4 Settembre 2025

Oltre tremila ragazzi alla Festa degli Oratori Estivi

Si respirava una gioia contagiosa alla Festa degli Oratori Estivi di Roma che, dopo due anni di pausa forzata, è tornata a raccogliere oltre 3.000 bambini, ragazzi ed animatori delle comunità parrocchiali di Roma e dintorni. Già di primo mattino i gruppi gioiosi e colorati hanno riempito il parco divertimenti di Zoomarine a Torvajanica per questo appuntamento al termine della seconda settimana di oratorio estivo. I ragazzi, accompagnati da animatori adolescenti ma anche da adulti, sacerdoti e religiosi, sono stati accolti da monsignor Daniele Salera, nuovo vescovo ausiliare della diocesi di Roma che verrà ordinato il prossimo 29 giugno nella basilica di San Giovanni in Laterano.

«In questa giornata vedete radunate qui tante comunità, tante storie, tanti gruppi e tante persone che hanno detto sì perché questi oratori potessero avere vita quest’anno», ha esordito monsignor Salera nel suo saluto iniziale della giornata. «’Chiamalo per nome’, il tema delle attività di quest’anno, ha un grande dono da farci: la storia vuole custodire la vostra felicità e il vostro sorriso. Per farlo è necessario non far entrare nella nostra testa e nel nostro cuore tutto ciò che è negativo, che è ombra, che è oscurità. Per poter vivere nella gioia questo percorso è importante rendersi conto del dono prezioso che ognuno di noi è e possiede».

Monsignor Salera, che ha presieduto la preghiera iniziale insieme a don Alfredo Tedesco, responsabile della Pastorale Giovanile diocesana, e a don Simone Carosi, assistente ecclesiastico del Centro Oratori Romani, ha chiesto a tutti i presenti di pregare per coloro che non possono condividere questa gioia, con particolare riferimento al popolo ucraino. I gruppi di oltre 30 oratori si sono poi sparsi per il parco divertimenti per sperimentare le tante attrazioni o gustare un bagno in piscina. Fra loro centinaia di adolescenti che hanno deciso di mettersi a servizio dei più piccoli in questa afosa estate romana.

24 giugno 2022

Famiglia, Chiesa, sinodalità: la prima giornata del Congresso teologico pastorale

Foto Gennari/diocesidiroma

Il rapporto tra giovani e anziani, la famiglia come Chiesa domestica, la vocazione sacerdotale e matrimoniale. Tanti i temi che sono stati toccati durante la prima giornata del Congresso teologico pastorale del X Incontro mondiale delle famiglie. Nell’Aula Paolo VI circa duemila delegati delle Conferenze episcopali di tutto il mondo hanno potuto partecipare a conferenze e panel in tante lingue diverse; all’inizio della mattinata erano invece stati nella basilica di San Pietro, per la Messa celebrata dal cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita. Nell’omelia il prefetto ha voluto ricordare ai presenti la contemporanea missione di ogni famiglia, ispirata dall’esempio di san Giovanni Battista: «Costruire ponti tra le generazioni; preservare la speranza nel futuro; essere custode della sacralità della vita; essere strumento di misericordia, profeta della fedeltà e della provvidenza di Dio e testimoniare Gesù nella vita».

Ad aprire i lavori la relazione di Gregory e Lisa Popcak, del Peyton Institute for Domestic Church Life, che hanno parlato della famiglia come Chiesa domestica, chiamata ad essere sempre più dinamica. «Riteniamo che questa definizione operativa sia adeguatamente comprensiva di tutti i tipi di famiglie cattoliche (ad esempio, famiglie sposate e divorziate, famiglie monoparentali, famiglie di nonni, famiglie affidatarie, ecc.) – ha detto – pur continuando a dare il dovuto a famiglie radicate nel sacramento del matrimonio. Questo è importante perché mentre tutti i tipi di chiese domestiche partecipano alla vita della Chiesa, ogni chiesa domestica deve in definitiva essere ordinata al matrimonio cristiano, sia in termini della propria chiamata a condividere la grazia del matrimonio sia nella sua responsabilità di crescere i figli che sono ben preparati a celebrare la pienezza del matrimonio cristiano in età adulta».

