Fratelli tutti, una visione profetica.

Fratelli tutti, una visione profetica.

Riportiamo alcuni passaggi della seconda tappa del nostro cammino di approfondimento, svolto online,nel quale siamo stati accompagnati dal prof.Nicola Riccardi ofm, Sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale .                

  • L’enciclica è un invito rivolto a tutti ad uscire dall’individualismo, prigionia asfittica che rompe ogni relazionalità sociale e che confina l’uomo in uno stato di isolamento opposto a quella socialità e comunione che gli sono stati donati al momento della creazione: “Non è bene che l’uomo sia solo”.
  • Quando si è fratelli? Siamo fratelli se partecipiamo agli stessi beni della creazione, anche se poi ciascuno di noi ne fruirà in un modo diverso, se godiamo degli stessi diritti e delle stesse possibilità per curarci, per acculturarci, per svolgere un lavoro dignitoso e per esercitare la nostra libertà
  • Fraternità non è solidarietà. Quest’ultima non basta a formare delle società giuste perchè la solidarietà nasce da uno stato di diseguaglianza in cui chi dà del suo lascia l’altro in uno stato di inferiorità, mentre nella fraternita l’altro è uguale a me: siamo uguali in quanto fratelli.
  • Effetto dell’individualismo è la rarefazione dell’altro, la sua scomparsa. Tutto deve ruotare intorno al mio io, centro del mio microcosmo e tutti gli altri sono strumenti atti al soddisfacimento dei miei interessi. Noi tutti siamo immersi in questa cultura.
  • Cosa si intende per la migliore politica? Perché tutta l’umanità sia coinvolta in questo cammino di umanizzazione occorre la buona politica che evita le degenerazioni nelle due forme del populismo e del liberalismo che, modificando il fine in mezzo, non servono il popolo ma si servono del popolo per i propri interessi circoscritti, individualistici ed utilitaristici.
  • Si rende necessaria l’emancipazione di un’economia che massimizza la sua utilità senza alcuna cura dell’altro e il riscatto di una politica schiacciata dall’economia, effetto di una globalizzazione dei soli mercati e non dell’umano.
  • Per noi credenti sono necessari gesti concreti mediante i quali prendiamo le distanze da questo modello di razionalità economica consistente nel massimo profitto che perpetua l’ingiustizia e disumanizza. A mo’ di esempio prestiamo attenzione alle filiere nei nostri acquisti e ai tipi di investimento del nostro denaro da parte delle Banche.
  • Educhiamo noi stessi al dono rispetto a quell’avidità del possesso che non fa scorgere il bisogno dell’altro oltre al mio, mentre il bene comune è per sua natura un bene relazionale. Moriamo all’io per nascere al noi. In questo realizziamo la storia della salvezza. Vivere la carità è rimetterci un po’ del mio. Se vuoi amare devi soffrire, se non vuoi soffrire, non amare. Ma l’umanizzazione senza amore non può avvenire. La sofferenza è insita nel processo d’amore come l’imminente mistero pasquale che stiamo per celebrare ci insegna.

Relatore

UFFICIO PER LA VITA CONSACRATA
Telefono 0669886217
Fax 0669886546
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Ufficio Vita Consacrata Copyright 2021 - Tutti i diritti riservati -