In un momento in cui la Chiesa è impegnata nel cammino sinodale dedicato all’ascolto, la diocesi di Roma non dimentica di ascoltare una categoria importantissima per una città così ricca di storia, arte, archeologia: gli operatori del turismo e dei pellegrinaggi. Questa mattina, mercoledì 6 aprile, dalle 9 alle 12, si sono dunque ritrovati nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Lateranense rappresentanti delle categorie – Federturismo, Federalberghi, Zètema Progetto Cultura, Fiavet, Fondazione Ferrovie dello Stato, Enit, Unindustria, Touring Club – insieme all’Opera Romana Pellegrinaggi, a membri delle istituzioni – Comune di Roma, Camera di Commercio, Fondo Edifici di Culto –, tra cui il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, ed esponenti ecclesiali. Una mattinata di dialogo fecondo e proficuo, che è stata anche l’occasione per parlare dell’avvicinamento al Giubileo del 2025.
«Papa Francesco, il 10 ottobre scorso, ha aperto solennemente il cammino sinodale che condurrà la Chiesa universale alla celebrazione del Sinodo dei vescovi del 2023, che precede e prepara provvidenzialmente il Giubileo del 2025», ha sottolineato il cardinale vicario Angelo De Donatis, che ha aperto i lavori e dato il benvenuto ai partecipanti. «Non si tratta solo di un evento assembleare, ma di un processo per tappe teso a rinnovare la Chiesa. La Chiesa sinodale è infatti una Chiesa che non ha paura di spalancare le sue porte e uscire per incontrare gli uomini e le donne del nostro tempo lì dove vivono, lottano e sperano. Una Chiesa che prima di predicare, insegnare e discernere, si mette in ascolto: in ascolto di tutti, dei credenti, degli indifferenti e dei non credenti».
Per l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, «il modo in cui si viaggia si venuto a modificare negli ultimi anni. Il pellegrino diventa sempre più turista e il turista pellegrino. Arrivano sempre meno gruppi organizzati e sempre più persone singole. Dobbiamo quindi pensare a un’accoglienza valida sia per gli uni che per gli altri». Si inserisce tra questi cambiamenti la riscoperta dei cammini, che attraggono un numero sempre maggiore di viaggiatori: «Il mettersi in cammino – ha spiegato l’arcivescovo FISICHELLA – è un’esperienza che aggrega; vivere il territorio camminando favorisce lo scambio e l’incontro. In vista del Giubileo bisogna puntare a valorizzare il tratto da Castel Sant’Angelo alla Porta Santa».
Ha invitato a «sviluppare le potenzialità dei cammini» anche il ministro Garavaglia, come pure a «puntare sul digitale». «Il Giubileo può essere una grande opportunità di sviluppo della città di Roma ma anche di tutta l’Italia. Abbiamo enormi potenzialità e il Giubileo potrà essere anche l’occasione per recuperare quote di mercato», ha detto, invitando a pensare a «una piattaforma che sia fruibile nel modo più semplice possibile dai pellegrini».
«Il mondo del turismo, così presente a Roma, ha vissuto grandi criticità e sofferenze in questi ultimi due anni, a causa della pandemia – ha evidenziato monsignor Remo Chiavarini, amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi –. Quello di oggi è stato un confronto sereno, che non è servito per piangersi addosso, ma al contrario per prendere un po’ di forza per ripartire, con speranza, guardando al Giubileo del 2025. L’Opera Romana sta lavorando affinché Roma possa essere polo di attrazione non solo grazie alle basiliche, ma con tutte le sue ricchezze. In vista del Giubileo stiamo rilanciando infatti gli itinerari romani sulle orme dei santi Pietro e Paolo, con il Carcere Mamertino, la basilica di Santa Maria in Via Lata, la basilica di Santa Pudenziana, dove risiedeva il senatore Pudente di cui si parla nella lettera a Timoteo, o ancora gli scavi sotto la basilica di San Marco Evangelista».
6 aprile 2022