Dedicato al rapporto tra giovani e anziani il secondo panel della giornata, al quale sono intervenuti, tra gli altri, Vincenzo Bassi, presidente della Federazione delle associazioni familiari cattoliche in Europa, e la moglie Carla Di Lello. «Come diciamo sempre, la famiglia non è il malato da curare, ma la cura alla malattia – hanno spiegato –. Così, ci è possibile anche riflettere sul senso della funzione degli anziani all’interno della famiglia. A tal proposito, va ricordato che gli anziani non devono essere visti soltanto come persone fragili, da curare e difendere: essi sono anche degli attori, dei protagonisti, a partire dalla trasmissione della fede nelle famiglie, ma anche nelle nostre realtà associative ed ecclesiali».

Negli interventi dei vari testimoni, il racconto della bellezza di un amore “normale”, tra alti e bassi, crisi, fragilità. «La convivenza con l’altro, stare lontano da casa, assumere nuovi compiti e responsabilità, raggiungere accordi…. A poco a poco ci siamo resi conto che la vita di tutti i giorni avrebbe richiesto sforzi, rinunce, sacrifici». Per questo necessitiamo «della nostra Madre Chiesa, che illumina e accompagna». A spiegarlo sono stati Eduardo De La Paz e Monica Gonzales, relatori della conferenza del pomeriggio.

Sul palco dell’Aula Paolo VI anche Gigi De Palo, presidente del Forum delle associazioni familiari, e la moglie Anna Chiara Gambini. A casa ad aspettarli cinque figli di cui l’ultimo, quattro anni, con la sindrome di down. «Quando è nato il nostro quinto figlio – hanno esordito – avevamo l’arroganza di sapere già tutto. L’esperienza, ma anche la superbia di chi ha già vissuto 4 nascite, 4 svezzamenti, 4 inserimenti a scuola, 4 prime pedalate, 4 prime volte al mare… come se le cose capitassero due volte allo stesso modo. Il nostro quinto figlio, Giorgio Maria, ci ha stupito e ci ha cambiato la vita un secondo dopo la sua nascita. Perché lui non è solamente un figlio con la sindrome di down, ma è stato per noi il terremoto delle nostre inutili certezze». Non vogliono essere considerati «bravi», hanno però precisato. «Non siamo una famiglia modello – hanno sottolineato –. Siamo semplicemente una delle tantissime famiglie che ha detto sì alla vita, non per una questione ideologica, non perché ce lo hanno detto in parrocchia, ma perché era bello. Non c’è niente da fare: è la bellezza che ci spinge a fare le cose. È per bellezza che siamo cristiani. È per bellezza che siamo sposati. È per bellezza che abbiamo accolto Giorgio Maria. Perché la vita, ogni vita è degna intrinsecamente ed è oggettivamente più bella della morte».

Per i testi integrali di tutte le relazioni, consulta il sito ufficiale del X Incontro mondiale delle famiglie

24 giugno 2022

Tra musica e arte, per i delegati una serata al Palazzo Lateranense

Foto Gennari/diocesidiroma

Le note di Mozart, la sinfonia di Schubert e il cortile interno del Palazzo Lateranense in una inedita veste luminosa. È la sintesi dello scenario del concerto di musica classica “La gioia della musica” svoltosi ieri sera, 23 giugno, nella casa del vescovo di Roma. Eseguito dalla Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana, compagine residente del Macerata Opera Festival, il concerto, a ingresso gratuito, è stato promosso dalla diocesi di Roma per i delegati delle Conferenze episcopali provenienti da vari Paesi e giunti a Roma in occasione del X Incontro mondiale delle famiglie.

