21 Maggio 2025

Tutta l’Italia in preghiera nella festa di san Giuseppe

«In questo momento di emergenza sanitaria, la Chiesa italiana prega e invita a pregare per tutto il Paese. Lo facciamo in questo giorno dedicato alla festa di san Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria, patrono della Chiesa universale, invitando ogni famiglia, ogni fedele, ogni comunità religiosa a recitare in casa il Rosario». La diocesi di Roma invita a partecipare all’iniziativa di preghiera promossa dalla Conferenza episcopale italiana per il 19 marzo: tutti uniti nel recitare il Rosario, con i Misteri della Luce, alla stessa ora, alle 21. Come segno concreto, i vescovi italiani invitano anche ad esporre alle finestre delle case un piccolo drappo bianco o una candela accesa, «segni della speranza e della luce della fede». La preghiera verrà condivisa in diretta da Tv2000.

«Dalle nostre abitazioni – si legge nell’introduzione al sussidio di preghiera – si eleva al Padre la supplica dei suoi figli, affinché il Signore, buono e misericordioso, dia la forza del suo Spirito ai medici e agli operatori sanitari, illumini i ricercatori, guidi i governanti, infonda vigore ai corpi degli anziani e dei bambini, allontani la paura, doni a tutti la consolazione del suo Figlio Gesù».

16 marzo 2020

Tutorial sull’ascolto degli adolescenti e dei giovani

Tutela dei minori, prevenire e sanare. A colloquio con la referente diocesana Vittoria Lugli

di Giulia Rocchi da Roma Sette

«Quando si addestrano i piloti delle Frecce Tricolori, bisogna evitare che accada qualsiasi incidente. Così in qualche modo è con i reati che hanno come vittime i minori: bisogna evitare che vengano commessi». A parlare è Vittoria Lugli, referente diocesana e coordinatrice regionale del Lazio per la tutela dei minori (vescovo ausiliare referente per questo Servizio è monsignor Guerino Di Tora). Nell’ufficio, al piano terra del Palazzo del Vicariato, è attivo il centro di ascolto, che funziona previo appuntamento telefonico al numero 06.69886100. «Qui si possono presentare denunce ed essere ascoltati anche su situazioni datate, perché nessun tipo di reato sessuale va in prescrizione, come ferita nelle persone… Ferite ancor più profonde se provocate da un sacerdote, un catechista, un educatore».

Non solo. Il Servizio diocesano si occupa di formazione e prevenzione, in linea con le indicazioni del Servizio nazionale Cei per la tutela dei minori, che giusto la scorsa settimana – mercoledì 23 settembre – ha pubblicato on line i primi due sussidi per formatori, educatori e operatori pastorali: uno sulle “Buone prassi di prevenzione e tutela dei minori in parrocchia” e l’altro su “Le ferite degli abusi”.

Psicoterapeuta sistemico–relazionale, esperta di famiglie, coppie e dinamiche intrafamiliari, Lugli ha nel suo curriculum anni di collaborazione con l’Aeronautica militare italiana. «Sento come una missione questo nuovo compito – dice –; penso sia fondamentale dare strumenti educativi nuovi e diversi. I Servizi diocesano e nazionale rappresentano la grande attenzione da parte della Chiesa e di Papa Francesco ai minori e alle famiglie. Vogliamo dire che ci siamo per chiedere perdono, ascoltare, indirizzare e sanare anche le ferite. Questo non è un tribunale, ma è un accompagnamento, perché la giustizia deve comunque seguire il suo percorso: laddove non c’è sanzione non c’è neanche reale riconoscimento del reato». Fondamentale è «la prevenzione: in un ambiente che previene – spiega –, dove si è a norma, l’incidente non avviene quasi mai. Dove invece c’è degrado ambientale spesso c’è anche degrado comportamentale».

Quello che viene proposto è «un approccio agli abusi di tipo sistemico». Non basta «la buona volontà, serve una preparazione idonea degli operatori – ribadisce la responsabile –; deve passare l’idea che la tutela del minore appartiene a tutta la comunità». In poche parole «tutta la parrocchia è responsabile dei minori che le sono affidati», come si legge anche nel sussidio Cei sulle “Buone prassi” curato da don Gianluca Marchetti e don Francesco Airoldi, del Servizio nazionale. Nel volume, una serie di regole e raccomandazioni anche puntuali su come gestire determinate attività affinché i più piccoli possano sempre sentirsi al sicuro, e un eventuale “orco” sia neutralizzato a priori. «Essere sempre visibili agli altri operatori pastorali o comunque ad altri adulti quando si svolge qualche attività con i minori», si legge, ad esempio, a pagina 14. Ancora, prestare attenzione particolare durante l’oratorio estivo o attività sportive ospitate negli spazi parrocchiali, quando circola un maggior numero di ragazzini; chiudere con accuratezza cantine, seminterrati, magazzini, ripostigli; informare le famiglie delle attività che vengono proposte e delle relative modalità organizzative ottenendo le opportune autorizzazioni. Ma non basta.

