14 Maggio 2025

TUTTI I SANTI Giornata della santificazione universale

TUTTI I SANTI Giornata della santificazione universale

Tutti i Santi – Giornata della santificazione universale

Tutti i Santi – Giornata della santificazione universale

Tutti chiamati a un’assunzione di responsabilità

13 marzo 2013, elezione di Papa Francesco (foto di Cristian Gennari)

Dieci anni or sono il cardinale Jorge Mario Bergoglio venne eletto al soglio pontificio. Da subito fu chiaro come intendesse affermare – in quanto 266° successore dell’apostolo Pietro, primo papa non europeo dopo 1.272 anni – una visione missionaria aperta all’universalità. Quella sera, a Roma, il cielo era plumbeo e proprio all’imbrunire era scesa la pioggia. Eppure piazza San Pietro, circoscritta dal suggestivo colonnato del Bernini, radunava fedeli e pellegrini d’ogni età e nazionalità, tra cui naturalmente molti romani. Augurando a tutti un conviviale e per certi versi disarmante “buonasera”, parlò a braccio, con semplicità e immediatezza, riuscendo col sorriso ad andare al di là di ogni formalismo. In quella circostanza, affacciandosi dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, senza esitazione, invocò la comunione con tutte le Chiese nel mondo. Implorò poi la preghiera del popolo per intraprendere un cammino, furono sue testuali parole, “vescovo e popolo”. Un evidente preludio al percorso sinodale da noi intrapreso all’insegna del discernimento comunitario. Citando sant’Ignazio di Antiochia, precisò che si trattava di un cammino del quale la Chiesa di Roma, «che presiede nella carità tutte le Chiese» deve farsi interprete a servizio della causa del Regno.

Un concetto ribadito nuovamente nella recente costituzione apostolica In Ecclesiarum communione, laddove, proprio nell’incipit del documento, dichiara: «Nella comunione delle Chiese, alla Chiesa di Roma è affidata la particolare responsabilità di accogliere la fede e la carità di Cristo trasmesse dagli Apostoli e di testimoniarle in modo esemplare. È quindi primaria preoccupazione del suo vescovo provvedere a quanto è necessario perché questa Chiesa corrisponda a ciò che le dice lo Spirito del Signore Gesù Cristo (cfr Ap 3,22)». Questo in sostanza significa che per celebrare degnamente il decimo anniversario del pontificato di Papa Francesco siamo tutti chiamati ad una decisa assunzione di responsabilità. Per rispondere a coloro che hanno una visione della Chiesa come “societas iuridicae perfecta”, Papa Bergoglio ci rammenta che la Chiesa, in quanto “Corpo mistico”, santo per elezione e vocazione, è composto comunque di persone in carne e ossa, tutte bisognose di conversione.

Ma per poter davvero comprendere la portata profetica del suo pensiero, soprattutto in riferimento alla Chiesa “in uscita”, è fondamentale la lettura dell’esortazione apostolica Evangelii gaudium. Si tratta del testo programmatico del suo pontificato; documento di oltre 220 pagine, diviso in 5 capitoli e 288 paragrafi. Con linguaggio diretto, dalla forte valenza pastorale, il papa ha offerto ai credenti una straordinaria riflessione sul tema dell’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo. Leggendo questo documento si evince che la sua elezione alla Sede di Roma, è stata davvero espressione di una restituzione della fede dalla “fine del mondo”, dalla periferia oltreoceano del “Nuovo Mondo”, per ridare impulso laddove il progresso non è sempre coinciso con le istanze umane e spirituali.

Ecco che allora la missione, secondo Papa Bergoglio, non può essere percepita come una realtà a sé stante, rispetto alle attività pastorali delle Chiese particolari, ma piuttosto come un elemento imprescindibile per dirsi davvero cristiani. Se la dimensione religiosa è stata spesso percepita nella nostra società globalizzata come un qualcosa di accessorio è perché non si è compreso che la missione non può rimanere confinata all’interno della nostra città, ma abbraccia il mondo intero. Ma la realizzazione di questo indirizzo sarà possibile, nella misura in cui, come chiede Papa Francesco, sapremo esporci ai lontani, ai poveri, a coloro che sopravvivono nei bassifondi della storia, promuovendo una relazione di vita da cui far scaturire la bellezza dell’essere cristiani.