Non solo le emozioni trasmesse dalla musica e dalla voce del soprano Francesca Benitez, che si è esibita nel mottetto “Exsultate, jubilate” composto da Wolfgang Amadeus Mozart nel 1773, ai partecipanti sono state offerte anche visite guidate nella basilica di San Giovanni in Laterano e nel Palazzo Lateranense, l’antica residenza dei papi, eccezionalmente aperto fino alle 23. L’orchestra ha eseguito anche l’opera “Divertimento n. 1” sempre di Mozart, composta nel 1772, quando il compositore aveva solo 16 anni, e la “Sinfonia n. 5”, di Franz Schubert. Ad applaudire l’esibizione anche il cardinale vicario Angelo De Donatis e il segretario generale del Vicariato monsignor Pierangelo Pedretti.

Il concerto, la cui direzione è stata affidata al primo violino concertatore Alessandro Cervo, è stato presentato dalla conduttrice Rai Eleonora Daniele e da Andreas Thonhauser dell’emittente americana Ewtn, la stessa che, in collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, ha curato la mostra fotografica sulla famiglia allestita nella corte interna del Palazzo Lateranense.

«Non potevamo non accettare un invito così prestigioso» commenta Paolo Pinamonti, direttore artistico del Macerata Opera Festival (Mof). «In un momento storico così particolare in cui sono tante le difficoltà che accompagnano la vita quotidiana delle famiglie – aggiunge Pinamonti – è importante creare questi momenti di riflessione sulla famiglia». Per il direttore artistico del Mof vi sono tante analogie tra il nucleo famiglia e la musica. «La famiglia orchestrale – spiega – per fare musica deve condividere emozioni e contemporaneamente deve essere in grado di dialogare e ascoltare. Proprio come accade tra le pareti domestiche».

di Roberta Pumpo

24 giugno 2022

Nella basilica di San Pietro presiede la Messa in occasione del X Incontro mondiale delle famiglie

Nella basilica di San Pietro presiede la Messa in occasione del X Incontro mondiale delle famiglie.

Incontro mondiale delle famiglie: al Battistero la mostra “Sindoni”

Si chiama “Sindoni” la mostra di arte contemporanea organizzata in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma dal Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II e la Fondazione Sidival Fila in collaborazione con la Diocesi di Roma e il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita.

L’installazione, allestita nella suggestiva cornice del Battistero di San Giovanni in Laterano, raccoglie otto tele lungo il perimetro della vasca battesimale, sospese a due metri di altezza.

Le tele sono state realizzate da Sidival Fila utilizzando tessuti ed elementi floreali risalenti a vari periodi, dall’VIII al XVIII e XIX secolo; si tratta di fodere di dalmatiche di uso liturgico applicate, mediante una precisa tecnica di restauro, su stoffe di cotone. Nel retro delle tele sono state applicate lastre di specchi in plexiglass, che riflettono gli elementi come fossero delle finestre aperte verso spazi infiniti ed indefiniti.

La mostra, ad ingresso libero, potrà essere visitata dal 17 al 30 giugno 2022 tutti i giorni dalle 9 alle 20 con apertura straordinaria serale fino alle 22 nei giorni dell’Incontro mondiale.

La mostra propone una riflessione sul tempo, sulla memoria, sul vissuto di tanti uomini, che resta indelebilmente impresso nelle stoffe. Si intravedono sui tessuti delle forme che, “come sindoni” di corpi, sudori e ossidazioni, macchie e lacerazioni, convivono insieme, in un dialogo costante e assordante. L’umana famiglia viene rappresentata senza corpi e senza volti, affinché ogni corpo ed ogni volto possano vedersi riflessi ed espressi in queste evanescenti forme corporee, presenti in un continuo ed interminabile persistere. E in questa rappresentazione immaginiamo i corpi e i volti di tutte le famiglie che, nella fatica del vivere quotidiano e con le ferite generate dalle relazioni, portano avanti la storia del mondo, in cammino verso una speranza di accoglienza e redenzione universale.

Frate minore francescano, Sidival Fila è nato in Brasile nel 1962, è prete dal 1999 e ha esercitato il suo ministero nel Policlinico Gemelli e al Carcere di Rebibbia. Ha interrotto la sua attività artistica con l’ingresso nell’Ordine per riprenderla dopo diciotto anni con un percorso di ricerca che lo porta a confrontarsi con materiali in disuso, soprattutto tessuti come lino, cotone, seta, canapa, broccati, riscattando l’oggetto dalla sua condizione per restituirgli una voce, renderlo “diversamente inutile” e dandogli la possibilità di raccontare un vissuto fatto spesso di secoli di storia.