Serve una formazione e attenzione continua. «Ad aprile – spiega Lugli – avrei dovuto iniziare un percorso formativo nei quattro Seminari diocesani, che purtroppo è stato posticipato per via del coronavirus, ma inizierà a breve. Il corso mira a coniugare informazioni scientifiche, come ad esempio delineare la personalità dell’abusatore, e a creare una cultura che sia di aiuto nel rapportarsi con educatori e famiglie». In programma anche percorsi di approfondimento per chi è già sacerdote e per i laici impegnati nella pastorale. «Bisogna avere gli strumenti giusti nella propria borsa: questo vuol dire fare prevenzione», dice la psicoterapeuta. «Per fortuna – aggiunge – non parliamo di fenomeni diffusi, ma il problema non è tanto quante mele marce ci siano, ma quanto la presenza anche di una sola sia un fallimento per tutti. Se ci sono minori che non vengono tutelati vuol dire che tutta la comunità non ha vigilato abbastanza. Bisogna occuparsi delle emergenze prima che succedano».

Come dice Papa Francesco, nel motu proprio del 7 maggio 2019. «I crimini di abuso sessuale offendono Nostro Signore – si legge nella lettera del Pontefice –, causano danni fisici, psicologici e spirituali alle vittime e ledono la comunità dei fedeli. Affinché tali fenomeni, in tutte le loro forme, non avvengano più, serve una conversione continua e profonda dei cuori, attestata da azioni concrete ed efficaci che coinvolgano tutti nella Chiesa, così che la santità personale e l’impegno morale possano concorrere a promuovere la piena credibilità dell’annuncio evangelico e l’efficacia della missione della Chiesa».

5 ottobre 2020

Tutela dei minori, ciclo di seminari alla Lateranense

“La prevenzione degli abusi: fondamento su cui edificare comunità fedeli al Vangelo”. Sarà questo il filo conduttore del ciclo di seminari promossi, per il mese di maggio, dal Servizio diocesano per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, in collaborazione con l’Istituto Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense.

Il primo è in programma mercoledì 7 dalle 15 alle 16.30 e vedrà la partecipazione di Maurizio Pietro Faggioni, docente alla Pontificia Accademia Alfonsiana, che relazionerà sugli “Aspetti antropologici ed etici della pedofilia e degli abusi sui minori”. Mercoledì 14, dalle 17 alle 18.30, Amedeo Cencini della Lateranense affronterà invece il tema “Abusi nella Chiesa e della Chiesa: abbiamo elaborato il lutto?”. Ultimo appuntamento il 21 maggio, dalle 15 alle 16.30, su “Delitto contra sextum con minore. Norme giuridiche e questioni procedurali”, a cura di Krzystof Cisek, del Dicastero per la dottrina della fede. A uno o più appuntamenti interverrà anche il cardinale Baldo Reina.

Le coordinatrici sono Claudia Caneva, preside dell’Ecclesia Mater, Paola Pellicanò, referente del Servizio tutela minori della diocesi, e Cinzia Anna Giordano, responsabile del Centro di ascolto del Servizio diocesano. «Ispirandosi prevalentemente al magistero di Papa Francesco su questo delicato tema – spiegano –, e con l’aiuto di relatori di grande competenza ed esperienza, l’iniziativa intende affrontare una riflessione che prenda in esame tanto gli aspetti psicoeducativi e le norme giuridiche quanto i risvolti etico-antropologici delle diverse tipologie di abusi, per promuovere quella cultura della cura che, come recita il titolo del percorso, è il “fondamento di comunità fedeli al Vangelo”».

Obiettivo dei seminari, pertanto, proseguono, «è quello di inserire la riflessione sul tema degli abusi nella formazione e nella pastorale e, al contempo, far conoscere il Servizio diocesano Tutela minori alla comunità ecclesiale, affinché chi lo desidera possa farvi riferimento, per ricevere ascolto, per eventuali segnalazioni, per la richiesta di approfondimenti e interventi formativi».

