Nel primo Angelus del 2018, Giornata mondiale della pace dedicata quest’anno al tema “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”, Papa Francesco ha rinnovato il suo appello alla comunità internazionale. «È importante che da parte di tutti, istituzioni civili, realtà educative, assistenziali ed ecclesiali – ha ribadito -, ci sia l’impegno per assicurare ai rifugiati, ai migranti, a tutti un avvenire di pace». L’esempio additato da Francesco è quello di Maria, che, «come madre, svolge una funzione molto speciale: si pone tra suo Figlio Gesù e gli uomini nella realtà delle loro privazioni, indigenze e sofferenze. Intercede, consapevole che in quanto madre può, anzi, deve far presente al Figlio i bisogni degli uomini, specialmente i più deboli e disagiati».
Proprio a loro, ai più deboli è disagiati, era dedicata la giornata di ieri, 1° gennaio. «Desidero, ancora una volta, farmi voce di questi nostri fratelli e sorelle che invocano per il loro futuro un orizzonte di pace – le parole del pontefice -. Per questa pace, che è diritto di tutti, molti di loro sono disposti a rischiare la vita in un viaggio che in gran parte dei casi è lungo e pericoloso, ad affrontare fatiche e sofferenze». Di qui l’esortazione: «Non spegniamo la speranza nel loro cuore; non soffochiamo le loro aspettative di pace! Ci conceda il Signore di operare in questo nuovo anno con generosità per realizzare un mondo più solidale e accogliente», l’auspicio per l’anno nuovo. L’invito è a «pregare per questo», affidando a Maria il 2018 appena iniziato. «I vecchi monaci russi mistici – ha aggiunto Francesco parlando a braccio – dicevano che in tempo di turbolenze spirituali era necessario raccogliersi sotto il manto della Santa Madre di Dio. Pensando a tante turbolenze di oggi, e soprattutto ai migranti e rifugiati, preghiamo come loro ci hanno insegnato a pregare: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta».
Parlando alla folla che riempiva la piazza, il Papa a rivolto a tutti, «sulla soglia del 2018», il suo augurio di «ogni bene per il nuovo anno», ringraziando anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per le parole a lui rivolte nel discorso di fine anno. Per tutto il popolo italiano Francesco ha auspicato «un anno di serenità e di pace, illuminato dalla costante benedizione di Dio». Da ultimo l’apprezzamento e la gratitudine «per le molteplici iniziative di preghiera e di azione per la pace, organizzate in ogni parte del mondo in occasione dell’odierna Giornata mondiale della pace». A cominciare dalla Marcia nazionale che si è svolta la sera dell’ultimo dell’anno a Sotto il Monte, promossa da Cei, Caritas Italiana, Pax Christi e Azione Cattolica. Il saluto del Papa poi è andato anche ai partecipanti alla manifestazione “Pace in tutte le terre”, promossa a Roma e in molti Paesi dalla Comunità di Sant’Egidio: «Cari amici – ha detto -, vi incoraggio a portare avanti con gioia il vostro impegno di solidarietà, specialmente nelle periferie delle città, per favorire la convivenza pacifica».