video in miniserie prodotti dal Servizio diocesano di Pastorale Giovanile, ascolto delle storie di vita, focus group e dunque la stesura di un piccolo verbale di quanto detto). L’obiettivo è di affrontare il movimento di ascolto a partire dalle realtà più vicine alle realtà parrocchiali fino ad arrivare ai ragazzi che frequentano le scuole superiori durante l’IRC (e non solo). Tale ascolto richiede il coinvolgimento di varie figure educative descritte in seguito (vedi “soggetti dell’ascolto diretto ed indiretto”). Attraverso questa procedura ci proponiamo di ottenere un campione sufficientemente rappresentativo delle nostre realtà giovanili. E’ bene ricordare il motivo di questa operazione: l’annuncio del Vangelo se non parte da un ascolto intriso di una relazione autentica e disinteressata rischia di essere ideologico ed inadeguato ai tempi. Probabilmente scopriremo di non dover fare però cose nuove, ma “nuove tutte le cose”. Auspichiamo di riuscire riformare alla luce di tutto questo nelle nostre prassi in campo di Pastorale Giovanile. A livello di arco temporale immaginiamo che questa operazione sarà portata avanti da gennaio a giugno. Naturalmente vista la situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo non escludiamo di vivere questi momenti attraverso l’ausilio degli strumenti digitali (ad esempio piattaforme).

ASCOLTO INDIRETTO
È bene seguire 3 passi per l’ascolto indiretto con diversi livelli di coinvolgimento. I dati vengono raccolti dalle diverse figure dedicate all’ascolto indiretto.
Primo passo
1. Luogo: parrocchia
2. Soggetti: Sacerdoti ed equipe pastorale (in particolare coloro che – tra loro – sono stati delegati all’ascolto dei giovani)
3. Convocano e ascoltano: i catechisti dei gruppi adolescenti, gli animatori di adolescenti ed eventuali genitori sensibili al tema.
4. Contenuto dell’incontro: discussione sul fine dell’ascolto della realtà giovanile di Roma a partire dai giovani che frequentano la parrocchia. Presentazione del video. Spiegazione della tecnica del focus group.
5. Verbale sulla discussione

Secondo passo 2
1. Luogo: Prefettura. Il motivo di questa scelta è che la prefettura risulta essere una “cellula” più significativa per un lavoro territoriale più condiviso.
2. Soggetti: Servizio diocesano di Pastorale Giovanile (don Alfredo Tedesco ed Equipe di Pastorale Giovanile).
3. Convocano e ascoltano: tutti coloro che si dedicano all’ascolto dei giovani nelle parrocchie e gli insegnati di Religione della zona (Riferimento primario è la scuola superiore).
4. Contenuto: discussione sulla realtà dei ragazzi delle parrocchie del territorio della prefettura e gli avvalentesi dell’iRC. Focus group, dibattito sulla serie di video prodotti dalla diocesi.
5. Verbale sulla discussione

Terzo passo
Questo passaggio costituisce di fatto un vero e proprio patto educativo globale perché presuppone un’alleanza educativa a 360 gradi.
1. Luogo: qualsiasi (il più possibile rappresentativo di tutta la realtà territoriale).
2. Soggetti: tutti coloro che si dedicano all’ascolto dei giovani nelle parrocchie.
3. Convocano e ascoltano: tutti gli educatori (insegnanti di altre materie, allenatori di squadre sportive, etc)
4. Contenuto: video e focus group, discussione su tutti i ragazzi del territorio della prefettura. 5. Verbale sulla discussione.

ASCOLTO DIRETTO
Quanto descritto finora ha convocato e formato le figure delegate (ascolto indiretto), ma attiva simultaneamente un ascolto diretto delle diverse categorie. Infatti nel primo passo si ascoltano i giovani dei gruppi parrocchiali. Nel secondo passo ci si propone ad arrivare attraverso la scuola a tutti giovani liceali. I contenuti digitali dei video saranno pubblicati sui canali social (Fb, Istagram e Youtube) di Pastorale Giovanile Roma perciò Attraverso la funzione dei commenti si stimolerà anche il dibattito diretto sugli stessi social.

