IL REDDITO D’INCLUSIONE (REI)

Tra il 2006 e il 2016 secondo i dati dell’ISTAT (il nostro istituto nazionale di statistica), le persone in povertà assoluta in Italia sono più che raddoppiate, passando da 2,3 milioni a 4 milioni e 742 mila persone residenti nel 2016, di cui 1 milione e 292 mila sono minori (cfr. report Istat sulla povertà in Italia del 13 luglio 2017).

Dal 2017 c’è una importante novità, uno strumento in più, in certi casi forse l’unico, per arginare, per limitare la povertà a cui sono costrette milioni di persone, tra i quali numerosi bambini e minori e per aprire una nuova strada per superare questa condizione.

Stiamo parlando del REI, il Reddito d’Inclusione, una iniziativa molto concreta di contrasto alla povertà, di carattere non solo assistenziale, che è stata varata per la prima volta nel nostro Paese, dal Governo e dal Parlamento italiano, valida su tutto il territorio nazionale.

I nuclei familiari beneficiari potenziali del REI, in sede di prima applicazione sono circa 500 mila, di cui 420 mila con minori. Ma già da luglio 2018 potranno superare i  700 mila. Le persone che potenzialmente potrebbero utilizzare il REI in base alle risorse fin qui stanziate, sono complessivamente quasi 1,8 milioni (da luglio 2018 quasi 2,5 milioni), di cui 700 mila minori. Servirà a risolvere il problema povertà in Italia? Molto probabilmente no, perché sono necessarie anche altre iniziative e maggiori risorse, ma intanto ha il grande pregio di essere una iniziativa concreta, con la quale si inizia finalmente ad intervenire a favore dei più deboli, messa a punto grazie anche al coinvolgimento di numerose associazioni di diversa ispirazione, impegnate nella lotta alla povertà, tra le quali la Caritas Italiana,

E’ importante e necessario dunque che anche I diaconi, testimoni del servizio, soprattutto nei confronti dei più poveri, si diano da fare per diffondere una informazione chiara e concreta sul REI, nelle loro comunità parrocchiali e tra le persone con cui sono in contatto.

Quella che qui viene illustrata è una semplice scheda con delle speriamo semplici istruzioni per l’uso, forse preziose per iniziare a svolgere quella diaconia di prossimità a cui siamo sollecitati da tanti fratelli e sorelle che non sanno che c’è una strada nuova da tentare per risalire la china: diamoci da fare! E’ un’occasione storica. Non serve essere laureati o esperti in materie economiche e fiscali; qui quello che serve ancora una volta, è un cuore che si scaldi rapidamente per coloro che hanno molto meno di noi, pur essendo spesso persone ricche di umanità e di talenti nascosti che tanto piacciono a Gesù.

Buon lavoro fratelli!

 

IL REDDITO DI INCLUSIONE (REI)

Che cosa è e da cosa è formato il REI?

Il REI è una iniziativa di sostegno, di carattere non solo economico, per le famiglie che si trovano in condizioni di povertà.

IL REI è composto da due tipi d’intervento, strettamente collegati tra di loro:

  1. Un aiuto di carattere economico che viene erogato mensilmente, mediante una carta di pagamento elettronica, completamente gratuita (la Carta REI), su cui lo Stato mensilmente versa l’importo riconosciuto alla famiglia.
  2. Un pogetto personalizzato per uscire dalla condizione di povertà che viene messo a punto con il coinvolgimento della persona/famiglia, attraverso il coordinamento dei servizi sociali del proprio comune di residenza.

Attenzione: Il versamento dell’aiuto di carattere economico, decorre dal mese successivo a quello della domanda, ma per poterlo avere occorre avere prima sottoscritto il progetto personalizzato con il quale la famiglia coinvolta dovrà svolgere determinate attività previste dal progetto medesimo.

Dove e da quando si può presentare la domanda?

Le persone interessate possono richiedere il REI dal 1° dicembre 2017 presso il Comune di residenza (o eventuali altri punti di accesso che potranno essere indicati, nel nostro caso dal Comune di Roma).

Chi potrà fare domanda di accesso al REI?

Il REI nel primo semestre del 2018 (fino al 30 giugno) sarà erogato alle famiglie in possesso dei seguenti tre tipi di requisiti.

  1. Requisiti di residenza e soggiorno
    Il richiedente deve essere al tempo stesso:
  • cittadino dell’Unione Europea o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo;

residente in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento della              presentazione della domanda.

