A Colle Salario la parrocchia è il collante della comunità

A Colle Salario la parrocchia di San Giovanni della Croce è al centro del quartiere. Dal punto di vista geografico è come “spaccata” a metà dal viadotto dei Presidenti. Da quello sociale è nel mezzo di due realtà profondamente diverse. Da un lato l’area storica, nata negli anni Ottanta, con una forte componente di edilizia popolare, con un tessuto sociale più fragile e segnato da difficoltà economiche. Dall’altro l’area urbana più moderna caratterizzata da villette, condomini con prati all’inglese, piscine. Anche la chiesa riflette questa modernità: rientra nel progetto “50 Chiese per Roma 2000”, elaborato in occasione del Giubileo di 25 anni fa.

«La parrocchia fa da vaso comunicante, tenendo insieme due anime diverse», spiega il parroco don Leonardo Emmi che con questa immagine descrive efficacemente il ruolo della comunità come punto di raccordo. Stasera la Messa è presieduta dal cardinale vicario Baldo Reina che con la visita pastorale dà il via alla 16° edizione della festa parrocchiale. «La parte storica è socialmente ed economicamente più fragile, necessita di un sostegno – prosegue il sacerdote –. La pastorale principale che svolgiamo è quindi quella socio-caritativa. Curiamo molto anche la pastorale giovanile con un bel percorso post cresima. Ci sono vari gruppi ecclesiali come il cammino neocatecumenale, i focolari, il rinnovamento carismatico e la S.a.C.R.I. (Schiera arditi Cristo Re Immortale) fondata da Bruno Cornacchiola nel 1948 per volere della Vergine della Rivelazione che gli apparve a “Tre Fontane”».

La Caritas parrocchiale attualmente sostiene 76 famiglie. «Si tratta in gran parte di 50enni italiani che hanno perso il lavoro e devono gestire situazioni difficili, spesso con figli piccoli – spiega Linda, la responsabile –. Distribuiamo pacchi viveri il mercoledì e il venerdì. In accordo con alcune pizzerie della zona recuperiamo l’invenduto per evitare sprechi e aiutare chi ha bisogno». Ci si attiva per ogni necessità, capi di vestiario, corredini per bambini, mobili ed elettrodomestici ma soprattutto «si curano le relazioni con la vicinanza, il dialogo e la condivisione». Per rispondere alle nuove esigenze del territorio, a novembre sono stati attivati lo sportello psicologico e quello del lavoro. Il primo, avviato grazie a un accordo con l’Università Salesiana, «si è reso necessario per rispondere alle tante fragilità della zona – riflette il diacono Giorgio –. Oltre alla solitudine ci sono dinamiche familiari particolari e casi di bullismo. Allo sportello del lavoro si rivolge anche chi cerca un secondo impiego per integrare il reddito. Lavoriamo per incrociare le richieste con le opportunità che troviamo sul territorio».

Il post cresima è caratterizzato da alcuni punti essenziali. «È un gruppo piccolo – spiega Angelo, responsabile della pastorale con la moglie Maria –, guidato da una famiglia cristiana che svolge gli incontri in casa. I ragazzi vengono trattati da adulti, si entra in una fase più esperienziale. Gli incontri sono il venerdì sera e anche se si è stanchi dopo una settimana di lavoro ne vale sempre la pena perché vedere come la Parola di Dio è viva ed efficace nella loro vita è qualcosa che sorprende ogni volta». (di Roberta Pumpo da Roma Sette)