CISM

Ricucire, ricostruire, pacificare tre verbi per la vita consacrata

Ricucire, ricostruire, pacificare tre verbi per la vita consacrata

MIMMO MUOLO

INVIATO AD ASSISI

Tre verbi validi anche per la vita religiosa e per i rapporti tra vescovi e superiori maggiori. Sono i verbi «ricostruire, ricucire, pacificare », cari al presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, che infatti li coniuga anche di fronte all’Assemblea della Cism, che riunisce ad Assisi 110 superiori maggiori in rappresentanza dei 19mila consacrati italiani. «Non sono verbi statici – esordisce il porporato – ma dinamici, da praticare dunque nelle relazioni quotidiane all’interno di una comunità religiosa, nella relazione tra la comunità e la diocesi e in quella tra i membri della comunità e il vescovo con i suoi collaboratori che sono i parroci». Sul fronte “interno” l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve sottolinea l’esigenza per ciascun religioso di «ricostruire sempre la relazione interiore con il Signore», pena «l’aridità dove maturano disordini, scelte malate, patologie coltivate nel tempo »; di «ricucire l’umanità», cioè di diventare più umani, «superando narcisismo, intellettualismo, isolamento, rigidità, superiorità»; e infine di «pacificare le relazioni all’interno delle comunità», andando oltre le situazioni più o meno conflittuali. «L’importante – sottolinea Bassetti, citando papa Francesco – è non camminare da soli, contare sempre sui fratelli e specialmente sulla guida dei vescovi, in un saggio e realistico discernimento pastorale».

Anche sul piano delle mutue relazioni, però, quei tre verbi assumono un grande significato. Così il «ricostruire» domanda che «come vescovi e superiori maggiori dobbiamo saper trovare – nota il cardinale – nuovi criteri comuni perché la pastorale della vita religiosa sia primariamente attrazione a Dio e di Dio per ogni persona, soprattutto i giovani » (il Sinodo, ricorda Bassetti, ci ha consegnato l’immagine dei giovani come «luogo teologico», dunque non da «colonizzare», ma da «ascoltare, accompagnare, discernere»). Il verbo «ricucire» deve indurre a «ripensare assieme le tante strutture enormi dove vivono comunità sempre più ridotte», in modo da «riconsegnare alla gente un immobile come bene evangelico che vada incontro alle esigenze dei nuovi poveri di oggi (penso – sottolinea il presidente della Cei – ai padri separati)». In tal senso «una via di fattiva collaborazione, può essere la mappatura delle strutture attuali situate nel territorio diocesano, ripensandole sia secondo l’Evangelii gaudium, sia secondo l’Amoris laetitia».

Infine «pacificare». «In senso profetico - spiega il cardinale - questo verbo chiede a ogni comunità religiosa di esercitare il discernimento personale e comunitario nelle situazioni inedite che si trova a vivere ». Il che significa «accorpamento di noviziati per mancanza di ingressi; crisi vocazionali dei religiosi soprattutto dopo i voti solenni; dipendenze e patologie legate al gioco d’azzardo, all’alcol, all’abuso disordinato di internet da parte di religiosi consacrati». Secondo il presidente della Cei, «una possibile via di fattiva collaborazione può essere quella di unire forze, persone, luoghi, potenzialità in modo trasversale». Oltre la logica del 'si è sempre fatto così', in ogni situazione inedita, ha concluso il porporato, «è come se Dio ci dicesse, nel concreto: aprite gli occhi su questa situazione perché è qui che vi sto parlando». Bassetti, accolto al suo arrivo dal presidente della Cism, padre Luigi Gaetani, che ne ha ricordato «la capacità di ascolto e il saper andare all’essenziale delle relazioni con cuore di padre», si è quindi intrattenuto con l’assemblea, rispondendo a numerose domande. I lavori, che si concluderanno oggi, ieri hanno visto l’intervento del sottosegretario Cei, monsignor Giuseppe Baturi, sui beni immobili, di don Giacomo Incitti, padre Giovanni Dal Piaz e padre Roberto Sartor su temi legati alle vocazioni. La giornata si era aperta con la Messa presieduta dall’arcivescovo-vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Domenico Sorrentino, nella Basilica di San Francesco.

Parlando ai superiori maggiori il presidente della Cei ha richiamato l’importanza di contare sui fratelli e soprattutto sulla guida dei vescovi, in un saggio discernimento pastorale

Fonte della notizia: Avvenire 08 novembre 2018

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