«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te […] Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio: il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri». Da queste parole di Papa Francesco, pronunciate durante il momento straordinario di preghiera sul sagrato della basilica di San Pietro lo scorso 27 marzo, parte il cardinale vicario Angelo De Donatis. Lo fa in una lettera, inviata ai sacerdoti e ai diaconi della diocesi di Roma, nella giornata di oggi (lunedì 11 maggio), alla quale allega una scheda «da utilizzare con il presbiterio». Non si tratta «di un programma operativo – sottolinea il cardinale De Donatis – ma di una riflessione ispirata alla Parola di Dio e che punta a cercare il senso di ciò che stiamo vivendo».
Per il vicario questo è «il tempo della scelta. Non è affatto scontato – scrive infatti – che si debba ritornare a fare tutto ciò che facevamo prima. Dobbiamo sederci, stare in silenzio, ascoltare la Parola e fare discernimento. Cominciamo noi presbiteri, facendo risuonare in noi tutto ciò che ascoltiamo: la Parola e la vita dei fratelli». Di qui una proposta concreta: tre giorni di «preghiera e se lo volete di digiuno» prima di Pentecoste. «Saltando uno dei pasti principali – sono le indicazioni fornite dal cardinale – faremo un’ora di lectio divina su un testo biblico che vi invierò, accompagnandolo con qualche domanda. In silenzio e in solitudine (ma in profonda comunione gli uni con gli altri) ognuno si metterà in ascolto del Signore che parla. Ascolteremo lo Spirito, chiedendogli di capire il tempo presente e di inspirarci scelte secondo la sua volontà. Dopo una settimana di riflessione, possiamo condividere con altri presbiteri, in piccoli gruppi del tutto spontanei e informali, quanto emerso nella preghiera».
«La preghiera – conclude il cardinale De Donatis – ci aiuterà a riconoscere ciò che è essenziale, superando le discussioni superficiali, reattive, di parte. Sono convinto che emergeranno straordinarie convergenze, poiché è lo Spirito Santo che guida la sua Chiesa».
Leggi la lettera e la scheda allegata
11 maggio 2020