Fila ha esposto, tra l’altro, a Madrid, Parigi, Miami e Bogotà. E’ presente anche nella collezione permanente di arte moderna e contemporanea dei Musei Vaticani e una sua opera è esposta nell’Auditorium dell’Istituto Jp2.

23 giugno 2022

Incontro mondiale delle famiglie: la Messa del Papa sabato alle 18.30

Per favorire la partecipazione dei fedeli nonostante il caldo di questi giorni, la Santa Messa di sabato 25 giugno, in occasione dell’Incontro Mondiale delle Famiglie, si celebrerà alle ore 18.30 e non più alle 17.15.

23 giugno 2022

Il Papa alle famiglie: «Viviamo con gli occhi puntati verso il Cielo»

Papa Francesco con Roberto e Maria Anselma Corbella (foto Cristian Gennari/diocesidiroma)

«Dobbiamo vivere con gli occhi puntati verso il Cielo». Papa Francesco ha esortato così le migliaia di famiglie riunite, ieri sera (mercoledì 22 giugno) nell’Aula Paolo VI per il Festival delle famiglie “The beauty of family”, che ha aperto ufficialmente il X Incontro mondiale delle famiglie. «Qual è la parola che il Signore vuole dire con la nostra vita alle persone che incontriamo? Quale passo in più chiede oggi alla nostra famiglia?», la domanda consegnata ai presenti. Poi la risposta: «Mettetevi in ascolto. Lasciatevi trasformare da lui, perché anche voi possiate trasformare il mondo e renderlo ‘casa’ per chi ha bisogno di essere accolto, per chi ha bisogno d’incontrare Cristo e di sentirsi amato». E ancora: «Ogni vostra famiglia ha una missione da compiere nel mondo, una testimonianza da dare».

Testimonianze come quelle che si sono succedute prima che prendesse la parola il Santo Padre. Introdotti dai conduttori Amadeus e Giovanna Civitillo, hanno raccontato la propria storia Serena Zangla e Luigi Franco, genitori di tre figli, conviventi da tanti anni e con il desiderio di potersi sposare cristianamente. Poi Roberto e Maria Anselma Corbella, che con le lacrime agli occhi hanno ricordato la figlia Chiara, morta dieci anni fa a causa di un tumore, per il quale aveva ritardato le cure poiché era incinta del figlio Francesco. Oggi Chiara è Serva di Dio. «Noi ci siamo ritrovati come Maria ai piedi della croce – hanno raccontato i suoi genitori –, abbiamo accettato senza capire, ma la serenità di Chiara ci ha aperto una finestra sulla eternità e continua ancora oggi a farci luce. È stato difficile per noi accompagnarla alle soglie del Paradiso e lasciarla andare, ma da quel momento è scaturita una tale grazia che ci ha fatto intravvedere il piano di Dio e ci ha impedito di cadere nella disperazione».

Il Volo (foto Cristian Gennari/diocesidiroma)
La Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana (foto Cristian Gennari/diocesidiroma)

Poi un canto dei tre tenori de Il Volo – che avevano aperto la serata sulle note di “Grande amore” e, come tutti gli altri artisti presenti, dai conduttori alla Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana al Coro della diocesi di Roma diretto da monsignor Marco Frisina, sono intervenuti gratuitamente – e poi spazio alla testimonianza di Paul e Germaine Balenza, congolesi, sposati da ventisette anni, durante i quali hanno affrontato un periodo di separazione e poi di riconciliazione. Ancora, la famiglia di Pietro ed Erika Chiriaco, sei figli e le braccia ancora aperte per accogliere nella propria casa anche mamma Iryna con la sua Sofia, fuggite dall’Ucraina. «La decisione di partire non è stata facile, mi ha provocato tanta sofferenza – racconta Iryna, mentre in platea si sollevano alcune bandiere gialle e blu del suo Paese –. Da un lato desideravo stare in un luogo sicuro con mia figlia e riuscire a dormire senza la paura e i rumori che sentivamo a causa degli scontri, senza le sirene… Dall’altro lato non sapevamo che situazione avremmo trovato in Italia. Ero insicura, triste e piena di dubbi. Oggi ringrazio Dio perché ha mandato sul nostro cammino tante persone buone che ci hanno aiutato e hanno mostrato un grande cuore dandoci aiuto e speranza».

