Auguri per una Santo Natale 2018
Carissimi,
se l'anno scorso gli auguri di Natale ce li siamo fatti immergendoci nel cuore di Maria e guardando il mistero della nascita di Gesù con i suoi occhi, quest'anno ci facciamo aiutare ovviamente da San Giuseppe.
Ci nascondiamo allora nel suo cuore e gli chiediamo di svelarci i sentimenti del primo ed eterno Natale!
"Non riesco a dire nemmeno una parola! È vero, il Vangelo non riporta nemmeno una mia espressione, non una mia parola! E lo potete capire benissimo! Chi più di me ha vissuto un'esperienza così unica? A quale uomo è stata affidata dall'Altissimo una missione così alta? Custodire le due persone a cui Dio tieni di più: Maria e Gesù!
Maria è la creatura che Dio ha voluto concepita senza peccato. Questo significa che mi sono innamorato e che ho vissuto con una persona attraversata dalla Luce ... ma dal di dentro! Ogni gesto, ogni parola, ogni respiro in Lei sgorgava da una purezza sorgiva che la rendeva radiosa trasparenza di Dio ! Avevo davanti l'umanità con il Padre l'ha pensata prima del peccato ... Ero di fronte alla dimora nella quale lo Spirito vuole abitare e rimanere ... Avevo accanto la Mamma che il Verbo Eterno ha scelto per incarnarsi!
Figlia, Sposa, Madre dell'Assoluto.
Ho vissuto insieme alla Creatura più ricca di Grazia che la storia potesse mai avere.
Dove trovare le parole per raccontare la comunione profonda che si è creata con lei, gli scambi di sentimenti intimi che anche nel silenzio hanno caratterizzato i nostri giorni, la condivisione piena di tutte le gioie e i dolori che la vita porta con sé?!
Nessuno sposo al mondo ha potuto sperimentare e godere più di me un amore così intenso e benedetto!
Muto e stupito poi sono ancor più rimasto davanti al mistero dei misteri: un bimbo che mi è nato, affidato a me dall'Eterno, e questo bambino è il Figlio Suo!
Non esiste una cosa più grande di questa; tutta la storia gira intorno a tale evento: che Dio si è fatto uomo!
Ed io ho avuto il Dio bambino fra le mie braccia, piccolo e fragile come tutti i bambini del mondo, bisognoso di cure e di tenerezze come ogni bimbo che viene alla vita.
Il vero modo di accoglierlo è restare senza parole, ma non senza gesti!
Ed io, uomo concreto, l'ho riepito di attenzioni, di delicatezze, di ogni cosa fatta bene e con amore! L'angelo era stato chiaro sia con Maria che con me: ≪Viene dallo Spirito≫, ≪sarà chiamato Figlio dell'Altissimo≫ ed io sentivo che lo chiamavano ≪il figlio del falegname≫, ≪il figlio di Giuseppe≫.
Io, della tribù di Davide, gli ho dato la discendenza davidica e messianica!
E se il progetto di Dio mi è stato rivelato dagli angeli e la volontà di Dio in sogno - come ai patriarchi - non per questo l'ansia non ha abitato drammaticamente nel mio cuore di papà!
Affrontare il viaggio da Nazareth a Betlemme con Maria incinta ormai vicina al parto mi è sembrato un vero rischio.
Chi è più importante, Cesare o il Messia che deve nascere?
Eppure nella volontà dispotica dell'Imperatore Maria ed io abbiamo intravisto la volontà di Dio perché il Figlio di Davide nascesse, come profezia voleva, a Betlemme.
A Nazareth era tutto pronto: la più bella culla miera "fiorita" dalle mani come il più grande capolavoro di falegname, e Maria aveva preparato il pià bel corredo per il nascituro ... ma siamo dovuti partire lasciando tutto ... l'essenziale era con noi!
Poi quando a Betlemme non si trovava nemmeno una casa o un riparo per far nascere il Bambino mi sono chiesto nell'anoscia se davvero facevo la cosa più giusto.
Tutto mi sembrava una situazione non degna del Bambino divino che doveva venire al mondo ... Ed io ne ero il primo respondsabile!
Da questi dubbi mi ha sciolto il cielo!
Appena nato il Bimbo sono venuti i pastori, invitati dagli angeli ad adorare il Re che era nato ... il mio bambino ... il nostro Re!
Allora - mi sono detto - è tutto un progetto voluto dall'alto! Voleva proprio nascere ocsì: povero e ultimo, come gli sfollati e migranti, come i più sfortunati e sconosciuti.
Di fronte a tanto mistero d'amore - Dio che si è identificato con il più povero - avevo solo lacrime di gioia e una pace profonda nel cuore. Quella pace che gli angeli cantavano sulla povera capanna. E se non ero ancora abbastanza meravigliato delle scelte del Signore, ho capito tutto quando mi sono ritrovato davanti al Bambino Gesù l'oro, l'incenso e la mirra: tutti i popoli lo riconoscevano Re, Dio e Salvatore per loro immolato.
Quanta fede ho chiesto a Dio! E quanta me ne ha donata!
Perché c'è voluta una fede come quella di Abramo per scappare dal sanguinario Erode e rifugiarmi con Maria e Gesù in Egitto.
Una fede che mi ha svelato che il mio bambino era il nuovo Mosè, e che come Israele era richiamato dall'Egitto.
Tornati a Nazareth la vita della nostra famiglia era semplice, nascota, benedetta dall'Amore che ci custodiva uniti e felici, con Gesà che mi chiamava "Abbà" e che imparava bene il mio mestiere: lo vedevamo crescere in età, sapienza e grazia.
Io poi non ho visto la sua vita pubblica, nè la sua passione e morte. Non l'ho visto risorgere: a questo era stata "destinanta" la persona più forte della nostra coppia: Maria!
Ma io avevo capito tutto quando adolescente si è smarrito nel tempio: ≪Devo occuparmi delle cose del Padre mio, non lo sapevate?≫
Muto e stupido custodivo ogni parola e gesto suo nel silenzio del cuore!".
Maria ha poi innalzato il suo Magnificat nei miei confronti: "L'anima mia magnifica il Signore per te Giuseppe! Sei l'ombra del Padre per nostro Figlio Gesù, sei il custode dei doni di Dio. Tu sei il patriarca pieno di fede, umiltà e sapienza per la nostra Santa Famiglia. Tu sposo casto e obbediente al misterioso piano di Dio! Tu il giusto che meritato di conoscere i gusti di Dio e al quale Dio ha rivelato i segreti della Salvezza.
Che tu sia benedetto Giuseppe figlio di David.
Chi ti conoscerà vedrà le grandi opere di Dio.
Di fronte a te rimarrà muto e stupito per ciò che Dio ha operato in te!"
Io una sola cosa so: che per la venuta al mondo del Salatore c'è stato bisogno di una Annunciazione a Maria e una Annunciazione a me umile servo di Dio, come c'è stato bisogno del "Fiat!" di Maria e anche del mio "Si"".
Natale è davvero dire Si a Dio con la vita più che con le parole!
Buon Natale a tutti! E Dio vi benedica!
Don Tonino