Editoriale di padre Giulio Albanese uscito su Roma Sette

Tutta l’Italia in preghiera nella festa di san Giuseppe

«In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana prega e invita a pregare per tutto il Paese. Lo facciamo in questo giorno dedicato alla festa di san Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria, patrono della Chiesa universale, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario». La diocesi di Roma invita a partecipare all’iniziativa di preghiera promossa dalla Conferenza episcopale italiana per il 19 marzo: tutti uniti nel recitare il Rosario, con i Misteri della Luce, alla stessa ora, alle 21. Come segno concreto, i vescovi italiani invitano anche ad esporre alle finestre delle case un piccolo drappo bianco o una candela accesa, «segni della speranza e della luce della fede». La preghiera verrà condivisa in diretta da Tv2000.

«Dalle nostre abitazioni – si legge nell’introduzione al sussidio di preghiera – si eleva al Padre la supplica dei suoi figli, affinché il Signore, buono e misericordioso, dia la forza del suo Spirito ai medici e agli operatori sanitari, illumini i ricercatori, guidi i governanti, infonda vigore ai corpi degli anziani e dei bambini, allontani la paura, doni a tutti la consolazione del suo Figlio Gesù».

16 marzo 2020

Tutorial sull’ascolto degli adolescenti e dei giovani

Tutela dei minori, prevenire e sanare. A colloquio con la referente diocesana Vittoria Lugli

di Giulia Rocchi da Roma Sette

«Quando si addestrano i piloti delle Frecce Tricolori, bisogna evitare che accada qualsiasi incidente. Così in qualche modo è con i reati che hanno come vittime i minori: bisogna evitare che vengano commessi». A parlare è Vittoria Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori (vescovo ausiliare referente per questo Servizio è monsignor Guerino Di Tora). Nell’ufficio, al piano terra del Palazzo del Vicariato, è attivo il centro di ascolto, che funziona previo appuntamento telefonico al numero 06.69886100. «Qui si possono presentare denunce ed essere ascoltati anche su situazioni datate, perché nessun tipo di reato sessuale va in prescrizione, come ferita nelle persone… Ferite ancor più profonde se provocate da un sacerdote, un catechista, un educatore».

Non solo. Il Servizio diocesano si occupa di formazione e prevenzione, in linea con le indicazioni del Servizio nazionale Cei per la tutela dei minori, che giusto la scorsa settimana – mercoledì 23 settembre – ha pubblicato on line i primi due sussidi per formatori, educatori e operatori pastorali: uno sulle “Buone prassi di prevenzione e tutela dei minori in parrocchia” e l’altro su “Le ferite degli abusi”.

Psicoterapeuta sistemico–relazionale, esperta di famiglie, coppie e dinamiche intrafamiliari, Lugli ha nel suo curriculum anni di collaborazione con l’Aeronautica militare italiana. «Sento come una missione questo nuovo compito – dice –; penso sia fondamentale dare strumenti educativi nuovi e diversi. I Servizi diocesano e nazionale rappresentano la grande attenzione da parte della Chiesa e di Papa Francesco ai minori e alle famiglie. Vogliamo dire che ci siamo per chiedere perdono, ascoltare, indirizzare e sanare anche le ferite. Questo non è un tribunale, ma è un accompagnamento, perché la giustizia deve comunque seguire il suo percorso: laddove non c’è sanzione non c’è neanche reale riconoscimento del reato». Fondamentale è «la prevenzione: in un ambiente che previene – spiega –, dove si è a norma, l’incidente non avviene quasi mai. Dove invece c’è degrado ambientale spesso c’è anche degrado comportamentale».