La partecipazione ai seminari è libera, ma va segnalata alla segreteria dell’Istituto Ecclesia Mater: formazione.ecclesiamater@diocesidiroma.it.

5 maggio 2025

Tribunale e Coetus Advocatorum, formazione sulla tutela dei minori

Il Tribunale di prima istanza della diocesi di Roma e il Coetus Advocatorum tornano a proporre un percorso formativo in presenza su “La tutela del minore e della persona vulnerabile”, suddiviso in due incontri.

Il primo appuntamento avrà luogo il 20 ottobre; sarà aperto da una relazione di Stefano Lassi, psichiatra del Servizio nazionale per la tutela dei minori, su “La formazione del personale diocesano nella tutela del minore e della persona vulnerabile”. Interverrà poi Venerando Marano, giudice del Tribunale dello Stato Città del Vaticano e docente all’Università di Roma 2, su “Relazione tra autorità ecclesiastica e civile nella tutela del minore e della persona vulnerabile”. Sarà moderatore Hans Zollner, della Pontificia Università Gregoriana.

Il secondo incontro si terrà il 17 novembre e vedrà la partecipazione di suor Grazia Vittigni, assistente presso IADC, Pontificia Università Gregoriana, su “L’aiuto ai minori vittime di abusi”. Su “L’aiuto alle suore vittime di abusi” parlerà invece Anna Deodato, ausiliaria diocesana, del Servizio nazionale per la tutela dei minori. A moderare il pomeriggio di approfondimento sarà Luigi Sabbarese, della Pontificia Università Urbaniana.

Gli incontri si terranno nel Palazzo Lateranense dalle ore 15, nel rispetto della normativa anti-Covid, ma sarà possibile anche seguirli in modalità webinar. Per accedere al Palazzo sarà necessario esibire il green pass. Si richiede la prenotazione entro dieci giorni dall’evento all’indirizzo email formazionetribunali@diocesidiroma.it indicando la modalità di partecipazione.

24 settembre 2021

Tre proposte estive con la pastorale giovanile

Il campo per i ragazzi delle scuole superiori, quello per coloro che frequentano le medie e il percorso per gli animatori sulle orme di don Tonino Bello. Sono tre le proposte estive del Servizio diocesano per la pastorale giovanile, in programma tra luglio e agosto. Ma è già possibile effettuare le iscrizioni.

«L’estate mi sembra lo spazio fecondo in cui aiutiamo i ragazzi a dare sostanza ai loro sogni – dichiara don Antonio Magnotta, direttore del Servizio diocesano –, non ci possiamo permettere di trascurarla: è tempo favorevole per una coraggiosa azione pastorale di cura e di vicinanza ai nostri figli». I campi estivi, prosegue, sono pensati «per parrocchie che da sole non riuscirebbero a realizzare un campo oppure sono rivolti ai gruppi per i quali si ritiene opportuna un’esperienza inter-parrocchiale. Inoltre si tratta anche di un esercizio di formazione e di lavoro in équipe che viene offerta ai propri animatori».

Il campo per i ragazzi delle scuole superiori si terrà dal 4 all’8 luglio, mentre quello per chi frequenta la II e la III media dall’8 al 12 luglio. Stessa sede per entrambe le proposte: a Valfabbrica (Perugia) nel Casale Palombaro, in modalità di autogestione. La struttura è collocata all’interno di un’oasi naturalistica, con ampi prati, spazio per il gioco, due laghetti.

Per gli animatori degli adolescenti e per i giovani dai 17 ai 30 anni c’è invece la proposta di un pellegrinaggio in Salento, dal 27 luglio al primo agosto, alla scoperta dei luoghi in cui visse e operò don Tonino Bello, nato ad Alessano nel 1935 e morto a Molfetta nel 1993. «Don Tonino Bello sa parlare e comunicare ai giovani e agli educatori – riflette don Magnotta –. Il suo ministero dona ancora alla Chiesa, a oltre venticinque anni dalla sua morte, la freschezza genuina di un messaggio denso di autenticità, radicalità, sollecitudine per i poveri, comunione e fraternità. Si è pensato così ad un breve cammino in quelle terre dove è maturata la sua vocazione e dove è sepolto. I giorni che trascorreremo insieme avranno questi ingredienti: il cammino, il deserto e la preghiera, la condivisione, l’ascolto dei testimoni, il servizio, il mare».

