UN  NUOVO ESODO … VERSO LA VITA NUOVA

UN NUOVO ESODO … VERSO LA VITA NUOVA

Stiamo vivendo una stagione di Grazia particolare qui nella Diocesi di Roma.

Il nostro Papa Francesco vuole essere e fare davvero il Vescovo di Roma.

Per l’intelligenza, il carisma, la sapienza e l’umiltà del Vicario Generale il Cardinale Angelo De Donatis questo è possibile.

E non solo Papa Francesco vuole condurci sulla linea dell’Evangelii Gaudium (EG), ma vuole donarci una mentalità nuova, una conversione pastorale per essere davvero Chiesa in uscita!

Lo scorso Anno (Pastorale) 2017-2018 abbiamo riflettuto molto nelle nostre comunità parrocchiali e religiose sulle “malattie spirituali” e abbiamo realizzato in Diocesi una verifica davvero profonda.

Questo che stiamo vivendo (il 2018-2019) è l’anno dell’inizio di un nuovo Esodo per la nostra Chiesa locale. Affidandoci all’unico Medico che risana davvero, attraverso la grazia della riconciliazione, faremo un autentico cammino da non-popolo a popolo. Sarà la “Grazie delle Grazie” per arrivare davvero “rigenerati” e “rinnovati” all’Anno Santo del 2025 che poi non è così lontano! (Vi ricordate che per il Grande Giubileo del 2000 il cammino di avvicinamento partì dal 1994, sei anni prima, come oggi per noi!).

Molti Prefetti e Parroci hanno dato parere positivo per questo obiettivo “a lunga scadenza” che mancava negli scorsi piani pastorali.

Il nostro Cardinale Vicario, con i Vescovi e i suggerimenti del Consiglio dei Prefetti e del Consiglio Presbiterale, ci ha “lanciato” in questa avventura di Grazia con il testo intitolato “Dove sei?” che tutti abbiamo in mano. Sacerdoti, Consacrati e Laici siamo tutti invitati ad essere pienamente coinvolti come esige l’Esortazione Apostolica Gaudete ed exsultate (G.E.) che ci dice che “la Santità è un cammino comunitario da fare insieme” (cap. IV, 140-146).

La prima tappa da settembre a Natale, è stata di fare memoria sullo stile di Deut. 8 “ricordati di tutto il cammino che il Signore ti ha fatto percorrere …” e lodare il Signore della storia di quanto ha fatto crescere “il piccolo chicco di senape” per far germinare il Regno e vedere quanto la Provvidenza è stata presente nella storia delle nostre comunità parrocchiali.

Davvero il dono non è stato di ripercorrere il “chronos”, ma di evidenziare il “kairós” della Grazia nella storia della nostra Diocesi!

La seconda tappa, dall’Epifania alla S. Pasqua, quella che stiamo vivendo, è il cuore dell’Anno Pastorale: la Riconciliazione con Dio, con il fratello e con se stessi è il dono da chiedere a Dio quest’anno! Noi tutti vivremo questa “benedizione” nelle nostre comunità particolari, “animeremo” la nostra città, le nostre parrocchie e gli ambiti pastorali con l’amore di chi segue il Signore come discepoli riconciliati con Dio e tra di noi.

E quante “pecorelle smarrite” lontane dall’ovile potremo ricondurre in seno alla Comunità perché la nostra Fede, Speranza e Carità ci rendono credibili missionari di Riconciliazione!

La terza tappa infine, da Pasqua a Pentecoste, prevede una vocazione che è tipicamente missionaria: l’Ascolto del grido che viene dalla nostra gente in questa città!

Da discepoli perdonati e riconciliati saremo “lievito” e “presenza attenta e delicata” in tutto il territorio della Diocesi.

Chiediamo la Grazia di avere la capacità di ascolto dei nostri Santi Romani (da S. Filippo Neri e S. Francesca Romana a S. Gaspare del Bufalo), invochiamo il loro amore e discernimento in noi poveri ma appassionati, obbedienti a Dio e all’Uomo, “mescolati” con la nostra voglia di civiltà della tenerezza in tutti i siti dove piangono i più poveri e abbandonati!

Allora diventati esperti del “grido” del fratello che non ha più voce, che non vede più luce, che dispera di ogni attenzione, saremo nel tessuto vivo della nostra città ad essere “amplificatori” di lamenti, “sollevatori” di membra doloranti, “sentinelle” che annunciano l’Alba ormai prossima!

Sarà questo il lavoro che consegneremo ai nostri Pastori, su cui chiederemo al nostro Vescovo Papa Francesco di invocare lo Spirito nella Veglia di Pentecoste per vedere nella nostra città così bella e “martoriata” una nuova Primavera dello Spirito.

Nella Veglia di Pentecoste Sabato 8 giugno rivivremo l’esperienza di Mosé sul Sinai: nel fuoco del roveto ardente incontrare Dio che chiede di unirsi a Lui nel rispondere al grido del suo popolo e che invia la sua Chiesa in missione nella città.

Tutto l’anno pastorale 2019-2020 sarà dedicata a far maturare nelle singole comunità il desiderio della “conversione pastorale” per realizzare la salvezza delle persone a partire dai più piccoli e poveri.

  • L’anno seguente 2020-2021 metterà al centro della pastorale la famiglia come soggetto missionario (il luogo della celebrazione del memoriale è la famiglia) per sperimentare la Chiesa famiglia di famiglie.
  • L’anno 2021-2022 metterà a fuoco il Kerigma, l’essenziale della fede a cui sempre tornare, come rinnovare sempre l’annuncio della fede nei nostri quartieri.
  • L’anno 2022-2023 metterà al centro l’evangelizzazione come trasformazione del mondo.
  • Infine nel 2023-2024 contemplando il Santuario Mobile dell’Esodo, presenza del Signore in mezzo a noi, saremo spinti a portare a pienezza la presenza rinnovatrice del Vangelo nella città.

“Lasciamoci guidare dal Signore come Israele nell’Esodo per diventare Popolo! – dice Papa Francesco – con la stessa potenza che ha plasmato Israele!”

Se saremo docili allo Spirito questo nuovo Esodo sarà davvero un cammino di vita nuova!

Don Antonio Panfili

Vicario Episcopale per la Vita Consacrata

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