La responsabilità della Speranza. Sabato 29 marzo S. Giovanni in Laterano

Partendo dall’analisi svolta nei mesi scorsi sui “credenti non presenti” – una vasta zona grigia tra i cattolici italiani, fatta di soggettivismo e di distacco dalla pratica religiosa – si può rianimare la quotidianità della zona grigia assumendosi la responsabilità di un progetto sul “lavoro dello spirito”. Dalla ricerca emerge come ciò possa aprire ad una nuova vitalità, sempre più incarnata nelle reali esigenze umane, per uscire dall’indeterminatezza e dai rischi della demagogia.

In un periodo storico complesso come quello attuale, segnato da individualismo, competizione e frustrazione, la Chiesa sente forte la necessità di interrogarsi sul proprio ruolo e sulla propria capacità di offrire un contributo significativo per la costruzione di una società più giusta e fraterna. Da qui parte la ricerca condotta dal Censis su “Il lavoro dello spirito e la responsabilità del pensiero cattolico”, che sarà presentata sabato 29 marzo durante l’incontro “La responsabilità della Speranza e il lavoro dello spirito”, dalle 9.30 alle 12.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano (ingresso lato obelisco).

Ad aprire i lavori saranno i saluti e l’introduzione del cardinale vicario Baldo Reina; seguirà la presentazione della ricerca Censis. Quindi ne discuteranno don Fabio Rosini, biblista e docente di Comunicazione e trasmissione della fede alla Pontificia Università della Santa Croce; Massimo Cacciari, filosofo e saggista; Giuseppe De Rita, sociologo e tra i fondatori del Censis; padre Antonio Spadaro, gesuita, giornalista e teologo, sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione. A moderare il dibattito sarà lo storico Andrea Riccardi. L’appuntamento è promosso dalla diocesi di Roma in collaborazione con il Censis e l’associazione Essere Qui, e si propone come un momento di riflessione e dialogo aperto a tutti coloro che desiderano approfondire il tema della speranza e del ruolo dello spirito nel nostro tempo.

«Da tempo ci stiamo interrogando sui cattolici che non frequentano le nostre parrocchie – osserva il cardinale Reina –. Una recente ricerca statistica del Censis sostiene che gli italiani che si definiscono cattolici sono il 71 %. Di questa percentuale, il 15 % si dichiara praticante. È probabile che la percentuale di coloro che partecipano alle nostre liturgie sia effettivamente ancor più bassa, ma la maggioranza di questo 71 % afferma di vivere la sua fede interiormente, di ritenere importante la vita spirituale, di credere a una vita dopo la morte. Esiste, insomma, una cosiddetta “zona grigia”…. La “zona grigia” sono volti, storie, ragazzi, padri e madri di famiglia, persone malate. Ci sta a cuore prenderci cura dei cristiani che non frequentano le nostre parrocchie, come Papa Francesco ci ha chiesto sin dalla sua prima esortazione apostolica Evangelii Gaudium»

In allegato una riflessione di G.De Rita, fondatore del CENSIS