Per ultima ha parlato Zakia Seddiki, vedova dell’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso in un attentato in Congo. Con lei le tre figlie e la mamma, che sempre le è stata vicino in questi mesi difficili. «È un onore per me condividere e raccontare questa grande storia d’amore alla presenza di Papa Francesco – ha esordito –: le nostre tre bimbe che non conoscevano la figura del Papa, la prima volta che lo hanno incontrato, vedendolo vestito di bianco, hanno pensato che fosse un dottore. E non avevano tutti i torti: perché il Papa è un dottore che cura le anime di tutti i cristiani, che cura sempre chi ha bisogno di conforto. Grazie!».

Oggi il X Incontro mondiale delle famiglie entra nel vivo con i lavori del Congresso teologico pastorale. Sarà aperto dalla celebrazione nella basilica di San Pietro del cardinale Kevin Joseph Farrell e si concluderà con un concerto offerto ai delegati dalla diocesi di Roma, nel cortile del Palazzo Lateranense.

23 giugno 2022

Nella basilica di San Pietro concelebra la Messa in occasione del X Incontro mondiale delle famiglie

Nella basilica di San Pietro concelebra la Messa in occasione del X Incontro mondiale delle famiglie.

Nell’Aula Paolo VI in Vaticano partecipa al Festival delle Famiglie del X Incontro Mondiale delle Famiglie (WMOF2022) alla presenza del Santo Padre

Nell’Aula Paolo VI in Vaticano partecipa al Festival delle Famiglie del X Incontro Mondiale delle Famiglie (WMOF2022) alla presenza del Santo Padre.

La Giornata per la Carità del Papa

Mercoledì 29 giugno, solennità dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma, la diocesi celebra la Giornata per la Carità del Papa.

«Siamo invitati a contribuire alle tante opere di carità che il Santo Padre realizza in tutto il mondo venendo in soccorso di quanti sono afflitti dalla povertà e dalla guerra», scrive il cardinale vicario Angelo De Donatis nella lettera rivolta per l’occasione alla comunità ecclesiale della diocesi. «Il nostro Vescovo sempre ci richiama all’attenzione ai poveri, ai fratelli e alle sorelle “scartati” dalla società e ci spinge ad essere solidali con loro. In questa sua attenzione non vogliamo lasciarlo solo ma desideriamo rafforzare l’impegno di condivisione, che attraversa tutta la Chiesa, nel suo farsi prossima ad ogni uomo. Con questo spirito – sottolinea il porporato – ti invito pertanto a prender parte alla colletta per la Carità del Papa, certo che saprai trovare il modo giusto di sensibilizzare i fedeli della tua comunità sull’importanza ed il significato di questa Giornata».

I soci del Circolo San Pietro collaboreranno, per quanto loro possibile e in accordo con la Diocesi, alla raccolta, che potrà essere consegnata direttamente a loro o versata presso l’Amministrazione del Vicariato.

22 giugno 2022

All’Almo Collegio Capranica presiede l’incontro dell’Alta Direzione

All’Almo Collegio Capranica presiede l’incontro dell’Alta Direzione.

“The beauty of family”, la bellezza dell’essere famiglia

Serena e Luigi, una coppia con tre figli che sogna il matrimonio. Roberto e Maria Anselma, che hanno perso la figlia Chiara, per la quale è in corso la causa di beatificazione. Paul e Germaine, due coniugi che sono riusciti a perdonarsi. Pietro ed Erika, che hanno accolto Iryna e Sofia, fuggite dalla guerra in Ucraina. Zakia, rimasta vedova dell’ambasciatore Luca Attanasio, assassinato in Congo. E poi gli artisti de Il Volo, che saliranno sul palco accompagnati da genitori, fratelli, perfino un nonno. Storie ordinarie e straordinarie, quelle che verranno raccontate a Papa Francesco durante il Festival delle famiglie che darà il via al X Incontro mondiale delle famiglie. Mercoledì, a partire dalle 18.15, nell’Aula Paolo VI, è infatti in programma “The beauty of family”, che verrà trasmesso in diretta su Rai Uno, presentato nel corso di un briefing per la stampa questa mattina (martedì 21 giugno).

