In pellegrinaggio sulle tracce romane di Madre Teresa

Il Celio, Tor Fiscale, largo Preneste. Posti lontani l’uno dall’altro, ma che, uno dopo l’altro, segnano un itinerario “Sui passi di Madre Teresa”. Sono infatti i luoghi romani dove è passata la santa originaria di Skopje, e sono stati al centro dell’inizia promossa dalla parrocchia di Santa Teresa di Calcutta con l’Opera Romana Pellegrinaggi, in occasione del venticinquesimo anniversario della sua “nascita al Cielo”, domenica 4 settembre 2022. Un itinerario alla scoperta degli spazi romani legati alla santa e alle congregazioni da lei fondate, che i fedeli hanno visitato guidati dal parroco don Maurizio Bartolucci e da don John D’Orazio dell’Orp, e accompagnati da alcuni testimoni che hanno conosciuto personalmente Madre Teresa. Il particolare pellegrinaggio si è concluso nella parrocchia di via Guido Fiorini, con la Messa del vescovo ausiliare del settore Est, monsignor Riccardo Lamba.

Oggi nel mondo le suore Missionarie della Carità sono poco meno di cinquemila, mentre le missioni attive ammontano ad oltre settecento in centotrentatre Paesi diversi. A Roma hanno la loro casa al Celio: guardando a sinistra della facciata della chiesa di San Gregorio al Celio, è visibile un cancello che conduce alla Casa. In questa comunità si fermava Madre Teresa quando era a Roma. E qui è possibile visitare la stanza nella quale dormiva: un piccolo letto, una scrivania, un armadio. Sul muro un grande crocifisso, un quadretto raffigurante san Francesco e un piccolo calendario, fermo al 1997, anno in cui morì la santa, che riporta un’immagine di santa Teresa di Lisieux.

Ancora, una tappa presso la Casa religiosa dei Padri Missionari della Carità a Tor Fiscale. La comunità religiosa dei Padri Missionari è un istituto clericale di diritto diocesano, fondato da Madre Teresa con padre Joseph Langford nel 1984, per unire la bellezza della vocazione dei Missionari della Carità alla grazia del ministero presbiterale.

Quindi la Casa Serena dei Missionari della Carità, contemplativi. Qui la comunità di Lunghezza ha incontrato padre Sebastian Vazhakala, che non è solo il superiore generale della congregazione, ma ne è il cofondatore, insieme a colei che chiama, semplicemente, “Madre”. Padre Sebastian ha raccontato: «Quando sono arrivato a Roma mi sono stabilito prima ad Acilia e poi in un seminterrato nei pressi della stazione Termini. Poi trovai questo posto abbandonato, tra i baraccati – ce n’erano allora più di ottomila – a largo Preneste. All’inizio Madre voleva che restassi alla stazione Termini, poi una volta che riuscii a portarla qui, vide e fu contenta della mia scelta. Il cardinale vicario Poletti era titubante, perché la sede di largo Preneste era un edificio pericolante… ma mi ci sono stabilito comunque, prendendomi tutte le responsabilità. Era l’8 marzo 1979, e da allora sono rimasto qui». La struttura più grande e curata del complesso dove vivono i religiosi, rigorosamente a un piano, è “Casa Serena”, alloggio notturno che offre a oltre settanta indigenti un rifugio sicuro dove dormire, lavarsi e cibarsi di un piatto caldo, 365 giorni all’anno.

5 settembre 2022