2. Requisiti familiari
Il nucleo familiare deve trovarsi in almeno una delle seguenti condizioni:

  • presenza di un minorenne;
  • presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o un suo tutore;
  • presenza di una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso in cui sia l’unico requisito familiare posseduto, la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e deve essere corredata da documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica).
  • presenza di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione.

Attenzione: grazie alle maggori risorse economiche stanziate dallo stato con la legge di bilancio 2018, dal 1° luglio 2018, per avere accesso al REI non ocorrerà più avere i requisiti di carattere familiare appena sopra indicati, ma saranno suffiienti I soli requisiti di tipo economico.

 

3.  Requisiti economici

Per accedere al Rei 2018 il nucleo familiare deve essere in possesso congiuntamente di:

  • un reddito totale ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), non superiore a 6mila euro;

 

  • un valore ISRE (l’indicatore reddituale dell’ISEE, ossia l’ISR diviso la scala di equivalenza, al netto delle maggiorazioni), non superiore a 3mila euro;

Attenzione: l’ISR tiene conto, tra l’altro, delle spese per l’affitto (che vengono sottratte dal conteggio dei redditi fino a un massimo di 7mila euro, incrementato di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo) e dei redditi da lavoro dipendente (che vengono sottratti per il 20%, fino ad un massimo di 3mila euro).

  • un valore del patrimonio immobiliare, (esclusa la prima casa di residenza) che non superi I 20mila euro;
  • un patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) che non superi i 10mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).

4. Altri requisiti
Per accedere al REI è inoltre indispensabile che ciascun componente del nucleo familiare:

  • non percepisca già prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego (NASpl) o altri ammortizzatori sociali di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria;
  • non possieda autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
  • non possieda navi e imbarcazioni da diporto.

 

Quale potrebbe essere l’importo del beneficio economico?
L’importo varia in base al numero dei componenti il nucleo familiare, varia ciòè da un minimo di 187,50 € al mese (se il nucleo familiare è composto da una persona), ad un massimo di 534,37 € al mese per una famiglia di 5 o più persone) e dipende dalle risorse economiche già possedute dal nucleo medesimo.

 

Per quanto tempo può essere erogato?

Per un periodo massimo di 18 mesi, rinnovabile, se necessario, per ulteriori 12 mesi. In tal caso, la richiesta di rinnovo potrà essere presentata non prima di 6 mesi dall’erogazione dell’ultima mensilità.

 

Dove si trova il modulo della domanda? Si può scaricare dal sito dell’INPS: www.inps.it , oppure da quello del Comune di Roma: www.comune.roma.it .

E quale percorso fa la domanda di accesso al REI?
La domanda va presentata presso il proprio Comune di residenza (o eventuali altri punti di accesso da questi indicati, come ad esempio i CAF convenzionati). A Roma la domanda va fatta direttamente presso i singoli Municipi il martedì dalle 8,30 alle 12,30 e il giovedì dalle 14 alle 16,30.

Il Comune verifica poi i requisiti di cittadinanza e residenza e la invia all’Inps entro 15 giorni lavorativi dal suo ricevimento.

L’Inps, entro i successivi 5 giorni, verifica il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, riconosce il beneficio e invia a Poste Italiane la disposizione di accredito.

Poste emette la Carta REI e tramite lettera invita il beneficiario a recarsi presso qualunque ufficio postale abilitato al servizio per il ritiro.

Prima di poter utilizzare la Carta, il titolare dovrà attendere il PIN, che gli verrà inviato in busta chiusa presso l’indirizzo indicato nella domanda.

 

Come funziona la  Carta REI?
Il contributo economico viene versato mensilmente sulla carta di pagamento elettronica (Carta REI) che oltre ad essere completamente gratuita, funziona come una normale carta di pagamento elettronica che dovrà essere usata solo dal titolare e permette di:

  • prelevare contante entro un limite mensile di 240 euro, al costo del servizio (1 euro di commissione per i prelievi negli ATM Postamat; 1,75 euro per i prelievi negli altri circuiti bancari) ;
  • fare acquisti tramite POS in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati;
  • pagare le bollette elettriche e del gas presso gli uffici postali;
  • avere uno sconto del 5% sugli acquisti nei negozi e nelle farmacie convenzionate, con l’eccezione degli acquisti di farmaci e del pagamento di ticket.
  • La carta può inoltre essere utilizzata negli ATM Postamat per controllare il saldo e la lista movimenti.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti sul REI, si possono consultare questi siti:

INPS:  www.inps.it

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: www.lavoro.gov.it