Il Festival vuole «sottolineare la bellezza della proposta cristiana dell’amore coniugale, dell’essere famiglia», spiega monsignor Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi. A condurlo saranno Amadeus e la moglie Giovanna Civitillo. Ad accompagnarli le note della Form – Orchestra Filarmonica Marchigiana, e le voci di Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, artisti de Il Volo. «Tutti gli artisti e i conduttori partecipano a titolo gratuito – sottolinea monsignor Insero –. Hanno sposato lo spirito di questa iniziativa, non avranno un compenso per questo, ma offrono il loro talento e la loro presenza per questo X Incontro mondiale delle famiglie, organizzato con uno stile di sobrietà». Si è infatti deciso di utilizzare questo evento internazionale anche per aiutare le famiglie in difficoltà. «Si tratta di alcune opere segno della Caritas della diocesi di Roma, con cui vengono aiutate mamme, papà, nonni e bambini – ricorda ancora il sacerdote –. La Casa dell’Immacolata, che accoglie e si prende cura di mamme sole; il Consultorio diocesano Al Quadraro, che sostiene famiglie ferite e in crisi; gli Empori della Solidarietà, dei supermercati gratuiti per i più bisognosi; e Casa Wanda per i malati di Alzeheimer e i loro cari».

Famiglie bisognose a Roma e non solo. Durante il Festival ci sarà infatti un collegamento con alcune famiglie di Kiev e con padre Pedro Zafra, di origine spagnola ma da anni residente nella capitale ucraina, dove è sempre rimasto, anche in questi ultimi mesi di conflitto.

Durante il Festival interverrà anche Francesco Beltrame Quattrocchi, nipote di Luigi e Maria, i beati coniugi patroni del X Incontro mondiale delle famiglie. Sono la prima coppia di sposi beatificata dalla Chiesa cattolica, ma la loro è una storia di vera santità familiare: dei quattro figli, tre scelsero la vita consacrata e la quarta, Enrichetta, è stata dichiarata venerabile da Papa Francesco. Fu lei ad adottare Francesco, oggi professore all’Università di Genova. Lo accompagnerà Gilberto Grossi, medico neurochirurgo, che ha avuto una guarigione miracolosa grazie all’intercessione dei beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi. In qualche modo, anche loro saranno presenti nell’Aula Paolo VI: ci sarà infatti un reliquiario che custodisce l’anello di fidanzamento, una immagine mariana molto cara a Luigi, il Vangelo che i due leggevano insieme e frammenti ossei dei beati. Resterà nell’Aula durante le giornate del meeting internazionale come pure un altro reliquario, contenente due ossa dei beati, che sarà invece posto nella basilica di San Pietro, proprio accanto all’altare.

«La famiglia è la rappresentazione del sacro in assoluto», commenta Gianluca Ginoble de Il Volo. Gli fanno eco Ignazio Boschetto e Piero Barone: «La famiglia è qualcosa di superlativo, che tocca le corde più profonde di ciascuno di noi. Siamo onorati di poter partecipare con le nostre famiglie».

La serata di mercoledì si concluderà con l’inno del X Incontro mondiale delle famiglie, “We believe in love”, composto da monsignor Marco Frisina ed eseguito dal Coro della diocesi di Roma. «L’inno – ricorda – nacque ormai due anni fa, perché la pandemia ha bloccato e confuso i tempi. Il ritornello è stato scelto volutamente come uno slogan. Noi crediamo nell’amore, noi crediamo nella vita e vogliamo camminare con Dio. Nelle strofe, in più lingue, ci sono un po’ tutti i grandi temi che verranno toccati in questi giorni»

21 giugno 2022

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