27 Febbraio 2024
–
Incontri formativi: Il nodo antropologico nel contesto contemporaneo alla luce della Rivelazione
Prof. Giuseppe Lorizio
Direttore Ufficio Cultura Vicariato di Roma
Docente emerito presso la PUL
È opinione diffusa quella secondo cui con l’emergere dell’umano si sia conclusa la fase dell’evoluzione biologica della specie “animale” e sia iniziata quella dell’evoluzione “culturale”, nella quale siamo immersi e che a tratti sembra sfuggire dalla presa della nostra comprensione razionale. Sia la “transizione ecologica” che quella “digitale”, con i loro evidenti risvolti politico-sociali non possono non interpellare la teologia. Ma la nostra prospettiva credente chiede anche di pensare l’umano nella contingenza attuale del queer e in rapporto all’identità di genere. Partiamo dalla convinzione secondo cui la critica all’umanesimo, anzi ad ogni umanesimo, nasce e si sviluppa intorno alla presupposta attribuzione di un’idea necessariamente fissista al sintagma “natura umana”, senza in alcun modo tener conto di una visione personologica della stessa, capace di declinare in termini dinamici l’antropologia (e naturalmente l’ontologia).
Altro presupposto è quello secondo cui la critica all’umanesimo nasce dall’autarchica concezione dell’uomo, di cui esso è portatore e da cui prende spunto e si sviluppa ogni antropocentrismo. Di qui la necessità, attraverso adeguati processi di “ibridazione” di rompere il guscio di questa autoreferenzialità in modo che il postumano venga a costituirsi dalla compenetrazione di umano e non-umano (= animale o macchina o elementi chimici ecc.). Anche in questo caso rileviamo come possa risultare condivisibile una critica dell’antropocentrismo autarchico, così come a partire dalla modernità, che ovviamente ha le sue radici nell’umanesimo, nel pensiero e nel vissuto dell’Occidente si è coltivato. E tuttavia ci sembra quantomeno riduttivo sostenere che l’alterità per l’uomo sia data dalla macchina o dall’animale o dalla chimica o dal cyberspazio, tutti aspetti immanentistici dell’alterità, laddove il vero problema risiede nella capacità di abitare e pensare la trascendenza, in senso non solo antropologico, bensì ontologico e metafisico. Inoltre, siamo chiamati a liberarci dall’idea secondo cui le Scritture Sante ci consegnano un’antropologia sistematica e definita, laddove siamo chiamati a cogliere elementi antropologici emergenti non solo dalla lettura, ma dalla interpretazione del testo ispirato.
Testo di riferimento: Pontificia Commissione Biblica, Che cosa è l’uomo? Un itinerario di antropologia biblica, LEV 2019.
clicca qui per registrarti ai due incontri formativi del prof. Lorizio: https://forms.gle/i6WP8Hbktx1QXMvQ7
NB: un'unica prenotazione per i due incontri del prof. Lorizio
Le Registrazioni sono aperte