Quello che viene proposto è «un approccio agli abusi di tipo sistemico». Non basta «la buona volontà, serve una preparazione idonea degli operatori – ribadisce la responsabile –; deve passare l’idea che la tutela del minore appartiene a tutta la comunità». In poche parole «tutta la parrocchia è responsabile dei minori che le sono affidati», come si legge anche nel sussidio Cei sulle “Buone prassi” curato da don Gianluca Marchetti e don Francesco Airoldi, del Servizio nazionale. Nel volume, una serie di regole e raccomandazioni anche puntuali su come gestire determinate attività affinché i più piccoli possano sempre sentirsi al sicuro, e un eventuale “orco” sia neutralizzato a priori. «Essere sempre visibili agli altri operatori pastorali o comunque ad altri adulti quando si svolge qualche attività con i minori», si legge, ad esempio, a pagina 14. Ancora, prestare attenzione particolare durante l’oratorio estivo o attività sportive ospitate negli spazi parrocchiali, quando circola un maggior numero di ragazzini; chiudere con accuratezza cantine, seminterrati, magazzini, ripostigli; informare le famiglie delle attività che vengono proposte e delle relative modalità organizzative ottenendo le opportune autorizzazioni. Ma non basta.

Serve una formazione e attenzione continua. «Ad aprile – spiega Lugli – avrei dovuto iniziare un percorso formativo nei quattro Seminari diocesani, che purtroppo è stato posticipato per via del coronavirus, ma inizierà a breve. Il corso mira a coniugare informazioni scientifiche, come ad esempio delineare la personalità dell’abusatore, e a creare una cultura che sia di aiuto nel rapportarsi con educatori e famiglie». In programma anche percorsi di approfondimento per chi è già sacerdote e per i laici impegnati nella pastorale. «Bisogna avere gli strumenti giusti nella propria borsa: questo vuol dire fare prevenzione», dice la psicoterapeuta. «Per fortuna – aggiunge – non parliamo di fenomeni diffusi, ma il problema non è tanto quante mele marce ci siano, ma quanto la presenza anche di una sola sia un fallimento per tutti. Se ci sono minori che non vengono tutelati vuol dire che tutta la comunità non ha vigilato abbastanza. Bisogna occuparsi delle emergenze prima che succedano».

Come dice Papa Francesco, nel motu proprio del 7 maggio 2019. «I crimini di abuso sessuale offendono Nostro Signore – si legge nella lettera del Pontefice –, causano danni fisici, psicologici e spirituali alle vittime e ledono la comunità dei fedeli. Affinché tali fenomeni, in tutte le loro forme, non avvengano più, serve una conversione continua e profonda dei cuori, attestata da azioni concrete ed efficaci che coinvolgano tutti nella Chiesa, così che la santità personale e l’impegno morale possano concorrere a promuovere la piena credibilità dell’annuncio evangelico e l’efficacia della missione della Chiesa».

5 ottobre 2020

Tutela dei minori, ciclo di seminari alla Lateranense

“La prevenzione degli abusi: fondamento su cui edificare comunità fedeli al Vangelo”. Sarà questo il filo conduttore del ciclo di seminari promossi, per il mese di maggio, dal Servizio diocesano per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, in collaborazione con l’Istituto Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense.

Il primo è in programma mercoledì 7 dalle 15 alle 16.30 e vedrà la partecipazione di Maurizio Pietro Faggioni, docente alla Pontificia Accademia Alfonsiana, che relazionerà sugli “Aspetti antropologici ed etici della pedofilia e degli abusi sui minori”. Mercoledì 14, dalle 17 alle 18.30, Amedeo Cencini della Lateranense affronterà invece il tema “Abusi nella Chiesa e della Chiesa: abbiamo elaborato il lutto?”. Ultimo appuntamento il 21 maggio, dalle 15 alle 16.30, su “Delitto contra sextum con minore. Norme giuridiche e questioni procedurali”, a cura di Krzystof Cisek, del Dicastero per la dottrina della fede. A uno o più appuntamenti interverrà anche il cardinale Baldo Reina.

Le coordinatrici sono Claudia Caneva, preside dell’Ecclesia Mater, Paola Pellicanò, referente del Servizio tutela minori della diocesi, e Cinzia Anna Giordano, responsabile del Centro di ascolto del Servizio diocesano. «Ispirandosi prevalentemente al magistero di Papa Francesco su questo delicato tema – spiegano –, e con l’aiuto di relatori di grande competenza ed esperienza, l’iniziativa intende affrontare una riflessione che prenda in esame tanto gli aspetti psicoeducativi e le norme giuridiche quanto i risvolti etico-antropologici delle diverse tipologie di abusi, per promuovere quella cultura della cura che, come recita il titolo del percorso, è il “fondamento di comunità fedeli al Vangelo”».