30 maggio 2019

Tre nuovi cardinali per tre parrocchie romane

Foto DiocesiDiRoma/Gennari

I cardinali Robert Walter McElroy, vescovo di San Diego, negli Stati Uniti, William Seng Chye Goh, arcivescovo di Singapore, e Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marseille, in Francia, prenderanno possesso rispettivamente dei titoli di San Frumenzio ai Prati Fiscali, di Santa Maria Regina Pacis a Ostia Lido e di Santa Maria ai Monti, come annuncia l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice. Le cerimonie avranno luogo domenica 23 aprile: la prima alle 11.30 nella chiesa di via Cavriglia 8; la seconda alle 11.30 nella chiesa in piazza Regina Pacis 13; la terza alle 19 nella chiesa in via della Madonna dei Monti 41.

La comunità di San Frumenzio si sta preparando a vivere la Messa di domenica «come un grande momento di festa», sottolinea il parroco don Marco Vianello. «Innanzitutto sto cercando di spiegare bene ai parrocchiani cosa sia un cardinale titolare. Anni fa – ricorda il sacerdote – era titolare della nostra parrocchia l’arcivescovo di Maputo, che aveva dato il via anche a una missione parrocchiale in Mozambico. Il vescovo di San Diego troverà ad accoglierlo una comunità vivace e viva come è quella di San Frumenzio; avrà un incontro con i bambini del catechismo e con tutte le numerose realtà di carità della parrocchia, dalla casa famiglia per le mamme in difficoltà ai servizi di animazione per gli anziani. Ci ritroveremo poi tutti insieme per un pranzo familiare e comunitario, in un clima di festa ma anche di normalità domenicale».

Don Giovanni Vincenzo Patanè guida la parrocchia di Santa Maria Regina Pacis, sul litorale romano. «La Messa di accoglienza di sabato – anticipa – vedrà la partecipazione di una rappresentanza che viene da Singapore; saranno presenti le autorità civili e militari, il vescovo di settore monsignor Dario Gervasi, i parroci delle altre comunità di Ostia, in un’ottica di comunione e sinodalità. Quello che ho sottolineato ai parrocchiani in questi giorni di preparazione – prosegue – è la comunione sempre più forte che dobbiamo avere con il Santo Padre. Quest’accoglienza ci avvicina ancora di più alla sede di Pietro e ci fa sentire ancora di più la responsabilità di pregare per il Santo Padre».

Monsignor Francesco Pesce è parroco di Santa Maria ai Monti, dove l’arrivo del nuovo cardinale coincide con la festa patronale. «La comunità si è data molto da fare in questi, è contenta di accoglierlo – racconta il sacerdote –. Dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, quest’anno rifacciamo finalmente la processione della Madonna dei Monti in giro per il rione; è prevista alle ore 17.30 e vedrà la partecipazione del cardinale Aveline. La presa di possesso coincide con la festa patronale, che cade il 26 aprile ma si celebra sempre nella domenica più vicina. Portare la Madonna in giro per la strada è un segno della maternità della Chiesa. Il cardinale – aggiunge – inaugurerà anche una nuova aula di informatica per i poveri che abbiamo realizzato, sostenuta dalla Fondazione Luigi Rossi Onlus nella persona del presidente Lorenzo Rossi di Montelera in collaborazione con la Banca Patrimoni Sella e C., con un progetto diretto da Eutimio Tiliacos. La sala, attrezzata con quindici computer, è destinata ai poveri, agli anziani soli, ai migranti. Le persone potranno venire e utilizzare internet gratuitamente, ad esempio per scrivere alle istituzioni, richiedere documenti, chiamare i parenti. In futuro vorremmo anche fare delle lezioni con dei volontari».

20 aprile 2023

Tre nuove consacrate per l’Ordo Viduarum

Foto di Cristian Gennari

Sabato 8 gennaio alle ore 10.30 nella basilica di Santa Cecilia in Trastevere si consacreranno tre vedove nell’Ordo Viduarum; si tratta di Gloria Giglietti, Paoletta Olivi, Monica Pallotta. Presiederà la celebrazione il vescovo Guerino Di Tora, delegato diocesano per l’Ordo Viduarum. Sarà presenta alla celebrazione padre Agostino Montan, già vicario episcopale per la vita consacrata.

Con loro la famiglia dell’Ordo viduarum, istituito nella diocesi di Roma il 24 novembre 2013, con decreto dell’allora cardinale vicario Agostino Vallini, conta oggi 36 vedove tra consacrate e in formazione. LA coordinatrice dell’Ordo è Angela Trigiani.