SOGGETTI DELL’ASCOLTO DIRETTO ED INDIRETTO
Offriamo a questo punto una descrizione più dettagliata delle figure tenute in considerazione
ASCOLTO INDIRETTO
a) Sacerdoti – I parroci, vice parroci e i sacerdoti che diverso titolo di occupano della formazione dei giovani, sono fondamentali per il loro ruolo di coordinamento all’interno delle parrocchie e per il rapporto che hanno con i ragazzi, sia per il percorso di fede e sia per le scelte di vita (cosa fare dopo la scuola?).
b) Equipe pastorali parrocchiali – Costituite nell’estate 2018, in seguito al convegno diocesano, animano l’ascolto dei giovani nel proprio territorio. Devono diventare i referenti, insieme ai sacerdoti, di tutte le iniziative parrocchiali riguardanti i giovani
c) Catechisti dei gruppi adolescenti– Sono di centrale importanza per i giovani e adolescenti nei momenti del catechismo di comunione e cresima. Fondamentali per capire i reali bisogni dei ragazzi, ma anche e forse soprattutto dei genitori, che vedono in loro un punto di riferimento a cui rivolgersi.
d) Animatori di pastorale di giovanile – Referenti importantissimi, perché conoscono i ragazzi all’interno di una dinamica meno istituzionale, riuscendo così a cogliere gli aspetti più autentici del loro carattere e percepirne le problematiche e difficoltà. Ascoltarli ci dà la chiave per aprire il mondo dei giovani e riuscire a far sentire la parrocchia la loro casa. Dobbiamo cercare di far divenire gli oratori dei centri di ascolto, dove i ragazzi possono sentirsi liberi di esprimere le loro emozioni e le loro problematiche.
e) Insegnati di religione – Punti di riferimento imprescindibili per la crescita e lo sviluppo dei ragazzi, in una età così difficile, come quella del liceo. Dobbiamo costruire con loro un canale privilegiato, anche con l’ausilio dell’Ufficio Scuola, per creare una rete a livello territoriale che parta dai licei.
f) Insegnati di altre materie – Sono sostanziali per lo sviluppo umano e culturale dei giovani. Possiamo operare, ove possibile, con l’approvazione dei presidi, all’interno delle scuole, con progetti studiati ad hoc (Es. alternanza scuola lavoro…), e inoltre dobbiamo cercare di integrare nel nostro lavoro pastorale in parrocchia gli insegnanti, sia per parlare con i ragazzi e sia per condividere con noi alcuni aspetti dei giovani, di cui, ovviamente, noi non possiamo renderci conto.
g) Gli allenatori sportivi – Per la loro funzione vengono visti spesso come veri e propri maestri di vita. Diviene quindi fondamentale interagire con loro, per comprendere questo aspetto sostanziale del tempo libero dei giovani. Dobbiamo integrarli all’interno di un discorso più ampio favorendo progetti, che li veda coinvolti all’interno delle parrocchie, unendo sport e pastorale.

ASCOLTO DIRETTO
h) Ragazzi in parrocchia – Vanno coinvolti i ragazzi del post cresima, che spesso, entrando nella difficile età dell’adolescenza, rifiutano l’ambiente dell’oratorio, sia perché lo vedono legato ad un’età a cui sentono di non appartenere e si perché lo leggono come scelta imposta per loto. Nostro compito è far sentire la loro presenza fondamentale, come animatori all’interno di un “gruppo”, che sia trasversale, sia per fasce di età che per interessi ed attività (sport, teatro… sfruttando gli spazi parrocchiali, spesso abbandonati o dati troppo facilmente in gestione).
i) Giovani nelle scuole – Possono essere rappresentanti di classe o istituto ed hanno 4 la possibilità di proporre, con il beneplacito del consiglio docenti, situazioni di ascolto, come nel complesso momento delle autogestioni. Dobbiamo chiedere loro come vedono il mondo della scuola e i loro coetanei. Creare progetti all’interno dei grandi licei romani, inserendo giovani sacerdoti nella realtà scolastica, possano formare dei punti giovani scolastici che sappiano ascoltare, ma anche creare attività intra-pastorali.
j) Luoghi di aggregazione – Frequentare gli spazi dove i giovani si ritrovano, non con un immediato e semplicistico intento di evangelizzazione, ma con l’intenzione di ascoltare, osservare e capire.
k) Punti giovani –Sono delle realtà valide (circa 6/7), complementari a quelle parrocchiali, in cui i giovani fanno esperienze forti e possono esprimersi in un ambiente che non sentono limitante o giudicante. Dobbiamo capire perché queste realtà funzionano, sostenerle e riuscire ad ampliarle. La parte esperienziale deve fornirci informazioni sul grido di aiuto dei giovani. Istituire dei luoghi di accoglienza, provvedendo all’ospitalità dei ragazzi, che possono fare così esperienza di vita insieme.
l) Gruppi parrocchiali – Organizzare la vita della parrocchia, includendo i giovani in ogni aspetto. Le Messe per i ragazzi, sono veramente pensate per loro? Sarebbe utile farla seguire da momenti di catechesi e condivisione di progetti specifici per loro. La Caritas parrocchiale ha un programma per i giovani, anche universitari, che sia fonte di esperienza e cammino? Nelle parrocchie dove questo non è possibile, dobbiamo intervenire noi con programmi studiati ad hoc, anche inter-parrocchiali, che possano coinvolgere i ragazzi delle realtà più piccole
m) Mondo digitale – Dobbiamo migliorare le competenze degli operatori pastorali con progetti di aggiornamento per il virtuale e il digitale. Va resa fruibile ogni iniziativa che si svolge dal vivo, anche online permettendone così la partecipazione a tutti.

Il Centro di Pastorale giovanile, in collaborazione con gli altri Centri pastorali, sta preparando alcuni video, pensati per essere strumenti operativi per lo stimolo e l’ascolto dei giovani.