Obiettivo dei seminari, pertanto, proseguono, «è quello di inserire la riflessione sul tema degli abusi nella formazione e nella pastorale e, al contempo, far conoscere il Servizio diocesano Tutela minori alla comunità ecclesiale, affinché chi lo desidera possa farvi riferimento, per ricevere ascolto, per eventuali segnalazioni, per la richiesta di approfondimenti e interventi formativi».

La partecipazione ai seminari è libera, ma va segnalata alla segreteria dell’Istituto Ecclesia Mater: formazione.ecclesiamater@diocesidiroma.it.

5 maggio 2025

Tribunale e Coetus Advocatorum, formazione sulla tutela dei minori

Il Tribunale di prima istanza della diocesi di Roma e il Coetus Advocatorum tornano a proporre un percorso formativo in presenza su “La tutela del minore e della persona vulnerabile”, suddiviso in due incontri.

Il primo appuntamento avrà luogo il 20 ottobre; sarà aperto da una relazione di Stefano Lassi, psichiatra del Servizio nazionale per la tutela dei minori, su “La formazione del personale diocesano nella tutela del minore e della persona vulnerabile”. Interverrà poi Venerando Marano, giudice del Tribunale dello Stato Città del Vaticano e docente all’Università di Roma 2, su “Relazione tra autorità ecclesiastica e civile nella tutela del minore e della persona vulnerabile”. Sarà moderatore Hans Zollner, della Pontificia Università Gregoriana.

Il secondo incontro si terrà il 17 novembre e vedrà la partecipazione di suor Grazia Vittigni, assistente presso IADC, Pontificia Università Gregoriana, su “L’aiuto ai minori vittime di abusi”. Su “L’aiuto alle suore vittime di abusi” parlerà invece Anna Deodato, ausiliaria diocesana, del Servizio nazionale per la tutela dei minori. A moderare il pomeriggio di approfondimento sarà Luigi Sabbarese, della Pontificia Università Urbaniana.

Gli incontri si terranno nel Palazzo Lateranense dalle ore 15, nel rispetto della normativa anti-Covid, ma sarà possibile anche seguirli in modalità webinar. Per accedere al Palazzo sarà necessario esibire il green pass. Si richiede la prenotazione entro dieci giorni dall’evento all’indirizzo email formazionetribunali@diocesidiroma.it indicando la modalità di partecipazione.

24 settembre 2021

Tre proposte estive con la pastorale giovanile

Il campo per i ragazzi delle scuole superiori, quello per coloro che frequentano le medie e il percorso per gli animatori sulle orme di don Tonino Bello. Sono tre le proposte estive del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, in programma tra luglio e agosto. Ma è già possibile effettuare le iscrizioni.

«L’estate mi sembra lo spazio fecondo in cui aiutiamo i ragazzi a dare sostanza ai loro sogni – dichiara don Antonio Magnotta, direttore del Servizio diocesano –, non ci possiamo permettere di trascurarla: è tempo favorevole per una coraggiosa azione pastorale di cura e di vicinanza ai nostri figli». I campi estivi, prosegue, sono pensati «per parrocchie che da sole non riuscirebbero a realizzare un campo oppure sono rivolti ai gruppi per i quali si ritiene opportuna un’esperienza inter-parrocchiale. Inoltre si tratta anche di un esercizio di formazione e di lavoro in équipe che viene offerta ai propri animatori».

Il campo per i ragazzi delle scuole superiori si terrà dal 4 all’8 luglio, mentre quello per chi frequenta la II e la III media dall’8 al 12 luglio. Stessa sede per entrambe le proposte: a Valfabbrica (Perugia) nel Casale Palombaro, in modalità di autogestione. La struttura è collocata all’interno di un’oasi naturalistica, con ampi prati, spazio per il gioco, due laghetti.