5 gennaio 2022

Tre nuove consacrate per l’Ordo Viduarum

Tre vedove sono state consacrate, sabato 7 gennaio, nell’Ordo viduarum della diocesi di Roma, dopo aver espresso la propria volontà di perseverare nel proposito della castità perpetua, di essere unite a Cristo con solenne rito nuziale nel servizio alle famiglie e alla Chiesa e di vivere in spirito di povertà e di obbedienza a Gesù, custodendo l’umiltà, la pazienza, e la mitezza. Si tratta di Gelmina Faggiana, 84 anni, vedova di Fernando da due anni e mezzo, Renata Gabellini, 79 anni, vedova di Carmine da sei anni, e Palma Enrica Pietrini, 69 anni, vedova di Fabio da tre. Con loro sale a 31 il numero delle vedevo consacrate nell’Ordine diocesano.

La celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Guerino Di Tora, delegato diocesano dell’Ordo viduarum, si è tenuta nell’abside della basilica di San Giovanni in Laterano. Istituito nella diocesi di Roma il 24 novembre 2013 dall’allora cardinale vicario Agostino Vallini, l’Ordo viduarum non è nuovo nella Chiesa. «È un carisma laicale già presente nelle prime comunità cristiane e riscoperto dopo il Concilio Vaticano II», ha spiegato il presule, evidenziando come «la fedeltà alla vita cristiana vissuta nel matrimonio con lo sposo del passato, oggi continua nella fedeltà a Dio all’interno della Chiesa, la quale vi dà il mandato di una ministerialità tutta femminile». Di Tora si è quindi soffermato sul senso di incertezza e di solitudine generato dalla vedovanza. «Chi ha vissuto tanti anni accanto a una persona, vivendo in simbiosi totale, sa quanto sia difficile ritrovarsi soli – ha affermato -, fa esperienza di precarietà e di incertezza». Le vedove consacrate, ha proseguito, consapevoli che la sicurezza dimora nel Signore, possono essere «testimonianza a chi non ha più speranza». Chi nella propria vita ha incontrato Cristo può infondere speranza a chi non sa guardare al proprio futuro, a chi è solo, a chi vive fallimenti matrimoniali o dissidi familiari.

Articolo completo su Romasette.it

10 gennaio 2023

Tre desideri nelle linee pastorali diocesane: «Uscire, incontrarci e abbracciarci»

«Entrare in relazione» ancora più stretta con le persone, in particolare con «le famiglie, i giovani e i soggetti più fragili». E «ascoltare con un cuore contemplativo le loro storie di vita». Ma soprattutto sostenerle con strumenti concreti: per le famiglie, ad esempio, ci saranno sussidi di preghiera domestica mensili; ai giovani verranno offerti spazi di ascolto e condivisione, anche sui social; mentre per aiutare i poveri e gli ammalati l’invito è ad alimentare il Fondo Gesù Divino Lavoratore. Il cardinale vicario Angelo De Donatis, nella solennità di san Giovanni Battista, ha celebrato i Vespri eccezionalmente nel cortile del Palazzo Apostolico Lateranense, all’aperto; qui, davanti ai parroci prefetti e a un rappresentante laico per ciascuna delle parrocchie romane, ha tracciato gli orientamenti pastorali per il prossimo anno 2020-2021. «Dalla pandemia del coronavirus, questo impegno ne esce rafforzato e non indebolito – ha detto il porporato –. Abbiamo sperimentato, infatti, quanto sia diffusa tra la gente la nostalgia di relazioni autentiche e profonde. Per questo diventa ancora più chiaro che una riforma della vita della Chiesa diocesana e della sua azione evangelizzatrice debba puntare sulla relazione, direi in particolare sul “tu per tu”, mettendoci davvero in ascolto di ciò che le persone pensano, sentono e vivono, prendendoci cura di loro».

Gli orientamenti per il prossimo anno non possono, infatti, prescindere da quanto accaduto negli ultimi mesi: dalla pandemia al prolungato lockdown, alla crisi economica e sociale che ne è seguita. «Papa Francesco nell’omelia della Messa di Pentecoste – ha ricordato il cardinale De Donatis – ha detto: “Peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”. Ci siamo già chiesti, in queste ultime settimane: cosa abbiamo vissuto? Cosa stiamo vivendo? Che cosa vuole dirci il Signore? Cercando di interpretare “i segni dei tempi”, vogliamo ora verificare a quali scelte il Signore ci vuole portare, perché lo Spirito ci ha donato di vivere un kairòs, un momento opportuno e favorevole, una nuova partenza, come avvenne per gli Israeliti e le loro famiglie nella notte della fuga dall’Egitto».

