CONTRO CORRENTE - INCONTRO FORMATIVO PER JUNIORES
Domenica, 10 febbraio 2019, presso l’istituto Sante Rufina e Seconda, in via della Lungaretta, 92 -
Roma, si ritrovano insieme un centinaio di Juniores per partecipare al terzo incontro formativo. Relatore e
testimone del giorno è Don Antonio Coluccia, sono presenti dell’USMI Lazio: la presidente Madre Eliana
Massimi, le Consigliere Madre Patrizia Piva, Madre Teresa Puraydathil, Madre Ana Bruscato, l’economa
Madre Palma Porro e la segretaria suor Elisa Maria Candian.
L’incontro inizia alle ore 9.15 con un momento di preghiera che introduce il tema “ Cammini di
santità”: Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli“ (Mt. 5,10). Madre Eliana
Massimi presenta Don Antonio Coluccia “sacerdote vocazionista”, che nel 2012 ha fondato “l’Opera Don
Giustino Onlus”, una comunità che aiuta e sostiene tutti coloro che vivono ai margini e nella sofferenza. Don
Antonio esordisce con slancio e fervore affermando che le Beatitudini sono la carta d’identità di ogni
cristiano, in particolare dei consacrati chiamati quotidianamente a confrontarsi con la Parola di Dio, che ci
invita ad una presa di coscienza e a interrogarci:” Chi siamo? Qual è l’orientamento della nostra vita? Vi
sentite mai perseguitati? Annunciamo il Vangelo? Dovunque noi siamo, siamo segni di contraddizione nei
confronti di un mondo che ci porta verso un altro stile di vita diverso da quello proposto nelle Beatitudini?”.
La risposta, prosegue Don Antonio, la troviamo in ginocchio davanti al SS. Sacramento, al
Crocifisso, lì scopriamo la nostra identità di figli di Dio, di profeti di speranza e testimoni di carità. Dalla
Parola di Dio scaturisce quella forza che ci permette di andare controcorrente, di liberarci dall’ egoismo,
dalla pigrizia e dall’orgoglio e ci conduce a un reale cambiamento di vita. A questo punto, Don Antonio
condivide la sua esperienza di vita: le origini della famiglia emigrata in Svizzera, il suo lavoro sicuro presso
“l’Adelchi” di Specchia, la sua spensieratezza e gioia di vivere, parla del suo viaggio in Albania che gli
cambia la vita e gli fa capire il progetto che il Signore ha su di lui. Diventa sacerdote vocazionista,
viceparroco della parrocchia “San Filippo Apostolo” di Grottarossa e grazie alle donazioni dei cittadini,
riesce a trasformare una villa confiscata alla Banda della Magliana in una casa di accoglienza per i poveri,
deboli e bisognosi.
