Per la festa di Ognissanti

Il giorno di Ognissanti è una solennità in cui si celebra la gloria e l’onore di tutti i Santi, che contemplano eternamente il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. A tutti noi questa festa ci spinge a guardare coloro che già possiedono l’eredità della gloria eterna per ravvivare la nostra testimonianza nella storia.

In occasione delle solennità liturgiche sarà proposta una riflessione comune a cura di un Idr. La nostra collega Jori Antonella (Liceo Giulio Cesare), gliene siamo grati, ci aiuta a meditare in occasione del 1 novembre 2023 e a formularci gli auguri più autentici nella mutua preghiera.

Come la vita cristiana è non soltanto chiamata alla contemplazione di Gesù Cristo Figlio di Dio, quanto piuttosto e soprattutto incarnazione di Gesù Cristo figlio di Dio in noi, così mi sembra che questa bellissima festa sia certamente invito a gioire e ringraziare per tutti i fratelli e le sorelle maggiori che ci hanno preceduto nel percorso di santificazione, ma anche a celebrare quel mistero di santità che Dio Trinità sta operando dentro ciascuno di noi. Perché noi siamo già “concittadini dei santi e familiari di Dio” (Ef 2,19), anche se ciò che siamo non è ancora pienamente manifestato (1Gv 3,2): abbiamo lo stesso dna interiore di Dio, quali scintille della sua fiamma viva che è amore (1Gv 4,8-16), membra del Suo stesso corpo (1Cor 12; Ef 4,4), innestate nell’umano divinità di Cristo e le une nelle altre come una cosa sola (Gv 17) in quell’amore incondizionato – la carità – che è l’unica cosa che resta (1Cor 13).

Per questo, quali “santi per chiamata” (Rm 1,7) e dunque in forza di un dono concepito in Dio da sempre (Ef 1,3ss.), possiamo celebrare e vivere questa festa nell’ulteriore gratitudine di essere già in cammino pieno: circondati da “santi della porta accanto” (GE 6-9), “ognuno per la sua via” (GE 10-18), secondo un mirabile disegno di libertà nel quale ciascuno diviene pienamente partecipe della vita di Dio ma proprio in ascolto di sé stesso, di ciò che è nella sua unicità.

Infatti così è “il mistero nascosto da secoli e ora rivelato ai santi, Cristo in voi, speranza della gloria” (Col 1,26-27). Anche in questo caso i santi sono i nostri concittadini, i nostri fratelli e sorelle maggiori, quelli della porta accanto, ma anche di quella porta che è ormai inesorabilmente aperta in noi presso la quale il Maestro e Signore Gesù bussa (Ap 3,20).

Celebrare questa festa con cuore generosamente grato e nella percezione dell’abbondanza della santità credo che aiuti questo nostro mondo ferito a guarire assai più profondamente che se la viviamo con sentimenti di carenza e privazione, in una umiltà fraintesa perché quell’umiltà che è verità (s. Teresa d’Avila) rivela quanto e come Dio opera incessantemente in noi (Gv 5,17) per renderci manifestazione Sua (. Ef 2,10)

Per approfondire

https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2019-11/festa-liturgica-ognissanti.html

https://pensarelafede.home.blog/2023/10/29/purgatorio-limportanza-della-preghiera-per-i-defunti/%0A