In questo periodo, ricorda ancora il cardinale vicario, sono cresciuti in noi soprattutto tre desideri: «quello di uscire, di incontrarci e di abbracciarci, di cui mi sembra importante tener conto». «Perché sono così forti questi tre desideri e così comuni a tutti? – si è chiesto il vicario – Perché siamo fatti ad immagine di Dio-Trinità. Proprio perché Dio è mistero di unità e comunione, nella diversità delle Persone, non possiamo essere felici se non nell’uscire da noi stessi, per relazionarci con gli altri, in un rapporto che è respiro di Vita e fecondità nell’Amore. Si tratta di vivere veramente “un’estasi”. Creati ad immagine e somiglianza di Dio, noi uomini non giungiamo a compimento, non ci realizziamo, se non in un movimento d’amore di uscita da noi stessi, per incontrare l’altro e vivere la comunione con lui. Siamo chiamati a vivere questo in famiglia, in parrocchia e nei nostri quartieri».

L’impegno è dunque innanzitutto sul territorio, grazie anche alla mediazione delle équipe pastorali. Verso le famiglie, verso i giovani, verso gli anziani e gli ammalati. «Bisogna creare una mentalità di condivisione che non metta in comune il superfluo, ma parte del necessario – ha detto ancora il cardinale –: la spesa condivisa, la decima dello stipendio, gli affitti solidali; chi non ha avuto il proprio reddito intaccato dalla crisi, pensi a chi ha perso tutto. Alimentiamo il Fondo Gesù Divino Lavoratore, che è lo strumento con cui vogliamo aiutare più famiglie possibili». Nell’attesa di incontrare a settembre Papa Francesco, che «aiuterà ad approfondire ed illuminare ulteriormente queste prospettive pastorali», il cardinale De Donatis suggerisce di «organizzare un ritiro personale o in piccoli gruppi durante l’estate». Esorta inoltre a leggere alcuni testi: alcuni brani di Evangelii Gaudium; la lettera di Papa Francesco indirizzata alle Pontificie Opere Missionarie del 21maggio 2020; il libro intervista del Papa con Gianni Valente “Senza di me non potete far nulla”, Libreria Editrice Vaticana – San Paolo.

 

Leggi l’intervento del cardinale vicario

Leggi il libretto completo con la proposta di ritiro per l’estate

 

24 giugno 2020

Tre corsi in partenza con l’Ufficio liturgico

Il corso di liturgia per la pastorale, quello per nuovi ministri straordinari della Comunione e il percorso formativo per le guide turistiche “Arte nelle chiese. Da Costantino al V secolo”: sono le tre proposte dell’Ufficio liturgico diocesano in partenza in questo mese di novembre 2019.

Le lezioni del primo partiranno l’8 novembre presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo (piazza dei Cavalieri di Malta, 5), ma sono disponibili anche in e-learnign sul sito dell’Ufficio liturgico. Le lezioni si terranno ogni giovedì dalle 19 alle 20.30. Le prime cinque lezioni sono facoltative per chi si iscrive al secondo o al terzo anno del corso. Per le iscrizioni, consultare il sito internet.

Il corso per nuovi ministri straordinari della Comunione inizierà invece il 10 novembre; per chi fosse interessato ma non potesse partecipare, si terrà anche un altro corso analogo al via il 13 febbraio. Quello di novembre, dicembre e gennaio si terrà il sabato dalle 16.30 alle 18, nella Sala Tiberiade del Seminario Romano Maggiore. Per partecipare è necessario presentare modulo di richiesta firmato dal parroco. Il mandato verrà rilasciato a seguito della frequenza integrale del corso.

“Arte nelle chiese. Da Costantino al V secolo” è invece un corso pensato per le guide turistiche e promosso con l’Ufficio per le aggregazioni laicali e le confraternite e del Servizio per la cultura e l’università, con il patrocinio dell’Ufficio liturgico. Le lezioni inizieranno il 13 novembre presso la chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini (piazza dell’Orto, 1), dalle 17.30 alle 20. Per l’iscrizione, scaricare il modulo dal sito internet delle Confraternite. Il primo giorno, dalle ore 16, ogni partecipante potrà consegnare il modulo e ultimare le pratiche di iscrizione.

Per tutti e tre i corsi è previsto un piccolo contributo spese.

29 ottobre 2018

Articoli recenti