Per gli animatori degli adolescenti e per i giovani dai 17 ai 30 anni c’è invece la proposta di un pellegrinaggio in Salento, dal 27 luglio al primo agosto, alla scoperta dei luoghi in cui visse e operò don Tonino Bello, nato ad Alessano nel 1935 e morto a Molfetta nel 1993. «Don Tonino Bello sa parlare e comunicare ai giovani e agli educatori – riflette don Magnotta –. Il suo ministero dona ancora alla Chiesa, a oltre venticinque anni dalla sua morte, la freschezza genuina di un messaggio denso di autenticità, radicalità, sollecitudine per i poveri, comunione e fraternità. Si è pensato così ad un breve cammino in quelle terre dove è maturata la sua vocazione e dove è sepolto. I giorni che trascorreremo insieme avranno questi ingredienti: il cammino, il deserto e la preghiera, la condivisione, l’ascolto dei testimoni, il servizio, il mare».

30 maggio 2019

Tre nuovi cardinali per tre parrocchie romane

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

I cardinali Robert Walter McElroy, vescovo di San Diego, negli Stati Uniti, William Seng Chye Goh, arcivescovo di Singapore, e Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marseille, in Francia, prenderanno possesso rispettivamente dei titoli di San Frumenzio ai Prati Fiscali, di Santa Maria Regina Pacis a Ostia Lido e di Santa Maria ai Monti, come annuncia l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice. Le cerimonie avranno luogo domenica 23 aprile: la prima alle 11.30 nella chiesa di via Cavriglia 8; la seconda alle 11.30 nella chiesa in piazza Regina Pacis 13; la terza alle 19 nella chiesa in via della Madonna dei Monti 41.

La comunità di San Frumenzio si sta preparando a vivere la Messa di domenica «come un grande momento di festa», sottolinea il parroco don Marco Vianello. «Innanzitutto sto cercando di spiegare bene ai parrocchiani cosa sia un cardinale titolare. Anni fa – ricorda il sacerdote – era titolare della nostra parrocchia l’arcivescovo di Maputo, che aveva dato il via anche a una missione parrocchiale in Mozambico. Il vescovo di San Diego troverà ad accoglierlo una comunità vivace e viva come è quella di San Frumenzio; avrà un incontro con i bambini del catechismo e con tutte le numerose realtà di carità della parrocchia, dalla casa famiglia per le mamme in difficoltà ai servizi di animazione per gli anziani. Ci ritroveremo poi tutti insieme per un pranzo familiare e comunitario, in un clima di festa ma anche di normalità domenicale».

Don Giovanni Vincenzo Patanè guida la parrocchia di Santa Maria Regina Pacis, sul litorale romano. «La Messa di accoglienza di sabato – anticipa – vedrà la partecipazione di una rappresentanza che viene da Singapore; saranno presenti le autorità civili e militari, il vescovo di settore monsignor Dario Gervasi, i parroci delle altre comunità di Ostia, in un’ottica di comunione e sinodalità. Quello che ho sottolineato ai parrocchiani in questi giorni di preparazione – prosegue – è la comunione sempre più forte che dobbiamo avere con il Santo Padre. Quest’accoglienza ci avvicina ancora di più alla sede di Pietro e ci fa sentire ancora di più la responsabilità di pregare per il Santo Padre».

Monsignor Francesco Pesce è parroco di Santa Maria ai Monti, dove l’arrivo del nuovo cardinale coincide con la festa patronale. «La comunità si è data molto da fare in questi, è contenta di accoglierlo – racconta il sacerdote –. Dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, quest’anno rifacciamo finalmente la processione della Madonna dei Monti in giro per il rione; è prevista alle ore 17.30 e vedrà la partecipazione del cardinale Aveline. La presa di possesso coincide con la festa patronale, che cade il 26 aprile ma si celebra sempre nella domenica più vicina. Portare la Madonna in giro per la strada è un segno della maternità della Chiesa. Il cardinale – aggiunge – inaugurerà anche una nuova aula di informatica per i poveri che abbiamo realizzato, sostenuta dalla Fondazione Luigi Rossi Onlus nella persona del presidente Lorenzo Rossi di Montelera in collaborazione con la Banca Patrimoni Sella e C., con un progetto diretto da Eutimio Tiliacos. La sala, attrezzata con quindici computer, è destinata ai poveri, agli anziani soli, ai migranti. Le persone potranno venire e utilizzare internet gratuitamente, ad esempio per scrivere alle istituzioni, richiedere documenti, chiamare i parenti. In futuro vorremmo anche fare delle lezioni con dei volontari».

20 aprile 2023

Articoli recenti